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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 4 Novembre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 15
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2019-04194
INTERVENTO DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA CON AMPLIAMENTO IN TORINO, CORSO MORTARA, N. 24. PROPOSTA DI INTERVENTO AI SENSI DEGLI ARTICOLI 3 E 4 DELLA LEGGE REGIONALE 4 OTTOBRE 2018, N. 16. APPROVAZIONE.
Interventi
LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Ma, dunque, noi condividiamo lo spirito della Legge 16, che
ovviamente andava nell’ottica della promozione degli interventi di riuso e
riqualificazione, abbiamo solo un dubbio metodologico nella sua applicazione. Come
diceva Iaria, questo è il primo episodio di accoglimento di un’istanza ai sensi di questa
norma, fatichiamo a comprendere qual è, per lo meno non è scritto in delibera quindi la
pregherei, se fosse possibile, di precisarlo eventualmente a verbale in Aula, qual è,
diciamo così, l’utilità pubblica derivante da questa operazione, provo a spiegarmi
meglio: come certamente l’Assessore Iaria sa, ai sensi del D. Lgs. 380, ogni variante
urbanistica parziale produce un introito economico relativo alla valorizzazione di
carattere urbanistico nella misura non inferiore al 50% della plusvalenza urbanistica
generata dalla Variante medesima che deve essere versato nelle casse del Comune,
proprio in virtù dell’atto deliberativo del Consiglio Comunale. Non solo, ma l’altro
intervento che quest’Aula - questo qua l’ha esaminato molto poco - l’altro che invece ha
esaminato moltissimo sono gli interventi ai sensi della Legge 106, i cosiddetti
“interventi in deroga” che, come ricordava certamente l’Assessore Iaria, siamo certi che
nella sua replica saprà fornire puntuale e precisa risposta a questa osservazione, produce
un onere economico in capo all’operatore privato che viene versato - a cure e spese
dell’operatore privato - come contributo di riqualificazione in termini monetari che
ovviamente va a sommarsi a quelli che sono i valori indotti dal rilascio degli oneri di
urbanizzazione delle altre somme che il privato dà alla Città in termini economici,
proprio in virtù del rilascio del permesso di costruire in deroga. In questo caso,
onestamente noi non abbiamo trovato nella deliberazione alcun riferimento al beneficio
pubblico che ha il Comune di Torino derivante da questa nuova superficie lorda di
pavimento di, se non ho capito male, 600 metri quadri che verrà destinato a palestra
privata, quindi non c’è un ambito di convenzionamento pubblico nell’ambito
dell’attuazione della palestra, non ci sono somme indicate come plusvalenza derivante
dal maggior valore economico indotto da parte della trasformazione, e
conseguentemente ci chiediamo, al di là di un generico - chiedo scusa Assessore Iaria,
non ci offenda, ci è sembrato un po’ generica la sua cornice di interesse pubblico - non
riusciamo a comprendere, come dire, in quale delle asticelle si viene a posizionare
l’interesse pubblico dell’Amministrazione comunale nel votare favorevolmente a
un’istanza che comunque è un’istanza non formulata dall’organo pubblico ma formulata
legittimamente da un privato. Se quindi, Assessore Iaria, ci chiarisce in quale punto
della delibera è contemplata questa plusvalenza economica o dove, in quale forma esiste
un convenzionamento col Comune, eventualmente anche successivo, eventualmente con
un permesso di costruire convenzionato, che però andrebbe in qualche modo, Assessore
Iaria - che è al telefono, se ascoltasse me invece che il telefono forse potrebbe avere
qualche elemento per potermi rispondere - se gentilmente, quando poi finisce la
telefonata, avesse voglia di fornire questo tipo di risposta a chi le parla, gentilmente
Assessore Iaria... Presidente, io.. però abbia pazienza, cioè... no, non sta ascoltando, sta
parlando al telefono, Assessore Iaria, ed è anche abbastanza maleducato, se mi posso
permettere. Se lei ha bisogno di tempo per trovare la risposta, mi fa la cortesia di finire
di ascoltarmi, Presidente, lei sospende il Consiglio, l’Assessore Iaria chiede consulto...
no, a maggior ragione, se non stava neanche chiedendo consulto e stava telefonando
privatamente, mi scusi, Presidente mi rivolgo a lei, se le pare normale che durante la
discussione di una deliberazione, scusi, l’Assessore di riferimento si mette a telefonare
mentre i Consiglieri stanno facendo delle domande.

LO RUSSO Stefano
Non mi pare una giustificazione...

LO RUSSO Stefano
Perfetto. No, prego, prego.

LO RUSSO Stefano
Del resto mi rendo conto, a me interessa... guardi, Assessore Iaria, più il merito della
sua risposta che il metodo con cui la fornisce. Se gentilmente ci fa capire dove sta
l’utilità pubblica della votazione a favore di questa delibera, noi saremo ben contenti se
la riterremo evidente ed eventualmente di sostenerla.

LO RUSSO Stefano
Purtroppo la precisazione formulata dall’Assessore Iaria, caro Presidente, è abbastanza
inquietante, perché quando l’Assessore all’Urbanistica e all’Edilizia Privata viene in
Aula a dire che non rileva elementi di interesse pubblico nella deliberazione che
presenta all’Aula, allora non ce ne voglia, Assessore Iaria, noi non solo non voteremo la
delibera, ma ci preoccupiamo in maniera piuttosto rilevante per due fondamentali
motivi: perché nel momento in cui lei conferisce premialità di SLP a un operatore
privato su istanza, di fatto produce un vantaggio economico in capo al privato, e se lei
mi spiega, a fronte di domanda esplicita formulatale in Aula, che non c’è l’interesse
pubblico..., a fronte, come le ho già detto, c’erano due ipotesi potenziali di utilizzo di
interesse pubblico, Assessore Iaria, il primo era il versamento di somme monetizzando,
esattamente come viene fatto per quanto riguarda il Decreto 106 in sviluppo in deroga al
nostro Piano Regolatore, e/o attraverso un meccanismo di convenzionamento
urbanistico, peraltro a pagina 3 della sua delibera al secondo capoverso ricorda la storia
di quel complesso, e ricorda che: “La Galleria della manica storica, nel progetto
originario, avrebbe dovuto essere il cuore dell’intervento di recupero, tant’è che lo
Strumento Urbanistico Esecutivo, attraverso il quale si è realizzato l’intervento, ne ha
sancito l’assoggettamento ad uso pubblico”. Ripeto: lo Strumento Urbanistico Esecutivo
originale, che lei adesso propone all’Aula e ai Consiglieri Comunali di far votare
affermando a verbale che non c’è interesse pubblico, prevedeva l’assoggettamento ad
uso pubblico. Ci spiega, forse magari correggendo leggermente il tiro rispetto, o forse
ho capito male io, a quanto lei ha detto a verbale, dove sta l’interesse pubblico per cui
lei chiama il Consiglio Comunale di Torino ad esprimersi? A mio modo di vedere, non
lo vedo così esplicito, se non in un generico richiamo ai principi ispiratori della Legge
16, che è una legge che ovviamente ha un interesse pubblico di carattere generale
perché definisce gli interventi di riqualificazione, ma che demanda ai Comuni - non a
caso, Assessore Iaria, non a caso - l’attuazione e l’esplicitazione da parte dell’assemblea
del Consiglio Comunale dell’esplicitazione precisa di che cosa è interesse pubblico.
Siccome la delibera che lei porta oggi in Consiglio non ne fa minimamente riferimento,
le chiedo, detto che non è scritto e che quindi non verrà deliberato dalla Maggioranza
Movimento 5 Stelle, se gentilmente almeno a verbale spiega che cosa lei intende per
“interesse pubblico” di questi 600 metri quadri additivi di SLP, additiva ad uso privato
che, sulla base di quanto lei ha detto in aula, non è neanche convenzionata ad uso
pubblico con il quartiere. Allora mi chiedo, e le chiedo: visto che questi 600 metri
quadri di SLP additivi privati non generano un introito per il Comune e non vengono
convenzionati ad uso pubblico in nessun modo, se gentilmente mi fa comprendere, al di
là del generico strumento della Legge 16, cosa lei intende per “utilizzo pubblico” e per
“interesse pubblico” quando chiama a votare il Consiglio Comunale questa
deliberazione, se ne ha voglia e disponibilità, altrimenti credo che, come forse avrà
vagamente intuito, il Partito Democratico non voterà a favore di questa deliberazione.

LO RUSSO Stefano
Mah, alla luce delle periclinanti giustificazioni date dall’Assessore Iaria, periclinanti nel
senso che in difetto di motivazione al punto di vista squisitamente amministrativo, ci
teniamo a lasciare a verbale per il futuro che dal nostro punto di vista questa
deliberazione così com’è stata confezionata non riveste interesse pubblico prevalente e
ci permettiamo di far rilevare che la mera riqualificazione edilizia non è di per sé
elemento bastante a giustificare l’interesse pubblico, primo; secondo: che non è stata
svolta adeguata istruttoria ai fini della verifica dell’interesse pubblico prevalente che
deve essere la motivazione fondante di ogni atto che viene votato di carattere
urbanistico edilizio da quest’Aula, in questo caso questo interesse pubblico non è
presente né in termini di oneri versati, né in termini di assoggettamento o di
convenzionamento ex post, e per tutte queste ragioni riteniamo davvero molto, molto,
Molto lacunoso - per non dire inesistente nell’attuale formulazione - gli estremi di
interesse pubblico che dovrebbero motivare la votazione di questo atto. Suggeriremmo
pertanto all’Assessore Iaria di sospendere l’atto, di verificare eventualmente attraverso
emendamenti, eventualmente tornando a un’interlocuzione con i privati relativamente
ad eventuali modalità che possano giustificare questo atto in maniera un po’ più robusta,
onde evitare che in maniera esplicita i Consiglieri del Movimento 5 Stelle che, e non so
chi altri, di certo non noi, votando questo atto assumano scientemente la responsabilità
di votare un atto che a nostro modo di vedere nell’attuale versione, così come è stato
presentato, non riveste estremi di interesse pubblico prevalente ma ovviamente, pur
accedendo all’impostazione generale della Legge 16 che è quella di riqualificazione,
lascia il Comune di Torino sostanzialmente come attore non protagonista di quella che
invece deve essere la tutela dell’interesse pubblico prevalente. Per cui, Assessore Iaria,
le suggeriremmo di sospendere la deliberazione, fare un supplemento di riflessione
rispetto a quanto le abbiamo detto in quest’Aula, e di ritornare in sede di votazione della
deliberazione con un emendamento strutturale che prevede o il riconoscimento di un
contributo economico, o la modalità, anche eventualmente da sviluppare ex post la
votazione della deliberazione, ma che già oggi per domani fissi dei paletti di
convenzionamento urbanistico per questi 600 metri quadri privati che verranno
realizzati dopo l’autorizzazione che verrà data dalla Sala Rossa.

LO RUSSO Stefano
Grazie. Intervengo per fatto personale, Assessore Iaria. Io le posso garantire che chi le
parla è tutto fuorché confuso, e sinceramente la inviterei anche a non scaricare, glielo
dico con franchezza, e anche, se accetta questo consiglio oggi per il futuro, può capitare
a tutti un infortunio, io se vuole le racconto gli infortuni a cui andai incontro io sotto
questo profilo, perché sono tematiche complesse, quindi questo può servirle anche per il
futuro, però ci faccia la cortesia di non scaricare le questioni sulle istruttorie tecniche,
non c’entrano niente, niente. Okay? Quindi, primo, qua non c’è nessuno che è confuso,
caro Assessore Iaria; secondo, ci fa la cortesia di non scaricare sull’istruttoria tecnica la
questione. Io accolgo con favore la sua sensibilità, le do atto di questa sensibilità. Le do,
se mi permette, un ulteriore suggerimento, di rendere generale il ragionamento
sull’applicazione della Legge 16, esattamente sul criterio che fu adottato per le
applicazioni della Legge 106, Decreto Sviluppo, nel lontano, se non sbaglio, 2013, qua
era in Aula il Consigliere Carretta, che se lo ricorda piuttosto bene quando affrontammo
questa questione. Se lei, Assessore Iaria, tanto non c’è nessuno che ci corre dietro,
affronta il tema, e se lo vuole condividere con noi, noi siamo contenti, se no è sua
prerogativa farlo come meglio ritiene, rendere generali i criteri di applicazione della
legge 16, e concludo, e poi, quando questi criteri sono generalizzati e resi espliciti,
tornare in Aula con la prima applicazione di questi criteri.

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