| Interventi |
| LO RUSSO Stefano Mah, io condivido il giudizio dei colleghi sulla totale, completa, assoluta inopportunità dell’intervento dell’Assessore Sacco e mi dispiace ascoltare le parole della collega Sganga, che fino a questo momento…, a cui invece riconosco fino a questo passaggio un comportamento corretto, che è quello che deve essere il comportamento di una Consigliera Comunale, che oggettivamente ha ambizione di capire che cosa succede, perché sui giornali torinesi, può piacere o non piacere, a me non piace tanto quanto lei, Sindaca Appendino, ma di fatto esiste un fatto politico e le Opposizioni, le Minoranze, chiamatele come volete, i vostri colleghi hanno posto le questioni politiche, non quelle giudiziarie. Ora io non so, Assessore Sacco, non vorrei essere al suo posto, lo dico sinceramente, perché venire in quest’Aula e fare l’intervento che ha fatto, perché glielo chiede la Maggioranza, il Movimento 5 Stelle, quando non glielo chiediamo noi, davvero, come dire, non solo mi pone il dubbio su come lei, come dire, può affrontare con serenità il suo mandato da Assessore, ma soprattutto mi pone il dubbio, rispetto a chi osserva questa questione da fuori, e faccio riferimento ai cittadini e alle imprese, perché sul suo tavolo, Assessore Sacco, passano interessi importanti, interessi privati importanti, ed abbiamo bisogno di sapere che se sul suo tavolo passano interessi privati importanti, lei sia più tranquillo di quello che oggi, a mio modo di vedere, ha dimostrato essere, rispondendo a una sollecitazione non richiesta, o certamente non richiesta ufficialmente. Perché, vede, collega Sganga, la differenza è che se lei, è nelle sue prerogative farlo, ha l’esigenza di avere chiarimenti in Aula, esiste la formula che noi sempre seguiamo, che è quella di predisporre una richiesta di comunicazioni con uno specifico argomento, perché c’è un tema di ammissibilità o meno, relativamente all’argomento che viene vagliato dal Presidente del Consiglio Comunale, e a mio modo di vedere, questo non era un argomento neanche ammissibile, tanto per essere chiari, dal punto di vista della discussione in quest’Aula. Allora in questo paradosso noi non è che non capiamo le difficoltà politiche del Movimento 5 Stelle, non è che non le capiamo, e siccome le capiamo, vi forniamo uno spunto di riflessione: “Ma voi, dopo tutto quello che abbiamo sentito e visto, siete così ancora graniticamente certi, che ci sia da parte della Giunta di Appendino, la doverosa serenità di affrontare il delicato mandato di servire la Città di Torino?”. Questo, guardate, non è penale, è responsabilità politica. A vostro modo di vedere questa Amministrazione, l’Assessore Sacco sta ancora facendo il suo lavoro con la dovuta serenità e indipendenza e terzietà che è richiesta a un pubblico amministratore? La responsabilità, guardate, a questo punto, non è neanche più quasi della Sindaca Appendino, è vostra e ve la dovete assumere tutta. A nostro modo di vedere no, no. A nostro modo di vedere, l’Assessore Sacco potrà legittimamente svolgere le sue funzioni fuori dalla Giunta Comunale di Torino, non per una ragione, ribadiamo, penale, a noi non ce ne frega niente delle sue vicende penali… LO RUSSO Stefano Assessore Sacco, ma per una questione di opportunità politica, perché alla seconda domanda che le è stata posta oggi alla Sindaca Appendino, cioè se lei si è attivamente e fattivamente impegnato per trovare una consulenza a Luca Pasquaretta, presso soggetti pubblici e privati e se questa attività è avvenuta, ed è avvenuta in raccordo per stimolo con la Sindaca, noi, mi dispiace, cara Sindaca Appendino, non abbiamo sentito risposte. Poi lei può dire: “Ho risposto”. Mi dispiace, credo che tutti quelli che hanno seguito questo dibattito a questa precisa domanda la risposta non l’hanno sentita. |