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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 30 Settembre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 29
MOZIONE 2019-03718
(MOZIONE N. 42/2019) "TUTELA DEI MINORI" PRESENTATA IN DATA 10 SETTEMBRE 2019 - PRIMA FIRMATARIA TISI. [Testo coordinato]
Interventi
BUCCOLO Giovanna

Grazie, Presidente. Innanzitutto intendo ringraziare la collega Tisi per aver proposto questo atto che la Maggioranza condivide e intendo partire anche da fare una serie di precisazioni che ritengo utili e necessario fare prima di entrare anche nel merito del dibattito. Si è parlato molto, in questa mozione, anche dell'affido. La legge, che regola anche l'affido familiare, si pone appunto come uno strumento di aiuto per le famiglie, questo è utile dirlo, il cui fine è quello di tutelare il minore e lavorare anche per il rientro nelle famiglie d'origine, ha un carattere temporaneo, infatti la durata massima dell'affidamento previsto dalla Legge è di 24 mesi, eventualmente poi prorogabile dal Tribunale per i Minorenni qualora la sospensione dello stesso rechi pregiudizio al minore. L'affidamento familiare perciò è uno strumento importante e si rivolge quindi a tutti i minori che ne hanno bisogno, ai quali viene data la possibilità anche di crescere in un ambiente familiare adeguato mentre i genitori sono in difficoltà. Avere una famiglia anche su cui poter contare è importante per tutti i bambini, a maggior ragione quando ci sono delle difficoltà personali e familiari da affrontare, così com'è importante il bisogno anche di relazioni affettive stabili che solo in famiglia possono essere garantite, e quindi anche un aiuto alle famiglie di origine nel tempo che è necessario per affrontare e, per quanto possibile, risolvere i propri problemi; durante l'affidamento, infatti, rimane il legame fra il bambino e la propria famiglia di origine. L'allontanamento, e questo ci tengo a dirlo, è sempre l'extrema ratio, tante volte infatti basta un affido diurno per sostenere la crescita di un bambino senza farlo uscire anche dal proprio nucleo di origine. Ci sono tanti progetti, appunto, come sono stati detti anche prima, "P.I.P.P.I.", "P.I.P.P.I. Migranti", anche la prima comunità dei padri aperta in Piemonte che vanno proprio nella direzione di aiutare le famiglie a migliorarsi senza disgregarle. Ci sono però dei momenti in cui proprio a garanzia e tutela del minore si rendono necessari interventi anche di allontanamento, ad esempio nei casi di maltrattamenti e abusi anche intrafamiliari. La vicenda a cui abbiamo tutti assistito, la vicenda di Bibbiano, che ha destato sicuramente in tutti noi sconcerto e preoccupazione, e voglio essere molto chiara e ferma, chi ha sbagliato è giusto che paghi e che si assuma le proprie responsabilità delle proprie azioni e che venga allontanato anche dalla professione, ma la modalità con cui in questi mesi è stato trattato questo tema così delicato, dato in pasto ai media, ancor peggio se c'è chi poi lo usa ai soli fini di propaganda anche politica, ha scatenato una reazione a catena contro il sistema dei servizi sociali, la professione, con attacchi violenti e accuse che hanno gettato un'ombra nera su tutta la categoria, rendendo sempre più difficile il clima in cui gli operatori anche si trovano a lavorare ogni giorno. Un clima pertanto preoccupante per i lavoratori, ma anche per le famiglie stesse e per i minori, che devono continuare ad essere tutelati. Il rischio, infatti, è ..., stiamo assistendo anche in questi mesi purtroppo ad un aumento preoccupante delle aggressioni fisiche e verbali ai danni degli operatori, ma che purtroppo è un fenomeno già esteso nella professione degli assistenti sociali, infatti una ricerca recente ha dimostrato che nove operatori su dieci hanno subìto aggressioni o intimidazioni; il rischio pertanto è quello anche di alimentare quella sorta di diffidenza nelle persone che accedono e intendono accedere ai servizi e che hanno bisogno anche di un sostegno e quindi per paura anche non chiedono più aiuto. Calano anche le famiglie, purtroppo, disposte anche ad accogliere i minori. Già adesso non era facile, possiamo dire, trovare nuclei disposti ad accogliere dei bambini, adesso ancora di più, proprio anche per il timore di essere accostati ai fatti di Bibbiano e di subire anche le pressioni e i pregiudizi che questa vicenda ha innescato. Torno a ribadire, e mi avvicino alla conclusione, che chi ha sbagliato è giusto che paghi, ma questo non deve essere motivo per gettare ombra su tutto il sistema dei Servizi Sociali, su tutti gli operatori che ogni giorno lavorano con impegno, dedizione e professionalità rispettando i principi etici e deontologici della professione, lavorando con passione e mettendo al servizio la propria comunità. Tra l'altro, questo ci tengo a dirlo, la Città di Torino è stata capofila, ha maturato nel corso degli anni una lunga esperienza in materia di affidamento familiare, poiché la delibera istitutiva di tale servizio risale al 1976 ed è ben antecedente alla legge 184 dell''83 che ha normato l'affidamento e l'adozione anche a livello nazionale, quindi l'obiettivo di tale deliberazione era quello appunto di evitare l'inserimento in istituto e favorire la deistituzionalizzazione dei minori, quindi possiamo dire che anche Torino ha una lunga esperienza e queste vicende...

BUCCOLO Giovanna

Concludo, queste vicende appunto portano invece a buttare proprio anche un'ombra sul sistema generale dei Servizi Sociali a Torino. Concludo dicendo e annunciando pertanto il voto favorevole del Gruppo di Maggioranza e colgo l'occasione Presidente, se mi è concesso, di volgere anche un ringraziamento a tutte le famiglie affidatarie che in questi anni, compiendo un gesto d'amore, si sono messe al servizio della comunità prendendo anche una scelta impegnativa ma che umanamente è molto arricchente. Grazie.

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