Interventi |
RUSSI Andrea Grazie, Presidente, grazie a lei, Sindaca. Io, invece, a differenza della mia Capogruppo, colgo con molto entusiasmo l’operazione che è stata fatta in questi giorni, perché finalmente, dopo quasi 19 anni di tensioni, si sta per concludere una fallimentare esperienza, che è stata quella del suk in San Pietro in Vincoli e nell’area del Canale dei Molassi, che ha portato ad un esponenziale crescendo di problematiche e ad una convivenza sempre più difficile con gli abitanti del quartiere. Per l’ennesima volta, dunque, in questa Consiliatura, ci troviamo a parlare di un problema e, per fortuna, anche a risolverlo, com’è capitato anche altre volte, creato molto tempo prima e fino ad ora soltanto trascinato da un’Amministrazione all’altra, senza che sia stata trovata una soluzione valida, vuoi perché troppo difficile da risolvere, e ciò denoterebbe incapacità ed inadeguatezza, appunto, di chi l’ha affrontato fino ad ora, vuoi perché non era visto come un problema, e allora denoterebbe una certa miopia politica, o forse magari lo si voleva nascondere come tale e ciò, di conseguenza, dimostrerebbe una certa ipocrisia. In ogni caso, il suk a Borgo Dora non ha mai avuto proprio nulla a che vedere con quell’immagine romantica che soprattutto le forze che governavano prima hanno sempre cercato di incollargli. I problemi che ha creato nel corso degli anni sono sempre stati sottovalutati in funzione della retorica o, nel migliore dei casi, sono stati affrontati con un’impressionante banalità. Sono state numerose le lettere che a tutti noi Consiglieri sono pervenute in questi 3 anni, firmate dai residenti di ben 21 condomini, oltre che dalla storica Associazione dei commercianti del Balon e dei Comitati di Porta Palazzo, e attraverso queste lettere i cittadini ci hanno chiesto a più riprese aiuto, esasperati dagli schiamazzi notturni, causati dall’occupazione di San Pietro in Vincoli già nella sera del venerdì, con una conseguente inagibilità del parcheggio, dell’abusivismo, della sporcizia generale dell’area, soprattutto a fine mercato, nonostante, appunto, agli operatori fosse anche chiesta una cauzione per la pulizia, e ovviamente anche dagli episodi di illegalità denunciati. Perché ovviamente parlare di libero scambio è una cosa, ma parlarne scevri da ideologie è tutt’altra cosa, e consente di far vedere e conoscerne realmente i disagi che provocava ai residenti, ai commercianti, ma soprattutto agli operatori stessi che lavoravano in quel mercato, e questa è la cosa più importante. Le parole di chi mi ha preceduto dimostrano che questi disagi non sono così tanto conosciuti o che probabilmente magari non interessano particolarmente. Le parole che mi hanno preceduto dimostrano che probabilmente non si era a conoscenza che gli operatori stessi si lamentavano perché era loro impedito l’uso dei servizi igienici e che quello dei disabili era usato come un magazzino, e che l’altro era infrequentabile a causa della scarsa pulizia, e di conseguenza ciò portava ad espletare i bisogni fisiologici in mezzo alla strada, e sicuramente non nei luoghi più adeguati. Chi mi ha preceduto dimostra di non sapere che con la pioggia quel ciottolato diventa impraticabile, con un sacco di fango e con tutte le merci accatastate. Gli operatori si lamentavano di essere stipati in stalli da un metro per due, che costavano anche di più, in alcuni casi, di quanto spendono i commercianti del Balon. E i problemi di sicurezza, oltretutto, non li consideriamo. Ci sono 10.000 persone che passano da quel posto, che passavano, per fortuna, da quel posto, e nel giugno 2016 un’ambulanza è stata chiamata per soccorrere un infartuato al Sermig e non è riuscita ad accedere perché l’ingresso dà proprio sul Canale dei Molassi. Un altro episodio che mi è stato segnalato recentemente è quello di una camionetta dei Vigili del Fuoco che doveva andare a svuotare una centrale termica e non ha potuto farlo, perché l’ingresso era occupato, con un danno per i commercianti dai 60 agli 80.000 Euro, quindi questi sono problemi di sicurezza. L’occupazione abusiva, ovviamente, come già espresso, era anche quella del venerdì di San Pietro in Vincoli, con minacce per i residenti ed anche aggressioni fisiche. Io credo che non sappiate che a fine mercato, mentre l’intero Balon - o forse ve lo siete dimenticato - era ripulito da un solo camion dell’AMIAT, invece tra il canale ed il parcheggio ne occorrevano quattro prima che fosse ultimata tutta la pulizia, ed i residenti erano circondati da rifiuti praticamente ovunque. Tra l’altro, qui si parla poi... cioè, io vorrei sapere poi la differenziata, di cui parliamo tanto, dove andava ad essere considerata. Io non credo che lo sappiate o sinceramente lo spero, perché, se lo sapevate e non avete fatto niente, qua c’è una sorta di connivenza. Nella mia idea, la gestione di un’attività come quella del libero scambio dovrebbe servire a ricondurre nei parametri della legalità un comportamento al limite del lecito, dando anche agli operatori una possibilità di crescita, e lo spostamento su via Carcano, che è sicuramente un’area più attrezzata, più pulita, più facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, dovrebbe essere soltanto il primo passo per agevolare gli operatori in questo percorso. È un segnale di grande attenzione ai problemi, a mio giudizio, inviare gli operatori in un posto che è più consono a quell’attività. Per funzionare, il mercato di libero scambio ovviamente deve essere gestibile, ed è indubbio che l’area del Canale dei Molassi non lo ha reso tale in questi anni. È la stessa Polizia Municipale, come avevo già detto anche in passato, che, con una nota a me pervenuta, ha detto quanto fosse più difficile intervenire su quell’area, rispetto all’area di via Carcano. Proprio per questi motivi, dopo gli innumerevoli tentativi di mediazione e, a mio giudizio 38 settimane, come ha detto lei, Sindaca, sono un grande tentativo di mediazione, che purtroppo non è andato a buon fine anche a causa della reticenza di diversi soggetti e operatori nel rispetto dell’ordinanza che prevedeva lo spostamento del mercato dal Canale dei Molassi a via Carcano, io ho accolto davvero con molto favore l’operazione di sabato, che è nata per arginare il fenomeno dei venditori abusivi, che ogni sabato hanno continuato ad occupare l’area, nonostante il divieto. È, a mio giudizio, non un fallimento della politica e un fallimento della mediazione, ma è una vittoria della politica che ha portato un indirizzo che era stato conferito da questo Consiglio Comunale nei tavoli adeguati, e si è preso un provvedimento di concerto con tutte le persone coinvolte e gli enti coinvolti. Qualunque altra operazione, a mio giudizio, non sarebbe andata a buon fine, nessun’altra operazione. Tra l’altro, un’operazione che non è un muro. Parlare di un muro quando ci sono blocchi di un metro di cemento, davvero la dice lunga sulla strumentalizzazione che si è fatta in questi giorni. È una soluzione precauzionale per evitare il riposizionamento nella vecchia sede. Io le confesso, Sindaca, che ha fatto davvero bene a parlare di ignoranza della storia da parte di chi azzarda tali paragoni, perché, sì, è davvero vergognoso ed esprime effettivamente ignoranza paragonare la giusta delimitazione di un percorso, di uno spazio che è pubblico e che dunque è soggetto a regole affinché tutti lo possano utilizzare, ai muri contemporanei, che sono invece luoghi dove si rischia di morire solo per il fatto di essere nato dalla parte sbagliata. È la banalizzazione a fini ideologici di problemi veramente molto complicati, al fine di garantire un ultimo tratto identitario a forze politiche a cui è rimasto probabilmente soltanto quell’argomento per avere una propria connotazione, ma forse neanche quello, perché il Vicesegretario del Partito che ha presentato questa richiesta di comunicazioni è in linea tendenzialmente con questa posizione e lo ringrazio. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). La ringrazio, ha ragione. La regolarizzazione dei commercianti, la possibilità di controllare la merce ed anche la sua sostenibilità in loco non sono sicuramente un bisogno immaginario, ma sono un bisogno reale e forse è il caso di sdoganare quel pensiero che, se uno vive una situazione di povertà, allora non può rispettare le regole di convivenza civile e gli spetta di diritto un comportamento incivile. È il caso di sdoganare questa interpretazione. E io sono stanco di ascoltare ogni giorno una lezione di morale e di retorica, che ci viene puntualmente impartita dall’esperto di libero scambio di turno. Qui ci sono stati problemi seri di convivenza sociale da decenni, ma siete talmente impegnati a strumentalizzare ogni situazione di questo genere, che non solo non ve ne può fregare di meno dei residenti e dei commercianti, ma non ve ne frega davvero nulla nemmeno degli operatori, che sono poi gli ultimi e che sono quelli che ormai sono diventati soltanto uno strumento funzionale alla retorica di questi giorni. I poveri meritano politiche sociali nazionali differenti, che per fortuna stanno anche arrivando, ma vorrei sottolineare, per l’ennesima volta, che per me, e io spero per noi, perché so che molti del mio Gruppo condividono questa posizione, il mercato di libero scambio non costituisce un problema, ma un’opportunità, a patto che vengano rispettate le più semplici regole di convivenza civile e che non si resti nella politica dell’elemosina, come a mio giudizio è in questo momento, perché concedere la possibilità, una volta alla settimana, a persone ai margini della società di vendere merci di dubbia provenienza o raccattate chissà dove per sopravvivere, a mio giudizio è elemosina ed è un modo per lavarsi la coscienza, come quando si fa un’elemosina, però non è un qualcosa che aiuta a risolvere i problemi delle persone. Non potrà mai essere davvero un’opportunità il Barattolo, il libero scambio, senza un modello di gestione sano, che prevede un miglioramento della condizione sociale che spinge i soggetti più deboli a raccattare merce rubata o recuperata per sopravvivere. A queste persone dovrebbe venire concessa la possibilità di evolvere, cosa che fino ad ora non è mai avvenuta, e in questo bisogna riconoscere che il progetto di chi ha ideato il libero scambio, ormai 18 anni or sono, è stato un fallimento su tutta la linea. Io, insomma, intanto vorrei ringraziare anche io il Prefetto, il Comandante Bezzon, gli Assessori che si sono occupati di questa questione e mi auguro che... voglio vedere il Barattolo mezzo pieno e mi auguro che questo sia davvero l’epilogo di una vicenda durata sin troppo tempo. Grazie a tutti. RUSSI Andrea Sì, grazie, per fatto personale sulla calendarizzazione degli atti in Commissione, Consigliere Tresso, dato che mette in dubbio la mia buona fede a riguardo, io le ho proposto: “Vuole venire in Commissione prima della scadenza dei termini, anche se non c’è la Giunta...”, perché io non avevo la disponibilità della Giunta, fino a, credo il 14 di ottobre, “...oppure vuole aspettare la Giunta?”. Quindi, la scelta di non venire in Commissione è stata sua, perché se vuole ha il diritto di discuterla qua in Aula anche senza passare dalla Commissione o, dato che è una mozione, di discuterla in Commissione anche senza la Giunta. La scelta non è stata mia, ma è stata sua, perché gliel’ho proposto. Grazie. |