Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie, questa mozione ha avuto un lungo periodo di stagnazione nelle Commissioni Consiliari, perché è una mozione datata 26 novembre 2018. Correttamente era stata assegnata a più di una Commissione perché si tratta di capire le modalità, interassessorili, con le quali la nostra Amministrazione si propone - avendo peraltro uno specifico capitolo nelle proprie linee programmatiche - di fondare la vocazione universitaria della città, e poiché la definizione di vocazione universitaria non è riconducibile esclusivamente alla missione istituzionale della formazione degli atenei, ma per quello che riguarda le politiche dell’Amministrazione è riconducibile alla capacità di accoglienza ed inclusione che la città, in tutte le sue declinazioni, intende immaginare per rendere la nostra città, oltre che vivibile, durante il periodo di studio, anche possibilmente attraente per una collocazione futura, correttamente ci si sarebbe dovuti misurare con le competenze dell’Urbanistica, con le competenze del Commercio, con le competenze dello Sport e del Tempo Libero, cosa che purtroppo non è avvenuta, al punto che nell’ultimo incontro ho chiesto venisse iscritta in Consiglio Comunale, non potendo evidentemente far ricadere sull’Assessore Giusta tutte le indicazioni che questa mozione propone; indicazioni che io ripercorro velocemente e che oltre ad avere un’aspirazione, quella, appunto, della vocazione a città universitaria, esprime anche una preoccupazione: il fatto che non si riproponga, nei confronti della popolazione studentesca delle università, il meccanismo di rischio di esclusione che già rileviamo in funzione delle diseguaglianze socio-economiche o delle diseguaglianze territoriali. Quali sono le preoccupazioni ripercorse all’interno della nostra mozione? Innanzitutto un’attenzione al fatto che gli studenti universitari studiano, ma attraversano la nostra città per raggiungere il luogo di studio, attraversano la nostra città per completare il resto della loro vita, compresa la vita di relazione, consumano nella nostra città, e quindi hanno rapporti con gli esercizi commerciali, non soltanto con le mense universitarie; cercano dei luoghi di intrattenimento e di piacere e questo ha a che vedere molto con le modalità con le quali si vuole regolare il funzionamento della vita serale notturna della nostra città; risiedono nella nostra città e non tutti nelle residenze universitarie, perché le residenze universitarie non danno possibilità a tutti di trovare soddisfazione rispetto ad un’abitazione compatibile con le risorse. Quindi la mozione si proponeva tre nuclei, essenzialmente. Il primo nucleo riguardava lo studio della mobilità : è ragionevole che la città si preoccupi di tariffe agevolate per la popolazione giovanile, è anche ragionevole che indaghi le modalità di trasferimento, sia che queste facciano riferimento all’uso della bicicletta, che facciano riferimento all’uso del mezzo pubblico e quindi alle tariffe di utilizzo del mezzo pubblico, che facciano riferimento al ricorso ad altre modalità di mobilità, magari condivise. Questo punto è stato estrapolato, a mio modo di vedere, da una mozione approvata nella seduta precedente, con la quale altri colleghi di Maggioranza hanno ritenuto di dare vita ad un Osservatorio sulla mobilità studentesca e quindi non mi dilungo ulteriormente. La questione che, invece, mi impegna maggiormente, che è quella che è stata oggetto dell’interpellanza, in apertura di questo Consiglio, riguarda il fatto che sempre più le cronache dei giornali ci restituiscono una situazione per la quale il mercato immobiliare privato avanza delle offerte abitative alla popolazione studentesca e universitaria e la popolazione si distribuisce secondo le proprie possibilità economiche. Alcune zone della nostra città sono più desiderabili, ma meno accessibili, proprio per ragioni economiche, altre zone più distanti dagli atenei sono più accessibili sul piano economico, ma molto spesso offrono delle soluzioni abitative non esattamente adeguate a standard decorosi, e soprattutto potrebbe esistere, stando alle segnalazioni e alle denunce pubbliche, anche una condizione di irregolarità dei contratti di locazione. Questa è la ragione per la quale, non certo l’Assessore con delega alle Politiche Giovanili, ma con l’Assessore con delega all’Edilizia abitativa e all’Urbanistica si ritiene con questa mozione di far assumere un’iniziativa alla Città; un’iniziativa che sia intanto di analisi, ricognizione, conoscenza di come funziona il mercato immobiliare indirizzato alla popolazione universitaria e di volontà di governo da parte di questa Amministrazione affinché ci siano condizioni che prevengano i rischi di sfruttamento. La terza ed ultima questione era tutta la questione legata, invece, all’accessibilità delle opportunità, sia quelle di studio, all’uso delle biblioteche, ma anche quelle del loisir, che non hanno visto nella sede istruttoria delle Commissioni la partecipazione degli Assessori deputati, di cui quindi non posso conoscere l’orientamento. Ritenendo però che l’indirizzo sia sufficientemente esplicito, ma soprattutto necessario, chiedo comunque che venga sottoposto al voto del Consiglio. |