Interventi |
POLLICINO Marina Grazie, Presidente. Ad Ulan Bator, capitale della Mongolia, il traffico automobilistico assume forme piuttosto… a Ulan Bator, Ulan Bator, Consigliere, non m’interrompa, per piacere, altrimenti perdo il filo, grazie. Assume forme piuttosto irrituali. Il popolo mongolo, di antichissima civiltà, ha un rapporto quasi simbiotico con il cavallo, che cavalca con indubitabile maestria. Però, quando dal cavallo passa alla macchina, la guida è senza regole, abituato a destreggiarsi con le briglie, ma molto meno con il volante. Morale: si crea il caos e si verificano non pochi incidenti. A Torino si è fatto un po’ lo stesso passaggio all’inverso: i cittadini sono stati, anche mediaticamente parlando, invitati, incoraggiati, a una conversione alla mobilità alternativa, pulita, sostenibile, senza però essere stati correttamente informati sulle regole da rispettare, senza una cartellonistica adeguata, senza, ancora, una normativa nazionale che fissa i paletti definiti. Purtroppo chi sbaglia, paga, e cittadini, sempre più confusi, ne hanno fatto, come al solito, le spese. Non possiamo prendercela con chi fa rispettare la Legge, con la Polizia Municipale o il Comandante. Non possiamo neanche esimere alcuno dalla responsabilità di muoversi secondo le regole, ma l’Amministrazione della città in tutto questo si sente davvero senza alcun peccato e chi ha, o aveva, le deleghe alla Sicurezza, tace. |