Interventi |
APPENDINO Chiara (Sindaca) Io intervengo anche perché sono state dette delle cose e io vorrei lasciare a verbale e precisare. Uno: io non ho mai detto che è obbligatorio usare questo strumento, ho detto che lo strumento esiste, noi abbiamo deciso di utilizzare questo strumento. Poi rispondo a lei, Capogruppo Lo Russo, le daremo la circolare, ma è citata nel parere dei Revisori dei Conti che peraltro dice quali sono le condizioni sostanzialmente la differenza della circolare numero 1295 del 2 agosto 2019, che non è riferita, credo, adesso io non ho il Decreto che ha in mano lei, ma ci sono state due finestre di negoziazione a livello ministeriale, una che riguarda i debiti che hanno i Comuni capoluoghi e forse non solo capoluogo, ma non lo conosco perché non abbiamo usufruito dello strumento col MEF, che credo sia il Decreto cui fa riferimento lei, ma non ne sono certa. Un’altra invece operazione di rinegoziazione noi quella non l’abbiamo utilizzata anche perché col MEF è stato già strutturato, evidenziato in passato, una seconda invece operazione, che è quella che riguarda CDP. Le modalità sono definite nella circolare che è stata citata e le leggo il passaggio, che credo che sia quello che le interessa, poi gliela faccio avere, anzi, possiamo già farla avere ai Gruppi in giornata perché è ovviamente nel parere del Collegio dei Revisori: “Gli enti beneficiari di prestiti con le caratteristiche sopra elencate possono accedere...”, poi si identifica quali sono le modalità e chi sono i soggetti che possono beneficiare della rinegoziazione, “possono accedere alla rinegoziazione secondo le modalità indicate nella parte seconda della presente circolare. I prestiti oggetto di rinegoziazione, di seguito prestiti rinegoziati, avranno le seguenti caratteristiche”, in questo senso dicevo che è già strutturato, non è che siamo noi che decidiamo come strutturare. Adesso le leggo però come... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, no, ma glielo leggo, è specificato. “Debito residuo rinegoziato pari a quello in essere al primo gennaio 2020 risultante a seguito del pagamento al 31 dicembre 2019 della rata prevista nei vigenti piani di ammortamento. Corresponsione dal 30 giugno 2020 al 31 dicembre 2021 di quote capitali semestrali costanti posticipate, ciascuna pari allo 0,25 del debito residuo al primo gennaio 2020 e di quote interessi semestrali calcolati al tasso d’interesse fisso post rinegoziazione. Corresponsione dal 30 giugno 2022 (e qua c’è il balzo 2022) fino alla scadenza dei prestiti di rate semestrali costanti posticipate comprensive di quota capitale e quota interessi calcolati al tasso di interesse fisso post rinegoziazione. Scadenza del prestito post rinegoziazione fissata al 31 dicembre 2043 per i prestiti con scadenza anteriore a tale data, ovvero invariata per quelli con scadenza coincidente o successiva al 31 dicembre 2043. Tasso di interesse fisso determinato...”, eccetera, c’è tutto un elenco, adesso tra qualche minuto glielo farò avere. Specifico solo, quindi, torno a ripetere, nessuno ho mai detto e o fatto intendere se mi sono espressa male, lo correggo a verbale, ma non credo, che il Comune è stato obbligato dalla legge a ristrutturare o rinegoziare, non è questo il punto, abbiamo scelto e tra l’altro è una delibera di Giunta e poi di Consiglio di ristrutturare. Le modalità e lo strumento finanziario è specificato o comunque indicato in una circolare di Cassa Depositi e Prestiti che è peraltro specificata nell’ambito del parere del Collegio dei Revisori, che ringrazio per il lavoro che fanno quotidianamente e che richiedo agli uffici ovviamente di far pervenire al più presto ai Gruppi Consiliari. Grazie. |