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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 7 Ottobre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 30

Comunicazioni della Sindaca su "Militarizzazione quartiere Borgo Dora".
Interventi
LO RUSSO Stefano
Una delle grandi sfide della contemporaneità, Sindaca Appendino, è come noi
interpretiamo i fenomeni della povertà, di come siamo capaci, dal lato dei fortunati del
mondo, a gestirli e soprattutto come siamo capaci e quali sono le misure che mettiamo
in campo per risolverlo il problema della povertà. E, guardi, non so se sono muri, jersey,
cavalli di frisia, ma hanno tutto il significato politico e simbolico che hanno i blocchi
navali di Salvini, che hanno i muri di Trump, che hanno tutte quelle barriere fisiche che
sostanzialmente hanno una funzione, che è quella di impedire che fenomeni sociali,
fenomeni migratori, fenomeni politici possano venire a contaminare la nostra quiete.
Chi le parla, Sindaca Appendino, sa bene, è stato uno dei più attenti amministratori di
questa città alla valutazione della compatibilità tra quell’attività e che cosa gli stava
intorno, ma per quanto critica potesse essere la posizione e per quanto, come dire, anche
dialettica fosse la questione, mai ci saremmo sognati di appaltare la scelta politica al
Prefetto. Questo è un problema, Sindaca Appendino, con tutto il rispetto che ho, che
abbiamo per l’istituzione, il Prefetto e per le forze dell’ordine, che era scritto nella
vostra incapacità politica di gestione, Sindaca Appendino. Lei nel lungo elenco di
persone che ha ringraziato ha dimenticato una persona, non sappiamo perché l’ha
dimenticato, il povero Assessore Giusta, che è lì nell’angolo, nei banchi della Giunta,
che era quello che avrebbe dovuto gestirla politicamente. Lei ha elencato una serie di
Assessori e non ha elencato lui. Non capiamo se è l’ennesimo preavviso di sfratto,
quindi Assessore Giusta inizi a preoccuparsi, oppure se è un modo simbolico di dire:
“Noi abbiamo cambiato approccio”. Guardi, Assessore Giusta, noi non abbiamo
risparmiato nulla e abbiamo sempre considerato la scelta di adottare una delibera nel
mese di dicembre, in assenza di una gestione politica operativa del trasferimento che
fosse compatibile con la situazione, una scelta molto molto rischiosa. Vede, Sindaca
Appendino, lei dà la sensazione, poi magari sbagliamo, di avere intrinsecamente
introiettato una concezione profondamente di destra, profondamente di destra, lei non
perde occasione di citare la Hyperloop, di andare ad inaugurare centri commerciali di
grandissimo livello, di andare... non se ne perde uno di vernissage, e considera i poveri
di questa città come un fastidio, ed è evidente che li considera come un fastidio. E
quando non è in condizione di attivare risorse economiche imponenti, gigantesche,
come quelle che sono state messe in campo per la liberazione del MOI, che è costata
quasi 10 milioni di Euro, quasi 10 milioni di Euro, il risultato è quello che abbiamo
visto sabato. Perché, guardi, Sindaca Appendino, è comodo venire a farsi belli dicendo
che le palazzine del MOI sono state sgomberate senza intervento della Forza pubblica;
andiamo a verificare quanto è costato quell’intervento. Allora dove sta il problema? Che
quando, invece, queste risorse lei non ce le ha, perché non è in grado di attivarle o
perché le fondazioni non gliele danno, la risposta che dà non è la gestione operativa del
problema, è il jersey, è la Polizia. Questo è il tema e questo è quanto di più elitario e
borghese si può immaginare alla guida di questa Città. Allora noi, che abbiamo
un’impostazione leggermente diversa, che prova a comporre nella diversità delle
posizioni, ma prova a dare una soluzione che sia quella di tenere insieme la città,
siccome sappiamo benissimo che questi signori che erano sabato lasciati andare allo
sbando, perché il problema di fondo è che quella cosa lì è degenerata grazie alla vostra
assenza di politica, che ha lasciato svaccare la questione per 38 settimane, non
spariscono dalla città, non si volatilizzano, non evaporano perché lei mette dei jersey e
perché viene qua a spiegare la sua soluzione, la sua ricetta di politica di gestione della
povertà. E la cosa ancora più grave - e concludo - è che voi vi eravate candidati, lei si
era candidata, Sindaca Appendino, perché le due città, se le ricorda quelle parole? Noi
ce le ricordiamo piuttosto bene, le famose due città, che erano separate, avrebbero
dovuto essere riunite. Il risultato finito, dopo oltre tre anni di governo, è che non solo
non sono riunite, non solo nelle periferie le situazioni sono peggiorate, non solo tutto
quello che è stato detto non si è verificato, ma il risultato di questa riunione delle due
città è un muro fisico, alto, basso, medio, ha un valore fisico, ma ha soprattutto un
valore simbolico. A noi non stupisce, perché la concezione che avete voi del governo di
questa Città è tipicamente: “Ai poveri diamogli le brioches”, “Diamogli le brioches ai
poveri”, non ci occupiamo di risolvere i loro problemi. Allora, mentre date le brioches
ai poveri, siccome di brioches in questo caso, a differenza di altri casi, non ne avete
avute da distribuire, il risultato è quello che abbiamo tutti sotto gli occhi. Tutto ciò
premesso, Sindaca Appendino, come abbiamo sempre fatto, perché a noi sta a cuore
l’interesse della città, ci preoccuperemo di non infierire e di aiutarla nel non sbagliare
più questo tipo di politica, perché il problema che voi avete esasperato, che c’era e che
voi avete esasperato, resterà purtroppo anche dopo di lei, soprattutto in queste
condizioni. Ed è bene che non si soffi sul fuoco e questo lo dico ai suoi ex alleati, che
poi non si capisce quando sono alleati, della Lega Nord, che su queste cose qua ci
marciano e costruiscono consenso. E, ahimè, temo che da questo punto di vista il suo
atteggiamento ondivago e piuttosto ambiguo non aiuti a fare quella chiarezza che oggi
noi crediamo assolutamente necessaria.

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