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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 4 Novembre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 19

Comunicazioni della Sindaca su "Dimissioni Comandante Bezzon".
Interventi
TRESSO Francesco
Guardi, Sindaca Appendino, da tutta questa vicenda chi purtroppo ne esce piuttosto
male è l’immagine di questa Città, perché, pazienza per i tre Assessori che sono stati
gentilmente allontanati, pazienza per i due suoi più stretti collaboratori, che ugualmente
sono stati allontanati, ma se anche la Dirigenza non viene trattenuta, perché lei non ci ha
parlato di cosa ha risposto al Comandante Bezzon, se gli ha chiesto di non rassegnare le
dimissioni e gli ha chiesto invece di arrivare a ridefinire le posizioni. Lei ci ha
semplicemente dato atto della sua decisione che, se è stata irrevocabile, sicuramente
arriva anche a seguito di decisioni e di colloqui che c’erano stati, perché non penso che
il Comandante si prenda la briga di punto in bianco di dare le dimissioni. Allora, se vale
tutto questo, anche la Dirigenza inizia a ravvisare segnali di debolezza da parte
dell’Amministrazione e della Sindaca stessa, questo è un segnale molto forte. E
purtroppo il segnale di debolezza è reso ancora più evidente per come si arriva a queste
dimissioni, perché si arriva a valle di uno scollamento che ormai è netto tra la Giunta e
la Dirigenza, tra la Giunta e gli stessi Consiglieri e tra i Consiglieri e la stessa
Dirigenza. Ma allora quando gli scollamenti sono così bilaterali su tutti i fronti, vuol
dire che manca la figura apicale, manca una figura di coordinamento, manca una figura
di carisma che sappia effettivamente prendere in mano la situazione e ricondurla su
quelli che sono i giusti piani e i giusti livelli di relazioni tra i Consiglieri e la Giunta e
tra i Consiglieri e la Dirigenza. Perché non è possibile, come già ha detto anche il
Capogruppo Napoli, che siano i Consiglieri stessi che si prendano la briga di definire
laddove la Dirigenza abbia operato al meglio o al peggio. Io non voglio entrare nel
merito della tenzone che ha riguardato il Comandante Bezzon e l’Assessora alla
Viabilità, Maria Lapietra, però è certo che a livello di Consiglio, nelle Commissioni,
nelle sedute consiliari, un livello di attenzione sul tema dell’uso dei monopattini elettrici
era stato più volte ribadito. Era stato ribadito su questa fase sperimentale, che andava
comunque definita con maggiore chiarezza, ma questo le è stato detto in più occasioni e
a più livelli: dalla segnaletica, a definire le aree, a capire quali erano i livelli anche
assicurativi e di equiparazione a quello che è il Codice della Strada. Guardi che Milano
ha fatto esattamente quel percorso lì: partendo in anticipo ha definito un’ordinanza che
stabiliva qual era il perimetro della sperimentazione, ma c’è stata un’ordinanza, cosa
che qui è mancata. Allora non possiamo ribaltare sulla Dirigenza delle responsabilità
che, viceversa, ci vuole la parte politica che si assuma. E questo è il tema della delega,
che è veramente pericolosa, perché se iniziamo da qui, la cosa non ha più confini e
potrebbe espandersi anche ad altri settori con delle conseguenze che sono veramente
molto, molto nefaste per la Città. E poi rimane il tema principale, che è quello che
purtroppo avevamo già anche più volte, anche questo segnalato, dell’inadeguatezza di
un’Assessora che comunque non sa gestire delle questioni, che peraltro non sono poi
neanche quelle esistenziali per l’andamento e la conduzione della Città anche su un
tema così delicato, come quello della viabilità. Voglio dire, se l’Assessora Lapietra non
è stata in grado di definire i parametri su cui posare anche la gradualità, la temporalità
con cui andare a definire le fasi della sperimentazione su un tema del genere, mi chiedo
come sarà in grado di gestire dei processi molto più complessi che riguardano altri temi:
la Metropolitana in primis, tutto il discorso del Trasporto Pubblico Locale, che sono
temi che hanno una complessità e un livello di articolazione molto più complesso.
Quindi, io credo e ribadisco, come ho detto in premessa, che ne usciamo tutti male, nel
senso che ne esce proprio l’immagine di questa città molto compromessa, dà un segnale
di estrema frammentarietà che non si riesce in questo momento a tenere insieme.
Condivido, anche, e capisco le motivazioni che spingono l’Assessore Finardi a dire, in
coerenza: “Io mi assumo il fatto che rassegno anche io le mie deleghe, perché io ho
condiviso con la Dirigenza quello che erano delle scelte”. Questo però è un segnale che
ulteriormente ci fa pensare a come venga a mancare un livello di coordinamento che
non può che essere in capo a lei. Di questo le chiediamo di prendersi in toto le
responsabilità.

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