Interventi |
CARLEVARIS Cinzia Grazie, Presidente. Con questo ordine del giorno si richiede alla Regione Piemonte di accelerare l’iter di saldo delle parcelle non liquidate e di adeguare gli stanziamenti nel bilancio di previsione del “Fondo regionale per il patrocinio legale delle donne vittime di violenza e maltrattamenti” come da Legge Regionale n. 4 del febbraio 2016. Si tratta di un fondo residuale rispetto al patrocinio in deroga da parte dello Stato e costituisce una misura fondamentale per convincere le donne a denunciare. Il tema è stato approfondito in Commissione Pari Opportunità in congiunta con la IV Commissione e con la Commissione Legalità e ringrazio anche le Commissarie e i Commissari delle Minoranze per avere trasversalmente appoggiato l’ordine del giorno. Riassumo brevemente il tema, visto che tanto è presto: questo fondo ha uno stanziamento dal 2017, da quando è nato, che è sempre stato di 150.000 Euro annui. I circa 300 avvocati e avvocate che solo a Torino sono iscritti alla lista regionale dei professionisti disposti a seguire i casi hanno già accumulato, per il 2019, parcelle per oltre 250.000 Euro, quindi i 150.000 Euro messi a bilancio dalla Regione non bastano più; inoltre dal gennaio 2019 la liquidazione delle parcelle è stata interrotta perché i fondi sono stati messi sì a bilancio ma non sono stati messi in liquidità e quindi non sono utilizzabili, ora pare che sarà Finpiemonte a liquidare, almeno per la parte eccedente, i legali però non ci sono indicazioni sui tempi. Quindi questa dotazione del fondo - 150.000 Euro abbiamo detto - è già ad oggi insufficiente a coprire il numero delle domande e ad agosto si è aggiunta anche l’entrata in vigore del “Codice Rosso”; il “Codice Rosso” che ha inserito nel Codice Penale quattro nuovi reati che non esistevano prima, che non ricadono nel patrocinio in deroga e vanno quindi a riferirsi a questo fondo. Li elenco, sempre perché e presto; questi quattro nuovi reati sono: il delitto di violazione di provvedimento di allontanamento dalla casa familiare; delitto di costrizione e induzione al matrimonio; delitto di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza consenso, il cosiddetto “revenge porn”; il delitto di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso. Sempre il “Codice Rosso” stabilisce che la persona offesa debba essere informata sin dal primo contatto con l’Autorità procedente anche in relazione a tutti i servizi di assistenza alle vittime di reato, quindi questo fondo diventa sempre più di riferimento. Gli episodi di violenza sulle donne stanno segnando con tragica regolarità le cronache quotidiane e sono segno di un drammatico problema sociale le cui caratteristiche non sono riconducibili a determinate condizioni economiche, culturali, religiose o di appartenenza etnica delle persone coinvolte ma toccano trasversalmente tutti i possibili gruppi che compongono la nostra complessa società. Quindi crediamo doveroso che il Consiglio Comunale esprima una posizione e indichi il suo orientamento alla nuova Giunta Regionale - e in particolar modo a questa nuova Giunta Regionale - affinché i diritti acquisiti permangano tali. |