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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 14 Ottobre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 19
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2019-04001
RINEGOZIAZIONE MUTUI CON LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI E MUTUI MEF. DEBITO RESIDUO RISPETTIVAMENTE DI EURO 539.682.782,63 ED EURO 7.537.213,29.
Interventi
TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Io vorrei riportare la discussione in Aula, perché francamente tutti
noi leggiamo i social, sicuramente sono uno strumento anche importante, ma non
passerei metà del mio intervento a raccontare quello che si legge sui social. Parliamone
qua, oggi, Consigliere Fornari, vediamo di dire che cosa stiamo votando oggi. Perché,
vede, nessuno contesta il fatto che questa operazione sia illecita e ci mancherebbe, è una
norma che Cassa Depositi e Prestiti ha avallato a livello nazionale e giustamente altri
Comuni lo stanno facendo, ma non lo stanno facendo ad uso e consumo proprio, per
questa legislazione, lo stanno facendo forse nell’interesse della Città, questo si contesta,
forse questo lei non ha capito, perché lo vada a spiegare a quei giovani di oggi che nel
2043, magari si troveranno al suo posto e che dovranno farsi carico di quello che la
Città oggi ha deliberato. Allora io leggo…, perché anch’io leggo i social, leggo sulle
pagine della Sindaca Appendino e dell’Onorevole Castelli, un compiaciuto entusiasmo e
poi lo sentiamo dire anche in conferenza stampa, non solo sui social, anche nelle
conferenze stampa e viene detto che la rinegoziazione di questi quasi 300 mutui, di cui
ci ha detto l’Assessore, che la Città ha sottoscritto con Cassa Depositi e Prestiti…
(INTERVENTI FUORI MICROFONO).

TRESSO Francesco
Grazie. Vorrei poter continuare. Ci spiega l’Assessore che la rinegoziazione di questi
295 mutui, che la Città ha sottoscritto con Cassa Depositi e Prestiti, corrispondenti a
questo residuo di circa 540 milioni di Euro, vengono rinegoziati e viene detto, anche
dalla Sindaca Appendino, nell’interesse dei cittadini. Questa è una visione che porterà
grandi benefici e permetterà di ottenere servizi di maggiore qualità, questo viene detto.
Ora, io francamente, stento a capire dove siano i grandi benefici, in un’ottica temporale
un pochino più lunga di quello che sarà l’orizzonte temporale che porterà alla chiusura
di questa Consiliatura e soprattutto, come dico, se pensiamo alle generazioni future.
Scopriamo, infatti, come già è stato fatto notare, che dalla lettura della delibera, quindi
scritto in maniera abbastanza evidente, nero su bianco, il Comune non ha ottenuto
alcuna riduzione complessiva dell’importo dovuto, bensì, semplicemente, un
allungamento della durata del debito fino al 2043 e oltre, con un appesantimento dei
Bilanci che verranno a venire. Ora, sicuramente la Sindaca Appendino, coadiuvata
dall’Assessore Rolando, ha saputo fare bene i calcoli per se stessa, perché, ovviamente,
la CDP rinvia a dopo le elezioni comunali del 2021, la riscossione delle rate dei
prossimi due anni che vengono spalmati negli anni successivi con tassi di interesse che
sono, come abbiamo visto, sempre più crescenti. Ora, è stato detto e lo ribadisco, che
questa rinegoziazione comporta maggiori oneri dal 2037 fino al 2045 per 97 milioni,
che al netto di quelli risparmiati, hanno un costo, perché di costo si tratta, complessivo
per la Città stimato in 32,5 milioni di Euro. Ma è davvero questa è una scelta così
coraggiosa? È tutto qui questo che anche un Governo in cui presenzia una
sottosegretaria amica, la Castelli, ha saputo tirar fuori dal cilindro? Cioè pagare tassi,
comunque, sempre elevatissimi, tra il 4 e il 5% quando in Europa, questi tassi sono
vicini allo 0% e anche da noi il tasso fisso si aggira intorno all’1%, siamo veramente di
fronte a una grande capacità di coraggio? Io riprendo un tema che è caro ai banchi
dell’Opposizione, della parte opposta a me, chiedo scusa, cioè della Maggioranza, e mi
sembra che, da tutta questa manovra, sia evidente che l’obiettivo delle banche e se
vogliamo della finanza nazionale, così regolata, non è il rimborso del debito, ma bensì è
quello di strozzare, progressivamente, il debitore con una proroga sempre più onerosa
del debito e questo è un modo per cui si possa continuare ad estrarre valore dai beni
comuni, tanto cari ai banchi della Maggioranza, appropriarsi di un patrimonio pubblico
e perpetuare il rapporto di sudditanza nei debitori pubblici nei confronti dei creditori
privati, niente più di questo. E, allora, ancora volta la tutela degli interessi collettivi, da
parte della politica, è subordinata alla remissività nei confronti delle banche? E voi oggi,
Consiglieri che sedete dall’altra parte di quest’Aula, volete continuare a mettere la testa
sotto la sabbia e votare pedissequamente questo tipo di provvedimento, che nient’altro
fa che ribadire questo concetto? Una manovra, come dicevo in premessa, che non tiene
minimamente conto di un concetto molto semplice, un tema, che possiamo chiamare, di
solidarietà generazionale, Appendino allunga il rimborso, se ne avvantaggia
aumentando lo stock, il debito e scarica sui giovani che si troveranno in futuro a dover
pagare. “How dare you”, verrebbe da dire, riprendendo quello che Greta ha detto non
molto tempo fa, in una seduta dell’ONU. Ma noi siamo tutti pronti, ovviamente, ad
ascoltare quello che dicono i giovani dei “Fridays for Future”, perché, ovviamente, loro
sì, dobbiamo ascoltarli quando si parla dei temi ambientali, perché dobbiamo farci
carico delle generazioni future, ma quello che poi sia una manovra di questo genere,
cosa comporterà per lo stock che va ad aumentare, ovviamente, riusciamo, in maniera
molto disinvolta, a non occuparcene. Allora, questi 32 milioni di minor esborso che, nel
biennio ancora a guida Appendino, tolgono dalla parte corrente e li portano, come ci ha
spiegato l’Assessore, perché la legge lo prevede, a finanziare in capitali investimenti nei
prossimi due anni, di fatto fanno risparmiare in spesa corrente, spendere, ben venga,
perché penso abbiate una lista piuttosto lunga di investimenti a cui poter mettere mano,
ma ben sappiamo che il problema di questo Comune è la cassa e quindi i pagamenti di
questi investimenti a chi li lasciamo? Li lasciamo, necessariamente, a chi verrà dopo,
perché sappiamo tutti, che gli investimenti si pagano in un orizzonte temporale di due o
tre anni, quindi sarà poi compito del prossimo Sindaco, sperando che poniamo fine a
questa Giunta e non la ripetiamo, insomma, farsi carico dell’assolvere a questi debiti e
la manovra è lecita, l’ho già detto in premessa, ci mancherebbe, rispetta il principio di
equivalenza finanziaria, come anche le simulazioni che avete allegato alla delibera,
l’abbiamo visto e lo dimostrano, però è innegabile che questa Amministrazione porta
avanti una rinegoziazione ad uso e consumo proprio, personale, calibrando il giusto per
sopravvivere nei due Bilanci che restano, conclusivi, infischiandosene se il debito poi
aumenta, e se il Comune si troverà a pagare interessi passivi che non sarebbero stati
dovuti. D’altronde, anche questo è un altro elemento di incoerenza, un’Amministrazione
che in questi anni, ha comunque continuato ad indebitarsi, qualcosa intorno ai 25
milioni quest’anno, credo, erano quasi 30 nel 2018 e tutto questo nei primi anni,
utilizzando gli oneri di urbanizzazione per la spesa corrente, oneri di urbanizzazione che
sappiamo derivavano poi anche da..., in gran parte, insomma, dall’uso della
distribuzione, a seconda se grande o di media distribuzione. Ma non era più lecito,
allora, utilizzare quegli oneri per gli investimenti? No, invece, siccome non si è in grado
di contenere la spesa corrente, cosa si fa? Si rimanda il pagamento dei mutui vecchi e se
ne contraggono di nuovi e quindi andiamo sempre a battere lì e a incrementare il debito.
Allora, anche a me sembra che inizia a diventare un po’ stucchevole quello che per tre
anni abbiamo sentito in quest’Aula, che è la narrazione di come siano stati trovati i conti
della Città. Dunque, la scorsa Amministrazione io non c’ero, peraltro, quindi non è che
sia la mia principale preoccupazione difendere l’operato della scorsa Amministrazione,
però sicuramente è innegabile che si usciva anche da una situazione di patto di stabilità
e questo qualcosa vuole dire, perché, ovviamente, oggi liberandosi dal patto di stabilità
si possono fare degli investimenti, cosa che all’epoca non era stato fatto ed era
sicuramente stato deliberato, credo, lo stop a nuovi mutui. Oggi ci si indebita
ulteriormente, secondo un criterio di mala gestione che, francamente, non mi sembra
che abbia altro obiettivo se non quello di dire: “In questi due anni arriviamo alla fine e
saremmo sopravvissuti, siamo riusciti in qualche modo a portare l’importo alla barca”.
Ecco, io credo che questa Città avrebbe bisogno di poter dire anziché: “Siamo
sopravvissuti in questi cinque anni”, avrebbe bisogno di una politica, anche finanziaria,
con una “P” maiuscola, che davvero riuscisse a capire quale può essere un orizzonte
temporale che va oltre la fine di questa Giunta e che mette davvero le competenze e la
capacità di gestire la parte finanziaria e il servizio di questa Città, in una prospettiva che
anche in futuro possa portare degli elementi di maggiore facilità nella gestione dei conti,
che sappiamo non essere facile, lo sapete voi che vi siete trovati a governare, ma che
sicuramente non fa un buon servizio, come dicevo, alle legislazioni che verranno e
complessivamente alla Città di Torino.

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