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LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. La delibera di rinegoziazione dei mutui che presenta oggi l’Assessore Rolando, come giustamente, correttamente, ha fatto rilevare, non è la prima che quest’Aula affronta; diciamo così, che però è la prima che viene affrontata con questo taglio e noi siamo davvero saltati sulla sedia quando abbiamo visto la modalità con cui lei, Rolando, ha da un lato confezionato la delibera, dall’altro lato narrato a mezzo stampa i contenuti di questa delibera, perché effettivamente ci siamo chiesti più e più volte, leggendo le modalità con cui lei e Appendino hanno descritto all’esterno le condizioni finanziarie di questa delibera, “Allora non abbiamo capito niente noi”. Poi, come sempre facciamo, andiamo a leggere la delibera: “La rinegoziazione...”, quella che lei oggi ha dipinto come essere una grandissima operazione vantaggiosa per il Comune di Torino, “...comporta nel suo complesso minori oneri per l’Ente fino al 2036, per Euro 64.848.086” e quindi fa bene a vendersi questa cosa, cioè fino al 2036 effettivamente l’Ente risparmia 64.800.000 Euro. “E...”, e qua questo piccolo sostanziale impercettibile dettaglio, “E maggiori oneri, a decorrere dal 2037 fino al 2045, per Euro 97.315.291, con un costo netto complessivo stimato in Euro 32.467.205”. Al che abbiamo detto: “Ma come è possibile che Appendino e Rolando dicano che si risparmierà nella rinegoziazione dei mutui e contemporaneamente la Maggioranza 5 Stelle arrivi con una delibera dove indebita di più il Comune di Torino rispetto all’attuale debito?”. Cioè, non riuscivamo a capire il nesso causa-effetto tra queste due azioni. Allora siamo andati negli allegati, proprio gli allegati che lei ha citato. A pagina 15 c’è questo bellissimo allegato, che è la Relazione illustrativa che racconta la rinegoziazione del debito di CDP settembre 2019, documento realizzato per la Città di Torino da Finance Active, pagina 15 scrive: “La variazione del debito nel tempo raggiunge il valore massimo pari a 92.516.000 Euro nel 2037. La rinegoziazione dei prestiti dal punto di vista strettamente finanziario...”, leggo piano, “...è comparabile alla stipula di un nuovo finanziamento di pari ammontare con tiraggi di capitale nel primo periodo (fase crescente nel secondo grafico)...”, ci sono anche i grafici, “...e poi ammortizzato sugli anni seguenti (fase decrescente del grafico). Possiamo definirlo...”, loro, che sono quelli che rinegoziano, “...a scopo illustrativo ‘nuovo mutuo implicito’”. Allora, lei capisce, Assessore Rolando, che, rispettabilmente, attenzione bene, siccome voi, se c’è una cosa che non avete mai mancato di far rilevare relativamente alla situazione economico-finanziaria di chi governava il Comune di Torino, era il sostanziale dissesto finanziario, avete parlato di piano di rientro e avete fondamentalmente intorno a questa cosa giustificato ogni cosa che non siete riusciti a fare in questi tre anni e mezzo, perché ogni volta era colpa del debito, ogni volta che tagliavate un nastro era merito vostro. Oggi la città è più o meno disillusa e disincantata rispetto a questa retorica del “colpa è di chi c’era prima”, ma da un punto di vista oggettivo non ho scritto io quelle parole, sono parole sue, cioè voi state facendo un’operazione che è carica…, ma va detto con franchezza, non è neanche la prima volta, lei oggi, credo per mettere in difficoltà la Minoranza che ha attaccato, presenta la delibera di rinegoziazione e addirittura arriva fino al 2007, magari Cavour, se andiamo a cercarli, Assessore Rolando, avrà anche lui rinegoziato dei debiti, non lo so perché c’era lo Stato preunitario, quindi magari non c’è ancora la Cassa Depositi e Prestiti. Mi stupisce che si sia fermato solo al 2007, poteva veramente scorrere la lista dei mutui rinegoziati, diciamo così, fin quando torna al Paleolitico superiore. Nelle more che noi andiamo ad analizzare lo storico c’è una contingenza piuttosto precisa, che è quello a cui oggi siete chiamati a votare, che è questa rinegoziazione dei mutui. E vabbè, uno direbbe: “Vabbè, ci sta, l’ha fatto Cavour, l’ha fatto Passoni, perché non lo può fare Rolando?”, non ho capito, lei chi è? Figlio di un Dio minore? Cos’ha di meno da Passoni che la precedeva? Anche lei deve lasciare, giustamente, questo tipo di traccia. Eh, no, perché l’occhio salta su un’altra questione, e qui, invece, scusi, Rolando, di giustificazioni e di intortamenti siete in condizione di farne ben pochi. Intortamenti, non scuota la testa. Intortamenti non vuol sempre dire..., le torte sono anche cose buone, non necessariamente sono cattive, Assessore Rolando. Quindi, da questo punto di vista, talvolta anche i dolci possono riservare amare sorprese se si sbagliano gli ingredienti, perché voi in questa geniale operazione finanziaria fate un’altra roba incredibile, cioè questi 64 milioni di oneri risparmiati da qua al 2037 e non è che li distribuite anno per anno in parti uguali, e mica..., cioè, voglio dire, uno si fa tutto ‘sto mazzo, arriva qui, canta e porta la croce, deve stare zitto, arrivare in Consiglio Comunale, deve convincere una Maggioranza che ha spiegato ai torinesi che hanno trovato il buco di Bilancio, deve spiegare a una Maggioranza che ha spiegato ai torinesi che non facevano le cose che avevano promesso di fare perché c’erano i buchi di Bilancio, io mi metto nei suoi panni, Assessore Rolando, e la capisco umanamente e psicologicamente. Già deve convincere il Movimento 5 Stelle, in più viene in Sala Rossa e si trova qualcuno che, come dire, mette in evidenza questa leggerissima, impercettibile differenza tra le cose che avete continuato a ripetere da tre anni e mezzo qua dentro e quello che fate oggi, io la capisco umanamente. Ma la cosa che invece davvero è un colpo di genio del male, in senso buono del termine, non mi fraintenda, è che questi risparmi di 64 milioni ve li puppate tutti voi, non è che li lasciate…, non è che nel 2021 chi arriva dopo si trova i benefici finanziari dell’operazione che voi oggi chiedete di fare, no, no, quella roba lì è proprio, come dire, raider veri, raider veri, perché di questi 64 milioni di Euro di risparmi da qua al 2037, che ci costeranno poi 32 milioni nei successivi 7 anni, ammesso che non arrivi chi arriva dopo e rinegozi nuovamente, vi prendete la metà dei risparmi, cioè di questo intervallo temporale due anni concentrate la metà di questi risparmi, per la precisione ne concentrate 32 milioni, giustamente in parti uguali: un po’ nel 2020 e un po’ nel 2021. Poi fortunatamente arrivano le elezioni e quindi chi s’è visto s’è visto e tanto, sapendo già che non sarete più voi a governare la Città, ma chissenefrega se chi arriva dopo avrà più debito per 32 milioni e non potrà usufruire della quota parte di risparmio che voi oggi vi portate a casa con un’operazione davvero che definire “spregiudicata” è dire poco, perché di questi 64 milioni di risparmi da qua al 2036, ben 32 ve li prendete prima della fine del vostro mandato. Io sono contento, Assessore Rolando, che lei annuisca soddisfatto, che dice: “Ce l’ho fatta, ce l’ho fatta”. Abbia pazienza, Assessore Rolando, noi questa modalità di gestione che mette davanti l’interesse di questa Amministrazione e traguarda il tempo di gestione finanziaria di questo Comune sulla base della scadenza del mandato elettorale, lasciando a chi verrà dopo l’onere di non poter usufruire di questo tipo di risparmio, abbia pazienza, è un comportamento eticamente, politicamente scorretto e noi, fino a prova contraria, siamo anche tenuti a farlo rilevare, quantomeno a lei. Io ho poi un auspicio - e concludo - che i Consiglieri colleghi del Movimento 5 Stelle, che in questi anni si sono alzati dai banchi della Maggioranza con veementi interventi che dicevano: “Abbiamo trovato il buco. C’è un piano di risanamento dei conti da fare” e “Non siamo stati in grado di fare le cose che ci eravamo promessi di fare perché non abbiamo trovato i soldi”, ci facciano la cortesia, cari colleghi, di tacere da qui al 2021, anno in cui l’operazione da raider fatta da Appendino e Rolando troverà pieno compimento. Almeno abbiate l’onestà intellettuale, vi chiedo solo questo, guardate, la polemica politica può anche essere aspra e tutto sommato può anche essere, come dire, non necessariamente sempre nei binari della correttezza formale, ma almeno per onestà intellettuale fateci la cortesia, dopo che…, dopo eh, prima potete dire tutto quello che volete, quindi fino a quando non votate la delibera, liberi, parlate liberi; quando avrete votato questa delibera, che è una delibera che grida vendetta, grida vendetta per come è stata confezionata, fateci la cortesia d’ora in avanti di tacere da qua al 2021, perché vi portate a casa in maniera, diciamo così, furbesca, 16 milioni di Euro per quest’anno e 16 milioni di Euro per l’anno prossimo e non avete quindi più alibi. Volete fare gli investimenti? Assessore Rolando, il fatto che debbano andare a investimenti non è una scelta dell’Amministrazione, è un obbligo di legge, quindi ci manca ancora, ci manca ancora, ci manca ancora che questi soldi vengano finanziati non per investimenti, ma ci manca ancora! Cioè lei viene qua e ce lo rappresenta come se fosse una grande scelta dell’Amministrazione. L’ha detto lei, mi permetta di sottolinearlo. Ma ci manca ancora che vi prendete 16 milioni fuori pacco, scaricando su chi verrà dopo, quest’anno, e 16 milioni fuori pacco, scaricando su chi verrà dopo, e non li mettete sugli investimenti. Allora io spero davvero, e lo dico nell’interesse della città, che questi soldi che vi prendete scaricando 32 milioni di Euro di debito sui torinesi nei prossimi venturi, servano davvero a dare attuazione alle politiche che avete solo e sempre promesso e mai attuato. Mi si consenta di nutrire qualche personale dubbio. Ovviamente spero di venire smentito, spero davvero che la Città possa svoltare radicalmente nell’arco dei prossimi 18 mesi. Sono sicuro che con queste iniezioni di denaro di colpo, questa Amministrazione, che fino a luglio aveva il freno a mano tirato, come diceva Appendino, dopo il fatto che avete cacciato Montanari e dopo il fatto che è andata la Pisano a fare il Ministro dell’Innovazione e dopo, e dopo, e dopo, di colpo parte, lancia in resta. Mi si consenta di essere perplesso, ovviamente io lo auspico nell’interesse della città, ci manca ancora; ragionevolmente credo che non capiterà. Non le sfuggirà, Assessore Rolando, che per questi motivi, come avrà forse vagamente intuito, con grande convinzione il Partito Democratico si opporrà a questa deliberazione. |