Interventi |
ARTESIO Eleonora Scuse non accettate. Intanto il documento, a cui io faccio riferimento non è un documento di Eleonora Artesio, è una mozione del Consiglio Comunale, sulla mozione doveva essere realizzata una verifica nei tempi previsti da Regolamento che non è stata calendarizzata, immagino per la indisponibilità dell’Assessore di riferimento, che ha un atteggiamento sulla materia analogo a quello che abbiamo appena ascoltato. Stupisce, peraltro, che i Presidenti di Commissione che, spesso e volentieri, fanno circolare in bocca la parola legalità non prevedano la regolarità nell’esercizio della propria programmazione. Detto questo, vorrei prendere atto che nella risposta che ci ha dato l’Assessore, il tavolo analogo a quello istituito dal Comune di Bologna e a quello del Comune di Milano, non è stato realizzato, perché informalmente si è verificato che la componente interessata, cioè la rappresentanza dei riders, non fosse particolarmente motivata a partecipare ad un tavolo di questo tipo. Deduco quindi che all’Assessore non interessi l’eventuale disponibilità delle organizzazioni di rappresentanza, deduco quindi che all’Assessore non interessi l’eventuale presenza dei rappresentanti delle piattaforme digitali che detengono quel tipo di attività commerciale e di vendita, deduco quindi che all’Assessore non interessi la relazione con le altre Amministrazioni Comunali, che invece si sono attivate sul tema. Come l’Assessore avrà letto, perché mi ha fatto una, peraltro, neanche brillante rassegna stampa degli articoli comparsi, come l’Assessore avrà letto anche la predisposizione nazionale non trova riscontro sufficiente, rispetto alle richieste avanzate, questo non significa che nazionalmente, localmente non si definiscano dei tavoli di relazione per cercare di progredire o di correggere laddove ci sia da estendere e laddove ci sia da migliorare. Vorrei ancora sottolineare che all’Assessore è sicuramente sfuggito, che nella predisposizione della discussione parlamentare sul decreto, sono state audite le Amministrazioni Comunali che avevano avviato i tavoli per la redazione della carta dei diritti del lavoro digitale, e quindi noi abbiamo degli amministratori di Maggioranza e di Minoranza del Comune di Bologna auditi nelle Commissioni Parlamentari e la Città di Torino invece si affida e confida nei risultati del livello nazionale e nelle relazioni che intrattiene informalmente. Quindi l’interpellanza, sicuramente non ha trovato risposta, la chiedo in Commissione, congiuntamente, all’ultima, credo…, non so qua, in ordine numerico quale sollecito che ho inviato al Presidente di Commissione. |