Interventi |
CARRETTO Damiano Grazie a tutte e tutti. Cercherò di essere rapido, anche se il tema avrebbe bisogno di molto più tempo. Prima di tutto esprimo il mio enorme dispiacere per quanto accaduto questa mattina e faccio anch’io i complimenti ai Vigili del Fuoco e a chiunque abbia permesso di circoscrivere l’incendio, con un intervento che si è dimostrato tempestivo. Faccio presente che il Polo della Cavallerizza è all’interno di un percorso che è partito, anni fa, da questa Amministrazione, e che ritengo che non debba subire alcun tipo di variazione, pur a seguito di questo evento, che, ricordo, è il secondo dello stesso tipo, il primo è avvenuto nel 2014, Giunta Fassino, e stesso lato, “Le Pagliere”, stesse modalità, molto curioso, effettivamente. Detto questo, l’Amministrazione si è mossa su diverse direzioni. La prima è quella, appunto, del Regolamento beni comuni e dell’uso civico e la seconda è, sempre partendo dalla mozione che il Consiglio Comunale ha approvato, che chiedeva al quarto punto a richiedere alle istituzioni sovraordinate regionali, nazionali ed europee, i fondi necessari a garantire il reintegro della porzione cartolarizzata della Cavallerizza Reale a Patrimonio della città. La Città si è mossa in questi anni, in realtà in attuazione di questo piano, cioè di questa richiesta, con un primo passaggio ad aprile 2019, abbiamo… la Città ha richiesto 6 milioni di euro al Ministero, guidato ai tempi da Bonisoli, per iniziare il processo di azione sul maneggio. La scheda, diciamo, faceva riferimento a un progetto molto più ampio della nota della Cavallerizza, di cui questo era solo un primo passaggio. Leggo solo brevemente: “Il progetto ha come obiettivo il restauro e la funzionalizzazione degli spazi del maneggio alfieriano della Cavallerizza Reale di Torino. Gli interventi sono rivolti alla conservazione del bene, alla messa in sicurezza dell’edificio, sono indispensabili e propedeutici a un successivo progetto di restauro complessivo esteso, sia agli ambienti interni, sia ai paramenti esterni della Cavallerizza, alla messa a norma degli impianti, all’agibilità e alla funzionalità dell’edificio, in funzione della progettazione e gestione del progetto di uso civico e collettivo del bene come Polo delle Arti Performative. Tra gli obiettivi la Città intende destinare il complesso della Cavallerizza Reale…”, quindi il complesso della Cavallerizza Reale, “… a polo innovativo di elaborazione e fruizione culturale, che si andrebbe a porre come esempio di livello europeo nell’ambito dei centri di produzione culturale riconosciuti dalle istituzioni, nate da esperienze di aggregazione spontanea di cittadini e lavorazione del settore artistico e culturale. La Città individua in questo processo un importante veicolo di promozione sociale e di partecipazione che può generare una crescita rivolta anche alle nuove generazioni in termini di attività e lavoro per il comparto culturale e artistico”. Quindi diciamo che, la visione del progetto su Cavallerizza c’è e io mi auguro che vada avanti. Per concludere, vorrei solo stigmatizzare, onestamente, le parole che ho sentito, ho letto, del Presidente Cirio, che vorrebbe ridurre qualsiasi bene culturale a un’azienda che è capace solo di generare soldi. Io non credo che la cultura, che la produzione culturale sia una merce tra le merci. Quindi io vorrei stigmatizzare questo tipo di approccio. Grazie. |