Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 4 Novembre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 22
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2019-01847
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL'ATTIVIT? DI SCAMBIO E VENDITA OCCASIONALE DI OGGETTI USATI. APPROVAZIONE.
Interventi
MAGLIANO Silvio
Grazie, Presidente. Ma, sottoscrivendo in parte le parole della Capogruppo Artesio per
com’è stato gestito il tutto, il quadro è molto chiaro: arriva un Regolamento, che di fatto
si propone un “panbarattolismo”, l’Assessore Giusta voleva estendere questa ormai
dottrina di filosofia politica di portare a Barattolo tutto, tutto quello che è possibile
portare nel..., a mio giudizio, illegalità. E meno male che lo sceriffo Russi a un certo
punto dice: “Guarda che... mettiamo in fila due paletti, guarda che noi non siamo per
l’esportazione di questa esperienza”, che di sicuro non rappresenta un’eccellenza per
com’è stata gestita, per come oggi è gestita in via Carcano, per come oggi è gestita in
corso Racconigi, perché questo è l’altro problema, perché voi date spazio a realtà di
questo tipo e non intervenite affatto, e siamo ancora a discutere di questo dato. Poi, a un
certo punto, però, visto che il Presidente Russi dice: “Scusate, però diamo un minimo di
realismo, un minimo di concretezza alla cosa”, poi si fa una mozione in cui, dopo il
“panbarattolismo” di Giusta, dopo che arriva lo sceriffo, sì, però noi dobbiamo
raccontare con un po’ di melassa quest’idea di inserimento..., occhio a usare la parola
“lavoro”, perché usare la parola “lavoro” fa diventare quel tipo di iniziativa non più
“libero scambio”, ma “mercatino tematico” e si paga il timbro. Questo lo dico perché
poi voi potete scrivere quel che fate, ma se, dopo tre anni e mezzo, due o tre nozioni,
due, di diritto amministrativo o di quello che concerne quello che si scrive all’interno di
un atto non l’avete ancora imparato, avete un problema. Perché l’altro problema che si
pone è che all’interno di questo Regolamento mancano alcune cose di cui abbiamo
discusso anche accanitamente. Chi è che controlla? L’allora Comandante Bezzon ci
venne a dire: “A controllare che non ci siano subaffitti di postazioni non possono essere
i Vigili. I Vigili, se vengono all’interno, dovranno controllare la merce contraffatta”. E
allora su questo Regolamento non c’è scritto da nessuna parte qual è la modalità con la
quale ci autotuteliamo per capire se sono tot o sono di più. Entro 48 ore si richiede e poi
ci viene comunicato dell’associazione, chiunque essa sia, quanti erano. Chi è che
controlla? Ma non possiamo dirci che dopo tot anni, in cui abbiamo passato - almeno io,
personalmente - alcune domeniche, più di una domenica all’interno, forse avremmo
avuto bisogno di più legalità, più controlli, non meno controlli? E nello stesso tempo, al
di là del piano di piantumazione, questo vuol dire che noi stiamo dicendo ai residenti di
Vanchiglietta che se lo terranno a vita, a vita! Responsabilità vostra, che sarà nostra cura
comunicare, ma, da quello che ho capito, tutte le volte che c’è un bene legato
all’Unesco, a voi vien voglia di rovinarlo in qualche modo. La Cavallerizza da una parte
e la Colletta dall’altra. I dati legati alla riduzione di passaggi sulla piscina - e guardo il
Presidente Chessa - li sapete benissimo. Il minor utilizzo di quel parco lo sapete
benissimo come sta andando, e voi decidete di piantare lì la bandierina. Poi avete
cambiato il nome. Dico all’Assessore Giusta: la prossima volta che mi rimprovera
perché uso la parola suk, faccia solo occhio, perché il pulmino che avete realizzato che
fa da navetta c’è scritto “suk”, destinazione suk. Per cui, anche lì, forse anche tutta
questa narrazione sul chiamare le cose col loro nome, si chiama suk, okay? Detto ciò,
“prevedere punti di allaccio elettrico” e poi cosa capiterà? Che regaliamo anche lì
corrente? Come facciamo a Cavallerizza? E poi, ultima annotazione, ma voi lo sapete
che in Regione c’è una mozione, un ordine del giorno votato dalla Maggioranza, che sta
preparando una deliberazione che elimina questo tipo di esperienze? No, ve lo dico
perché c’è un problema di rapporto tra chi oggi in Regione vuole eliminare questa
esperienza e questo Regolamento. Il mio tema è: c’è un’interlocuzione tra chi si sta
occupando di questo, tra la Sindaca Appendino e il Presidente Cirio, tra l’Assessore
Giusta e l’Assessore Poggio e l’Assessore Tronzano? No, io ve lo chiedo. Ma voi ridete.
Fino a qualche mese fa ci eravate al Governo insieme, per cui io non capisco tutta
questa ironia. Per carità, fate pure, però quando stavano scrivendo la delibera eravate
ancora al Governo insieme. Poi ognuno ride per le miserie che ha. Detto questo, io
voterò contro, perché non penso che questo Regolamento tuteli innanzitutto il diritto, il
nostro diritto di sapere chi c’è là dentro. Questo è il problema. Quante postazioni
vengono affittate? Se il numero che è dichiarato è quello vero, ci dovremmo di nuovo,
da questo punto di vista, fidare di un’autocertificazione. Ci facciamo una testa così
quando parliamo delle feste di via, perché c’è un problema di numero di banchi, di
numero di postazioni. Sono convinto che nel Regolamento si poteva già inserire la
tipologia di esposizione della merce, non come mi è stato risposto: “No, questo verrà
messo in gara d’appalto”. Vogliamo fare una cosa decente, per quanto questa non sia
una risposta? Ma lo metti all’interno della delibera, in cui chiedi un certo tipo di
trattamento anche estetico dei prodotti, con dei tavoli. Invece verrà rimandato tutto a un
Regolamento, a una gara che faremo in futuro. Io continuo a ribadire che una cosa di
questo tipo funziona solo se a gestirla è la Città e non soggetti che hanno un interesse di
vendita da una parte e di gestione di un’attività dall’altra. Detto questo, mi pare che il
tentativo del Presidente Russi sia stato un tentativo che, in qualche modo, prova a
rimettere nei ranghi il “panbarattolismo” dell’Assessore Giusta, ma penso che
l’Assessore Giusta abbia capito: o accettava i regolamenti, oppure andava a casa pure
lui. Detto ciò, io voterò contro, perché penso che è il “barattolismo” ovunque, è un
“barattolismo” ovunque, come in corso Racconigi e in altri posti in cui ne stanno
nascendo altri senza il vostro controllo. Detto questo, il fatto che ormai via Carcano sia
la destinazione di questo tipo di esperienza, di fatto condanna i cittadini di Vanchiglietta
e i cittadini che volevano utilizzare la Colletta in un altro modo e i campi sportivi
attorno, a vedersi degradato il loro quartiere, perché per voi quello è uno sviluppo
sociale. Per noi è solo degrado. Grazie.

Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)