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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 30 Settembre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 30
MOZIONE 2019-03112
(MOZIONE N. 41/2019) "ISTITUZIONE DELL'OSSERVATORIO SULLA MOBILIT? STUDENTESCA DELLA CITT? DI TORINO" PRESENTATA IN DATA 24 LUGLIO 2019 - PRIMO FIRMATARIO CARRETTO.
Interventi
CARRETTO Damiano

Grazie, buon pomeriggio a tutti e a tutte. Allora, questa mozione è già stata illustrata in Commissione ma vorrei appunto ripercorrere la genesi. Nasce fondamentalmente dalla mia esperienza come Presidente di II Commissione e dalla mia attività come Consigliere Comunale, all'interno di un'interlocuzione che ho avuto in questi anni con quello che è il mondo studentesco, principalmente gli studenti universitari. Torino è una città ormai riconosciuta come Città Universitaria, è un polo di attrazione tra i primi a livello nazionale e internazionale, basta leggere gli articoli che spesso compaiono sulla qualità dei nostri atenei. È una città che ha definito se stessa Città Universitaria e in questi anni la popolazione studentesca universitaria è costantemente aumentata, siamo arrivati a un numero che è intorno ai 110.000 studenti universitari che frequentano i nostri atenei, divisi in circa 70.000 per l'Università degli Studi di Torino e circa 35.000 per il Politecnico. I numeri sono in aumento per gli studenti che arrivano da fuori città, da fuori Regione e da fuori Italia. Sono una popolazione numerosa, una popolazione che non possiamo ignorare; una popolazione che vive, studia a Torino e soprattutto si sposta a Torino; si sposta sia per raggiungere gli atenei e sia per quella che è la vita comune di un qualsiasi giovane, quindi può essere legata ad attività come la movida, ad esempio, che fanno sì che alcune esigenze non possono essere ignorate. In questi tre anni, appunto, ho notato che spesso è mancato il dialogo tra i vari soggetti interessati, quindi Città, Città Metropolitana, Regione, GTT, EDISU, atenei e rappresentanze studentesche. Come sapete, si è proceduto a una revisione tariffaria, una revisione tariffaria che ha tolto la dicitura specifica "per gli studenti", quindi non c'è più l'abbonamento studenti, ma c'è l'abbonamento under 26; è stata una scelta che io personalmente condivido, così come condivido la scelta di uniformare tratta urbana e suburbana, ma ciò non significa che la popolazione studentesca non abbia delle esigenze che vanno considerate. In questi anni, appunto, si è spesso avuta, grazie all'Assessore Giusta e all'Assessora Lapietra, un'interlocuzione tra rappresentanze studentesche e i vari soggetti, appunto: gli atenei, GTT e compagnia bella. Questo ha portato, in questi anni, a delle modifiche sostanziali a procedure piuttosto che ad aspetti che magari non erano stati considerati, mi viene in mente la difficoltà per quel che riguarda la residenza, dimostrare la residenza o il domicilio con i contratti di affitto che spesso partivano in mesi diversi da quelli richiesti da GTT, tutte le pratiche relative alla fasciazione ISEE, tutte le problematiche relative agli sportelli, al tempo d'attesa, eccetera, eccetera. Tutti aspetti che in realtà, con un'interlocuzione e un'interazione tra i vari soggetti, si è riusciti in qualche modo a risolvere e a migliorare. Ecco, io credo che sia importante dare alla Città di Torino un organismo che possa costituire questo luogo di confronto e di studio e di analisi delle esigenze e dei bisogni degli studenti che sia un po' indipendente dalla volontà del singolo Assessore di turno di sentire le rappresentanze studentesche o di non sentirle, quindi appunto avere un luogo che sia anche un po', volendo, indipendente dai vari cambi sugli scranni dei vari Consigli Regionali piuttosto che Comunali. Questo è il motivo per cui mi porto appunto a chiedere alla Giunta di istituire, assieme a tutti gli altri soggetti, questo Osservatorio sulla mobilità studentesca. Ultimo appunto, e poi chiudo, che ho tralasciato in Commissione e credo che sia importante, l'analisi di come gli studenti si spostano, deve spingere sì verso i mezzi pubblici, ma anche verso la mobilità dolce, verso la ciclabilità, verso diciamo tutto ciò che può favorire il progressivo abbandono dell'auto privata e, solitamente, monopasseggera, da parte degli studenti, degli studenti universitari principalmente, perché sappiamo che in realtà è una grossa fetta di popolazione studentesca che si sposta col proprio mezzo privato, basti vedere cosa è successo al Campus Einaudi, quando si sono istituite le zone blu, e cosa è successo nell'area Regio Parco o comunque nell'area diciamo corso Verona, tutte quelle aree lì, la quantità di auto comunque che ha invaso quelle zone. Quindi io credo che uno strumento come questo possa essere un punto di partenza per perseguire tutte quelle politiche di mobilità che noi, come Amministrazione, stiamo cercando di perseguire ma che vorremmo anche lasciare a chi eventualmente verrà dopo di noi perché, ripeto, come ho già detto una volta, è tanto facile fare i cortei ambientalisti, è tanto facile fare gli ambientalisti della domenica, ma poi quando politicamente bisogna fare delle scelte che spesso sono difficili e che devono essere pensate e studiate bene, non sempre è così semplice. Io quindi credo che tutto ciò che può essere a sostegno di queste scelte e di queste politiche di mobilità sostenibili, debba essere messo in campo. Grazie.

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