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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 14 Ottobre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2019-03925
"FUTURO DEL CENTRO DI ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE DELLE COMPETENZE DEI DIPENDENTI, DELLE METODOLOGIE APPLICATE, DELLA DIFFUSIONE AD ACCESSO DELLA OPPORTUNIT?" PRESENTATA IN DATA 23 SETTEMBRE 2019 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Parlando con persone di scuola e come persone di scuola e parlando di scuola, è
evidente che si pone l’interesse dell’alunno al centro di tutti i processi, quindi pregherei
di non assumere una premessa così ridondante, visto che è un’ovvietà che ci accomuna.
Dal punto di vista della risposta che mi è stata fornita, ci sono alcune questioni che mi
sembrano particolarmente serie e che necessitano - lo dico in premessa - di un
approfondimento nella Commissione Consiliare. Innanzitutto osservo che su una serie
di materie le due parole chiave “sistema integrato” e “conferenza delle autonomie”
diventano i contesti continuamente evocati dall’Assessore per evitare di approfondire, in
questa sede e nel ruolo istituzionale, qualunque argomento, rinviando a contesti del tutto
esterni al Consiglio Comunale, che pure ha compito di indirizzi, sia la funzione di
programmazione, sia la funzione di verifica, e questo è un metodo inaccettabile.
La seconda osservazione è un’osservazione di merito: la validità dell’attività fino a
questo momento svolta dal Centro di Orientamento Scolastico e Professionale, che
nasceva come struttura di contrasto agli elementi di diseguaglianza e di dispersione
scolastica - e questo, dal mio punto di vista, è il valore principe -, le osservazioni che
sono state svolte nella relazione di replica da parte dell’Assessore non sono convincenti
per una serie di ragioni. La prima: il COSP, proprio come strumento pubblico di
contrasto alla dispersione, è uno strumento terzo, non è un’agenzia formativa che offre
servizi, non è una scuola di secondaria che si presenta per poter essere scelta dagli
allievi alle famiglie, ma è un organismo indipendente; in quanto tale, è il più titolato a
mettere al centro gli interessi degli allievi. L’attività di orientamento non è
esclusivamente predittiva delle future scelte scolastiche professionali, ma è una miniera
di informazione su quelle che nel COSP sono definite “scoperte dei beni chiave degli
allievi”, vale a dire forniscono molti suggerimenti ai docenti e ai familiari in ordine al
modo con il quale i ragazzi si rapportano allo studio e alle attività scolastiche, tant’è che
non solo 6.900 studenti annui hanno fruito, ma mille famiglie si sono presentate agli
incontri, 400 hanno svolto colloqui individuali. Che tutto questo lavoro di profondità
possa essere sostituito dal Salone dell’Orientamento, che dura tre giorni, mi riesce
difficile da credere; però, poiché le parole del Consigliere risultano così ostiche
all’Assessore, non parlerò con la mia voce, ma parlerò con quella di un professionista
equivalente alla professionalità del nostro Assessore, cioè uno dei dirigenti scolastici
che è stato interpellato sugli organi di informazione a proposito di questa nuova
versione dell’orientamento decisa dal Comune di Torino e che dichiara così: “Abbiamo
sostituito l’attività di orientamento scolastico e professionale con un appuntamento da
centro commerciale. Da sistema pubblico siamo passati a sistema pubblicitario”. Mi
pare che queste parole siano più esplicite delle mie. Chiedo, quindi, un approfondimento
in Commissione.

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