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LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Cominciamo i nostri lavori con la trattazione delle interpellanze. Vedo in Aula la collega, nonché Capogruppo, Eleonora Artesio, cominciamo quindi con l’interpellanza 201903925/002: “Futuro del Centro di Orientamento Scolastico e Professionale delle competenze dei dipendenti, delle metodologie applicate, della diffusione ad accesso della opportunità” LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Risponde a questa interpellanza l’Assessora Di Martino. Prego, Assessora, cinque minuti per lei. DI MARTINO Antonietta (Assessora) Grazie, Presidente. Il COSP è un servizio per l’orientamento delle ragazze e dei ragazzi che devono scegliere il percorso di studi dopo la terza media ed offre i suoi servizi alle scuole secondarie di primo grado di Torino e alle famiglie degli allievi, in collaborazione con le Circoscrizioni cittadine. A causa della contrazione di personale, comune a tutti i servizi, consta di sei persone, di cui quattro orientatori, a fronte delle undici del 2015. Le attività del COSP sono realizzate in stretto collegamento con la Città Metropolitana e, a partire dall’atto di indirizzo regionale sull’orientamento della Regione Piemonte 2015, lavora in sinergia con il soggetto attuatore individuato dalla Regione; è composto da 25 soggetti accreditati per l’orientamento, Agenzie formative e Cooperative, unite in un unico raggruppamento temporaneo. Proprio perché si tratta di materia delicata, tali collaborazioni sono diventate sempre più strategiche per poter lavorare, tra tutti gli enti coinvolti, con finalità condivise per la creazione di un sistema integrato dell’orientamento, dove ciascuno opera secondo le proprie competenze in sinergia. Per realizzare questo obiettivo gli uffici hanno lavorato negli ultimi mesi ad una bozza di accordo quadro tra Città di Torino, Città Metropolitana di Torino, Ufficio Scolastico Regionale e Regione Piemonte, e il primo esito di questa collaborazione sarà il nuovo Salone dell’Orientamento, che avrà luogo, per tre giorni, a partire dal prossimo 21 novembre, al PalaRuffini. Dire che il Salone dell’Orientamento del Comune di Torino sia comprensibile come vetrina è un giudizio riduttivo, che non dà conto del grosso lavoro e dell’impegno delle istituzioni e delle persone che ci credono e che ci stanno lavorando, compreso il personale delle scuole, che desidero ringraziare. Il Salone dell’Orientamento è una manifestazione molto attesa dalle famiglie, come testimonia la grande partecipazione di pubblico alle passate edizioni, in cui si sono registrate oltre 8.000 presenze. È un’occasione per conoscere più da vicino l’offerta di formazione secondaria di secondo grado sul territorio cittadino, raccontata spesso dagli stessi studenti delle scuole superiori attraverso una metodologia peer to peer. Il Salone poi giunge al termine di un percorso sull’orientamento che dura due mesi; come ampiamente descritto nella delibera di Giunta del 23 luglio 2019, è infatti preceduto dagli incontri nelle classi, che il COSP realizza in collaborazione con Città Metropolitana, e dagli incontri con le famiglie, che il COSP medesimo realizza in collaborazione con le Circoscrizioni. Il Salone è infine un luogo e un’occasione per approfondire le tematiche e favorire la diffusione di una cultura dell’orientamento attraverso una serie di seminari ed incontri, che si svolgeranno al suo interno. Nello spazio gioco saranno, inoltre, proposti alle scuole giochi di ruolo specifici sull’orientamento scolastico. Dal punto di vista tecnico e metodologico, l’accordo tra istituzioni parte dalla considerazione che il soggetto titolare della responsabilità in ordine al percorso orientativo, soprattutto sul fronte della conoscenza di sé, dei propri talenti, interessi, punti di forza e debolezza, che sfocia poi nel consiglio orientativo, non può che essere la scuola, dove peraltro negli ultimi anni sono stati realizzati progetti di didattica orientativa. Per contro, le scuole hanno invece sicuramente meno competenze e bisogno di supporto nel tracciare il quadro dei percorsi e delle prospettive, ovvero individuare quali opportunità, nel contesto attuale, possono offrire la scuola e il mondo del lavoro, per poter selezionare tra di esse un itinerario personale. Un’ulteriore pista di lavoro all’interno del succitato accordo, anche in collaborazione con UniTo, riguarderà la raccolta, l’analisi e la ricerca sui dati riferiti all’orientamento. Al momento, infatti, i dati a disposizione sono lacunosi, ma indicativi di una necessità di riflessione su quanto il consiglio orientativo influisca sulla scelta del percorso. I rapporti di autovalutazione nelle scuole ci dicono che in più di metà delle scuole di Torino, di cui sono disponibili i dati, la percentuale di corrispondenza del consiglio orientativo con la scelta effettuata dagli studenti è inferiore alla media nazionale e regionale ed è perfino inferiore alla media provinciale, ovvero alla Città Metropolitana. Per quanto riguarda il Test Arianna, di cui non è messa in discussione la validità e capacità predittiva, i primi risultati di una ricerca che il Dipartimento di Psicologia di UniTo, su incarico della Città, sta svolgendo, ci dicono che la percentuale di scelta che conferma il consiglio orientativo, questa volta non della scuola, ma del COSP, dopo la somministrazione del Test Arianna, è pari al 40%. Chiarisco, infine, che il COSP non chiude, né al momento ci sono determinazioni sul trasferimento dei professionisti; si è valutato di sospendere il Test Arianna perché il suo utilizzo da parte delle scuole e delle famiglie e tutta l’attività del COSP sono al centro di una profonda riflessione sull’orientamento scolastico di qualità, che deve avere un approccio integrato, coinvolgere innanzitutto le scuole, e lo stiamo facendo attraverso la Commissione Orientamento per la Conferenza delle Autonomie Scolastiche, ma deve coinvolgere anche tutti gli altri interlocutori, istituzionali e non, potenzialmente interessati ed è necessario muoversi all’interno di un quadro chiaro delle competenze e dei bisogni. In proposito si comunica che gli operatori del COSP sono impegnati in queste settimane, su approvazione della suddetta Commissione, in una mappatura di tutte le proposte di orientamento scolastico realizzate nelle scuole cittadine per l’individuazione dei bisogni e delle conseguenti azioni di supporto del Comune di Torino, ma sempre ponendo la scuola e lo studente al centro dei processi. Grazie. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, Assessora. Capogruppo Artesio, prego. ARTESIO Eleonora Parlando con persone di scuola e come persone di scuola e parlando di scuola, è evidente che si pone l’interesse dell’alunno al centro di tutti i processi, quindi pregherei di non assumere una premessa così ridondante, visto che è un’ovvietà che ci accomuna. Dal punto di vista della risposta che mi è stata fornita, ci sono alcune questioni che mi sembrano particolarmente serie e che necessitano - lo dico in premessa - di un approfondimento nella Commissione Consiliare. Innanzitutto osservo che su una serie di materie le due parole chiave “sistema integrato” e “conferenza delle autonomie” diventano i contesti continuamente evocati dall’Assessore per evitare di approfondire, in questa sede e nel ruolo istituzionale, qualunque argomento, rinviando a contesti del tutto esterni al Consiglio Comunale, che pure ha compito di indirizzi, sia la funzione di programmazione, sia la funzione di verifica, e questo è un metodo inaccettabile. La seconda osservazione è un’osservazione di merito: la validità dell’attività fino a questo momento svolta dal Centro di Orientamento Scolastico e Professionale, che nasceva come struttura di contrasto agli elementi di diseguaglianza e di dispersione scolastica - e questo, dal mio punto di vista, è il valore principe -, le osservazioni che sono state svolte nella relazione di replica da parte dell’Assessore non sono convincenti per una serie di ragioni. La prima: il COSP, proprio come strumento pubblico di contrasto alla dispersione, è uno strumento terzo, non è un’agenzia formativa che offre servizi, non è una scuola di secondaria che si presenta per poter essere scelta dagli allievi alle famiglie, ma è un organismo indipendente; in quanto tale, è il più titolato a mettere al centro gli interessi degli allievi. L’attività di orientamento non è esclusivamente predittiva delle future scelte scolastiche professionali, ma è una miniera di informazione su quelle che nel COSP sono definite “scoperte dei beni chiave degli allievi”, vale a dire forniscono molti suggerimenti ai docenti e ai familiari in ordine al modo con il quale i ragazzi si rapportano allo studio e alle attività scolastiche, tant’è che non solo 6.900 studenti annui hanno fruito, ma mille famiglie si sono presentate agli incontri, 400 hanno svolto colloqui individuali. Che tutto questo lavoro di profondità possa essere sostituito dal Salone dell’Orientamento, che dura tre giorni, mi riesce difficile da credere; però, poiché le parole del Consigliere risultano così ostiche all’Assessore, non parlerò con la mia voce, ma parlerò con quella di un professionista equivalente alla professionalità del nostro Assessore, cioè uno dei dirigenti scolastici che è stato interpellato sugli organi di informazione a proposito di questa nuova versione dell’orientamento decisa dal Comune di Torino e che dichiara così: “Abbiamo sostituito l’attività di orientamento scolastico e professionale con un appuntamento da centro commerciale. Da sistema pubblico siamo passati a sistema pubblicitario”. Mi pare che queste parole siano più esplicite delle mie. Chiedo, quindi, un approfondimento in Commissione. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente) Quindi, l’interpellanza 201903925/002, per il verbale, sarà assegnata e approfondita in V Commissione Consiliare. |