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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 7 Ottobre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 30

Comunicazioni della Sindaca su "Militarizzazione quartiere Borgo Dora".
Interventi
RUSSI Andrea
Grazie, Presidente, grazie a lei, Sindaca. Io, invece, a differenza della mia Capogruppo,
colgo con molto entusiasmo l’operazione che è stata fatta in questi giorni, perché
finalmente, dopo quasi 19 anni di tensioni, si sta per concludere una fallimentare
esperienza, che è stata quella del suk in San Pietro in Vincoli e nell’area del Canale dei
Molassi, che ha portato ad un esponenziale crescendo di problematiche e ad una
convivenza sempre più difficile con gli abitanti del quartiere. Per l’ennesima volta,
dunque, in questa Consiliatura, ci troviamo a parlare di un problema e, per fortuna,
anche a risolverlo, com’è capitato anche altre volte, creato molto tempo prima e fino ad
ora soltanto trascinato da un’Amministrazione all’altra, senza che sia stata trovata una
soluzione valida, vuoi perché troppo difficile da risolvere, e ciò denoterebbe incapacità
ed inadeguatezza, appunto, di chi l’ha affrontato fino ad ora, vuoi perché non era visto
come un problema, e allora denoterebbe una certa miopia politica, o forse magari lo si
voleva nascondere come tale e ciò, di conseguenza, dimostrerebbe una certa ipocrisia.
In ogni caso, il suk a Borgo Dora non ha mai avuto proprio nulla a che vedere con
quell’immagine romantica che soprattutto le forze che governavano prima hanno
sempre cercato di incollargli. I problemi che ha creato nel corso degli anni sono sempre
stati sottovalutati in funzione della retorica o, nel migliore dei casi, sono stati affrontati
con un’impressionante banalità. Sono state numerose le lettere che a tutti noi Consiglieri
sono pervenute in questi 3 anni, firmate dai residenti di ben 21 condomini, oltre che
dalla storica Associazione dei commercianti del Balon e dei Comitati di Porta Palazzo, e
attraverso queste lettere i cittadini ci hanno chiesto a più riprese aiuto, esasperati dagli
schiamazzi notturni, causati dall’occupazione di San Pietro in Vincoli già nella sera del
venerdì, con una conseguente inagibilità del parcheggio, dell’abusivismo, della
sporcizia generale dell’area, soprattutto a fine mercato, nonostante, appunto, agli
operatori fosse anche chiesta una cauzione per la pulizia, e ovviamente anche dagli
episodi di illegalità denunciati. Perché ovviamente parlare di libero scambio è una cosa,
ma parlarne scevri da ideologie è tutt’altra cosa, e consente di far vedere e conoscerne
realmente i disagi che provocava ai residenti, ai commercianti, ma soprattutto agli
operatori stessi che lavoravano in quel mercato, e questa è la cosa più importante. Le
parole di chi mi ha preceduto dimostrano che questi disagi non sono così tanto
conosciuti o che probabilmente magari non interessano particolarmente. Le parole che
mi hanno preceduto dimostrano che probabilmente non si era a conoscenza che gli
operatori stessi si lamentavano perché era loro impedito l’uso dei servizi igienici e che
quello dei disabili era usato come un magazzino, e che l’altro era infrequentabile a
causa della scarsa pulizia, e di conseguenza ciò portava ad espletare i bisogni fisiologici
in mezzo alla strada, e sicuramente non nei luoghi più adeguati. Chi mi ha preceduto
dimostra di non sapere che con la pioggia quel ciottolato diventa impraticabile, con un
sacco di fango e con tutte le merci accatastate. Gli operatori si lamentavano di essere
stipati in stalli da un metro per due, che costavano anche di più, in alcuni casi, di quanto
spendono i commercianti del Balon. E i problemi di sicurezza, oltretutto, non li
consideriamo. Ci sono 10.000 persone che passano da quel posto, che passavano, per
fortuna, da quel posto, e nel giugno 2016 un’ambulanza è stata chiamata per soccorrere
un infartuato al Sermig e non è riuscita ad accedere perché l’ingresso dà proprio sul
Canale dei Molassi. Un altro episodio che mi è stato segnalato recentemente è quello di
una camionetta dei Vigili del Fuoco che doveva andare a svuotare una centrale termica e
non ha potuto farlo, perché l’ingresso era occupato, con un danno per i commercianti
dai 60 agli 80.000 Euro, quindi questi sono problemi di sicurezza. L’occupazione
abusiva, ovviamente, come già espresso, era anche quella del venerdì di San Pietro in
Vincoli, con minacce per i residenti ed anche aggressioni fisiche. Io credo che non
sappiate che a fine mercato, mentre l’intero Balon - o forse ve lo siete dimenticato - era
ripulito da un solo camion dell’AMIAT, invece tra il canale ed il parcheggio ne
occorrevano quattro prima che fosse ultimata tutta la pulizia, ed i residenti erano
circondati da rifiuti praticamente ovunque. Tra l’altro, qui si parla poi... cioè, io vorrei
sapere poi la differenziata, di cui parliamo tanto, dove andava ad essere considerata. Io
non credo che lo sappiate o sinceramente lo spero, perché, se lo sapevate e non avete
fatto niente, qua c’è una sorta di connivenza. Nella mia idea, la gestione di un’attività
come quella del libero scambio dovrebbe servire a ricondurre nei parametri della
legalità un comportamento al limite del lecito, dando anche agli operatori una possibilità
di crescita, e lo spostamento su via Carcano, che è sicuramente un’area più attrezzata,
più pulita, più facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, dovrebbe essere soltanto il
primo passo per agevolare gli operatori in questo percorso. È un segnale di grande
attenzione ai problemi, a mio giudizio, inviare gli operatori in un posto che è più
consono a quell’attività. Per funzionare, il mercato di libero scambio ovviamente deve
essere gestibile, ed è indubbio che l’area del Canale dei Molassi non lo ha reso tale in
questi anni. È la stessa Polizia Municipale, come avevo già detto anche in passato, che,
con una nota a me pervenuta, ha detto quanto fosse più difficile intervenire su
quell’area, rispetto all’area di via Carcano. Proprio per questi motivi, dopo gli
innumerevoli tentativi di mediazione e, a mio giudizio 38 settimane, come ha detto lei,
Sindaca, sono un grande tentativo di mediazione, che purtroppo non è andato a buon
fine anche a causa della reticenza di diversi soggetti e operatori nel rispetto
dell’ordinanza che prevedeva lo spostamento del mercato dal Canale dei Molassi a via
Carcano, io ho accolto davvero con molto favore l’operazione di sabato, che è nata per
arginare il fenomeno dei venditori abusivi, che ogni sabato hanno continuato ad
occupare l’area, nonostante il divieto. È, a mio giudizio, non un fallimento della politica
e un fallimento della mediazione, ma è una vittoria della politica che ha portato un
indirizzo che era stato conferito da questo Consiglio Comunale nei tavoli adeguati, e si è
preso un provvedimento di concerto con tutte le persone coinvolte e gli enti coinvolti.
Qualunque altra operazione, a mio giudizio, non sarebbe andata a buon fine,
nessun’altra operazione. Tra l’altro, un’operazione che non è un muro. Parlare di un
muro quando ci sono blocchi di un metro di cemento, davvero la dice lunga sulla
strumentalizzazione che si è fatta in questi giorni. È una soluzione precauzionale per
evitare il riposizionamento nella vecchia sede. Io le confesso, Sindaca, che ha fatto
davvero bene a parlare di ignoranza della storia da parte di chi azzarda tali paragoni,
perché, sì, è davvero vergognoso ed esprime effettivamente ignoranza paragonare la
giusta delimitazione di un percorso, di uno spazio che è pubblico e che dunque è
soggetto a regole affinché tutti lo possano utilizzare, ai muri contemporanei, che sono
invece luoghi dove si rischia di morire solo per il fatto di essere nato dalla parte
sbagliata. È la banalizzazione a fini ideologici di problemi veramente molto complicati,
al fine di garantire un ultimo tratto identitario a forze politiche a cui è rimasto
probabilmente soltanto quell’argomento per avere una propria connotazione, ma forse
neanche quello, perché il Vicesegretario del Partito che ha presentato questa richiesta di
comunicazioni è in linea tendenzialmente con questa posizione e lo ringrazio.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). La ringrazio, ha ragione. La regolarizzazione
dei commercianti, la possibilità di controllare la merce ed anche la sua sostenibilità in
loco non sono sicuramente un bisogno immaginario, ma sono un bisogno reale e forse è
il caso di sdoganare quel pensiero che, se uno vive una situazione di povertà, allora non
può rispettare le regole di convivenza civile e gli spetta di diritto un comportamento
incivile. È il caso di sdoganare questa interpretazione. E io sono stanco di ascoltare ogni
giorno una lezione di morale e di retorica, che ci viene puntualmente impartita
dall’esperto di libero scambio di turno. Qui ci sono stati problemi seri di convivenza
sociale da decenni, ma siete talmente impegnati a strumentalizzare ogni situazione di
questo genere, che non solo non ve ne può fregare di meno dei residenti e dei
commercianti, ma non ve ne frega davvero nulla nemmeno degli operatori, che sono poi
gli ultimi e che sono quelli che ormai sono diventati soltanto uno strumento funzionale
alla retorica di questi giorni. I poveri meritano politiche sociali nazionali differenti, che
per fortuna stanno anche arrivando, ma vorrei sottolineare, per l’ennesima volta, che per
me, e io spero per noi, perché so che molti del mio Gruppo condividono questa
posizione, il mercato di libero scambio non costituisce un problema, ma un’opportunità,
a patto che vengano rispettate le più semplici regole di convivenza civile e che non si
resti nella politica dell’elemosina, come a mio giudizio è in questo momento, perché
concedere la possibilità, una volta alla settimana, a persone ai margini della società di
vendere merci di dubbia provenienza o raccattate chissà dove per sopravvivere, a mio
giudizio è elemosina ed è un modo per lavarsi la coscienza, come quando si fa
un’elemosina, però non è un qualcosa che aiuta a risolvere i problemi delle persone.
Non potrà mai essere davvero un’opportunità il Barattolo, il libero scambio, senza un
modello di gestione sano, che prevede un miglioramento della condizione sociale che
spinge i soggetti più deboli a raccattare merce rubata o recuperata per sopravvivere. A
queste persone dovrebbe venire concessa la possibilità di evolvere, cosa che fino ad ora
non è mai avvenuta, e in questo bisogna riconoscere che il progetto di chi ha ideato il
libero scambio, ormai 18 anni or sono, è stato un fallimento su tutta la linea. Io,
insomma, intanto vorrei ringraziare anche io il Prefetto, il Comandante Bezzon, gli
Assessori che si sono occupati di questa questione e mi auguro che... voglio vedere il
Barattolo mezzo pieno e mi auguro che questo sia davvero l’epilogo di una vicenda
durata sin troppo tempo. Grazie a tutti.

RUSSI Andrea
Sì, grazie, per fatto personale sulla calendarizzazione degli atti in Commissione,
Consigliere Tresso, dato che mette in dubbio la mia buona fede a riguardo, io le ho
proposto: “Vuole venire in Commissione prima della scadenza dei termini, anche se non
c’è la Giunta...”, perché io non avevo la disponibilità della Giunta, fino a, credo il 14 di
ottobre, “...oppure vuole aspettare la Giunta?”. Quindi, la scelta di non venire in
Commissione è stata sua, perché se vuole ha il diritto di discuterla qua in Aula anche
senza passare dalla Commissione o, dato che è una mozione, di discuterla in
Commissione anche senza la Giunta. La scelta non è stata mia, ma è stata sua, perché
gliel’ho proposto. Grazie.

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