Interventi |
TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Io vorrei riportare la discussione in Aula, perché francamente tutti noi leggiamo i social, sicuramente sono uno strumento anche importante, ma non passerei metà del mio intervento a raccontare quello che si legge sui social. Parliamone qua, oggi, Consigliere Fornari, vediamo di dire che cosa stiamo votando oggi. Perché, vede, nessuno contesta il fatto che questa operazione sia illecita e ci mancherebbe, è una norma che Cassa Depositi e Prestiti ha avallato a livello nazionale e giustamente altri Comuni lo stanno facendo, ma non lo stanno facendo ad uso e consumo proprio, per questa legislazione, lo stanno facendo forse nell’interesse della Città, questo si contesta, forse questo lei non ha capito, perché lo vada a spiegare a quei giovani di oggi che nel 2043, magari si troveranno al suo posto e che dovranno farsi carico di quello che la Città oggi ha deliberato. Allora io leggo…, perché anch’io leggo i social, leggo sulle pagine della Sindaca Appendino e dell’Onorevole Castelli, un compiaciuto entusiasmo e poi lo sentiamo dire anche in conferenza stampa, non solo sui social, anche nelle conferenze stampa e viene detto che la rinegoziazione di questi quasi 300 mutui, di cui ci ha detto l’Assessore, che la Città ha sottoscritto con Cassa Depositi e Prestiti… (INTERVENTI FUORI MICROFONO). TRESSO Francesco Grazie. Vorrei poter continuare. Ci spiega l’Assessore che la rinegoziazione di questi 295 mutui, che la Città ha sottoscritto con Cassa Depositi e Prestiti, corrispondenti a questo residuo di circa 540 milioni di Euro, vengono rinegoziati e viene detto, anche dalla Sindaca Appendino, nell’interesse dei cittadini. Questa è una visione che porterà grandi benefici e permetterà di ottenere servizi di maggiore qualità, questo viene detto. Ora, io francamente, stento a capire dove siano i grandi benefici, in un’ottica temporale un pochino più lunga di quello che sarà l’orizzonte temporale che porterà alla chiusura di questa Consiliatura e soprattutto, come dico, se pensiamo alle generazioni future. Scopriamo, infatti, come già è stato fatto notare, che dalla lettura della delibera, quindi scritto in maniera abbastanza evidente, nero su bianco, il Comune non ha ottenuto alcuna riduzione complessiva dell’importo dovuto, bensì, semplicemente, un allungamento della durata del debito fino al 2043 e oltre, con un appesantimento dei Bilanci che verranno a venire. Ora, sicuramente la Sindaca Appendino, coadiuvata dall’Assessore Rolando, ha saputo fare bene i calcoli per se stessa, perché, ovviamente, la CDP rinvia a dopo le elezioni comunali del 2021, la riscossione delle rate dei prossimi due anni che vengono spalmati negli anni successivi con tassi di interesse che sono, come abbiamo visto, sempre più crescenti. Ora, è stato detto e lo ribadisco, che questa rinegoziazione comporta maggiori oneri dal 2037 fino al 2045 per 97 milioni, che al netto di quelli risparmiati, hanno un costo, perché di costo si tratta, complessivo per la Città stimato in 32,5 milioni di Euro. Ma è davvero questa è una scelta così coraggiosa? È tutto qui questo che anche un Governo in cui presenzia una sottosegretaria amica, la Castelli, ha saputo tirar fuori dal cilindro? Cioè pagare tassi, comunque, sempre elevatissimi, tra il 4 e il 5% quando in Europa, questi tassi sono vicini allo 0% e anche da noi il tasso fisso si aggira intorno all’1%, siamo veramente di fronte a una grande capacità di coraggio? Io riprendo un tema che è caro ai banchi dell’Opposizione, della parte opposta a me, chiedo scusa, cioè della Maggioranza, e mi sembra che, da tutta questa manovra, sia evidente che l’obiettivo delle banche e se vogliamo della finanza nazionale, così regolata, non è il rimborso del debito, ma bensì è quello di strozzare, progressivamente, il debitore con una proroga sempre più onerosa del debito e questo è un modo per cui si possa continuare ad estrarre valore dai beni comuni, tanto cari ai banchi della Maggioranza, appropriarsi di un patrimonio pubblico e perpetuare il rapporto di sudditanza nei debitori pubblici nei confronti dei creditori privati, niente più di questo. E, allora, ancora volta la tutela degli interessi collettivi, da parte della politica, è subordinata alla remissività nei confronti delle banche? E voi oggi, Consiglieri che sedete dall’altra parte di quest’Aula, volete continuare a mettere la testa sotto la sabbia e votare pedissequamente questo tipo di provvedimento, che nient’altro fa che ribadire questo concetto? Una manovra, come dicevo in premessa, che non tiene minimamente conto di un concetto molto semplice, un tema, che possiamo chiamare, di solidarietà generazionale, Appendino allunga il rimborso, se ne avvantaggia aumentando lo stock, il debito e scarica sui giovani che si troveranno in futuro a dover pagare. “How dare you”, verrebbe da dire, riprendendo quello che Greta ha detto non molto tempo fa, in una seduta dell’ONU. Ma noi siamo tutti pronti, ovviamente, ad ascoltare quello che dicono i giovani dei “Fridays for Future”, perché, ovviamente, loro sì, dobbiamo ascoltarli quando si parla dei temi ambientali, perché dobbiamo farci carico delle generazioni future, ma quello che poi sia una manovra di questo genere, cosa comporterà per lo stock che va ad aumentare, ovviamente, riusciamo, in maniera molto disinvolta, a non occuparcene. Allora, questi 32 milioni di minor esborso che, nel biennio ancora a guida Appendino, tolgono dalla parte corrente e li portano, come ci ha spiegato l’Assessore, perché la legge lo prevede, a finanziare in capitali investimenti nei prossimi due anni, di fatto fanno risparmiare in spesa corrente, spendere, ben venga, perché penso abbiate una lista piuttosto lunga di investimenti a cui poter mettere mano, ma ben sappiamo che il problema di questo Comune è la cassa e quindi i pagamenti di questi investimenti a chi li lasciamo? Li lasciamo, necessariamente, a chi verrà dopo, perché sappiamo tutti, che gli investimenti si pagano in un orizzonte temporale di due o tre anni, quindi sarà poi compito del prossimo Sindaco, sperando che poniamo fine a questa Giunta e non la ripetiamo, insomma, farsi carico dell’assolvere a questi debiti e la manovra è lecita, l’ho già detto in premessa, ci mancherebbe, rispetta il principio di equivalenza finanziaria, come anche le simulazioni che avete allegato alla delibera, l’abbiamo visto e lo dimostrano, però è innegabile che questa Amministrazione porta avanti una rinegoziazione ad uso e consumo proprio, personale, calibrando il giusto per sopravvivere nei due Bilanci che restano, conclusivi, infischiandosene se il debito poi aumenta, e se il Comune si troverà a pagare interessi passivi che non sarebbero stati dovuti. D’altronde, anche questo è un altro elemento di incoerenza, un’Amministrazione che in questi anni, ha comunque continuato ad indebitarsi, qualcosa intorno ai 25 milioni quest’anno, credo, erano quasi 30 nel 2018 e tutto questo nei primi anni, utilizzando gli oneri di urbanizzazione per la spesa corrente, oneri di urbanizzazione che sappiamo derivavano poi anche da..., in gran parte, insomma, dall’uso della distribuzione, a seconda se grande o di media distribuzione. Ma non era più lecito, allora, utilizzare quegli oneri per gli investimenti? No, invece, siccome non si è in grado di contenere la spesa corrente, cosa si fa? Si rimanda il pagamento dei mutui vecchi e se ne contraggono di nuovi e quindi andiamo sempre a battere lì e a incrementare il debito. Allora, anche a me sembra che inizia a diventare un po’ stucchevole quello che per tre anni abbiamo sentito in quest’Aula, che è la narrazione di come siano stati trovati i conti della Città. Dunque, la scorsa Amministrazione io non c’ero, peraltro, quindi non è che sia la mia principale preoccupazione difendere l’operato della scorsa Amministrazione, però sicuramente è innegabile che si usciva anche da una situazione di patto di stabilità e questo qualcosa vuole dire, perché, ovviamente, oggi liberandosi dal patto di stabilità si possono fare degli investimenti, cosa che all’epoca non era stato fatto ed era sicuramente stato deliberato, credo, lo stop a nuovi mutui. Oggi ci si indebita ulteriormente, secondo un criterio di mala gestione che, francamente, non mi sembra che abbia altro obiettivo se non quello di dire: “In questi due anni arriviamo alla fine e saremmo sopravvissuti, siamo riusciti in qualche modo a portare l’importo alla barca”. Ecco, io credo che questa Città avrebbe bisogno di poter dire anziché: “Siamo sopravvissuti in questi cinque anni”, avrebbe bisogno di una politica, anche finanziaria, con una “P” maiuscola, che davvero riuscisse a capire quale può essere un orizzonte temporale che va oltre la fine di questa Giunta e che mette davvero le competenze e la capacità di gestire la parte finanziaria e il servizio di questa Città, in una prospettiva che anche in futuro possa portare degli elementi di maggiore facilità nella gestione dei conti, che sappiamo non essere facile, lo sapete voi che vi siete trovati a governare, ma che sicuramente non fa un buon servizio, come dicevo, alle legislazioni che verranno e complessivamente alla Città di Torino. |