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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 14 Ottobre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 34
ORDINE DEL GIORNO 2019-03191
(ODG N. 16/2019) "GARANTIAMO LA PRESENZA RAI A TORINO" PRESENTATA IN DATA 26 LUGLIO 2019 - PRIMO FIRMATARIO LAVOLTA.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Adesso, come deciso durante la Capigruppo delle 13.40, passiamo alla trattazione del
punto 31 del nostro Ordine dei Lavori, che è l’ordine del giorno n. mecc.
201903191/002, presentato dal Vicepresidente Lavolta che ha come oggetto:

“Garantiamo la presenza RAI a Torino”

SICARI Francesco (Presidente)
Solo un attimo... se è tua competenza, puoi sempre parlare. Prego, Vicepresidente
Lavolta per l’illustrazione.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie, Presidente. Negli ultimi anni, un’azienda importante, qual è la RAI, ha visto
progressivamente ridurre gli investimenti anche sul nostro territorio, una percentuale
significativa - ce lo ricordavano oggi alcuni lavoratori che abbiamo avuto modo di
incontrare nella Commissione Consiliare competente - quasi il 30% negli ultimi 10 anni
in meno di investimenti sul nostro territorio e a questa riduzione significativa degli
investimenti è corrisposta anche una riduzione degli occupati, delle maestranze, dei
lavoratori in quella che è la città dove quest’azienda è nata. Non è stato sempre semplice
il rapporto tra la politica, le istituzioni e questa importante azienda pubblica. Un’azienda
che conserva, nonostante tutto, un capitale sociale che per il 99,56%, lo ricordo a me
stesso, è di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze; se avessi avuto io il
potere in questi anni, potere contrattuale ovviamente, per poter richiedere a
quest’azienda un’inversione di tendenza, se avessi avuto il potere di pretendere il
riconoscimento consapevole del valore che si produce in questo nostro territorio - penso
al valore del centro di ricerche, all’orchestra sinfonica, all’importantissimo centro di
produzione - se avessi avuto anche solo un minuto un margine di potere contrattuale, io
l’avrei esercitato. Purtroppo, in questi anni, non ci sono state occasioni, ce n’è stata una,
ce n’è una che ha una scadenza però, perché mancano poche ore al momento in cui in
uno studio notarile, qui a Torino, si apriranno le buste, le buste di un’offerta economica,
perché la RAI nel suo piano industriale - l’ultimo - ha deciso di vendere un immobile
che, devo dire la verità, da diverso tempo ormai era abbandonato a se stesso per la
presenza dell’amianto e che merita una nuova destinazione d’uso e io, quindi, credo che
sia un fatto positivo per l’Amministrazione il fatto che quella porzione di territorio
possa beneficiare di una riqualificazione. Qual è il fatto negativo, però? Che a
differenza di quanto accadde nel 1956, quando il Sindaco della Città di Torino era un
altro, si chiamava Amedeo Peyron, e anche l’Amministratore delegato della società RAI
era un altro, si chiamava Carlo Guala e incidentalmente era piemontese anch’egli,
questo forse favorì un’interlocuzione più efficace; nel 1956 il Sindaco Peyron decise, a
valle di un dibattito in Consiglio Comunale molto interessante che invito tutti i
Consiglieri a rileggersi, decise di mettere nella disponibilità dell’azienda RAI una
porzione di territorio, una porzione di territorio ambizioso, importante nel centro della
città di Torino, a pochi metri dalla Stazione Porta Susa e lo fece ad un valore che era
esattamente la metà del valore di mercato: da 450 milioni di Euro lui decise di dare, lui
e il Consiglio Comunale decisero di dare alla RAI a 250 milioni di Euro quei 3.000
metri quadrati su cui poi è stato costruito il grattacielo della RAI, e a che condizione?
Alla condizione che realizzassero una direzione generale, qui a Torino, e che quindi si
insediassero dei nuovi lavori, delle nuove funzioni e anche dei nuovi lavoratori. Il
dibattito fu molto interessante e, se me lo consente Presidente, voglio leggere quattro
righe, sono solo quattro righe, con cui il Sindaco motivò quell’atto e disse: “Io mi sono
preoccupato con questa deliberazione, e con me i colleghi della mia Giunta e
segnatamente gli Assessori che hanno con me stilato la deliberazione, di legare
veramente la RAI a Torino, non semplicemente con un nuovo palazzo che potesse avere
una destinazione marginale, bensì con il sacrificio di un’area ambitissima per impedire
che la RAI potesse, per mancanza di adatta sistemazione, portare l’attività RAI e tv
fuori di Torino”. Questo il Consiglio Comunale l’aveva più volte spronato, e continua:
“Ora l’esperienza, spesse volte anche dolorosa in materia di trasferimenti da Torino ad
altrove di enti e di iniziative, insegna come non sempre gli atti e gli ordini del giorno
enfatici o le lamentazioni abbiano avuto una vera e propria efficacia, mentre sono più
efficaci” - diceva Peyron - “gli accordi concreti, in altre parole, dei contratti e delle
convenzioni che obblighino la controparte ad assumere impegni tali che concorrano al
fine di allontanare e rendere più difficili i trasferimenti”. Cioè, il Sindaco Peyron, nel
1956, quando si relazionava, pensava all’azienda pubblica RAI, diceva: “Guardate che
per poter avere a che fare con questo soggetto importante”, ovviamente con tutti ma in
particolare con questi e ne era veramente consapevole, “è necessario sottoscrivere degli
accordi e degli impegni concreti”. Questa convinzione, questa determinazione consentì
di stipulare quell’accordo con il quale, tra l’altro, lui già prevedeva un’ipotesi di
destinazione d’uso differente, tant’è vero che in questo stesso atto c’è scritto che qualora
la RAI avesse cambiato la destinazione d’uso o l’avesse alienata - come sta avvenendo
in questi giorni - avrebbe dovuto dialogare con la Città di Torino. Allora, che cosa
abbiamo fatto come Partito Democratico il 26 giugno? Abbiamo depositato un atto e
abbiamo chiesto all’Amministrazione: “Vi state occupando di questo tema? Avete
contezza del fatto che abbiamo finalmente un potere contrattuale e possiamo chiedere
alla RAI di sedersi al tavolo e verificare se un parte di quegli utili, derivanti dalla
dismissione di quell’immobile, possono essere reinvestiti sulle tante domande che
conosciamo che nell’azienda e i lavoratori fanno da tempo?” Non faccio l’elenco;
questa mattina con i lavoratori abbiamo rivisto l’agenda dei bisogni di quest’azienda in
questo nostro territorio, tra ristrutturazioni, macchinari, nuove assunzioni necessarie,
non lo rifaccio qui l’elenco. Ecco, se io avessi avuto, anche solo per pochi minuti, quel
potere contrattuale l’avrei esercitato, purtroppo stamattina abbiamo preso atto che
quest’Amministrazione e questa Giunta questo potere contrattuale non l’hanno
esercitato e quest’Amministrazione ci ha spiegato che si accontenterà, così ci è stato
detto, si accontenterà di un indennizzo da parte dell’azienda RAI che non è altro che la
rivalutazione indicizzata di quei 250 milioni di Euro. Allora, noi stiamo provando, con
questo atto di indirizzo, a mettere una pezza a quello che non è stato fatto da
quest’Amministrazione; certo che è un modo rabberciato, a questo punto, a poche ore
dall’apertura delle buste, ma è l’unica cosa che ci rimane da fare. Ci è dispiaciuto
verificare l’assenza dell’Assessore, molti giorni fa, quando in Commissione gli
avevamo chiesto di venirci a dire cosa stesse facendo, si è dato alla macchia; ci è
dispiaciuto stamattina quando a domande puntuali e precise abbiamo avuto come
risposta una semplice alzata di spalle. Allora, io sono profondamente deluso, sono
profondamente deluso dall’incapacità che quest’Amministrazione ha dimostrato su
questa partita, però offriamo un’opportunità all’Assessore che, se il Consiglio
Comunale vorrà votare questo ordine del giorno, potrà con questo ordine del giorno
andare dall’azienda RAI e dire: “Va bene, abbiamo concordato un indennizzo di 3
milioni” - 3,4 milioni, quello che sarà - “nel contempo, però, vi chiediamo conto di
quelli che saranno gli investimenti di quest’azienda, dell’azienda RAI, sul nostro
territorio, perché”, e l’analisi dei bisogni ce l’ha anche da oggi l’Assessore, perché
gliel’abbiamo offerta con i lavoratori in Commissione Consiliare, “perché le esigenze
per la RAI a Torino sono tante, sono diverse”. Io non so se sarà possibile recuperare
all’inerzia dell’Amministrazione, della Giunta, dell’Assessore Sacco in poche ore, certo
però che questo tentativo vale la pena farlo e io mi auguro che il Consiglio Comunale
questa sera approvi questo ordine del giorno.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie, prego Vicepresidente Ferrero, cinque minuti.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Presidente. La RAI a Torino è esperienza complessa e variegata ed è parte stessa
della storia della città; parliamo di luoghi: della sede di produzione radiofonica di via
Verdi 31 che ospita il Centro di documentazione dell’orchestra sinfonica nazionale RAI,
dell’Auditorium Arturo Toscanini, sede dell’orchestra sinfonica nazionale di via
Cavalli, del Museo della Radiotelevisione e di via Cernaia 33. Qui a Torino iniziarono
le prime trasmissioni radiofoniche URI ed EIAR - Ente Italiano per le Audizioni
Radiofoniche - che nacquero ancora prima della RAI; una storia che fa parte e
compenetra la città, come anche il Teatro di Torino, adiacente alla sede RAI, che in
parte fu bombardato. Una storia che attraversa Torino attraverso il Fascismo e che passa
attraverso il Comitato Italiano di Liberazione, la famosa “rete azzurra”. Nel 1949, a
guerra finita, fu costituito a Torino il primo studio di registrazione e si ripartiva appunto
con la sperimentazione delle trasmissioni televisive. Ma torniamo all’ordine del giorno:
abbiamo necessità che si rafforzi e si pianifichi la presenza di RAI a Torino? La risposta
è sicuramente sì, la risposta è sì, e la politica non si è sottratta. Ci sono state diverse
audizioni in cui le realtà sia sindacali sia dei lavoratori ci hanno raccontato quale fosse
la situazione; la politica non si è sottratta alle questioni che sono l’occupazione dei
lavoratori, la situazione delle attrezzature che hanno una necessità importante di essere
modernizzate e su cui si deve reinvestire, sulla sede di via Cavalli, che risulta ancora in
affitto, e sulle esternalizzazioni dei lavori affinché si reinvesta maggiormente, si ritorni
maggiormente sulle competenze interne. Torino è una città che sicuramente ha una
posizione geografica svantaggiosa per le produzioni ed è per quello che noi dobbiamo
riuscire, in qualche modo politicamente, ad ottenere per la nostra città delle garanzie. E
qui ci vuole volontà politica espressa dagli Enti Locali, ma rivolta anche al Governo,
perché le politiche nazionali aiutino la città creando lavoro e utilizzando competenze a
capacità che RAI Torino possiede. Quindi, io credo che sia nell’intento della nostra
Amministrazione vista la situazione che, come dico, in diverse audizioni è stata più
volte ribadita, è una situazione di cui noi siamo assolutamente a conoscenza, la volontà
di ribadire questa volontà da esprimere anche a livello nazionale sulla necessità,
appunto, di un aiuto alla RAI Torino. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliere Giovara, ne ha facoltà per tre minuti.

GIOVARA Massimo
Grazie, io volevo ringraziare il Vicepresidente Vicario Lavolta per questo atto che
finalmente è un atto di opposizione concreto ma che porta benefici, secondo me se ci
uniamo tutti quanti. Una delle cose che sono mancate a Torino rispetto alle azioni
culturali e la cosa fondamentale che è stata costruita è l’immagine di Torino come città
culturale, però come ho sempre rilevato questo dalla Maggioranza - ex Opposizione - è
la creazione di lavoro per gli operatori culturali e per i creativi della città. Quindi la RAI
essendo un presidio storico e fondamentale a livello nazionale, la Città di Torino deve
essere un interlocutore, ma noi dobbiamo essere un interlocutore forte. Visto che c’è un
accordo tra Maggioranza e Opposizione e c’è un momento storico particolare, da pochi
mesi, che ci vede anche uniti nel Governo che ha una certa influenza sulla
programmazione RAI, io penso che dobbiamo metterci intorno a un tavolo e stabilire
quali sono le azioni e le tappe da perseguire per cui non perdiamo altri pezzi, anche se
sono supposizioni perché è difficile dimostrare sulla carta, anche se stamattina un
sindacalista ci ha fatto notare che la congiunzione “e” faceva direttamente collegare la
dismissione del palazzo RAI a delle riconversioni a Saxa Rubra e altro, quindi prendere
i soldi dalla città di Torino per metterli su altre città mentre la RAI piano piano si sta
sgonfiando. Abbiamo visto nel passato che produzioni di lunga durata, come la
Melevisione ad esempio, a Torino, sono state di enorme successo a livello nazionale;
abbiamo visto che ci sono maestranze, operatori, tecnici, attori, musicisti che sono di
altissimo livello, sono a livello internazionale ed europeo qui a Torino. Dobbiamo
diventare una città attrattiva per il lavoro, visto che stiamo perdendo anche abitanti e io
spero che attrarremo sempre di più giovani e creativi e operatori nel campo audiovisivo;
abbiamo Torino Città del Cinema 2020, insomma ci sono un sacco di elementi su cui
possiamo lavorare se soltanto riusciamo, come al solito, a metterli insieme e a farli
lavorare insieme. Quindi, come Presidente di V Commissione insieme alla III penso che
programmeremo innanzitutto uno o due sopralluoghi per far notare la nostra presenza
come Consiglio Comunale alla RAI, e poi auspico che si farà una Commissione in cui
audiamo i responsabili RAI che ci spieghino oppure che ci permettano di stabilire,
insieme a loro, qual è la programmazione a medio/lungo termine e quali saranno le
ricadute sulla città di Torino, però questa è proprio una lotta che dobbiamo fare insieme.
Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliera Grippo, anche per lei tre minuti.

GRIPPO Maria Grazia
Sì, grazie Presidente. Certamente condivido le parole di chi è intervenuto dalla
Maggioranza, prima di me, nel voler guardare a un futuro prossimo che ci veda insieme
per studiare strategie di interlocuzione con il Governo, qualunque esso sia, per
proteggere la presenza della RAI a Torino e garantirne quelli che sono stati i fasti che ci
siamo portati sin qui. Sono più scettica nonostante che, con convinzione, voterò l’atto
proposto dal Vicepresidente Vicario Lavolta, che ringrazio. Dicevo, sono più scettica
sulla nostra capacità di andare a colmare il gap d’inefficienza che ha condotto
l’Amministrazione a non utilizzare gli strumenti a sua disposizione per poter
interloquire in un modo forte con l’azienda e trarre dei vantaggi reali, non tanto per sé
quanto per la cittadinanza, e in particolare per i lavoratori, rispetto all’attesa vendita del
palazzo RAI. Io so che l’Assessore Sacco molto tiene a questa vicenda, perché più volte
l’ha citata in altri contesti, immaginando che laddove c’era il palazzo RAI un giorno
sorgerà un grande albergo e ci sarà una multinazionale; io auspico che nell’interesse
della città l’operazione sia un’operazione di vantaggio ma vorrei anche, e non l’ho
compreso stamattina in Commissione, perciò c’è l’esigenza di riprendere in mano la
questione sin da domani e non dimenticarcela una volta che, come io immagino,
andremo ad approvare l’atto, c’è l’esigenza di capire come realmente
l’Amministrazione darà corso a questo impegno perché quando lo ha potuto fare, cioè
prima non a poche ore dall’apertura delle buste, questo non è stato fatto. È un impegno
che quindi possiamo prendere come Consiglio e come Commissione competente -
quella di stamani - solamente per una parte, per cui io vedo che l’Assessore Sacco vuole
chiudere, spero che sia questa l’occasione per dire con chiarezza e prepararsi a quello
che lo attende con l’approvazione dell’atto, sapendo che non soltanto erano quelle le
intenzioni quando è stato ceduto il terreno - le intenzioni che sono state ricordate
nell’illustrazione dell’ordine del giorno - ma che la precedente Amministrazione aveva
cominciato ad interessarsene per puntellare quello che poteva essere il destino di quel
Centro e di quei lavoratori.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie. Prego, Assessore Sacco.

SACCO Alberto (Assessore)
Sì. Come ho detto stamattina, ma lo ridico, ringrazio ovviamente i Consiglieri per
l’ordine del giorno, respingo ovviamente le accuse di “si è dato alla macchia” perché se
ho altri impegni chiedo scusa, il Consigliere Russi sa che cos’era, non mi do alla
macchia certo per un suo ordine del giorno, non me ne voglia; poi come ho detto
stamattina, ci sono delle lettere molto chiare che magari se aveste visto avremmo evitato
tutta questa polemica inutile, non le ho portate stamattina perché... come dire, non
sapevo l’attacco oggi su che cosa sarebbe arrivato, però c’è scritto chiaramente, questa
lettera mandata alla RAI al Direttore Generale, protocollo 2369: “Si comunica
l’intendimento della scrivente Amministrazione di procedere come richiesto alla
cancellazione del vincolo gravante sull’immobile di vostra proprietà sito in via Cernaia
n.33 alle condizioni economiche convenute nel contratto del ‘58 attualizzato alla data
odierna”, quindi c’è una cancellazione del vincolo, mi dispiace, fatta da un certo... ve lo
dico... Pier Rodolfo Fassino. Poi c’è un’altra lettera, un altro protocollo molto più lungo,
purtroppo li ho qua sul cellulare, dove viene spiegato tutto, questo è il protocollo 3528,
mandato a Gubitosi, dove vengono spiegate tutte le questioni relative a questi due
immobili. Sono documenti pubblici fatti peraltro da voi, che sicuramente i Consiglieri
vari sanno come funziona; poi, l’attività della città è stata un’attività sicuramente
importante, come raccontato stamattina, sono stati fatti più incontri, più interventi per
cercare di salvaguardare una situazione, come spesso capita nella nostra città, diciamo
un po’ compromessa: i sindacati hanno parlato di “decenni di calo”, quindi il problema
non è un problema ovviamente di tre anni. Ho chiamato ancora anche in RAI il dottor
Mancini, che è il responsabile della vendita, per comprendere ancora meglio la
situazione, anche se io mi ricordavo ovviamente delle lettere non scritte da me, ma io
normalmente mi informo sulle cose, e anche il Dottor Mancini mi ha ribadito che in
questo momento non c’è assolutamente, non ci sono obblighi formali da parte del
Comune; è un altro film, nel senso se voi mi dite: “E adesso approvate un ordine del
giorno” va benissimo da parte mia, peraltro per un’attività che ho già fatto, quindi dire
che non è stata fatta, è stata riconosciuta stamattina in Commissione, quindi arrivare qua
e dire: “Non hai fatto niente per quest’attività” non mi sembra che sia corretto, o parlare
di inerzia dell’Amministrazione. Poi c’è un aspetto formale e un aspetto sostanziale.
Altro aspetto importante: l’immobile non è ancora stato venduto, non sappiamo se ci
sono offerte o quello che è, questa è la situazione attuale, però sono due cose molto
diverse dire: “Tu non hai rispettato, non hai adoperato” - e anche da raccontare ai
lavoratori - “Non hai adoperato un potere che avevi. Devi chiedere che tutto quello che
ricavano deve essere investito su Torino e hai un obbligo giuridico da trasmettere alla
RAI”, e diverso è dire: “Hai un potere contrattuale che stai esattamente esercitando”...
contrattuale, scusate, “Hai un potere morale di impegnarti per riuscire ad ottenere certi
risultati”, questo lo stiamo sicuramente facendo e penso sia stato riconosciuto.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliera Foglietta, tre minuti.

FOGLIETTA Chiara
Ma guardi, Presidente, non me ne voglia, però chieda all’Assessore Sacco di rilassarsi
un attimo perché lo vedo piuttosto nervoso. Guardi Assessore Sacco, noi, è vero,
abbiamo fatto due Commissioni, lei alla prima non c’era perché giustamente fa
l’Assessore al Commercio, ha tanto da lavorare e noi siamo contentissimi che lei abbia
tanto da lavorare, ahimè le tocca anche purtroppo assolvere a qualche compito, cioè
stare in quest’Aula e ascoltare i boriosi Consiglieri, a questo punto tutti - scusate se ogni
tanto faccio finta che siamo un Consiglio Comunale unico - che fanno delle proposte.
Lei dice a verbale che questa mattina in Commissione tutti le hanno riconosciuto che è
intervenuto e ha risolto la situazione, guardi, o io ho partecipato ad un’altra
Commissione Consiliare oppure lei sta dicendo una cosa che questa mattina non si è
verificata ma sicuramente sarà mia premura, Presidente, andare a riascoltare la
Commissione Consiliare che si è svolta questa mattina, peraltro anche alla presenza di
alcuni rappresentanti sindacali, oppure io ho partecipato ad una Commissione e lei,
Assessore Sacco, ha partecipato ad un’altra. Se ben si ricorda, io sono intervenuta solo
per dirle: “Come mai, Assessore Sacco, in apertura della Commissione non ci ha
dimostrato da subito che esistevano quei documenti che firmò tal Piero Franco Rodolfo,
che tutti conosciamo perché fu Sindaco prima della Sindaca Appendino?” Perché lei
non ci ha detto questo stamattina? Lei è intervenuto dicendo: “Siete tutti bravissimi,
avete ragione tutti quanti, io ho lavorato tantissimo”, questo lei ha detto questa mattina
Assessore Sacco, ma nessuno mi pare le abbia riconosciuto né che lei sia stato
bravissimo, né che lei ha lavorato tantissimo, né che la situazione era risolta. Purtroppo,
io capisco che lei ce l’abbia particolarmente con noi o che sia indispettito dal fatto che
alcuni Consiglieri della Maggioranza abbiano piacere di votare un atto in sostegno dei
lavoratori della RAI, però questo è il suo compito, ci lasci fare anche il nostro.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Lo Russo, tre minuti.

LO RUSSO Stefano
Il tema RAI è un tema piuttosto complesso che ovviamente interseca diversi livelli
istituzionali. Assessore Sacco, io ho sentito la sua replica e non sarei neanche
intervenuto, non ero neanche prenotato e, davvero, le suggerirei di darsi un po’ una
calmata nei toni che utilizza, nel senso che forse ci sembra - nelle ultime settimane e
soprattutto nell’ultima settimana - leggermente più suscettibile del solito e non è tanto
da lei, perché lei è uno che incassa mediamente con grande nonchalance e continua a
ripetere che lei incontra tutti, che tutti le vogliono bene in questa città. Ricordo che cosa
è emerso sulla Commissione del mercato delle Verbene quando lei ha più volte detto
che ha incontrato i lavoratori, anzi gli operatori del mercato e poi è stato smentito in
diretta, come peraltro è sempre capitato, quindi non vorrei che lei avesse una falsa
percezione di come lei viene percepito in città, temo di sì, temo di sì. Allora, proviamo a
ribaltare il piano della questione perché a noi - con tutto il dovuto rispetto - della sua
percezione non ci interessa praticamente nulla, mentre invece ci interessa di un’altra
questione, tutta politica e molto più rilevante, che è la questione del futuro della RAI
che prescinde completamente dall’esistenza o meno del vincolo, ed è un tema di come
questa Amministrazione tra le mille cose che fa - e lei ne fa tantissime perché noi la
seguiamo con grande attenzione, è sempre sul pezzo e soprattutto dispensa a questa città
la sua profonda e acuta visione - nel mezzo di queste questioni c’è la questione RAI, che
è una questione che se non viene messa in campo la politica difficilmente trova in
qualche modo un suo svolgimento. L’ordine del giorno che non aveva nessun intento
polemico, mi spiace davvero onestamente che lei reagisca con così tale risentimento che
traspare anche dalle sue parole e dal tono che, ribadisco, non è consueto sentire dalla
sua modalità di relazione col Consiglio, aveva unicamente un unico punto che è
“Garantiamo la presenza RAI a Torino”. La preoccupazione del Gruppo del Partito
Democratico, peraltro ci risulta anche condivisa dal Movimento 5 Selle, è quella che la
RAI resti a Torino. Lei fa l’Assessore a “enne” cose, tra le deleghe che ha - ne ha tante
che fa benissimo - ne ha una che fa meglio delle altre che è quella di svolgere il ruolo di
peso politico della Città nelle sedi di trattativa nazionale. La invitiamo a fare questo,
niente di più, quindi non si offenda Assessore Sacco se ogni tanto le rammentiamo
alcuni suoi doveri. Non si offenda se, a differenza di tutto il resto della città, gli otto
Consiglieri Comunali del PD non la vedono sempre straordinariamente sul pezzo e non
la vedono sempre proattivo; sono 890.000 abitanti a Torino, i rimanenti - 890.000
abitanti meno 8 - la pensano esattamente... pensano che lei sia un ottimo Assessore, che
lavora da mane a sera nell’interesse della Città e che soprattutto porta a casa i risultati,
questa è la cosa che più di tutti gli altri le attribuiscono. A lei interessa che il palazzo di
via Cernaia oggettivamente abbia una riconversione, questo a noi preme, e che questa
riconversione sviluppi la vocazione turistica del quadrante di Porta Susa, questo è quello
che a noi preme e mentre ci preme questa cosa, ci preme che la Città faccia sentire il suo
peso per le attività di Torino che non riguardano ovviamente solo il palazzo RAI e le
sedi degli uffici centrali che oggi sono comodamente sistemati in via Cavalli ma
riguardano prevalentemente il Centro di produzione e tutte quelle che sono le
produzioni che in questa città, sappiamo bene, possono avere un indotto economico.
Quindi, Assessore Sacco...

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

LO RUSSO Stefano
...Sì, spersonalizzi un po’ l’oggetto dell’ordine del giorno che è stato presentato, noi non
ce l’abbiamo con lei in particolare, quindi si rilassi, respiri e cerchi di lavorare
nell’interesse della Città.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Giovara, tre minuti.

GIOVARA Massimo
Sì, è un po’ difficile che l’Assessore non personalizzi dopo che metà degli interventi
sono rivolti all’Assessore per quello che è, per quello che dice, quello che fa e come si
comporta. Quindi io sono un po’ rammaricato dal tono che ha preso la discussione
perché, in quanto rappresentante della Maggioranza, ho rilevato una positività nell’atto
presentato da Enzo Lavolta e tecnicamente l’Assessore ha risposto nel merito dicendo
che questo atto perde di potenzialità perché ci sono, mi pare, due lettere che hanno
depotenziato l’accordo del 1956; questo è quello che ho capito io, poi magari sono
anch’io un po’, come dire, tardo di comprendonio. Se i fatti sono questi, la sostanza
rimane la stessa: se siamo insieme per mantenere la presenza RAI a Torino - e voglio
vedere chi non lo sia, anche dai banchi dell’Opposizione, e penso che per l’Assessore
Sacco sia una priorità assoluta - bene, se invece appunto si dice: “Non personalizzi,
Assessore Sacco”, e poi si personalizza, allora diventa un po’ difficile la strada, perché
siamo tutti italiani e quindi (io poi sono permalosissimo) ci si offende. Io vi invito, e
cercherò in questo anno e mezzo, dopo il quale sarò libero da questo giogo di questo
lavoro così pressante a cui invece voi siete così tanto abituati, a cercare di lavorare
veramente nel merito, veramente negli atti, soprattutto quando sono atti vostri che
vengono riconosciuti dalla Maggioranza, grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Vicepresidente, per lei tre minuti come secondo intervento.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
No, meno. Semplicemente per dire che a me interessa una cosa sola, che il Consiglio
Comunale si esprima su questo ordine del giorno e metta nelle condizioni questa
Amministrazione - poi se non lo fa l’Assessore Sacco sono ancora più contento, se lo fa
la Sindaca direttamente per me è ancora meglio - metta nelle condizioni questa Città di
poter interloquire con l’azienda, di sedere dall’altra parte del tavolo e metterci - a fronte
anche del lavoro che è stato fatto nella Commissione Consiliare - mettere sul tavolo
l’analisi dei bisogni che è stata condivisa con le maestranze, con i lavoratori, con i
Dirigenti, con tutti coloro i quali abbiamo incontrato, a me interessa questo. Dopodiché,
evidenzio il fatto che sarebbe stata più efficace questa interlocuzione se fatta una
settimana fa, un mese fa, due mesi fa, dal momento in cui è stato depositato l’ordine del
giorno; non è stato fatto e ne prendo atto, non è la prima e non sarà l’ultima volta che
evidenziamo un’inerzia, ma quello che a me interessa, davvero, è che abbiamo tutte le
condizioni, alcune sono smorzate - ripeto, per questa inerzia - però abbiamo tutte le
condizioni per chiamare l’azienda, sederla di fronte a noi e dire che noi non vogliamo
rinunciare a questo polo strategico importante che è l’azienda RAI nel nostro territorio.
Abbiamo delle peculiarità, abbiamo delle competenze, le vogliamo salvaguardare e le
vogliamo rilanciare, laddove ci sono degli strumenti anche di carattere urbanistico che
possono fare leva nell’interlocuzione, noi siamo un po’ più forti, laddove non abbiamo
strumenti noi siamo deboli e afoni, perché tutte le buone intenzioni, che ci sono state
raccontate questa mattina, in realtà sono di un silenzio assordante perché non hanno
prodotto nessun elemento concreto fino ad oggi. Speriamo che con l’approvazione di
quest’atto ci sia una svolta, una discontinuità.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Carretto, tre minuti.

CARRETTO Damiano
Sì, molto brevemente. Io stamattina non ero in Commissione, però ho una certa...
diciamo conoscenza, nel senso... da quello che so, mettiamola così. Allora, il
progressivo, comunque disinteresse o abbandono, comunque sia, le politiche della RAI
non sono cambiate radicalmente negli ultimi tre anni, non sono cambiate e il trend è più
o meno questo, quello che è cambiato è il fatto che finalmente, forse, riusciamo a
riqualificare l’edificio, il palazzo RAI, e questo io lo metterei sul piatto perché
effettivamente la città ne ha un guadagno e ne avrà un guadagno nella misura in cui
quell’edificio verrà trasformato, quindi sarà un investimento, spero generi un edificio di
stampo ricettivo che genererà, a sua volta, introiti come tasse di soggiorno e via
dicendo. Detto questo, io faccio un augurio all’Assessore Sacco che, come sa
benissimo, non manco di criticare nel momento in cui ritengo sia da criticare, ma di
fronte a degli attacchi così di basso livello, un’ironia veramente... ma veramente bassa,
bassa perché... appunto, arriva da chi negli ultimi 20 anni ha consentito alla RAI
fondamentalmente di fare quello che ha voluto senza una vera azione di moral suasion -
perché poi moral suasion si può fare - poi possiamo anche dire che negli ultimi 20 anni
quante volte il Partito Democratico, il centrosinistra o comunque la parte politica che
viene rappresentata da questa Opposizione è stata anche al Governo, non voglio dire che
la RAI sia lottizzata, e che quindi il centrosinistra non abbia mai avuto il controllo della
RAI, però diciamo che forse qualche volta è successo qualcosa del genere. Quindi una
città a guida centrosinistra, una RAI a guida centrosinistra che non si sono parlate, non
si sono parlate, e hanno permesso fondamentalmente di arrivare a questa situazione.
Quindi a me fa veramente sorridere perché, ripeto, le critiche sono sempre ben accette,
specie quando sono costruttive, la derisione è un po’ meno ben accetta specie da chi
dovrebbe stare zitto perché non ha lo status per permettersi alcune considerazioni.
Detto questo, Assessore, faccia quello che non hanno fatto quelli di prima: lo faccia, ci
provi, magari portiamo a casa qualcosa, non faccia come quelli di prima che poi magari
si tirano fuori idee tipo il Lumiq o robe così che poi magari facciamo ancora dei danni
nel voler andare in quella direzione, di rilanciare diciamo il comparto...

SICARI Francesco (Presidente)
Consigliere Carretto, la invito a concludere.

CARRETTO Damiano
Concludo. Quindi non faccia proprio..., cioè faccia quello che non hanno fatto chi c’era
prima, non faccia quello che hanno fatto chi c’era prima. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Consigliere Giovara, per la terza volta interverrebbe... per cosa? (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Sì, no, no, no, infatti, mi son perso il primo intervento perché
non me lo sono segnato, chiedo scusa io. Ci sono altri interventi sull’ordine del giorno?
No. Un attimo, si è segnato il Consigliere Versaci. Prego, Consigliere Versaci.

VERSACI Fabio
No, intervengo al posto del collega Giovara, visto che non può intervenire. Siccome
“l’impegna” parla di inoltrare all’Amministrazione comunale, in base all’accordo
stipulato RAI e oggi abbiamo scoperto che non è così, nel senso che io lo dico per... che
non è che poi magari ci troviamo alla verifica dell’ordine del giorno e qualcuno ci dice:
“Io non l’ho fatto perché avevamo queste lettere”, cioè sarebbe... vabbè, questo era
quello che voleva dire il collega Giovara, che diventa un problema poi che lo votiamo e
poi farà...

SICARI Francesco (Presidente)
Ci sono altri interventi? Metto in votazione l’atto. Prego Consiglieri, votate. Tutti i
Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione.
Favorevoli 30, contrari 0, astenuti 0. Il Consiglio approva.
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