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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 14 Ottobre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 34
ORDINE DEL GIORNO 2019-03191
(ODG N. 16/2019) "GARANTIAMO LA PRESENZA RAI A TORINO" PRESENTATA IN DATA 26 LUGLIO 2019 - PRIMO FIRMATARIO LAVOLTA.
Interventi
GIOVARA Massimo
Grazie, io volevo ringraziare il Vicepresidente Vicario Lavolta per questo atto che
finalmente è un atto di opposizione concreto ma che porta benefici, secondo me se ci
uniamo tutti quanti. Una delle cose che sono mancate a Torino rispetto alle azioni
culturali e la cosa fondamentale che è stata costruita è l’immagine di Torino come città
culturale, però come ho sempre rilevato questo dalla Maggioranza - ex Opposizione - è
la creazione di lavoro per gli operatori culturali e per i creativi della città. Quindi la RAI
essendo un presidio storico e fondamentale a livello nazionale, la Città di Torino deve
essere un interlocutore, ma noi dobbiamo essere un interlocutore forte. Visto che c’è un
accordo tra Maggioranza e Opposizione e c’è un momento storico particolare, da pochi
mesi, che ci vede anche uniti nel Governo che ha una certa influenza sulla
programmazione RAI, io penso che dobbiamo metterci intorno a un tavolo e stabilire
quali sono le azioni e le tappe da perseguire per cui non perdiamo altri pezzi, anche se
sono supposizioni perché è difficile dimostrare sulla carta, anche se stamattina un
sindacalista ci ha fatto notare che la congiunzione “e” faceva direttamente collegare la
dismissione del palazzo RAI a delle riconversioni a Saxa Rubra e altro, quindi prendere
i soldi dalla città di Torino per metterli su altre città mentre la RAI piano piano si sta
sgonfiando. Abbiamo visto nel passato che produzioni di lunga durata, come la
Melevisione ad esempio, a Torino, sono state di enorme successo a livello nazionale;
abbiamo visto che ci sono maestranze, operatori, tecnici, attori, musicisti che sono di
altissimo livello, sono a livello internazionale ed europeo qui a Torino. Dobbiamo
diventare una città attrattiva per il lavoro, visto che stiamo perdendo anche abitanti e io
spero che attrarremo sempre di più giovani e creativi e operatori nel campo audiovisivo;
abbiamo Torino Città del Cinema 2020, insomma ci sono un sacco di elementi su cui
possiamo lavorare se soltanto riusciamo, come al solito, a metterli insieme e a farli
lavorare insieme. Quindi, come Presidente di V Commissione insieme alla III penso che
programmeremo innanzitutto uno o due sopralluoghi per far notare la nostra presenza
come Consiglio Comunale alla RAI, e poi auspico che si farà una Commissione in cui
audiamo i responsabili RAI che ci spieghino oppure che ci permettano di stabilire,
insieme a loro, qual è la programmazione a medio/lungo termine e quali saranno le
ricadute sulla città di Torino, però questa è proprio una lotta che dobbiamo fare insieme.
Grazie.

GIOVARA Massimo
Sì, è un po’ difficile che l’Assessore non personalizzi dopo che metà degli interventi
sono rivolti all’Assessore per quello che è, per quello che dice, quello che fa e come si
comporta. Quindi io sono un po’ rammaricato dal tono che ha preso la discussione
perché, in quanto rappresentante della Maggioranza, ho rilevato una positività nell’atto
presentato da Enzo Lavolta e tecnicamente l’Assessore ha risposto nel merito dicendo
che questo atto perde di potenzialità perché ci sono, mi pare, due lettere che hanno
depotenziato l’accordo del 1956; questo è quello che ho capito io, poi magari sono
anch’io un po’, come dire, tardo di comprendonio. Se i fatti sono questi, la sostanza
rimane la stessa: se siamo insieme per mantenere la presenza RAI a Torino - e voglio
vedere chi non lo sia, anche dai banchi dell’Opposizione, e penso che per l’Assessore
Sacco sia una priorità assoluta - bene, se invece appunto si dice: “Non personalizzi,
Assessore Sacco”, e poi si personalizza, allora diventa un po’ difficile la strada, perché
siamo tutti italiani e quindi (io poi sono permalosissimo) ci si offende. Io vi invito, e
cercherò in questo anno e mezzo, dopo il quale sarò libero da questo giogo di questo
lavoro così pressante a cui invece voi siete così tanto abituati, a cercare di lavorare
veramente nel merito, veramente negli atti, soprattutto quando sono atti vostri che
vengono riconosciuti dalla Maggioranza, grazie.

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