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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 7 Ottobre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 24
MOZIONE 2018-05852
(MOZIONE N. 43/2019) "POLITICHE GIOVANILI" PRESENTATA IN DATA 26 NOVEMBRE 2018 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
CARRETTO Damiano
Grazie. Buongiorno a tutti e tutte. Io inizio chiedendo scusa alla Consigliera Artesio,
perché l’altra volta ammetto che avevo fatto…, la scorsa settimana ho fatto un po’ di
fatica a capire il suo intervento perché ero convinto che questa mozione fosse già stata
approvata; ero convintissimo che questa mozione fosse già stata approvata, quindi non
riuscivo a capire il perché di quell’intervento. Poi io sono andato a controllare ed
effettivamente non era stata approvata. Quindi inizio col dire che, ovviamente, siamo
assolutamente favorevoli e concordi con quanto espresso dalla Consigliera Artesio. In
questi tre anni, in realtà, come Amministrazione abbiamo compiuto diverse azioni
nell’ottica di rendere Torino una città sempre più universitaria, sempre più attrattiva per
gli studenti e quello che è forse mancato, come a volte capita, è un disegno
complessivo, o meglio, una rappresentazione complessiva che mettesse assieme tutte le
azioni intraprese su questo tema, a partire per esempio anche solo dalla mozione
approvata la scorsa settimana sull’Osservatorio della mobilità studentesca. In realtà si
inserisce in un percorso, in un quadro assolutamente compatibile con questa mozione.
Credo che un altro tema importante sia il tema delle residenze universitarie, quindi il
masterplan delle residenze universitarie che, effettivamente, in questi tre anni si è
mosso, o meglio, è stato veramente portato avanti in coerenza con quello che era
previsto e che però spesso ha suscitato delle critiche da parte anche delle rappresentanze
studentesche, quindi andrebbe forse ripreso in mano e di cui andrebbe fatto un tagliando
perché effettivamente, l’abbiamo visto, in questi tre anni, in realtà il tema della
residenza universitaria, quindi gli operatori privati che intervengono sul mercato
immobiliare torinese per proporre residenze universitarie private - perché poi sono
private - perché l’unica azione di residenza pubblica è stata quella di via Lombroso, tra
l’altro non so neanche se è già stata realizzata, ma penso che sia in fase di realizzazione
o in fase di progettazione e si legge spesso sui quotidiani, sui giornali, che il tema della
residenzialità universitaria, quindi il business della residenzialità universitaria è un
business in crescita, specie in una città come Torino che, appunto, come già detto la
scorsa settimana, ha degli atenei che sono posizionati sul panorama nazionale e
internazionale in maniera molto positiva e che quindi sono attrattivi per gli studenti. Lo
vediamo, sono in aumento gli studenti da fuori Italia, quindi studenti stranieri. Sono in
aumento, in generale, gli studenti universitari che hanno delle esigenze, quindi pongono
alla città delle questioni che sono diverse da altre tipologie di cittadini, ma nel momento
in cui appunto la città decide, ha deciso negli anni scorsi, e la nostra Amministrazione
ha intenzione di portare avanti questa definizione di Torino Città Universitaria,
ovviamente le azioni e le programmazioni della Città devono andare nell’ottica di dare
risposta a questa particolare categoria; ricordiamo, siamo a oltre 110.000 studenti
universitari a Torino, quindi non una cifra di poco conto. Detto questo, quindi ritengo
che effettivamente, e lo dico anche all’Assessore Giusta, forse sarebbe il caso vederci in
Commissione e fare un attimino il punto di quello che si è fatto, quello che sta
succedendo, quello che si farà, in modo da dare poi un quadro organico delle azioni
dell’Amministrazione sul tema della residenzialità universitaria, sulla mobilità,
sull’accesso al credito, su un tema che, per esempio, forse è ancora stato poco
affrontato, che è il tema di come rendere appetibile la città di Torino anche per il post
laurea, perché noi produciamo una popolazione di laureati di alto livello, perché ci viene
riconosciuta dai nostri atenei una preparazione di alto livello, ma i laureati difficilmente
si fermano a Torino e perdere conoscenza in un periodo storico in cui la conoscenza è
risorsa, credo sia un errore, credo che la Città dovrebbe quantomeno capire come
sviluppare questo tema. Ovviamente incubatori, si sente di startup, tutti questi temi
vengono affrontati dagli atenei, non è che lo scopriamo oggi. Gli atenei si stanno
muovendo sul cercare di mantenere a Torino le conoscenze che vengono prodotte a
Torino. Ultimo punto, credo sia importante, il dialogo tra istituzioni e studenti, tra
istituzioni e rappresentanze studentesche, è un dialogo che arricchisce
l’Amministrazione, quindi noi come Amministrazione cerchiamo e stiamo cercando in
questi anni di avere un dialogo con le rappresentanze studentesche ogni qualvolta ce ne
sia bisogno, non sempre poi si trova una quadra sulle politiche, però comunque sia
l’ascolto e la discussione c’è sempre. Credo che, appunto, ed era un po’ il senso
dell’Osservatorio proposto da me la scorsa settimana, sia il caso di trovare un dialogo
costante, permanente, anche che sia indipendente dalla parte politica, nel senso che se
c’è un’Amministrazione che non ha voglia di sentire gli studenti, non possa non sentire
gli studenti perché ha degli organismi, ha dei tavoli, eccetera, eccetera, in cui gli
studenti ci sono e quindi questo, secondo me, è un tema che bisogna anche lì sviluppare.
Quindi, detto questo, io direi che, appunto, il voto è favorevole. Chiedo ancora scusa
alla Consigliera Artesio per questa mia disattenzione.

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