Interventi |
GIOVARA Massimo Grazie, io volevo ringraziare il Vicepresidente Vicario Lavolta per questo atto che finalmente è un atto di opposizione concreto ma che porta benefici, secondo me se ci uniamo tutti quanti. Una delle cose che sono mancate a Torino rispetto alle azioni culturali e la cosa fondamentale che è stata costruita è l’immagine di Torino come città culturale, però come ho sempre rilevato questo dalla Maggioranza - ex Opposizione - è la creazione di lavoro per gli operatori culturali e per i creativi della città. Quindi la RAI essendo un presidio storico e fondamentale a livello nazionale, la Città di Torino deve essere un interlocutore, ma noi dobbiamo essere un interlocutore forte. Visto che c’è un accordo tra Maggioranza e Opposizione e c’è un momento storico particolare, da pochi mesi, che ci vede anche uniti nel Governo che ha una certa influenza sulla programmazione RAI, io penso che dobbiamo metterci intorno a un tavolo e stabilire quali sono le azioni e le tappe da perseguire per cui non perdiamo altri pezzi, anche se sono supposizioni perché è difficile dimostrare sulla carta, anche se stamattina un sindacalista ci ha fatto notare che la congiunzione “e” faceva direttamente collegare la dismissione del palazzo RAI a delle riconversioni a Saxa Rubra e altro, quindi prendere i soldi dalla città di Torino per metterli su altre città mentre la RAI piano piano si sta sgonfiando. Abbiamo visto nel passato che produzioni di lunga durata, come la Melevisione ad esempio, a Torino, sono state di enorme successo a livello nazionale; abbiamo visto che ci sono maestranze, operatori, tecnici, attori, musicisti che sono di altissimo livello, sono a livello internazionale ed europeo qui a Torino. Dobbiamo diventare una città attrattiva per il lavoro, visto che stiamo perdendo anche abitanti e io spero che attrarremo sempre di più giovani e creativi e operatori nel campo audiovisivo; abbiamo Torino Città del Cinema 2020, insomma ci sono un sacco di elementi su cui possiamo lavorare se soltanto riusciamo, come al solito, a metterli insieme e a farli lavorare insieme. Quindi, come Presidente di V Commissione insieme alla III penso che programmeremo innanzitutto uno o due sopralluoghi per far notare la nostra presenza come Consiglio Comunale alla RAI, e poi auspico che si farà una Commissione in cui audiamo i responsabili RAI che ci spieghino oppure che ci permettano di stabilire, insieme a loro, qual è la programmazione a medio/lungo termine e quali saranno le ricadute sulla città di Torino, però questa è proprio una lotta che dobbiamo fare insieme. Grazie. GIOVARA Massimo Sì, è un po’ difficile che l’Assessore non personalizzi dopo che metà degli interventi sono rivolti all’Assessore per quello che è, per quello che dice, quello che fa e come si comporta. Quindi io sono un po’ rammaricato dal tono che ha preso la discussione perché, in quanto rappresentante della Maggioranza, ho rilevato una positività nell’atto presentato da Enzo Lavolta e tecnicamente l’Assessore ha risposto nel merito dicendo che questo atto perde di potenzialità perché ci sono, mi pare, due lettere che hanno depotenziato l’accordo del 1956; questo è quello che ho capito io, poi magari sono anch’io un po’, come dire, tardo di comprendonio. Se i fatti sono questi, la sostanza rimane la stessa: se siamo insieme per mantenere la presenza RAI a Torino - e voglio vedere chi non lo sia, anche dai banchi dell’Opposizione, e penso che per l’Assessore Sacco sia una priorità assoluta - bene, se invece appunto si dice: “Non personalizzi, Assessore Sacco”, e poi si personalizza, allora diventa un po’ difficile la strada, perché siamo tutti italiani e quindi (io poi sono permalosissimo) ci si offende. Io vi invito, e cercherò in questo anno e mezzo, dopo il quale sarò libero da questo giogo di questo lavoro così pressante a cui invece voi siete così tanto abituati, a cercare di lavorare veramente nel merito, veramente negli atti, soprattutto quando sono atti vostri che vengono riconosciuti dalla Maggioranza, grazie. |