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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 21 Ottobre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2019-04088
"AGGIORNAMENTO SULLA SITUAZIONE DELLE CASE ATC DI CORSO RACCONIGI 25" PRESENTATA IN DATA 2 OTTOBRE 2019 - PRIMO FIRMATARIO MAGLIANO.
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Non me ne voglia il collega Tresso, che tra l’altro non vedo neanche in Aula, ma comincerei con la trattazione dell’interpellanza n. mecc. 201904088/002 del collega Capogruppo Silvio Magliano avente ad oggetto:

“Aggiornamento sulla situazione delle case ATC di corso Racconigi 25”

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Ad essere interpellata è la Vicesindaca Schellino a cui lascio la parola per cinque minuti. Prego, Vicesindaca.

SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Buongiorno. La vicenda di corso Racconigi ha avuto esordio nel corso dell’estate 2018. In quell’occasione sono stati accertati circa venti casi di criticità strutturali conclamate che hanno portato al trasferimento di tutti i residenti coinvolti prima in strutture di ospitalità provvisoria e poi in alloggi di nuova assegnazione. Parallelamente a tale contingenza l’Agenzia ha costituito un gruppo operativo dedicato alla gestione degli interventi da mettere in atto e i rapporti con tutti i residenti degli edifici, ha dato incarico ad un docente del Politecnico di Torino di esaminare le condizioni statiche dell’intero complesso e ciò anche per rispondere alle richieste di analisi e di approfondimento richieste dagli uffici tecnici della Città di Torino, ha definito linee di indirizzo formali e specifiche per la gestione del processo di trasferimento degli assegnatari residenti. Le analisi tecniche hanno portato all’accertamento di una condizione di criticità edilizia generalizzata sia relativamente agli orizzontamenti, sia relativamente alle strutture verticali e portanti dei singoli fabbricati. Nello specifico, relativamente a circa 99 unità immobiliari, sono state accertate condizioni di mancato rispetto dei valori di sicurezza, stabiliti dalla normativa edilizia, più spiccate rispetto alle unità rimanenti. È stata così definita la seguente suddivisione funzionale: un primo gruppo, a criticità conclamata, composto da 20 nuclei familiari; un secondo gruppo, a criticità rilevante, di 99 nuclei; un terzo ed ultimo gruppo, a criticità ridotta, di 165 nuclei. Sulla base delle analisi condotte, risulta che la condizione generale del complesso è tale che non sussistono le condizioni di sicurezza stabilite dalla normativa edilizia con tre diversi livelli di rilevanza. Tale valutazione è stata peraltro recentemente confermata dal consulente tecnico del Giudice nominato nel corso di un procedimento di urgenza che ATC ha positivamente coltivato davanti al Tribunale di Torino nei confronti dell’unica persona residente che si è rifiutata di liberare l’abitazione, che però apparteneva al primo nucleo, quello di criticità conclamata, e quindi si è naturalmente rilevato necessario insistere perché era rischioso per questa persona. In questo scenario complessivo si è così progettato e avviato un processo generale di trasferimento di tutti gli assegnatari residenti; il processo di abbinamento di accettazione delle nuove abitazioni si è svolto sulla base di apposite interviste sociali, fatte personalmente ai vari nuclei che in quella sede hanno potuto segnalare eventuali particolari condizioni sociali o di salute. Ad ogni nucleo sono stati offerti, in via ordinaria, due alloggi in scelta localizzati nei quartieri indicati dalle famiglie come preferenza. Inoltre sono in corso delle misure di dissuasione per prevenire l’eventuale occupazione abusiva degli alloggi svuotati, anche se sono pericolosi e, a tal fine, si stanno per esempio attuando delle modifiche di sezionamento dei tubi e di adduzione dell’acqua ai singoli alloggi proprio per evitare questo rischio. Ad oggi sono stati liberati tutti gli alloggi appartenenti al primo gruppo, quelli con le criticità conclamate. Nel secondo gruppo di 99 alloggi, con criticità rilevante, sono state liberate invece 57 unità, mentre sono in corso i lavori di ristrutturazione e adeguamento per altri 41 nuclei familiari che hanno accettato gli alloggi di destinazione. Del terzo gruppo di 165 alloggi, quelli che hanno una criticità risolta, risultano liberi 11 alloggi, mentre sei nuclei familiari sono già stati trasferiti negli alloggi di nuova destinazione; per i rimanenti residenti sono stati ad oggi condotti 136 rilievi, magari non scendo così tanto nei dettagli per economia della lettura e poi tanto è a disposizione il testo completo. Alla data attuale sono stati individuati, abbinati e proposti e accettati 150 alloggi di nuova assegnazione con i quali sono state coperte le esigenze di trasferimento del primo, del secondo e anche di parte del terzo gruppo. Con delibera 32 dell’aprile 2019, il Consiglio di Amministrazione di ATC, vagliate le problematiche di carattere edilizio, finanziario ed operativo esistenti, ha dato mandato agli uffici di comporre un dossier che evidenzi gli elementi fondamentali di un progetto di riqualificazione dell’intero complesso, aderente ai criteri europei di sostenibilità delle iniziative di social housing. È stato realizzato uno studio di fattibilità di un intervento complessivo di riqualificazione totale del complesso, in attesa di individuare le risorse da destinare a tale scopo; l’importo economico stimato per una nuova costruzione o riqualificazione complessiva si attesta tra i 30 e i 32 milioni di euro. Il progetto è già all’attenzione della Regione, a cui è stato chiesto da parte di ATC di destinare una quota dei finanziamenti per l’edilizia sociale recentemente stanziati dal CIPE. Il tavolo regionale di monitoraggio, dopo alcuni incontri, non si è più riunito anche in ragione del cambio di amministrazione, però sono previsti aggiornamenti anche su questo tavolo. Sono stati avviati da mesi anche i rapporti con circa 50 proprietari, l’intenzione è di riacquisire l’integrale disponibilità del compendio: voi sapete che ci sono i proprietari che avevano comprato successivamente questi immobili, quindi alcuni sono anche di proprietà di ATC, altri sono stati acquisiti, quindi l’intenzione è di acquisire l’intera disponibilità del compendio, dicevo, tramite permute al fine di poterne gestire autonomamente ed integralmente le nuove sorti edilizie, altrimenti la necessità di dover coinvolgere ogni singolo proprietario nelle varie decisioni, relative alle sorti degli edifici, da assumere in assemblea di condominio rischierebbe di creare una condizione di impasse permanente con vanificazione di ogni intento di riqualificazione ed ogni attitudine alla finanziabilità degli interventi. In questo ambito, il Consiglio di Amministrazione, ha dato mandato agli uffici di definire criteri oggettivi da applicare alle attività di permuta e ha dato indicazione di utilizzare, a tal fine, in via di precedenza, gli alloggi inseriti nel Decreto Ministeriale del 24 febbraio 2015 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, cioè gli alloggi per i quali era già previsto un processo di dismissione con preliminare esclusione della destinazione ai fini di edilizia sociale. La definizione di tali criteri avviene nel costante confronto con i legali dei condomini, in un clima di collaborazione e di comunicazione reciproca: apposite assemblee di condominio sono state e saranno convocate per comunicare a tutti i proprietari gli aggiornamenti necessari. Grazie.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie a lei, Vicesindaca. Consigliere Magliano, prego.

MAGLIANO Silvio
Sì, grazie, Assessora, grazie per l’intervento, le chiedo se posso avere quanto da lei letto in Aula. La mia preoccupazione verteva sì sullo stato dell’arte della situazione, ma soprattutto per quei cittadini che avevano acquistato, perché è evidente che gli assegnatari possono essere spostati con una proposta in un quartiere più o meno inerente e desiderato dagli assegnatari, ma il grande tema è: chi aveva acquistato da ATC? Primo punto. Secondo punto: chi aveva acquistato da privati, che a sua volta avevano comprato da ATC? Ed io sono venuto a conoscenza addirittura di tre passaggi: c’è una persona che ho incontrato che aveva a sua volta acquistato da un privato, che a sua volta aveva acquistato un’eredità giacente di una signora che aveva quel bene, questo dal punto di vista giuridico crea dei problemi, perché evidentemente non mi posso rifare sul soggetto da cui ho acquistato; certo, posso farlo, ma lo stesso soggetto deve rivalersi sul soggetto precedente, che si deve rivalere sul soggetto precedente. Questo evidentemente poi muore nella notte del diritto, nel senso che uno non riesce più andare a trovare i soggetti che, da questo punto di vista, avevano in proprietà il bene, a sua volta preso da ATC. Per cui io chiedo, però, visto che giustamente lei fa notare che, almeno da questo punto di vista, con i fondi CIPE - mi corregga se sbaglio - riusciamo ad andare a fare un certo tipo di ristrutturazione di tutti quegli immobili che in questo momento, di proprietà di ATC o gestiti da ATC, avrebbero bisogno di una ristrutturazione straordinaria. Li utilizzeremo per fare questo volano su, di fatto, 350 appartamenti, perché il complesso è di questa quantificazione: 20 li abbiamo già spostati, quelli gravissimi, 57 già assegnati, sui 165 si sta facendo un ragionamento. Io vorrei, Presidente, ancorché leggerò con attenzione i dati dell’Assessora, però provare a fare un approfondimento in Commissione con ATC, perché io vorrei capire se quanto deciso ad aprile nel cambio di governance della Regione Piemonte però poi questo tema è un tema di attualità e sul quale l’Assessora alle Politiche Sociali e alle Politiche della casa ci sta mettendo un minimo di ragionamento e di attenzione. È vero, non sono case ATC di Biella, sono torinesi, però questo non vuol dire che non dobbiamo, in fretta, andare a discutere di questo tema e soprattutto mi piacerebbe avere contezza di che cosa decideremo di fare per coloro che hanno acquistato non tanto da ATC, ma da altri soggetti all’interno dello stesso compendio, perché senza la possibilità di liberare quegli alloggi, da quel che ho capito - mi corregga se sbaglio, Assessora - non riusciamo a fare l’operazione, che non so se mai si farà, quella da 32 milioni di euro perché se ho tre, quattro particelle di privati loro possono tranquillamente interdire l’operazione perché o la fai con il totale dei millesimi oppure non la fai. Per cui, io ringrazio l’Assessora, mi pare che qualche cosa si sia mossa, rimango preoccupato per questa cinquantina di privati che oggettivamente magari hanno le case ancora di proprietà delle banche, perché poi il vero tema è questo, che magari uno ha fatto un investimento per poter mettere lì se stesso, i propri figli o parte della sua famiglia, magari avendo fatto - come ho avuto la possibilità di incontrare - anche degli investimenti dal punto di vista dell’arredamento, perché poi essendo case particolari uno li ha anche fatti su misura, sono tutti beni mobili che hanno un valore che uno non può trasportare in un’altra casa se non riadattandoli, ma al di là di queste minuzie, che minuzie non sono per chi quei soldi li ha spesi, chiedo un approfondimento in Commissione, ringraziando però l’Assessora per quanto ha testé detto. Sarebbe bello, non c’è il Presidente della IV Commissione, però sarebbe interessante che utilizzassimo questo momento anche magari per convocare l’Assessore Regionale alle Politiche sulla casa perché ci venisse a dire se anche per lei questa è una priorità o meno. Quindi noi ci siamo mossi, ATC si è mossa, e ci sarà il cambio di governance, anche dal punto di vista dell’ATC, perché ci saranno le nuove nomine da fare, non vorremmo che questo cambiamento di Assessorato e di Presidenza di ATC lasci lì sulla soglia queste persone che invece aspettano da un anno, un anno e mezzo, una risposta molto chiara. Grazie.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie, collega Magliano. Quindi per il verbale l’interpellanza verrà approfondita nella Commissione Consiliare competente, che evidentemente è la IV Commissione.
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