Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Proseguiamo adesso con la trattazione del punto 10, la deliberazione meccanografico 201904001/024, presentata dall’Assessore Rolando, che ha come oggetto: “Rinegoziazione mutui con la Cassa Depositi e Prestiti e mutui MEF. Debito residuo rispettivamente di Euro 539.682.782,63 ed Euro 7.537.213,29” SICARI Francesco (Presidente) Sono stati presentati 95 emendamenti, di cui uno a firma della Giunta e 94 firmati dal Capogruppo Lo Russo. Lascio la parola all’Assessore Rolando per l’illustrazione. Prego. ROLANDO Sergio (Assessore) Allora, la Cassa Depositi e Prestiti, come fa tutti gli anni, ripropone, ai sensi di una circolare che viene effettuata tutti gli anni, la possibilità di rinegoziare i mutui. La stessa Cassa, insieme agli uffici, hanno analizzato tutta la situazione dei mutui in carico alla Città e in allegato c’è un elenco di mutui che corrisponde a circa 295 posizioni, che è stato ritenuto conveniente valutare e alla fine, dopo aver rivisto anche alcune pratiche..., perché in questo elenco di mutui ci sono tre tipologie di mutui. Allora, con la delibera sottoposta attraverso l’adesione alle proposte avanzate a livello nazionale, la rinegoziazione dei mutui che riguarda 550 milioni di Euro di capitale residuo riassume le seguenti posizioni: per la prima volta, riduzione mutui MEF n. 12 per un valore di 7 milioni, che prevede una riduzione dei tassi, che si abbassano del 4% circa, sulla base delle condizioni di cui al Decreto 30 agosto 2019 del MEF. Esiste poi un altro gruppo di mutui con scadenza 2045, per un valore di 190 milioni, di cui non vi è allungamento di durata, vi è un seppur minimo di tasso più basso, 0,065, ma cambia la struttura della rata: per i primi 2 anni si beneficerà quindi - ma non solo per i primi 2 anni, poi vedremo meglio - di una quota di capitale più bassa. Esiste un terzo gruppo, ed è la prima volta che la Cassa Depositi e Prestiti consente il passaggio a tasso fisso di prestiti originariamente a tasso variabile, in questa fase di mercato quale è l’attuale, che vede tassi di interessi ai minimi storici, si coglie un’opportunità di convertire una parte dell’esposizione a tasso variabile e a tasso fisso che risponde ad una logica di prudenza; di contro, il passaggio comporta un maggior esborso totale, ovviamente, negli anni, che attenua il vantaggio del capitale di circa 19 milioni. Si evidenza, però, che per le economie derivanti dal minor esborso annuale in linea capitale, così come anche ribadito dal parere dei Revisori, tali economie verranno utilizzate per il finanziamento di spese di investimento e non a vantaggio del Bilancio. La Cassa Depositi e Prestiti consente unicamente due ipotesi di utilizzo: una è quella dell’economia per rifinanziare spese di investimento, l’altra è quella di ridurre il costo dei derivati; data l’entità, questa cosa non si poteva affrontare. Allora, a maggior capacità di leggere la cosa, è stata distribuita una documentazione che riguarda questa rinegoziazione ed un confronto con le altre rinegoziazioni fatte. Mi preme sottolineare l’ultima rinegoziazione importante fatta nel 2015, che si trova, mi pare, alla quinta riga della tabella che è stata consegnata.... alla sesta, riguardava un ammontare di mutui per 216 milioni circa, con un allungamento della durata, senza alterare la durata complessiva, di 18 anni, con uno spostamento di minori oneri in un periodo di 11 anni e uno spostamento di maggiori oneri in un periodo di 17 anni, con un effetto, però, calcolato come abbiamo dato dagli allegati, di un importo di maggior onere di 78 milioni. Questa rinegoziazione, che riguarda 550 milioni, sposta la durata di 7 anni, massimo, senza alterare la durata complessiva, con un maggior onere di 30 milioni, quindi si colloca in un modo molto più economicamente sostenibile di quella precedente. Nel foglio che è stato consegnato ai Consiglieri c’è il profilo dell’estinzione dei mutui, riga rossa com’era antecedentemente all’operazione, riga blu com’è post negoziazione. Con lo scarico dei primi anni, che vanno fino al 2027, della quota capitale, si ha un incremento della quota capitale negli anni che vanno dal 2037 al 2044, però si passa da sostenere un costo del debito di 200 milioni a sostenere un costo del debito inferiore ai 50 milioni; questo è un motivo per cui le rinegoziazioni con Cassa Depositi e Prestiti accolgono, per tutti gli Enti Locali, grande capacità di interesse. Non vale la pena di ricordare poi che, ovviamente, una lira in più pagata tra 30 anni non è equivalente ad una lira in più pagata oggi, come lo dimostra la matematica finanziaria che si insegna al secondo anno di Ragioneria. Inviterei i Consiglieri, se non l’hanno già fatto, a fare attenzione a due allegati che sono stati distribuiti in Commissione: uno è l’emendamento del Collegio, che dà una relazione molto significativa, molto completa, e poi c’è invece una valutazione fatta dal consulente che di solito, mi pare dal 2008, fa tutte le valutazioni finanziarie per gli uffici; in questa valutazione ci sono anche, a parte sancire il rispetto dell’equivalenza finanziaria, che è un presupposto di legge per questo tipo di rinegoziazione, che è a salvaguardia di un principio banale, quello del debito del Paese, l’equivalenza finanziaria garantisce che tutti i cittadini che ci sono in Italia, nel periodo non pagheranno di più di quello che avrebbero pagato prima, per quello si chiama “equivalenza finanziaria”. Invito a leggere i due documenti, che sono completi, e poi, se ci sono altre informazioni, come abbiamo fatto in Commissione, le forniremo. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Capogruppo Lo Russo. LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. La delibera di rinegoziazione dei mutui che presenta oggi l’Assessore Rolando, come giustamente, correttamente, ha fatto rilevare, non è la prima che quest’Aula affronta; diciamo così, che però è la prima che viene affrontata con questo taglio e noi siamo davvero saltati sulla sedia quando abbiamo visto la modalità con cui lei, Rolando, ha da un lato confezionato la delibera, dall’altro lato narrato a mezzo stampa i contenuti di questa delibera, perché effettivamente ci siamo chiesti più e più volte, leggendo le modalità con cui lei e Appendino hanno descritto all’esterno le condizioni finanziarie di questa delibera, “Allora non abbiamo capito niente noi”. Poi, come sempre facciamo, andiamo a leggere la delibera: “La rinegoziazione...”, quella che lei oggi ha dipinto come essere una grandissima operazione vantaggiosa per il Comune di Torino, “...comporta nel suo complesso minori oneri per l’Ente fino al 2036, per Euro 64.848.086” e quindi fa bene a vendersi questa cosa, cioè fino al 2036 effettivamente l’Ente risparmia 64.800.000 Euro. “E...”, e qua questo piccolo sostanziale impercettibile dettaglio, “E maggiori oneri, a decorrere dal 2037 fino al 2045, per Euro 97.315.291, con un costo netto complessivo stimato in Euro 32.467.205”. Al che abbiamo detto: “Ma come è possibile che Appendino e Rolando dicano che si risparmierà nella rinegoziazione dei mutui e contemporaneamente la Maggioranza 5 Stelle arrivi con una delibera dove indebita di più il Comune di Torino rispetto all’attuale debito?”. Cioè, non riuscivamo a capire il nesso causa-effetto tra queste due azioni. Allora siamo andati negli allegati, proprio gli allegati che lei ha citato. A pagina 15 c’è questo bellissimo allegato, che è la Relazione illustrativa che racconta la rinegoziazione del debito di CDP settembre 2019, documento realizzato per la Città di Torino da Finance Active, pagina 15 scrive: “La variazione del debito nel tempo raggiunge il valore massimo pari a 92.516.000 Euro nel 2037. La rinegoziazione dei prestiti dal punto di vista strettamente finanziario...”, leggo piano, “...è comparabile alla stipula di un nuovo finanziamento di pari ammontare con tiraggi di capitale nel primo periodo (fase crescente nel secondo grafico)...”, ci sono anche i grafici, “...e poi ammortizzato sugli anni seguenti (fase decrescente del grafico). Possiamo definirlo...”, loro, che sono quelli che rinegoziano, “...a scopo illustrativo ‘nuovo mutuo implicito’”. Allora, lei capisce, Assessore Rolando, che, rispettabilmente, attenzione bene, siccome voi, se c’è una cosa che non avete mai mancato di far rilevare relativamente alla situazione economico-finanziaria di chi governava il Comune di Torino, era il sostanziale dissesto finanziario, avete parlato di piano di rientro e avete fondamentalmente intorno a questa cosa giustificato ogni cosa che non siete riusciti a fare in questi tre anni e mezzo, perché ogni volta era colpa del debito, ogni volta che tagliavate un nastro era merito vostro. Oggi la città è più o meno disillusa e disincantata rispetto a questa retorica del “colpa è di chi c’era prima”, ma da un punto di vista oggettivo non ho scritto io quelle parole, sono parole sue, cioè voi state facendo un’operazione che è carica…, ma va detto con franchezza, non è neanche la prima volta, lei oggi, credo per mettere in difficoltà la Minoranza che ha attaccato, presenta la delibera di rinegoziazione e addirittura arriva fino al 2007, magari Cavour, se andiamo a cercarli, Assessore Rolando, avrà anche lui rinegoziato dei debiti, non lo so perché c’era lo Stato preunitario, quindi magari non c’è ancora la Cassa Depositi e Prestiti. Mi stupisce che si sia fermato solo al 2007, poteva veramente scorrere la lista dei mutui rinegoziati, diciamo così, fin quando torna al Paleolitico superiore. Nelle more che noi andiamo ad analizzare lo storico c’è una contingenza piuttosto precisa, che è quello a cui oggi siete chiamati a votare, che è questa rinegoziazione dei mutui. E vabbè, uno direbbe: “Vabbè, ci sta, l’ha fatto Cavour, l’ha fatto Passoni, perché non lo può fare Rolando?”, non ho capito, lei chi è? Figlio di un Dio minore? Cos’ha di meno da Passoni che la precedeva? Anche lei deve lasciare, giustamente, questo tipo di traccia. Eh, no, perché l’occhio salta su un’altra questione, e qui, invece, scusi, Rolando, di giustificazioni e di intortamenti siete in condizione di farne ben pochi. Intortamenti, non scuota la testa. Intortamenti non vuol sempre dire..., le torte sono anche cose buone, non necessariamente sono cattive, Assessore Rolando. Quindi, da questo punto di vista, talvolta anche i dolci possono riservare amare sorprese se si sbagliano gli ingredienti, perché voi in questa geniale operazione finanziaria fate un’altra roba incredibile, cioè questi 64 milioni di oneri risparmiati da qua al 2037 e non è che li distribuite anno per anno in parti uguali, e mica..., cioè, voglio dire, uno si fa tutto ‘sto mazzo, arriva qui, canta e porta la croce, deve stare zitto, arrivare in Consiglio Comunale, deve convincere una Maggioranza che ha spiegato ai torinesi che hanno trovato il buco di Bilancio, deve spiegare a una Maggioranza che ha spiegato ai torinesi che non facevano le cose che avevano promesso di fare perché c’erano i buchi di Bilancio, io mi metto nei suoi panni, Assessore Rolando, e la capisco umanamente e psicologicamente. Già deve convincere il Movimento 5 Stelle, in più viene in Sala Rossa e si trova qualcuno che, come dire, mette in evidenza questa leggerissima, impercettibile differenza tra le cose che avete continuato a ripetere da tre anni e mezzo qua dentro e quello che fate oggi, io la capisco umanamente. Ma la cosa che invece davvero è un colpo di genio del male, in senso buono del termine, non mi fraintenda, è che questi risparmi di 64 milioni ve li puppate tutti voi, non è che li lasciate…, non è che nel 2021 chi arriva dopo si trova i benefici finanziari dell’operazione che voi oggi chiedete di fare, no, no, quella roba lì è proprio, come dire, raider veri, raider veri, perché di questi 64 milioni di Euro di risparmi da qua al 2037, che ci costeranno poi 32 milioni nei successivi 7 anni, ammesso che non arrivi chi arriva dopo e rinegozi nuovamente, vi prendete la metà dei risparmi, cioè di questo intervallo temporale due anni concentrate la metà di questi risparmi, per la precisione ne concentrate 32 milioni, giustamente in parti uguali: un po’ nel 2020 e un po’ nel 2021. Poi fortunatamente arrivano le elezioni e quindi chi s’è visto s’è visto e tanto, sapendo già che non sarete più voi a governare la Città, ma chissenefrega se chi arriva dopo avrà più debito per 32 milioni e non potrà usufruire della quota parte di risparmio che voi oggi vi portate a casa con un’operazione davvero che definire “spregiudicata” è dire poco, perché di questi 64 milioni di risparmi da qua al 2036, ben 32 ve li prendete prima della fine del vostro mandato. Io sono contento, Assessore Rolando, che lei annuisca soddisfatto, che dice: “Ce l’ho fatta, ce l’ho fatta”. Abbia pazienza, Assessore Rolando, noi questa modalità di gestione che mette davanti l’interesse di questa Amministrazione e traguarda il tempo di gestione finanziaria di questo Comune sulla base della scadenza del mandato elettorale, lasciando a chi verrà dopo l’onere di non poter usufruire di questo tipo di risparmio, abbia pazienza, è un comportamento eticamente, politicamente scorretto e noi, fino a prova contraria, siamo anche tenuti a farlo rilevare, quantomeno a lei. Io ho poi un auspicio - e concludo - che i Consiglieri colleghi del Movimento 5 Stelle, che in questi anni si sono alzati dai banchi della Maggioranza con veementi interventi che dicevano: “Abbiamo trovato il buco. C’è un piano di risanamento dei conti da fare” e “Non siamo stati in grado di fare le cose che ci eravamo promessi di fare perché non abbiamo trovato i soldi”, ci facciano la cortesia, cari colleghi, di tacere da qui al 2021, anno in cui l’operazione da raider fatta da Appendino e Rolando troverà pieno compimento. Almeno abbiate l’onestà intellettuale, vi chiedo solo questo, guardate, la polemica politica può anche essere aspra e tutto sommato può anche essere, come dire, non necessariamente sempre nei binari della correttezza formale, ma almeno per onestà intellettuale fateci la cortesia, dopo che…, dopo eh, prima potete dire tutto quello che volete, quindi fino a quando non votate la delibera, liberi, parlate liberi; quando avrete votato questa delibera, che è una delibera che grida vendetta, grida vendetta per come è stata confezionata, fateci la cortesia d’ora in avanti di tacere da qua al 2021, perché vi portate a casa in maniera, diciamo così, furbesca, 16 milioni di Euro per quest’anno e 16 milioni di Euro per l’anno prossimo e non avete quindi più alibi. Volete fare gli investimenti? Assessore Rolando, il fatto che debbano andare a investimenti non è una scelta dell’Amministrazione, è un obbligo di legge, quindi ci manca ancora, ci manca ancora, ci manca ancora che questi soldi vengano finanziati non per investimenti, ma ci manca ancora! Cioè lei viene qua e ce lo rappresenta come se fosse una grande scelta dell’Amministrazione. L’ha detto lei, mi permetta di sottolinearlo. Ma ci manca ancora che vi prendete 16 milioni fuori pacco, scaricando su chi verrà dopo, quest’anno, e 16 milioni fuori pacco, scaricando su chi verrà dopo, e non li mettete sugli investimenti. Allora io spero davvero, e lo dico nell’interesse della città, che questi soldi che vi prendete scaricando 32 milioni di Euro di debito sui torinesi nei prossimi venturi, servano davvero a dare attuazione alle politiche che avete solo e sempre promesso e mai attuato. Mi si consenta di nutrire qualche personale dubbio. Ovviamente spero di venire smentito, spero davvero che la Città possa svoltare radicalmente nell’arco dei prossimi 18 mesi. Sono sicuro che con queste iniezioni di denaro di colpo, questa Amministrazione, che fino a luglio aveva il freno a mano tirato, come diceva Appendino, dopo il fatto che avete cacciato Montanari e dopo il fatto che è andata la Pisano a fare il Ministro dell’Innovazione e dopo, e dopo, e dopo, di colpo parte, lancia in resta. Mi si consenta di essere perplesso, ovviamente io lo auspico nell’interesse della città, ci manca ancora; ragionevolmente credo che non capiterà. Non le sfuggirà, Assessore Rolando, che per questi motivi, come avrà forse vagamente intuito, con grande convinzione il Partito Democratico si opporrà a questa deliberazione. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliere Fornari. FORNARI Antonio Sì, grazie, Presidente. È abbastanza curioso che in una delibera che viene comunque…, cioè, una delibera, uno strumento fornito dalla Cassa Depositi e Prestiti, a cui aderiscono decine, se non centinaia di Comuni in tutta Italia e che fanno operazioni simili a quella che ha fatto il Comune di Torino, né più e né meno, si utilizzino parole come raider, imbroglioni, operazioni sfacciate, operazioni finanziarie spudorate, è un qualcosa che fanno tutti i Comuni d’Italia… SICARI Francesco (Presidente) Scusi un attimo, Consigliere Fornari. Consigliere Carretta, se deve continuare a fare la telecronaca dell’intervento del Consigliere Fornari, vada a fare altro. Se può gentilmente ascoltare, come stanno facendo tutti, credo che le saremmo tutti grati, grazie. Vada avanti, Consigliere Fornari. (INTERVENTI FUORI MICROFONO). FORNARI Antonio Sì, grazie, Presidente. Come vi dicevo, questa operazione è un’operazione che la Cassa Depositi e Prestiti apre di solito un anno sì e un anno no, comunque in maniera alternata, in cui dà la possibilità ai vari Comuni di usufruire di questa opportunità, cioè rinegoziare dei mutui che sono stati contratti in anni precedenti e il Comune di Torino, come sottolineava con la tabella che ha presentato precedentemente l’Assessore Rolando, ha usufruito in passato più volte, 2007, che non è certo il periodo di Cavour. Io mi ricordo forse qualche anno prima, il 2007, 12 anni fa il Comune di Torino, quasi 500 milioni ha rinegoziato, e ha avuto una differenza di maggiori oneri per il futuro di 64 milioni, quindi una cifra inferiore ai 32 milioni di cui si accennava prima. Nel 2010 questa operazione è stata fatta con Cassa Depositi e Prestiti, 11 milioni, 2014 4 milioni, quella del 2015, che poi alla fine è quella più recente e l’Assessore, l’ex Assessore Lo Russo, probabilmente ha pure votato, quindi io dico nel 2015 l’ex Assessore Lo Russo che cosa ha votato? Cioè o ha votato un qualcosa a sua insaputa, perché ha votato una delibera, addirittura, di un importo rinegoziato inferiore, perché l’importo rinegoziato era 216 milioni, invece noi attualmente abbiamo rinegoziato quasi 500 milioni, anzi, più di 500 milioni, quindi l’importo rinegoziato era più basso nel 2015, allungavano di 18 anni, quindi era molto più lungo rispetto ai 7 anni attuale, si passava da minori oneri nel 2015 e nel 2016 e quindi fino al 2026 di 91 milioni, quindi minori oneri negli anni successivi, quindi al 2015 di 91, quasi 92 milioni e per maggiori oneri per il futuro di 171 milioni. Quindi con un importo rinegoziato più basso si dava alle future generazioni 171 milioni in più di maggiori oneri, quindi con un differenziale di 80 milioni. Io nel 2015 quando l’ex Assessore Lo Russo, ha votato questa delibera non ho sentito quelle parole, non ho sentito pronunciare: “Raider”, “operazioni finanziarie spudorate”, “sfacciataggine”, “onestà intellettuale”. Dov’è l’onestà intellettuale? Nel 2015 si è fatta un’operazione ancora peggiore, che poi non è peggiore, perché è un’operazione che ha dato maggiori oneri alle generazioni future, rispetto all’operazione attuale, però non si è gridato allo scandalo. Allora dove sta l’onestà intellettuale, di cui parlava prima? Sono operazioni che i Comuni fanno, perché sono in difficoltà e il Comune di Torino è più in difficoltà di altri, per gli investimenti che qualcuno ha fatto in passato, per i mutui che qualcuno ha fatto in passato e che nei futuri gli anni, soprattutto 2020/2021 e gli anni successivi, sono gli anni più duri per il Comune di Torino, perché tra interessi e capitale da restituire ballano cifre intorno ai 250 milioni. Se riduciamo a questi 250 milioni, 16 milioni per il 2020 e 16 milioni per il 2021, è una cifra importante. Se invece andiamo a ricalibrarle nel 2037, 2038, 2039, la quota di capitale di mutui del Comune è più bassa, basta guardare il grafico che ha allegato l’Assessore e si vede che la quota è più bassa e quindi è una quota più sostenibile per il Comune, tra la situazione attuale, in cui siamo un po’ con l’acqua alla gola, rispetto alla situazione futura. Quindi questa delibera, è una delibera che è una boccata d’aria che serve, soprattutto, per ripagare gli investimenti di quelli bravi che c’erano prima e hanno fatto degli investimenti utili per questa Città e di cui ne beneficiano tutti i torinesi, basta parlare con i torinesi che sono tutti contentissimi di questi investimenti che ancora oggi danno lustro alla nostra città. Quello che però obiettivamente è bene sottolineare, è che questi investimenti… questa parte di…, diciamo, minori interessi che pagherà il Comune nel 2020/2021, servono proprio, attualmente, al Comune, per fare qualche investimento, quindi non ne usufruirà la spesa corrente del 2020 o del 2021, ma servirà per fare un po’ di manutenzioni straordinarie per gli edifici pubblici, per le scuole, un po’ di manutenzione straordinaria per le strade, un po’ di manutenzione straordinaria per il verde, tutte questioni, tutti investimenti che andranno al futuro. Quindi fare un’operazione di questo genere, dove in realtà e fare delle accuse pesanti di questo genere fanno anche un danno a chi c’era prima, perché, effettivamente, se l’operazione è simile a quella che avete fatto e sono state fatte negli anni precedenti, qualcuno poi ve lo fa anche notare. Io, ad esempio, ho il più brutto vizio di leggere Facebook e di leggere anche le bacheche di altri Consiglieri e mi è capitato di andare, poi, a leggere il commento su un post che ha fatto, ovviamente, l’ex Assessore Lo Russo, dove faceva delle accuse gravissime e purtroppo poi i cittadini che non sanno, che non conoscono bene le questioni, cosa vanno poi a scrivere sotto un post del genere, con parole pesanti, dove si dice..., si accusa l’Amministrazione di essere dei raider, dei banditi, la gente... raider. Cosa scrive la gente poi sotto questi post? “Una vera criminale follia. Non si può denunciare alla Corte dei Conti o altro Ente preposto? Questa si chiama truffa. Questi non finiscono mai di fare danni. Vigliacchi. Puzzano”, c’è anche gente che poi insulta e, ovviamente, non viene cancellato il post, “Ma come si fa? Questa si chiama truffa”, ovviamente nessuno interviene. Poi, per fortuna, dopo tutti questi insulti, c’è qualcuno che mastica un po’ di Bilanci, che è un commercialista, come Mario Montalcini, che voi sicuramente conoscete, perché l’avete nominato in tanti enti della Città e dice, vi leggo il commento: “Ma se li abbiamo creati noi del centrosinistra tutti questi debiti, in mancanza di risorse aggiuntive cosa si poteva fare? La rinegoziazione a saldo e stralcio si può fare solo con successo verso la scadenza. In ogni caso, forse, l’unica azione controcorrente, sarebbe stata di non pagare più i debiti con le banche, ma questo avrebbe costretto la Città a un doloroso periodo di commissariamento, che andava a danno delle fasce deboli con l’azzeramento nei servizi sociali, ma quella sarebbe stata la vera strada. Ma concretamente, io non vedo alternative a questa scelta dell’Amministrazione”. Oppure qualcun altro come Carlo Chiama, che anche questo lo conoscete, Direttore di Confesercenti, mi pare, ex Assessore della Provincia che è del PD: “Quei 16 milioni…”, lo sottolinea, “…recuperati, non possono essere spesi in spesa corrente”, come per dire: “Guarda che quel risparmio ne usufruiranno, probabilmente, le Amministrazioni future, perché sono investimenti che la Città può fare grazie ai risparmi che ci sono da questi mutui”. Questo per sottolineare che cosa? Che raccontare in quest’Aula per solo spirito di opposizione, raccontare poi, ovviamente, delle falsità, non si fa un buon servizio alla città, non si fa un servizio ai cittadini che leggono i post su Facebook e sentono gli interventi, non si fa un buon servizio a chi, effettivamente, cerca di creare un minimo di respiro alle casse del Comune di Torino e di fare qualche investimento in più e questa operazione, quest’operazione lo permette, sono 16 milioni nel 2020, 16 milioni nel 2021, altri 32 milioni fino al 2036. Se poi dal 2036 al 2043 si pagherà qualche interesse in più, è una questione di matematica attuariale, come diceva l’Assessore, secondo ragioneria, valore attuariale, non so se voi avete mai fatto un mutuo, ma se andate in banca, se chiedete 100.000 Euro per fare un mutuo oggi, dopo vent’anni non vi richiedono 100 milioni, ve ne richiedono 150, se non 200, quindi è un’operazione, ovviamente, matematica, che non è né un’operazione da raider o da chissà che cosa. Quindi, almeno sulle parole, almeno su queste questioni che riguardano veramente la città, la Città di Torino, evitiamo questa, veramente, polemica politica solo per fare un’opposizione becera con la bava alla bocca. Cerchiamo almeno su queste questioni di evitare. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Io vorrei riportare la discussione in Aula, perché francamente tutti noi leggiamo i social, sicuramente sono uno strumento anche importante, ma non passerei metà del mio intervento a raccontare quello che si legge sui social. Parliamone qua, oggi, Consigliere Fornari, vediamo di dire che cosa stiamo votando oggi. Perché, vede, nessuno contesta il fatto che questa operazione sia illecita e ci mancherebbe, è una norma che Cassa Depositi e Prestiti ha avallato a livello nazionale e giustamente altri Comuni lo stanno facendo, ma non lo stanno facendo ad uso e consumo proprio, per questa legislazione, lo stanno facendo forse nell’interesse della Città, questo si contesta, forse questo lei non ha capito, perché lo vada a spiegare a quei giovani di oggi che nel 2043, magari si troveranno al suo posto e che dovranno farsi carico di quello che la Città oggi ha deliberato. Allora io leggo…, perché anch’io leggo i social, leggo sulle pagine della Sindaca Appendino e dell’Onorevole Castelli, un compiaciuto entusiasmo e poi lo sentiamo dire anche in conferenza stampa, non solo sui social, anche nelle conferenze stampa e viene detto che la rinegoziazione di questi quasi 300 mutui, di cui ci ha detto l’Assessore, che la Città ha sottoscritto con Cassa Depositi e Prestiti… (INTERVENTI FUORI MICROFONO). SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Grazie. Vorrei poter continuare. Ci spiega l’Assessore che la rinegoziazione di questi 295 mutui, che la Città ha sottoscritto con Cassa Depositi e Prestiti, corrispondenti a questo residuo di circa 540 milioni di Euro, vengono rinegoziati e viene detto, anche dalla Sindaca Appendino, nell’interesse dei cittadini. Questa è una visione che porterà grandi benefici e permetterà di ottenere servizi di maggiore qualità, questo viene detto. Ora, io francamente, stento a capire dove siano i grandi benefici, in un’ottica temporale un pochino più lunga di quello che sarà l’orizzonte temporale che porterà alla chiusura di questa Consiliatura e soprattutto, come dico, se pensiamo alle generazioni future. Scopriamo, infatti, come già è stato fatto notare, che dalla lettura della delibera, quindi scritto in maniera abbastanza evidente, nero su bianco, il Comune non ha ottenuto alcuna riduzione complessiva dell’importo dovuto, bensì, semplicemente, un allungamento della durata del debito fino al 2043 e oltre, con un appesantimento dei Bilanci che verranno a venire. Ora, sicuramente la Sindaca Appendino, coadiuvata dall’Assessore Rolando, ha saputo fare bene i calcoli per se stessa, perché, ovviamente, la CDP rinvia a dopo le elezioni comunali del 2021, la riscossione delle rate dei prossimi due anni che vengono spalmati negli anni successivi con tassi di interesse che sono, come abbiamo visto, sempre più crescenti. Ora, è stato detto e lo ribadisco, che questa rinegoziazione comporta maggiori oneri dal 2037 fino al 2045 per 97 milioni, che al netto di quelli risparmiati, hanno un costo, perché di costo si tratta, complessivo per la Città stimato in 32,5 milioni di Euro. Ma è davvero questa è una scelta così coraggiosa? È tutto qui questo che anche un Governo in cui presenzia una sottosegretaria amica, la Castelli, ha saputo tirar fuori dal cilindro? Cioè pagare tassi, comunque, sempre elevatissimi, tra il 4 e il 5% quando in Europa, questi tassi sono vicini allo 0% e anche da noi il tasso fisso si aggira intorno all’1%, siamo veramente di fronte a una grande capacità di coraggio? Io riprendo un tema che è caro ai banchi dell’Opposizione, della parte opposta a me, chiedo scusa, cioè della Maggioranza, e mi sembra che, da tutta questa manovra, sia evidente che l’obiettivo delle banche e se vogliamo della finanza nazionale, così regolata, non è il rimborso del debito, ma bensì è quello di strozzare, progressivamente, il debitore con una proroga sempre più onerosa del debito e questo è un modo per cui si possa continuare ad estrarre valore dai beni comuni, tanto cari ai banchi della Maggioranza, appropriarsi di un patrimonio pubblico e perpetuare il rapporto di sudditanza nei debitori pubblici nei confronti dei creditori privati, niente più di questo. E, allora, ancora volta la tutela degli interessi collettivi, da parte della politica, è subordinata alla remissività nei confronti delle banche? E voi oggi, Consiglieri che sedete dall’altra parte di quest’Aula, volete continuare a mettere la testa sotto la sabbia e votare pedissequamente questo tipo di provvedimento, che nient’altro fa che ribadire questo concetto? Una manovra, come dicevo in premessa, che non tiene minimamente conto di un concetto molto semplice, un tema, che possiamo chiamare, di solidarietà generazionale, Appendino allunga il rimborso, se ne avvantaggia aumentando lo stock, il debito e scarica sui giovani che si troveranno in futuro a dover pagare. “How dare you”, verrebbe da dire, riprendendo quello che Greta ha detto non molto tempo fa, in una seduta dell’ONU. Ma noi siamo tutti pronti, ovviamente, ad ascoltare quello che dicono i giovani dei “Fridays for Future”, perché, ovviamente, loro sì, dobbiamo ascoltarli quando si parla dei temi ambientali, perché dobbiamo farci carico delle generazioni future, ma quello che poi sia una manovra di questo genere, cosa comporterà per lo stock che va ad aumentare, ovviamente, riusciamo, in maniera molto disinvolta, a non occuparcene. Allora, questi 32 milioni di minor esborso che, nel biennio ancora a guida Appendino, tolgono dalla parte corrente e li portano, come ci ha spiegato l’Assessore, perché la legge lo prevede, a finanziare in capitali investimenti nei prossimi due anni, di fatto fanno risparmiare in spesa corrente, spendere, ben venga, perché penso abbiate una lista piuttosto lunga di investimenti a cui poter mettere mano, ma ben sappiamo che il problema di questo Comune è la cassa e quindi i pagamenti di questi investimenti a chi li lasciamo? Li lasciamo, necessariamente, a chi verrà dopo, perché sappiamo tutti, che gli investimenti si pagano in un orizzonte temporale di due o tre anni, quindi sarà poi compito del prossimo Sindaco, sperando che poniamo fine a questa Giunta e non la ripetiamo, insomma, farsi carico dell’assolvere a questi debiti e la manovra è lecita, l’ho già detto in premessa, ci mancherebbe, rispetta il principio di equivalenza finanziaria, come anche le simulazioni che avete allegato alla delibera, l’abbiamo visto e lo dimostrano, però è innegabile che questa Amministrazione porta avanti una rinegoziazione ad uso e consumo proprio, personale, calibrando il giusto per sopravvivere nei due Bilanci che restano, conclusivi, infischiandosene se il debito poi aumenta, e se il Comune si troverà a pagare interessi passivi che non sarebbero stati dovuti. D’altronde, anche questo è un altro elemento di incoerenza, un’Amministrazione che in questi anni, ha comunque continuato ad indebitarsi, qualcosa intorno ai 25 milioni quest’anno, credo, erano quasi 30 nel 2018 e tutto questo nei primi anni, utilizzando gli oneri di urbanizzazione per la spesa corrente, oneri di urbanizzazione che sappiamo derivavano poi anche da..., in gran parte, insomma, dall’uso della distribuzione, a seconda se grande o di media distribuzione. Ma non era più lecito, allora, utilizzare quegli oneri per gli investimenti? No, invece, siccome non si è in grado di contenere la spesa corrente, cosa si fa? Si rimanda il pagamento dei mutui vecchi e se ne contraggono di nuovi e quindi andiamo sempre a battere lì e a incrementare il debito. Allora, anche a me sembra che inizia a diventare un po’ stucchevole quello che per tre anni abbiamo sentito in quest’Aula, che è la narrazione di come siano stati trovati i conti della Città. Dunque, la scorsa Amministrazione io non c’ero, peraltro, quindi non è che sia la mia principale preoccupazione difendere l’operato della scorsa Amministrazione, però sicuramente è innegabile che si usciva anche da una situazione di patto di stabilità e questo qualcosa vuole dire, perché, ovviamente, oggi liberandosi dal patto di stabilità si possono fare degli investimenti, cosa che all’epoca non era stato fatto ed era sicuramente stato deliberato, credo, lo stop a nuovi mutui. Oggi ci si indebita ulteriormente, secondo un criterio di mala gestione che, francamente, non mi sembra che abbia altro obiettivo se non quello di dire: “In questi due anni arriviamo alla fine e saremmo sopravvissuti, siamo riusciti in qualche modo a portare l’importo alla barca”. Ecco, io credo che questa Città avrebbe bisogno di poter dire anziché: “Siamo sopravvissuti in questi cinque anni”, avrebbe bisogno di una politica, anche finanziaria, con una “P” maiuscola, che davvero riuscisse a capire quale può essere un orizzonte temporale che va oltre la fine di questa Giunta e che mette davvero le competenze e la capacità di gestire la parte finanziaria e il servizio di questa Città, in una prospettiva che anche in futuro possa portare degli elementi di maggiore facilità nella gestione dei conti, che sappiamo non essere facile, lo sapete voi che vi siete trovati a governare, ma che sicuramente non fa un buon servizio, come dicevo, alle legislazioni che verranno e complessivamente alla Città di Torino. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliere Versaci. VERSACI Fabio Grazie, Presidente. No, ci tengo a precisare che si chiama rinegoziazione di mutui, che non abbiamo fatto noi, giusto per mettere i puntini sulle “i”. Non mi dilungherò troppo, perché il Consigliere Fornari, ha già spiegato, anche tecnicamente delle cose, però io ci tengo, perché quando si dice che si viene qui, che è un po’ stucchevole, che l’atteggiamento che bisogna avere è la dignità, secondo me bisogna avere la dignità, anche, di non dire delle cose, Presidente, perché le faccio una domanda, mi sfugge, ma questi soldi…, no, perché ho sentito dire dalle minoranze che, per interessi personali, ho sentito dire: “per interessi personali” è stato detto in quest’Aula, non ho capito, sono 16 milioni quest’anno e 16 il prossimo, ma ce li dobbiamo dividere noi, la Giunta conta o no? Perché quando si dicono le cose, soprattutto in quest’Aula, bisogna avere la dignità di parlare di fatti e non di fare..., come dire, non di far diventare questo uno show, uno show a chi la spara più grossa, così domani esce sui giornali che per interessi personali, non ho capito di chi sono gli interessi personali. Perché se ci sono degli interessi personali, Presidente, io mi auguro che qualcuno li denunci, perché sarebbe gravissimo se ci sono interessi personali. Invece io ho sentito parlare di investimenti, investimenti che fa la Città di Torino, la Città di Torino, o sbaglio? Facciamo degli investimenti personali per l’Assessore Rolando o per la Sindaca? Mi sfuggono queste cose qui. Poi va bene tutto, eh, possiamo stare qui a dirci che non dobbiamo avere più il coraggio di parlare del Bilancio di questa Città, ma io c’avrò il coraggio ancora, eccome, eccome c’avrò il coraggio di parlare, perché le cose non è che si dimenticano. Infatti, questa tabellina qui lo spiega benissimo e l’ha spiegato, ripeto, prima il collega Fornari. Sinceramente, tra l’altro, volevo fare solamente una piccola parentesi, eh, la delibera del 2015, portata in Conferenza dei Capigruppo, articolo 93, Consiglio straordinario il mercoledì pomeriggio, votata senza nessun tipo di opposizione, perché nessuno ha fatto ostruzionismo, nessuno ha votato contro, solamente giusto per chiarire un pochettino le cose, le differenze, le differenze. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Capogruppo Napoli. NAPOLI Osvaldo Grazie, Presidente. Io sorrido. Ma vi rendete conto che vi state rinfacciando debiti su debiti da una parte e dall’altra? Ma chi li ha fatti tutti ‘sti debiti? Chi c’era prima e chi c’è dopo, perché stando a quello che sento, scusate, stando alla verità, sotto un certo aspetto, perché le future generazioni pagheranno, ma ci sta, guardate, i Comuni, avete ragione, chi l’ha detto, io personalmente ho fatto mutui su mutui, pagati, tutto quello che voi volete, io sto soltanto facendo un problema politico, è diverso rispetto a quello di cui avete parlato adesso, vi state rinfacciando debiti futuri fatti da voi e debiti passati fatti da loro, eh, questa è la constatazione vera e di cui nessuno mi può dire che non è vero, piaccia o non piaccia vi sento dire: “Abbiate pazienza che i cittadini di Torino hanno pagato debiti in passato e pagheranno debiti in futuro”. Io credo che, tutto questo sia una cosa estremamente delicata ed estremamente seria e l’ultima domanda è questa, vi rinfacciate con franchezza, giustamente, debiti su debiti, ma vi rendete conto che correte il rischio che nel 2021 fate gli alleati? Potreste fare gli alleati, uso il condizionale. Eh, beh, non potete dire niente nemmeno su questo, potreste fare gli alleati e uso il condizionale e non dite no, perché non dipende da voi, non dipenderà mica da voi se sarete alleati o meno. Allora da chi...? Da Roma, dipende da Roma. Ascolta... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Un po’ di esperienza ci sta, la politica, poi tu me lo insegni, perché sei bravo, tutto può avvenire, domani è un altro giorno. Quindi voi, e finisco, vi rinfacciate debiti di loro, vi rinfacciate debiti vostri e potreste essere in futuro, alleati. Che Dio mi scampi e liberi, speriamo bene per Torino. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Consigliere Giovara. GIOVARA Massimo Sì, bellissimo intervento di chi mi ha preceduto, che sposo totalmente. È affascinante, io sono affascinato, dopo tre anni e mezzo ancora imparo questo gioco della politica, è straordinario. Coloro che hanno creato la città più indebitata del Nord Italia ci accusano di indebitare questa città, mentre noi cerchiamo disperatamente di risolvere questo problema. Ho un piccolo dettaglio, se noi raccontiamo la storia in questo modo, la politica perderà sempre più credibilità. Se invece proviamo a dire la verità, almeno in questa sede, e accolgo con gioia l’intervento del Consigliere Tresso, che dice: “Non portiamo i social dentro a quest’Aula”, in effetti noi abbiamo tutti gli strumenti, abbiamo i documenti, abbiamo le delibere, abbiamo i dati di prima mano, eppure ogni tanto qua arrivano articoli di giornale, interpellanze fatte su articoli di giornale, su servizi televisivi, su cose dette sui social. Ecco, io spero che da domani, dopo l’intervento del mio collega Tresso, qui dentro non entrino gli articoli di giornale e i commenti sui social e i post, ma soltanto gli atti effettivi fatti da questa e dalla precedente Amministrazione. La precedente Amministrazione ha creato un debito, non quella subito precedente, poveraccia, che se l’è ritrovato sul groppone, quella ancora prima e quella ancora prima, 23 anni dello stesso partito al governo di questa Città, hanno creato un debito enorme per questa Città che ci costa svariati milioni di interessi. Ed è vero quello che dice il Consigliere Tresso: “Le banche hanno tutto l’interesse a portare... ad allungare questo debito per tenerci”. Allora perché non ne siamo usciti prima, da questa situazione? Perché non abbiamo fatto in modo che, ad esempio la cultura a Torino venisse finanziata, soprattutto, dal pubblico e non da fondazioni private, mentre ci ritroviamo in una situazione in cui noi dobbiamo per forza fare, come dire, degli accordi con le grandi fondazioni bancarie di questa città, peraltro due, non di più, mentre in Piemonte ce ne sono tantissime con cui si potrebbe collaborare. È straordinario vedere che, nemmeno di fronte alla risposta del Consigliere Fornari, che ne sa molto più di me di Bilanci e di economia, anche se non ha fatto l’attore, quindi è facilmente attaccabile per il suo modo di esporre, che ha anche un modo becero di dire: “Chi non sa parlare qua in Consiglio, è meglio che stia zitto”. Io lo vedo sempre, ogni volta che parla Fornari, qualcuno lo attacca per il modo in cui si esprime, questo è anche triste. Ha detto che ci sono dei modi anche per utilizzare questo risparmio che verrà spalmato e se si tratta di ristrutturazioni e di mantenimento, allora forse questo abbatte un onere successivo e bisogna vedere la situazione complessiva. Io so che in passato, ad esempio, quando c’erano dei debiti, magari li si trattava anche con delle partecipate, ci si metteva d’accordo, perché non c’era ancora il consolidato. Noi abbiamo dovuto fare il consolidato, questi giochetti qui non si possono più fare, ma in passato sono stati fatti. Raccontiamola tutta la verità ai cittadini, perché i cittadini sono quelli che ci finanziano, che noi stiamo amministrando i loro soldi, quindi bisogna spiegargli qual è il percorso che fanno i loro soldi. E così come questi soldi non sono personali, non saranno personali nemmeno gli altri e quindi noi dobbiamo raccontare ai cittadini, come vengono spesi. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Sindaca Appendino. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). |