Interventi |
LO RUSSO Stefano Il tema RAI è un tema piuttosto complesso che ovviamente interseca diversi livelli istituzionali. Assessore Sacco, io ho sentito la sua replica e non sarei neanche intervenuto, non ero neanche prenotato e, davvero, le suggerirei di darsi un po’ una calmata nei toni che utilizza, nel senso che forse ci sembra - nelle ultime settimane e soprattutto nell’ultima settimana - leggermente più suscettibile del solito e non è tanto da lei, perché lei è uno che incassa mediamente con grande nonchalance e continua a ripetere che lei incontra tutti, che tutti le vogliono bene in questa città. Ricordo che cosa è emerso sulla Commissione del mercato delle Verbene quando lei ha più volte detto che ha incontrato i lavoratori, anzi gli operatori del mercato e poi è stato smentito in diretta, come peraltro è sempre capitato, quindi non vorrei che lei avesse una falsa percezione di come lei viene percepito in città, temo di sì, temo di sì. Allora, proviamo a ribaltare il piano della questione perché a noi - con tutto il dovuto rispetto - della sua percezione non ci interessa praticamente nulla, mentre invece ci interessa di un’altra questione, tutta politica e molto più rilevante, che è la questione del futuro della RAI che prescinde completamente dall’esistenza o meno del vincolo, ed è un tema di come questa Amministrazione tra le mille cose che fa - e lei ne fa tantissime perché noi la seguiamo con grande attenzione, è sempre sul pezzo e soprattutto dispensa a questa città la sua profonda e acuta visione - nel mezzo di queste questioni c’è la questione RAI, che è una questione che se non viene messa in campo la politica difficilmente trova in qualche modo un suo svolgimento. L’ordine del giorno che non aveva nessun intento polemico, mi spiace davvero onestamente che lei reagisca con così tale risentimento che traspare anche dalle sue parole e dal tono che, ribadisco, non è consueto sentire dalla sua modalità di relazione col Consiglio, aveva unicamente un unico punto che è “Garantiamo la presenza RAI a Torino”. La preoccupazione del Gruppo del Partito Democratico, peraltro ci risulta anche condivisa dal Movimento 5 Selle, è quella che la RAI resti a Torino. Lei fa l’Assessore a “enne” cose, tra le deleghe che ha - ne ha tante che fa benissimo - ne ha una che fa meglio delle altre che è quella di svolgere il ruolo di peso politico della Città nelle sedi di trattativa nazionale. La invitiamo a fare questo, niente di più, quindi non si offenda Assessore Sacco se ogni tanto le rammentiamo alcuni suoi doveri. Non si offenda se, a differenza di tutto il resto della città, gli otto Consiglieri Comunali del PD non la vedono sempre straordinariamente sul pezzo e non la vedono sempre proattivo; sono 890.000 abitanti a Torino, i rimanenti - 890.000 abitanti meno 8 - la pensano esattamente... pensano che lei sia un ottimo Assessore, che lavora da mane a sera nell’interesse della Città e che soprattutto porta a casa i risultati, questa è la cosa che più di tutti gli altri le attribuiscono. A lei interessa che il palazzo di via Cernaia oggettivamente abbia una riconversione, questo a noi preme, e che questa riconversione sviluppi la vocazione turistica del quadrante di Porta Susa, questo è quello che a noi preme e mentre ci preme questa cosa, ci preme che la Città faccia sentire il suo peso per le attività di Torino che non riguardano ovviamente solo il palazzo RAI e le sedi degli uffici centrali che oggi sono comodamente sistemati in via Cavalli ma riguardano prevalentemente il Centro di produzione e tutte quelle che sono le produzioni che in questa città, sappiamo bene, possono avere un indotto economico. Quindi, Assessore Sacco... LO RUSSO Stefano ...Sì, spersonalizzi un po’ l’oggetto dell’ordine del giorno che è stato presentato, noi non ce l’abbiamo con lei in particolare, quindi si rilassi, respiri e cerchi di lavorare nell’interesse della Città. |