Interventi |
TRESSO Francesco Guardi, Sindaca Appendino, da tutta questa vicenda chi purtroppo ne esce piuttosto male è l’immagine di questa Città, perché, pazienza per i tre Assessori che sono stati gentilmente allontanati, pazienza per i due suoi più stretti collaboratori, che ugualmente sono stati allontanati, ma se anche la Dirigenza non viene trattenuta, perché lei non ci ha parlato di cosa ha risposto al Comandante Bezzon, se gli ha chiesto di non rassegnare le dimissioni e gli ha chiesto invece di arrivare a ridefinire le posizioni. Lei ci ha semplicemente dato atto della sua decisione che, se è stata irrevocabile, sicuramente arriva anche a seguito di decisioni e di colloqui che c’erano stati, perché non penso che il Comandante si prenda la briga di punto in bianco di dare le dimissioni. Allora, se vale tutto questo, anche la Dirigenza inizia a ravvisare segnali di debolezza da parte dell’Amministrazione e della Sindaca stessa, questo è un segnale molto forte. E purtroppo il segnale di debolezza è reso ancora più evidente per come si arriva a queste dimissioni, perché si arriva a valle di uno scollamento che ormai è netto tra la Giunta e la Dirigenza, tra la Giunta e gli stessi Consiglieri e tra i Consiglieri e la stessa Dirigenza. Ma allora quando gli scollamenti sono così bilaterali su tutti i fronti, vuol dire che manca la figura apicale, manca una figura di coordinamento, manca una figura di carisma che sappia effettivamente prendere in mano la situazione e ricondurla su quelli che sono i giusti piani e i giusti livelli di relazioni tra i Consiglieri e la Giunta e tra i Consiglieri e la Dirigenza. Perché non è possibile, come già ha detto anche il Capogruppo Napoli, che siano i Consiglieri stessi che si prendano la briga di definire laddove la Dirigenza abbia operato al meglio o al peggio. Io non voglio entrare nel merito della tenzone che ha riguardato il Comandante Bezzon e l’Assessora alla Viabilità, Maria Lapietra, però è certo che a livello di Consiglio, nelle Commissioni, nelle sedute consiliari, un livello di attenzione sul tema dell’uso dei monopattini elettrici era stato più volte ribadito. Era stato ribadito su questa fase sperimentale, che andava comunque definita con maggiore chiarezza, ma questo le è stato detto in più occasioni e a più livelli: dalla segnaletica, a definire le aree, a capire quali erano i livelli anche assicurativi e di equiparazione a quello che è il Codice della Strada. Guardi che Milano ha fatto esattamente quel percorso lì: partendo in anticipo ha definito un’ordinanza che stabiliva qual era il perimetro della sperimentazione, ma c’è stata un’ordinanza, cosa che qui è mancata. Allora non possiamo ribaltare sulla Dirigenza delle responsabilità che, viceversa, ci vuole la parte politica che si assuma. E questo è il tema della delega, che è veramente pericolosa, perché se iniziamo da qui, la cosa non ha più confini e potrebbe espandersi anche ad altri settori con delle conseguenze che sono veramente molto, molto nefaste per la Città. E poi rimane il tema principale, che è quello che purtroppo avevamo già anche più volte, anche questo segnalato, dell’inadeguatezza di un’Assessora che comunque non sa gestire delle questioni, che peraltro non sono poi neanche quelle esistenziali per l’andamento e la conduzione della Città anche su un tema così delicato, come quello della viabilità. Voglio dire, se l’Assessora Lapietra non è stata in grado di definire i parametri su cui posare anche la gradualità, la temporalità con cui andare a definire le fasi della sperimentazione su un tema del genere, mi chiedo come sarà in grado di gestire dei processi molto più complessi che riguardano altri temi: la Metropolitana in primis, tutto il discorso del Trasporto Pubblico Locale, che sono temi che hanno una complessità e un livello di articolazione molto più complesso. Quindi, io credo e ribadisco, come ho detto in premessa, che ne usciamo tutti male, nel senso che ne esce proprio l’immagine di questa città molto compromessa, dà un segnale di estrema frammentarietà che non si riesce in questo momento a tenere insieme. Condivido, anche, e capisco le motivazioni che spingono l’Assessore Finardi a dire, in coerenza: “Io mi assumo il fatto che rassegno anche io le mie deleghe, perché io ho condiviso con la Dirigenza quello che erano delle scelte”. Questo però è un segnale che ulteriormente ci fa pensare a come venga a mancare un livello di coordinamento che non può che essere in capo a lei. Di questo le chiediamo di prendersi in toto le responsabilità. |