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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 4 Novembre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 15
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2019-04194
INTERVENTO DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA CON AMPLIAMENTO IN TORINO, CORSO MORTARA, N. 24. PROPOSTA DI INTERVENTO AI SENSI DEGLI ARTICOLI 3 E 4 DELLA LEGGE REGIONALE 4 OTTOBRE 2018, N. 16. APPROVAZIONE.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Proseguiamo adesso con il nostro Ordine dei Lavori, iniziamo dal punto 6, proposta di
deliberazione presentata dall’Assessore Iaria, n. mecc. 201904194/020 che ha come
oggetto:

“Intervento di ristrutturazione edilizia con ampliamento in Torino,
corso Mortara, n. 24. Proposta di intervento ai sensi degli artt. 3 e 4
della Legge Regionale 4 ottobre 2018, n. 16. Approvazione.”

SICARI Francesco (Presidente)
Lascio la parola all’Assessore per l’illustrazione. Prego.

IARIA Antonino (Assessore)
Grazie, Presidente. Oggi portiamo questa, penso sia la prima delibera di approvazione di
un intervento con l’utilizzo della Legge 16 Regionale, Legge 16 che ha come finalità di
promuovere interventi di riqualificazione, limitare il consumo del suolo, riqualificare e
rilanciare l’attività edilizia, aumentare la sicurezza statica, lo dico perché è molto
interessante proprio perché va a lavorare sulla possibilità di andare in deroga su
strumenti urbanistici vigenti per proporre interventi di riqualificazione, è una legge che
è stata approvata l’anno scorso e quindi è ancora poco utilizzata, e tra l’altro bisogna
anche dire che è in corso un dibattito a livello regionale su una possibile modifica della
legge stessa. Come dicevo, va a modificare, va ad intervenire in deroga su strumenti
vigenti, ma va anche a modificare proprio la destinazione urbanistica e anche il retino,
non è questo il caso di questa prima delibera, perché questa prima delibera riguarda un
ampliamento di una struttura esistente all’interno dello SNOS e utilizza l’art. 4 e l’art. 5
della suddetta legge che appunto permette di aumentare la superficie lorda di pavimento
e incrementare anche questa..., diciamo con una premialità incrementare questa
superficie. È proprio questo il caso in cui all’interno del centro commerciale della
Galleria commerciale SNOS viene aumentata la superficie di circa 603 metri quadrati, e
che vanno a diciamo costituire un ulteriore piano per un’attività ludico-sportiva che
verrà installata all’interno di questo spazio.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie. Prego, Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Ma, dunque, noi condividiamo lo spirito della Legge 16, che
ovviamente andava nell’ottica della promozione degli interventi di riuso e
riqualificazione, abbiamo solo un dubbio metodologico nella sua applicazione. Come
diceva Iaria, questo è il primo episodio di accoglimento di un’istanza ai sensi di questa
norma, fatichiamo a comprendere qual è, per lo meno non è scritto in delibera quindi la
pregherei, se fosse possibile, di precisarlo eventualmente a verbale in Aula, qual è,
diciamo così, l’utilità pubblica derivante da questa operazione, provo a spiegarmi
meglio: come certamente l’Assessore Iaria sa, ai sensi del D. Lgs. 380, ogni variante
urbanistica parziale produce un introito economico relativo alla valorizzazione di
carattere urbanistico nella misura non inferiore al 50% della plusvalenza urbanistica
generata dalla Variante medesima che deve essere versato nelle casse del Comune,
proprio in virtù dell’atto deliberativo del Consiglio Comunale. Non solo, ma l’altro
intervento che quest’Aula - questo qua l’ha esaminato molto poco - l’altro che invece ha
esaminato moltissimo sono gli interventi ai sensi della Legge 106, i cosiddetti
“interventi in deroga” che, come ricordava certamente l’Assessore Iaria, siamo certi che
nella sua replica saprà fornire puntuale e precisa risposta a questa osservazione, produce
un onere economico in capo all’operatore privato che viene versato - a cure e spese
dell’operatore privato - come contributo di riqualificazione in termini monetari che
ovviamente va a sommarsi a quelli che sono i valori indotti dal rilascio degli oneri di
urbanizzazione delle altre somme che il privato dà alla Città in termini economici,
proprio in virtù del rilascio del permesso di costruire in deroga. In questo caso,
onestamente noi non abbiamo trovato nella deliberazione alcun riferimento al beneficio
pubblico che ha il Comune di Torino derivante da questa nuova superficie lorda di
pavimento di, se non ho capito male, 600 metri quadri che verrà destinato a palestra
privata, quindi non c’è un ambito di convenzionamento pubblico nell’ambito
dell’attuazione della palestra, non ci sono somme indicate come plusvalenza derivante
dal maggior valore economico indotto da parte della trasformazione, e
conseguentemente ci chiediamo, al di là di un generico - chiedo scusa Assessore Iaria,
non ci offenda, ci è sembrato un po’ generica la sua cornice di interesse pubblico - non
riusciamo a comprendere, come dire, in quale delle asticelle si viene a posizionare
l’interesse pubblico dell’Amministrazione comunale nel votare favorevolmente a
un’istanza che comunque è un’istanza non formulata dall’organo pubblico ma formulata
legittimamente da un privato. Se quindi, Assessore Iaria, ci chiarisce in quale punto
della delibera è contemplata questa plusvalenza economica o dove, in quale forma esiste
un convenzionamento col Comune, eventualmente anche successivo, eventualmente con
un permesso di costruire convenzionato, che però andrebbe in qualche modo, Assessore
Iaria - che è al telefono, se ascoltasse me invece che il telefono forse potrebbe avere
qualche elemento per potermi rispondere - se gentilmente, quando poi finisce la
telefonata, avesse voglia di fornire questo tipo di risposta a chi le parla, gentilmente
Assessore Iaria... Presidente, io.. però abbia pazienza, cioè... no, non sta ascoltando, sta
parlando al telefono, Assessore Iaria, ed è anche abbastanza maleducato, se mi posso
permettere. Se lei ha bisogno di tempo per trovare la risposta, mi fa la cortesia di finire
di ascoltarmi, Presidente, lei sospende il Consiglio, l’Assessore Iaria chiede consulto...
no, a maggior ragione, se non stava neanche chiedendo consulto e stava telefonando
privatamente, mi scusi, Presidente mi rivolgo a lei, se le pare normale che durante la
discussione di una deliberazione, scusi, l’Assessore di riferimento si mette a telefonare
mentre i Consiglieri stanno facendo delle domande.

SICARI Francesco (Presidente)
Non è la prima volta che succede, solitamente vengono fatte telefonate per...

LO RUSSO Stefano
Non mi pare una giustificazione...

SICARI Francesco (Presidente)
No, solitamente vengono fatte telefonate, ne sono al corrente perché sta chiedendo
informazioni, non so se questo sia il caso.

LO RUSSO Stefano
Perfetto. No, prego, prego.

SICARI Francesco (Presidente)
Può andare avanti con l’intervento.

LO RUSSO Stefano
Del resto mi rendo conto, a me interessa... guardi, Assessore Iaria, più il merito della
sua risposta che il metodo con cui la fornisce. Se gentilmente ci fa capire dove sta
l’utilità pubblica della votazione a favore di questa delibera, noi saremo ben contenti se
la riterremo evidente ed eventualmente di sostenerla.

SICARI Francesco (Presidente)
Ci sono altri interventi?

ORATORE
No.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Assessore Iaria.

IARIA Antonino (Assessore)
Allora, chiaramente questa delibera era già stata portata in Commissione, ed è stato
anche, come spiegato appunto, la qualità dell’intervento, la Legge 16 prevede tutta una
serie di possibilità di riqualificare edifici esistenti aumentando la volumetria e, a
differenza del Decreto 106, l’interesse pubblico non è per forza un vincolo
all’applicazione della Legge 16 stessa. Come dicevo prima, appunto è stata portata in
Commissione, è stata portata anche la tipologia dell’intervento e, tra l’altro, gli unici
obblighi da parte dei Comuni che applicano la Legge 16 - obblighi o possibilità - sono
quelli o di definire un ambito di intervento, cosa molto complicata per il Comune di
Torino, o di creare una manifestazione di interesse su alcune aree, anche questo è
chiaramente... vista la complessità della struttura del nostro Piano Regolatore e della
nostra Città dal punto di vista urbanistico, non è stato ritenuto giustamente necessario;
la terza opzione è di partire con la valutazione tecnica, e questa è stata fatta dai nostri
uffici, sulle proposte da parte dei proponenti di eventuali possibilità di utilizzare la
Legge 16 per un ampliamento, una riqualificazione e per altro.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Purtroppo la precisazione formulata dall’Assessore Iaria, caro Presidente, è abbastanza
inquietante, perché quando l’Assessore all’Urbanistica e all’Edilizia Privata viene in
Aula a dire che non rileva elementi di interesse pubblico nella deliberazione che
presenta all’Aula, allora non ce ne voglia, Assessore Iaria, noi non solo non voteremo la
delibera, ma ci preoccupiamo in maniera piuttosto rilevante per due fondamentali
motivi: perché nel momento in cui lei conferisce premialità di SLP a un operatore
privato su istanza, di fatto produce un vantaggio economico in capo al privato, e se lei
mi spiega, a fronte di domanda esplicita formulatale in Aula, che non c’è l’interesse
pubblico..., a fronte, come le ho già detto, c’erano due ipotesi potenziali di utilizzo di
interesse pubblico, Assessore Iaria, il primo era il versamento di somme monetizzando,
esattamente come viene fatto per quanto riguarda il Decreto 106 in sviluppo in deroga al
nostro Piano Regolatore, e/o attraverso un meccanismo di convenzionamento
urbanistico, peraltro a pagina 3 della sua delibera al secondo capoverso ricorda la storia
di quel complesso, e ricorda che: “La Galleria della manica storica, nel progetto
originario, avrebbe dovuto essere il cuore dell’intervento di recupero, tant’è che lo
Strumento Urbanistico Esecutivo, attraverso il quale si è realizzato l’intervento, ne ha
sancito l’assoggettamento ad uso pubblico”. Ripeto: lo Strumento Urbanistico Esecutivo
originale, che lei adesso propone all’Aula e ai Consiglieri Comunali di far votare
affermando a verbale che non c’è interesse pubblico, prevedeva l’assoggettamento ad
uso pubblico. Ci spiega, forse magari correggendo leggermente il tiro rispetto, o forse
ho capito male io, a quanto lei ha detto a verbale, dove sta l’interesse pubblico per cui
lei chiama il Consiglio Comunale di Torino ad esprimersi? A mio modo di vedere, non
lo vedo così esplicito, se non in un generico richiamo ai principi ispiratori della Legge
16, che è una legge che ovviamente ha un interesse pubblico di carattere generale
perché definisce gli interventi di riqualificazione, ma che demanda ai Comuni - non a
caso, Assessore Iaria, non a caso - l’attuazione e l’esplicitazione da parte dell’assemblea
del Consiglio Comunale dell’esplicitazione precisa di che cosa è interesse pubblico.
Siccome la delibera che lei porta oggi in Consiglio non ne fa minimamente riferimento,
le chiedo, detto che non è scritto e che quindi non verrà deliberato dalla Maggioranza
Movimento 5 Stelle, se gentilmente almeno a verbale spiega che cosa lei intende per
“interesse pubblico” di questi 600 metri quadri additivi di SLP, additiva ad uso privato
che, sulla base di quanto lei ha detto in aula, non è neanche convenzionata ad uso
pubblico con il quartiere. Allora mi chiedo, e le chiedo: visto che questi 600 metri
quadri di SLP additivi privati non generano un introito per il Comune e non vengono
convenzionati ad uso pubblico in nessun modo, se gentilmente mi fa comprendere, al di
là del generico strumento della Legge 16, cosa lei intende per “utilizzo pubblico” e per
“interesse pubblico” quando chiama a votare il Consiglio Comunale questa
deliberazione, se ne ha voglia e disponibilità, altrimenti credo che, come forse avrà
vagamente intuito, il Partito Democratico non voterà a favore di questa deliberazione.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Assessore Iaria.

IARIA Antonio (Assessore)
Sì, mi spiego meglio perché è chiaro che, se la Legge 16 prevede interventi in deroga
per riqualificazione, è chiaro che, come sapete tutti, l’area dello SNOS ha tutta una serie
di problematiche legate alla fuoriuscita di attività commerciali all’interno, e quindi
chiaramente questo è un vantaggio non solo per il privato, ma per la Città, non lasciare
un’area che sta subendo una forte depressione dal punto di vista commerciale. Quindi
l’interesse pubblico è sicuramente quello e, a differenza del Decreto 106, ha detto
giustamente lei, non c’è contributo di riqualificazione ma questa è una prerogativa della
legge, c’è il contributo riguardante gli oneri del costo di costruzione della superficie
ampliata.

SICARI Francesco (Presidente)
Ci sono altri interventi? Dichiarazioni di voto? Prego, Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Mah, alla luce delle periclinanti giustificazioni date dall’Assessore Iaria, periclinanti nel
senso che in difetto di motivazione al punto di vista squisitamente amministrativo, ci
teniamo a lasciare a verbale per il futuro che dal nostro punto di vista questa
deliberazione così com’è stata confezionata non riveste interesse pubblico prevalente e
ci permettiamo di far rilevare che la mera riqualificazione edilizia non è di per sé
elemento bastante a giustificare l’interesse pubblico, primo; secondo: che non è stata
svolta adeguata istruttoria ai fini della verifica dell’interesse pubblico prevalente che
deve essere la motivazione fondante di ogni atto che viene votato di carattere
urbanistico edilizio da quest’Aula, in questo caso questo interesse pubblico non è
presente né in termini di oneri versati, né in termini di assoggettamento o di
convenzionamento ex post, e per tutte queste ragioni riteniamo davvero molto, molto,
Molto lacunoso - per non dire inesistente nell’attuale formulazione - gli estremi di
interesse pubblico che dovrebbero motivare la votazione di questo atto. Suggeriremmo
pertanto all’Assessore Iaria di sospendere l’atto, di verificare eventualmente attraverso
emendamenti, eventualmente tornando a un’interlocuzione con i privati relativamente
ad eventuali modalità che possano giustificare questo atto in maniera un po’ più robusta,
onde evitare che in maniera esplicita i Consiglieri del Movimento 5 Stelle che, e non so
chi altri, di certo non noi, votando questo atto assumano scientemente la responsabilità
di votare un atto che a nostro modo di vedere nell’attuale versione, così come è stato
presentato, non riveste estremi di interesse pubblico prevalente ma ovviamente, pur
accedendo all’impostazione generale della Legge 16 che è quella di riqualificazione,
lascia il Comune di Torino sostanzialmente come attore non protagonista di quella che
invece deve essere la tutela dell’interesse pubblico prevalente. Per cui, Assessore Iaria,
le suggeriremmo di sospendere la deliberazione, fare un supplemento di riflessione
rispetto a quanto le abbiamo detto in quest’Aula, e di ritornare in sede di votazione della
deliberazione con un emendamento strutturale che prevede o il riconoscimento di un
contributo economico, o la modalità, anche eventualmente da sviluppare ex post la
votazione della deliberazione, ma che già oggi per domani fissi dei paletti di
convenzionamento urbanistico per questi 600 metri quadri privati che verranno
realizzati dopo l’autorizzazione che verrà data dalla Sala Rossa.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Carretto.

CARRETTO Damiano
Sì. Io posso dire che in Commissione io ho fatto una domanda che, se vogliamo, in
maniera molto semplice ricalca quello che ha poi sollevato il Consigliere Lo Russo,
ovvero avevo banalmente chiesto se era previsto il convenzionamento in qualche modo,
trattandosi di una palestra di acrobatica, palestra che appunto ha in realtà... volendo,
possibilità di essere convenzionata con molteplici realtà del territorio che fanno
ginnastica artistica piuttosto che, diciamo, anche acrobatica aerea, volendo, ormai
Torino è conosciuta come capitale delle arti circensi, quindi voglio dire... possibilità ce
n’è. Onestamente, per una volta sono... o meglio, io sono convinto che l’atto possa
tranquillamente andare avanti così, sono abbastanza tranquillo. Ritengo che però sia un
precedente importante essendo la prima applicazione di questa nuova legge, è
un’applicazione che effettivamente apre, e aprirebbe, diciamo ad istanze che vengono
votate da un Consiglio Comunale in assenza di interesse pubblico prevalente o,
comunque sia, esplicitato. Io credo che essendoci, dal mio punto di vista, un interesse
pubblico, se vogliamo sotteso, se vogliamo... diciamo poco esplicitato in delibera
perché effettivamente, se posso dire la mia impressione, è che anche solo una
depressione economica di quell’area già per come è strutturata in questo momento è un
problema, è un problema dal punto di vista sociale, è un problema dal punto di vista
commerciale è un problema di vuoto urbano. Sappiamo che l’area è già stata
abbandonata dalla SEAT, eccetera, eccetera; è un’area con molte problematicità che ha
necessità anche solo di un rilancio dal punto di vista dell’uso e della presenza fisica di
persone in quel luogo, e quindi ritengo che per quel che mi riguarda diciamo l’aspetto
sociale ed economico di un intervento del genere in quella zona specifica sia un
interesse pubblico prevalente, anche in assenza di un contributo economico o di un
convenzionamento esplicito. Questa è una mia convinzione, vista la specificità di quel
luogo. Ovviamente, fosse stato fatto in Crocetta, non lo riterrei un interesse pubblico.
Quindi io suggerirei all’Assessore magari di prendersi una settimana di pausa e di
preparare un emendamento che espliciti questa parte qua, perché ritengo che sia
importante proprio per evitare che poi si scateni una giunga di istanze che di fatto fanno
interessi privati in assenza di una controparte di interesse pubblico, e credo che
l’urbanistica in generale, l’attività edilizia, l’attività deliberativa del Consiglio
Comunale non possa essere piegata totalmente all’interesse privato, seppur con delle
leggi scritte obiettivamente non proprio benissimo, io credo che questa legge non sia
stata scritta proprio bene bene, ne capivo l’impostazione, diciamo la ratio, ma come è
stata scritta, è stata scritta dal mio punto di vista male, male perché appunto si apre a
queste interpretazioni, e io credo che come città dovremmo essere capofila
nell’applicazione di questa legge, facendo un po’ da scuola per gli altri Comuni per
evitare che si scateni una giungla in cui tendenzialmente ognuno fa quello che vuole con
una motivazione..., perché tutto è riqualificazione, non esiste una definizione precisa e
puntuale di cosa è riqualificazione, l’abbiamo visto con le 106, parliamo di Prato dei
Conigli, che veniva definita riqualificazione un supermercato su un prato, per dire,
supermercato su un prato - riqualificazione. Cioè, tutto ciò che non è definito in maniera
puntuale si apre ad interpretazioni, i primi che applicano le leggi sono chiamati a dare
queste interpretazioni. Quindi io mi accodo, ma non perché abbia dei dubbi sul lavoro
fatto, sull’Assessore o sugli Uffici, ma credo che sia un tema politico, un tema molto
importante dal punto di vista politico, perché la delibera potrebbe passare
tranquillamente così per quel che mi riguarda, però credo che effettivamente il tema di
mettere un punto ora, perché poi qualcuno non venga dopo a dirci: “Eh, ma quella prima
delibera voi l’avete approvata così”, perché poi succede così. Quindi io credo che
questo sia un tema importante e questa è un po’ la mia richiesta che faccio
all’Assessore, ripeto, non per mettere in dubbio ma per lavorare meglio ed evitare
problemi successivi.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Io apprezzo l’onestà intellettuale dell’intervento che mi ha
preceduto, perché il Consigliere Carretto ha esattamente centrato il punto: siamo di
fronte ad un apparato normativo giovane che non ha neanche un anno di vita, e quindi
l’applicazione richiede di alzare il livello di attenzione, proprio perché stiamo per
compiere dei passi che possono essere poi replicati successivamente. Allora, rispetto al
tema dell’interesse pubblico, che è un tema prettamente politico e che va quindi
declinato in tutte le sue accezioni, peraltro in un momento in cui stiamo affrontando in
un’accezione molto più ampia anche il tema dei beni comuni, di quello che riguarda
appunto l’utilizzo dei beni della Città, io credo che - e mi scuso anche perché non ero
presente in Commissione per impegni personali e quindi non ho partecipato, come
invece il Consigliere Carretto, alla discussione - però credo, da quanto oggi mi viene
rappresentato anche nel dibattito, che forse tutti gli elementi in maniera esaustiva non li
abbiamo raccolti; mi chiedo, per esempio, se sia stato fatto anche un dialogo con la
Circoscrizione pertinente - la quattro - per sapere se, nell’ambito di una possibile
potenziale convenzione, ci fossero delle soluzioni che andassero a facilitare magari la
possibilità di inserire anche in quegli spazi un uso che parzialmente poteva essere
condiviso o comunque ottimizzato in qualche misura. Allora, ben comprendendo quelli
che sono invece gli intendimenti da cui nasce la Legge 16, e io personalmente li
condivido, sono assolutamente d’accordo su quanto diceva il Consigliere Carretto, che,
viceversa, nella sua esplicazione la norma, così com’è scritta, può essere suscettibile di
interpretazioni, che vanno proprio declinate. Anche noi abbiamo questo compito, tutto
sommato, come Comune capofila della Regione, e anche avendo un patrimonio così più
importante, di poterlo approfondire meglio. Quindi, anche io mi unisco alla richiesta di
prendersi ancora un momento di approfondimento. Io proporrei, se fosse possibile,
un’audizione, in cui... un’ulteriore Commissione in cui eventualmente audiamo anche la
Circoscrizione, eventuali realtà locali, ma soprattutto si esplicitino meglio quali sono gli
elementi che ci portano a dichiarare che è un intervento che aprioristicamente non è di
per sé non lecito, anzi, tutt’altro, e potrebbe assolutamente essere da noi anche
condiviso, fermo restando che è necessario meglio definire quelli che sono gli interventi
che vanno nell’ottica di un utilizzo, diciamo, di quel bene, e quindi di un permesso di
realizzare questa SLP che sia controbilanciato da un’effettiva situazione di pubblicità
del bene. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Vicepresidente Lavolta, siamo sulle dichiarazioni di voto. A meno che lei
non voglia intervenire in dissenso, non le darei la parola. Siamo sulle dichiarazioni di
voto. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Eh, ma è intervenuto il suo Capogruppo
sulla dichiarazione di voto. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Prego, le lascio la
parola, se interviene in dissenso.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie. Io sono... più che in dissenso, io sono interessato a comprendere che cosa farà
l’Amministrazione, perché l’Assessore Iaria...

SICARI Francesco (Presidente)
Per dichiarazione di voto. Vicepresidente Lavolta, la prego di restare nel Regolamento.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Guardate che voi sottovalutate la mia conoscenza del Regolamento. Io mi esprimo in
dissenso al mio Capogruppo. Posso esprimermi? Posso?

SICARI Francesco (Presidente)
Quindi vota favorevolmente?

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Il mio Capogruppo ha detto che è contrario...

SICARI Francesco (Presidente)
Quindi lei vota favorevolmente? Si astiene?

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Oh, porca miseria, ma guardate che siamo sempre nella Sala Rossa. Ognuno di noi
conosce, spero, che anche i colleghi, dopo tre anni e mezzo, abbiano avuto modo di
sfogliare, ancorché superficialmente, quel Regolamento. Io, colpa mia, l’ho dovuto
studiare approfonditamente. Se ho chiesto la parola è perché lo conosco e perché so che
in fase di dichiarazione di voto un membro del Gruppo può esprimersi solo in dissenso
al suo Capogruppo. Allora, siccome però c’è un fatto nuovo... Quindi, io,
contrariamente al mio Capogruppo, non avrei proprio partecipato al voto, quindi,
premetto questo. Quindi, sto intervenendo legittimamente, perché io non avrei
partecipato al voto, perché... mi piacerebbe che mi ascoltasse l’Assessore... Non avrei
votato semplicemente perché credo che l’Assessore, fosse stato ancora seduto tra i
banchi, questa delibera non l’avrebbe portata neanche in Aula, è questo il motivo per cui
ho chiesto la parola. Perché non l’avrebbe portata in Aula, perché, così come
giustamente hanno ricordato il collega Tresso, il Capogruppo Lo Russo, e devo
riconoscere l’onestà intellettuale del collega Carretto, questo impianto normativo, che è
assolutamente nuovo, e che mai fino ad oggi era arrivato all’attenzione della Sala Rossa,
avrebbe meritato, da un lato un necessario approfondimento nella Commissione
Consiliare e in secondo luogo un’interpretazione che diventasse l’interpretazione
principe della Sala Rossa rispetto allo strumento urbanistico di cui stiamo parlando.
Siccome è la prima volta che la Sala Rossa si trova a dover affrontare un provvedimento
in relazione a questo impianto normativo, allora, ha ragione chi dice che oggi la Sala
Rossa si troverebbe di fronte alla cristallizzazione di un precedente, e quindi, qualunque
altro operatore privato, qualora legittimamente, in relazione ad una necessaria
riqualificazione, che noi non mettiamo in discussione rispetto all’area dello SNOS, da
domani mattina potrebbe non concedere un legittimo approfondimento in relazione
all’interesse pubblico della zona, richiamando questo precedente. Ed è per quello che,
indipendentemente dalla mia dichiarazione di voto, quello che io sto chiedendo è se
cortesemente, e da questo punto di vista, invece, c’è una convergenza rispetto a chi mi
ha preceduto ed anche al mio Capogruppo, se forse non sia proprio il caso di
sospenderlo questo provvedimento. Buona la prima, mi verrebbe da dire, Assessore,
pazienza, può succedere, però facciamo un approfondimento, in modo tale che quello
che a tutti gli effetti diventerà il precedente di riferimento per la Sala Rossa rispetto a
tutti i provvedimenti che discendono da questo riferimento normativo nuovo, ripeto,
nuovo, per cui io non ne faccio una colpa all’Assessore, però, siccome stiamo parlando
di una novità, io eviterei di produrre un riferimento e un precedente che potrebbe poi
metterci in una situazione di difficoltà, non solo noi, ma anche l’esecutivo e la Giunta,
nella relazione con i privati. Tralascio tutto ciò che ha già detto il collega Tresso rispetto
all’opportunità di approfondire con la Circoscrizione competente. Guardate, non c’è una
porzione di questo territorio in cui non si può...

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
E ho finito. Non si può intravedere velocemente e serenamente un bisogno di carattere
sociale. Ne ha intercettato uno, perché lo conosce personalmente il collega Carretto, ma
ce ne possono anche essere altre su quella porzione di territorio. Quindi, io chiedo,
sospendiamo questa delibera, si faccia un approfondimento e si cristallizzi un nuovo
modo di interpretare la norma su questo territorio, in modo tale che questo precedente,
quello nuovo, che si va ad introdurre con un voto della Sala Rossa, sia utile anche a
poter facilitare l’interlocuzione tra il privato ed il pubblico nella nostra Città. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Ha chiesto di intervenire l’Assessore Iaria. Prego.

IARIA Antonino (Assessore)
Grazie. Allora, come ripeto, abbiamo fatto già una Commissione, forse non è stato
sufficiente, anche perché, secondo me, vale la pena ribadire due punti fondamentali: la
Legge 16 è stata approvata e quindi è in vigore e chi fa l’istruttoria tecnica valuta che le
proposte siano conformi alla legge vigente. Secondo me vale la pena rifare un
approfondimento, ma per un semplice motivo, non confondere l’applicazione della
Legge 16 con il Decreto 106, perché secondo me, da quello che ho sentito dai vari
Gruppi, da Maggioranza e Minoranza, è una confusione, secondo me, tra Legge 16 e
Decreto 106. Quindi, per me va benissimo fare un ulteriore approfondimento in
Commissione che vada a definire tutti i dubbi, chiarire tutti i dubbi, sulle due diverse
modalità di intervenire per quanto riguarda la possibilità di deroghe sul patrimonio
edilizio esistente e la differenza... Io farei la Commissione proprio della differenza tra il
Decreto 106 e la Legge 16. Questo forse è il dubbio che è stato espresso dall’Aula, che
mi sembra corretto andare a dirimere, per poi riportare questa delibera, che non ha
nessun problema dal punto di vista di regolarità tecnica, di nuovo in Consiglio.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego.

LO RUSSO Stefano
Grazie. Intervengo per fatto personale, Assessore Iaria. Io le posso garantire che chi le
parla è tutto fuorché confuso, e sinceramente la inviterei anche a non scaricare, glielo
dico con franchezza, e anche, se accetta questo consiglio oggi per il futuro, può capitare
a tutti un infortunio, io se vuole le racconto gli infortuni a cui andai incontro io sotto
questo profilo, perché sono tematiche complesse, quindi questo può servirle anche per il
futuro, però ci faccia la cortesia di non scaricare le questioni sulle istruttorie tecniche,
non c’entrano niente, niente. Okay? Quindi, primo, qua non c’è nessuno che è confuso,
caro Assessore Iaria; secondo, ci fa la cortesia di non scaricare sull’istruttoria tecnica la
questione. Io accolgo con favore la sua sensibilità, le do atto di questa sensibilità. Le do,
se mi permette, un ulteriore suggerimento, di rendere generale il ragionamento
sull’applicazione della Legge 16, esattamente sul criterio che fu adottato per le
applicazioni della Legge 106, Decreto Sviluppo, nel lontano, se non sbaglio, 2013, qua
era in Aula il Consigliere Carretta, che se lo ricorda piuttosto bene quando affrontammo
questa questione. Se lei, Assessore Iaria, tanto non c’è nessuno che ci corre dietro,
affronta il tema, e se lo vuole condividere con noi, noi siamo contenti, se no è sua
prerogativa farlo come meglio ritiene, rendere generali i criteri di applicazione della
legge 16, e concludo, e poi, quando questi criteri sono generalizzati e resi espliciti,
tornare in Aula con la prima applicazione di questi criteri.

SICARI Francesco (Presidente)
Quindi il punto 6, n. mecc. 201904194/020, “Intervento di ristrutturazione edilizia con
ampliamento in Torino, corso Mortara, n. 24. Proposta di intervento ai sensi degli
articoli 3 e 4 della Legge Regionale 4 ottobre 2018, n. 16. Approvazione” mi sembra di
aver capito che viene sospeso e rinviato.
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