Interventi |
LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Ma, dunque, noi condividiamo lo spirito della Legge 16, che ovviamente andava nell’ottica della promozione degli interventi di riuso e riqualificazione, abbiamo solo un dubbio metodologico nella sua applicazione. Come diceva Iaria, questo è il primo episodio di accoglimento di un’istanza ai sensi di questa norma, fatichiamo a comprendere qual è, per lo meno non è scritto in delibera quindi la pregherei, se fosse possibile, di precisarlo eventualmente a verbale in Aula, qual è, diciamo così, l’utilità pubblica derivante da questa operazione, provo a spiegarmi meglio: come certamente l’Assessore Iaria sa, ai sensi del D. Lgs. 380, ogni variante urbanistica parziale produce un introito economico relativo alla valorizzazione di carattere urbanistico nella misura non inferiore al 50% della plusvalenza urbanistica generata dalla Variante medesima che deve essere versato nelle casse del Comune, proprio in virtù dell’atto deliberativo del Consiglio Comunale. Non solo, ma l’altro intervento che quest’Aula - questo qua l’ha esaminato molto poco - l’altro che invece ha esaminato moltissimo sono gli interventi ai sensi della Legge 106, i cosiddetti “interventi in deroga” che, come ricordava certamente l’Assessore Iaria, siamo certi che nella sua replica saprà fornire puntuale e precisa risposta a questa osservazione, produce un onere economico in capo all’operatore privato che viene versato - a cure e spese dell’operatore privato - come contributo di riqualificazione in termini monetari che ovviamente va a sommarsi a quelli che sono i valori indotti dal rilascio degli oneri di urbanizzazione delle altre somme che il privato dà alla Città in termini economici, proprio in virtù del rilascio del permesso di costruire in deroga. In questo caso, onestamente noi non abbiamo trovato nella deliberazione alcun riferimento al beneficio pubblico che ha il Comune di Torino derivante da questa nuova superficie lorda di pavimento di, se non ho capito male, 600 metri quadri che verrà destinato a palestra privata, quindi non c’è un ambito di convenzionamento pubblico nell’ambito dell’attuazione della palestra, non ci sono somme indicate come plusvalenza derivante dal maggior valore economico indotto da parte della trasformazione, e conseguentemente ci chiediamo, al di là di un generico - chiedo scusa Assessore Iaria, non ci offenda, ci è sembrato un po’ generica la sua cornice di interesse pubblico - non riusciamo a comprendere, come dire, in quale delle asticelle si viene a posizionare l’interesse pubblico dell’Amministrazione comunale nel votare favorevolmente a un’istanza che comunque è un’istanza non formulata dall’organo pubblico ma formulata legittimamente da un privato. Se quindi, Assessore Iaria, ci chiarisce in quale punto della delibera è contemplata questa plusvalenza economica o dove, in quale forma esiste un convenzionamento col Comune, eventualmente anche successivo, eventualmente con un permesso di costruire convenzionato, che però andrebbe in qualche modo, Assessore Iaria - che è al telefono, se ascoltasse me invece che il telefono forse potrebbe avere qualche elemento per potermi rispondere - se gentilmente, quando poi finisce la telefonata, avesse voglia di fornire questo tipo di risposta a chi le parla, gentilmente Assessore Iaria... Presidente, io.. però abbia pazienza, cioè... no, non sta ascoltando, sta parlando al telefono, Assessore Iaria, ed è anche abbastanza maleducato, se mi posso permettere. Se lei ha bisogno di tempo per trovare la risposta, mi fa la cortesia di finire di ascoltarmi, Presidente, lei sospende il Consiglio, l’Assessore Iaria chiede consulto... no, a maggior ragione, se non stava neanche chiedendo consulto e stava telefonando privatamente, mi scusi, Presidente mi rivolgo a lei, se le pare normale che durante la discussione di una deliberazione, scusi, l’Assessore di riferimento si mette a telefonare mentre i Consiglieri stanno facendo delle domande. LO RUSSO Stefano Non mi pare una giustificazione... LO RUSSO Stefano Perfetto. No, prego, prego. LO RUSSO Stefano Del resto mi rendo conto, a me interessa... guardi, Assessore Iaria, più il merito della sua risposta che il metodo con cui la fornisce. Se gentilmente ci fa capire dove sta l’utilità pubblica della votazione a favore di questa delibera, noi saremo ben contenti se la riterremo evidente ed eventualmente di sostenerla. LO RUSSO Stefano Purtroppo la precisazione formulata dall’Assessore Iaria, caro Presidente, è abbastanza inquietante, perché quando l’Assessore all’Urbanistica e all’Edilizia Privata viene in Aula a dire che non rileva elementi di interesse pubblico nella deliberazione che presenta all’Aula, allora non ce ne voglia, Assessore Iaria, noi non solo non voteremo la delibera, ma ci preoccupiamo in maniera piuttosto rilevante per due fondamentali motivi: perché nel momento in cui lei conferisce premialità di SLP a un operatore privato su istanza, di fatto produce un vantaggio economico in capo al privato, e se lei mi spiega, a fronte di domanda esplicita formulatale in Aula, che non c’è l’interesse pubblico..., a fronte, come le ho già detto, c’erano due ipotesi potenziali di utilizzo di interesse pubblico, Assessore Iaria, il primo era il versamento di somme monetizzando, esattamente come viene fatto per quanto riguarda il Decreto 106 in sviluppo in deroga al nostro Piano Regolatore, e/o attraverso un meccanismo di convenzionamento urbanistico, peraltro a pagina 3 della sua delibera al secondo capoverso ricorda la storia di quel complesso, e ricorda che: “La Galleria della manica storica, nel progetto originario, avrebbe dovuto essere il cuore dell’intervento di recupero, tant’è che lo Strumento Urbanistico Esecutivo, attraverso il quale si è realizzato l’intervento, ne ha sancito l’assoggettamento ad uso pubblico”. Ripeto: lo Strumento Urbanistico Esecutivo originale, che lei adesso propone all’Aula e ai Consiglieri Comunali di far votare affermando a verbale che non c’è interesse pubblico, prevedeva l’assoggettamento ad uso pubblico. Ci spiega, forse magari correggendo leggermente il tiro rispetto, o forse ho capito male io, a quanto lei ha detto a verbale, dove sta l’interesse pubblico per cui lei chiama il Consiglio Comunale di Torino ad esprimersi? A mio modo di vedere, non lo vedo così esplicito, se non in un generico richiamo ai principi ispiratori della Legge 16, che è una legge che ovviamente ha un interesse pubblico di carattere generale perché definisce gli interventi di riqualificazione, ma che demanda ai Comuni - non a caso, Assessore Iaria, non a caso - l’attuazione e l’esplicitazione da parte dell’assemblea del Consiglio Comunale dell’esplicitazione precisa di che cosa è interesse pubblico. Siccome la delibera che lei porta oggi in Consiglio non ne fa minimamente riferimento, le chiedo, detto che non è scritto e che quindi non verrà deliberato dalla Maggioranza Movimento 5 Stelle, se gentilmente almeno a verbale spiega che cosa lei intende per “interesse pubblico” di questi 600 metri quadri additivi di SLP, additiva ad uso privato che, sulla base di quanto lei ha detto in aula, non è neanche convenzionata ad uso pubblico con il quartiere. Allora mi chiedo, e le chiedo: visto che questi 600 metri quadri di SLP additivi privati non generano un introito per il Comune e non vengono convenzionati ad uso pubblico in nessun modo, se gentilmente mi fa comprendere, al di là del generico strumento della Legge 16, cosa lei intende per “utilizzo pubblico” e per “interesse pubblico” quando chiama a votare il Consiglio Comunale questa deliberazione, se ne ha voglia e disponibilità, altrimenti credo che, come forse avrà vagamente intuito, il Partito Democratico non voterà a favore di questa deliberazione. LO RUSSO Stefano Mah, alla luce delle periclinanti giustificazioni date dall’Assessore Iaria, periclinanti nel senso che in difetto di motivazione al punto di vista squisitamente amministrativo, ci teniamo a lasciare a verbale per il futuro che dal nostro punto di vista questa deliberazione così com’è stata confezionata non riveste interesse pubblico prevalente e ci permettiamo di far rilevare che la mera riqualificazione edilizia non è di per sé elemento bastante a giustificare l’interesse pubblico, primo; secondo: che non è stata svolta adeguata istruttoria ai fini della verifica dell’interesse pubblico prevalente che deve essere la motivazione fondante di ogni atto che viene votato di carattere urbanistico edilizio da quest’Aula, in questo caso questo interesse pubblico non è presente né in termini di oneri versati, né in termini di assoggettamento o di convenzionamento ex post, e per tutte queste ragioni riteniamo davvero molto, molto, Molto lacunoso - per non dire inesistente nell’attuale formulazione - gli estremi di interesse pubblico che dovrebbero motivare la votazione di questo atto. Suggeriremmo pertanto all’Assessore Iaria di sospendere l’atto, di verificare eventualmente attraverso emendamenti, eventualmente tornando a un’interlocuzione con i privati relativamente ad eventuali modalità che possano giustificare questo atto in maniera un po’ più robusta, onde evitare che in maniera esplicita i Consiglieri del Movimento 5 Stelle che, e non so chi altri, di certo non noi, votando questo atto assumano scientemente la responsabilità di votare un atto che a nostro modo di vedere nell’attuale versione, così come è stato presentato, non riveste estremi di interesse pubblico prevalente ma ovviamente, pur accedendo all’impostazione generale della Legge 16 che è quella di riqualificazione, lascia il Comune di Torino sostanzialmente come attore non protagonista di quella che invece deve essere la tutela dell’interesse pubblico prevalente. Per cui, Assessore Iaria, le suggeriremmo di sospendere la deliberazione, fare un supplemento di riflessione rispetto a quanto le abbiamo detto in quest’Aula, e di ritornare in sede di votazione della deliberazione con un emendamento strutturale che prevede o il riconoscimento di un contributo economico, o la modalità, anche eventualmente da sviluppare ex post la votazione della deliberazione, ma che già oggi per domani fissi dei paletti di convenzionamento urbanistico per questi 600 metri quadri privati che verranno realizzati dopo l’autorizzazione che verrà data dalla Sala Rossa. LO RUSSO Stefano Grazie. Intervengo per fatto personale, Assessore Iaria. Io le posso garantire che chi le parla è tutto fuorché confuso, e sinceramente la inviterei anche a non scaricare, glielo dico con franchezza, e anche, se accetta questo consiglio oggi per il futuro, può capitare a tutti un infortunio, io se vuole le racconto gli infortuni a cui andai incontro io sotto questo profilo, perché sono tematiche complesse, quindi questo può servirle anche per il futuro, però ci faccia la cortesia di non scaricare le questioni sulle istruttorie tecniche, non c’entrano niente, niente. Okay? Quindi, primo, qua non c’è nessuno che è confuso, caro Assessore Iaria; secondo, ci fa la cortesia di non scaricare sull’istruttoria tecnica la questione. Io accolgo con favore la sua sensibilità, le do atto di questa sensibilità. Le do, se mi permette, un ulteriore suggerimento, di rendere generale il ragionamento sull’applicazione della Legge 16, esattamente sul criterio che fu adottato per le applicazioni della Legge 106, Decreto Sviluppo, nel lontano, se non sbaglio, 2013, qua era in Aula il Consigliere Carretta, che se lo ricorda piuttosto bene quando affrontammo questa questione. Se lei, Assessore Iaria, tanto non c’è nessuno che ci corre dietro, affronta il tema, e se lo vuole condividere con noi, noi siamo contenti, se no è sua prerogativa farlo come meglio ritiene, rendere generali i criteri di applicazione della legge 16, e concludo, e poi, quando questi criteri sono generalizzati e resi espliciti, tornare in Aula con la prima applicazione di questi criteri. |