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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 30 Settembre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 29
MOZIONE 2019-03718
(MOZIONE N. 42/2019) "TUTELA DEI MINORI" PRESENTATA IN DATA 10 SETTEMBRE 2019 - PRIMA FIRMATARIA TISI. [Testo coordinato]
Interventi


SICARI Francesco (Presidente)

Punto 26: "Tutela dei minori" lo facciamo? Okay. Allora, un attimo... Siamo al punto 26, la mozione n. mecc. 201903718/002 presentata dalla Consigliera Tisi ed altri che ha come oggetto:



"Tutela dei minori"

SICARI Francesco (Presidente)

Ci sono due emendamenti, uno della Consigliera Tisi e uno della Capogruppo Artesio. Lascio la parola alla Consigliera Tisi per l'illustrazione, prego.

TISI Elide

Sì, grazie, Presidente. I due emendamenti sono entrambi congiunti, miei insieme alla Consigliera Artesio, ma proprio spendo alcune parole per presentare questa mozione che parte proprio dalla definizione di quelli che sono gli interessi e i diritti dei minorenni che vengono sanciti dalla convenzione ONU nel 1989 poi recepiti e ratificati dall'Italia nel 1991. I diritti dei minori sono presenti anche nella nostra legislazione, molte leggi vanno nella direzione proprio di tutelare i minori e ancora recentemente non soltanto la tutela e quindi il diritto, ma anche la tutela della continuità affettiva. Nel corso del mese di settembre, e in qualche modo questa mozione è anche stata frutto di questi approfondimenti, abbiamo avuto modo di conoscere come la nostra città si è attivata negli anni e continua a farlo proprio onde agire a tutela dei minori e rispettare i principi anche costituzionali che riconoscono intanto, nelle famiglie prima di tutto, la possibilità dei bambini di crescere appunto in un contesto familiare e laddove questo non è possibile o laddove ci siano degli impedimenti che in qualche modo pregiudichino la possibilità dei bambini di crescere serenamente, individua nelle istituzioni proprio il soggetto, l'Autorità Giudiziaria e gli Enti Locali in fattispecie, proprio i soggetti che devono comunque dare queste garanzie di tutela ai minori. Dicevo, nel corso del mese di settembre con la Commissione abbiamo avuto modo anche di approfondire e di conoscere le varie modalità e i vari servizi presenti nella nostra città; Torino ha una lunga tradizione e una grande attenzione a queste tematiche; ne cito alcuni che sono stati ripresi anche all'interno della mozione: il "Progetto P.I.P.P.I." che è un progetto nazionale a cui la nostra città ha aderito fin dal 2012 e che ha lo scopo di sostenere le famiglie cosiddette "fragili", proprio con l'obiettivo di prevenire eventuali criticità o necessità di allontanamento. Abbiamo conosciuto meglio "Casa dell'Affido", nel quale abbiamo anche scoperto la straordinaria generosità di tante famiglie affidatarie che volontariamente si mettono a disposizione proprio per sostenere spesso non soltanto i bambini, ma anche le famiglie d'origine e anche con progetti molto particolari come il progetto "Neonati" o progetti da famiglia a famiglia. In ultimo, ma non ultimo, sicuramente una modalità di lavoro dei servizi sociali che vede una grande attenzione alla tutela dei minori e un lavoro integrato in rapporto con l'Autorità Giudiziaria. Certamente, tutta questa modalità che la nostra Città ha messo in atto in questi anni, è poco conosciuta e molto spesso le buone pratiche, che pure sono presenti nella nostra città, rischiano di non essere appunto sufficientemente conosciute, quindi la mozione chiede proprio che la Giunta si faccia carico di far conoscere maggiormente queste buone pratiche e di farlo anche nei confronti di quegli Enti che, forse per mancata conoscenza, forse per pregiudizio, forse per stigma non hanno saputo adeguatamente rappresentare questo mondo che pure è così ricco. Allora, io credo che questa mozione vada proprio nella direzione di valorizzare questa modalità ma soprattutto di farlo nell'interesse dei bambini e delle bambine della nostra città. In ultimo, e richiamo brevemente il contenuto dell'emendamento, nell'estate è stato emanato un decreto che ha istituito la "squadra speciale di giustizia per la protezione dei minori"; questo evidentemente è fatto anche sull'onda dei fatti di cronaca che tutti abbiamo letto. Allora, la cosa che abbiamo rilevato è che, all'interno di questa squadra speciale, non sono presenti le rappresentanze, né delle Regioni né dei Comuni. In considerazione del ruolo importante che questi hanno, le Regioni perché hanno un compito di normare tutta la materia, comprese le modalità e gli standard delle strutture di accoglienza, oltre che proprio sostenere quegli Enti che lavorano nella direzione dell'affermazione dei diritti dei minori, i Comuni perché hanno la responsabilità della tutela, che non è soltanto in capo ai Servizi Sociali, ma molto spesso anche in capo all'Assessore pro tempore in qualità di tutore di questi minori e penso anche ai tanti minori stranieri non accompagnati. Quindi gli emendamenti sono volti a chiedere che la Sindaca e la Giunta si attivino affinché all'interno di questo organismo costituito esistano, siano inserite anche queste rappresentanze che mi sembrano fondamentali. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)

Grazie a lei. Prego, Consigliera Buccolo.

BUCCOLO Giovanna

Grazie, Presidente. Innanzitutto intendo ringraziare la collega Tisi per aver proposto questo atto che la Maggioranza condivide e intendo partire anche da fare una serie di precisazioni che ritengo utili e necessario fare prima di entrare anche nel merito del dibattito. Si è parlato molto, in questa mozione, anche dell'affido. La legge, che regola anche l'affido familiare, si pone appunto come uno strumento di aiuto per le famiglie, questo è utile dirlo, il cui fine è quello di tutelare il minore e lavorare anche per il rientro nelle famiglie d'origine, ha un carattere temporaneo, infatti la durata massima dell'affidamento previsto dalla Legge è di 24 mesi, eventualmente poi prorogabile dal Tribunale per i Minorenni qualora la sospensione dello stesso rechi pregiudizio al minore. L'affidamento familiare perciò è uno strumento importante e si rivolge quindi a tutti i minori che ne hanno bisogno, ai quali viene data la possibilità anche di crescere in un ambiente familiare adeguato mentre i genitori sono in difficoltà. Avere una famiglia anche su cui poter contare è importante per tutti i bambini, a maggior ragione quando ci sono delle difficoltà personali e familiari da affrontare, così com'è importante il bisogno anche di relazioni affettive stabili che solo in famiglia possono essere garantite, e quindi anche un aiuto alle famiglie di origine nel tempo che è necessario per affrontare e, per quanto possibile, risolvere i propri problemi; durante l'affidamento, infatti, rimane il legame fra il bambino e la propria famiglia di origine. L'allontanamento, e questo ci tengo a dirlo, è sempre l'extrema ratio, tante volte infatti basta un affido diurno per sostenere la crescita di un bambino senza farlo uscire anche dal proprio nucleo di origine. Ci sono tanti progetti, appunto, come sono stati detti anche prima, "P.I.P.P.I.", "P.I.P.P.I. Migranti", anche la prima comunità dei padri aperta in Piemonte che vanno proprio nella direzione di aiutare le famiglie a migliorarsi senza disgregarle. Ci sono però dei momenti in cui proprio a garanzia e tutela del minore si rendono necessari interventi anche di allontanamento, ad esempio nei casi di maltrattamenti e abusi anche intrafamiliari. La vicenda a cui abbiamo tutti assistito, la vicenda di Bibbiano, che ha destato sicuramente in tutti noi sconcerto e preoccupazione, e voglio essere molto chiara e ferma, chi ha sbagliato è giusto che paghi e che si assuma le proprie responsabilità delle proprie azioni e che venga allontanato anche dalla professione, ma la modalità con cui in questi mesi è stato trattato questo tema così delicato, dato in pasto ai media, ancor peggio se c'è chi poi lo usa ai soli fini di propaganda anche politica, ha scatenato una reazione a catena contro il sistema dei servizi sociali, la professione, con attacchi violenti e accuse che hanno gettato un'ombra nera su tutta la categoria, rendendo sempre più difficile il clima in cui gli operatori anche si trovano a lavorare ogni giorno. Un clima pertanto preoccupante per i lavoratori, ma anche per le famiglie stesse e per i minori, che devono continuare ad essere tutelati. Il rischio, infatti, è ..., stiamo assistendo anche in questi mesi purtroppo ad un aumento preoccupante delle aggressioni fisiche e verbali ai danni degli operatori, ma che purtroppo è un fenomeno già esteso nella professione degli assistenti sociali, infatti una ricerca recente ha dimostrato che nove operatori su dieci hanno subìto aggressioni o intimidazioni; il rischio pertanto è quello anche di alimentare quella sorta di diffidenza nelle persone che accedono e intendono accedere ai servizi e che hanno bisogno anche di un sostegno e quindi per paura anche non chiedono più aiuto. Calano anche le famiglie, purtroppo, disposte anche ad accogliere i minori. Già adesso non era facile, possiamo dire, trovare nuclei disposti ad accogliere dei bambini, adesso ancora di più, proprio anche per il timore di essere accostati ai fatti di Bibbiano e di subire anche le pressioni e i pregiudizi che questa vicenda ha innescato. Torno a ribadire, e mi avvicino alla conclusione, che chi ha sbagliato è giusto che paghi, ma questo non deve essere motivo per gettare ombra su tutto il sistema dei Servizi Sociali, su tutti gli operatori che ogni giorno lavorano con impegno, dedizione e professionalità rispettando i principi etici e deontologici della professione, lavorando con passione e mettendo al servizio la propria comunità. Tra l'altro, questo ci tengo a dirlo, la Città di Torino è stata capofila, ha maturato nel corso degli anni una lunga esperienza in materia di affidamento familiare, poiché la delibera istitutiva di tale servizio risale al 1976 ed è ben antecedente alla legge 184 dell''83 che ha normato l'affidamento e l'adozione anche a livello nazionale, quindi l'obiettivo di tale deliberazione era quello appunto di evitare l'inserimento in istituto e favorire la deistituzionalizzazione dei minori, quindi possiamo dire che anche Torino ha una lunga esperienza e queste vicende...

SICARI Francesco (Presidente)

La invito a concludere.

BUCCOLO Giovanna

Concludo, queste vicende appunto portano invece a buttare proprio anche un'ombra sul sistema generale dei Servizi Sociali a Torino. Concludo dicendo e annunciando pertanto il voto favorevole del Gruppo di Maggioranza e colgo l'occasione Presidente, se mi è concesso, di volgere anche un ringraziamento a tutte le famiglie affidatarie che in questi anni, compiendo un gesto d'amore, si sono messe al servizio della comunità prendendo anche una scelta impegnativa ma che umanamente è molto arricchente. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)

Grazie a lei. Prego, Capogruppo Artesio.

ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente. Io condivido il lavoro che è stato avviato attraverso l'atto presentato dalla Consigliera Tisi nelle sedute di IV Commissione, che è stato, credo, per tutti noi molto formativo e condivido anche gli interventi che ho ascoltato fino a questo momento in Aula, soprattutto per la rassicurazione che da questo intervento ricavo, rispetto al fatto che tutti quanti riteniamo censurabile un comportamento che la politica, o meglio, qualche politica ha ritenuto di adottare nel momento in cui, su vicende molto dolorose e, ovviamente, da approfondire in sede giudiziaria, si è usata la questione dell'attività ispettiva, dell'attività preventiva, dell'attività di orientamento e di sostegno che i servizi scolastici e sociali e quelli della giustizia minorile devono svolgere a tutela dell'infanzia, per farne invece oggetto di una polemica politica tra le più basse rispetto a quello a cui io ho assistito negli anni del mio impegno politico e istituzionale. Quindi trovo molto saggio, molto maturo, molto utile il fatto che il Consiglio comunale di Torino si esprima nella direzione che l'atto che stiamo per votare indica, che lo faccia ricostruendo l'impegno delle istituzioni e che lo faccia soprattutto per affermare, anche se non è citato in maniera esplicita, un principio che io credo fondamentale per conservare la cultura di civiltà di questo Paese, non capitata casualmente nei nostri ordinamenti e nel nostro stile delle istituzioni, ma conquistata attraverso anni e anni e anni di impegno civile e professionale. In modo particolare faccio riferimento al fatto che quando parliamo dei diritti dei minori e dei diritti dell'infanzia, lo facciamo sulla base di un concetto non privatistico dei bambini e dell'infanzia. I bambini non sono proprietà di nessuno, sono responsabilità dei singoli e sono responsabilità sociale della collettività; quando parliamo dei percorsi di affido e dei percorsi di adozione stiamo chiamando in campo quello che non è soltanto un sentimento, la disponibilità e la solidarietà, ma stiamo chiamando in campo una responsabilità civile che si chiama "genitorialità sociale". Quelli che pensano che a occuparsi della crescita dei minori debbano essere soltanto i genitori - fortunati o meno fortunati, capaci o meno capaci - e non tutta la collettività che ha un investimento di genitorialità sociale, stanno sottraendo una parte dei diritti di quei minori dei quali parlano. Quindi sono molto convinta dell'opportunità di questo documento e ancora di più della necessità che le situazioni che hanno costruito cultura, che hanno accompagnato esperienze, che si sentono chiamate in causa proprio in nome di quella genitorialità sociale, debbano essere ascoltati, nei livelli nazionali, quando i livelli nazionali si occupano, come si stanno occupando, o di introdurre elementi di carattere legislativo o di costruire una ricognizione sulla condizione dei diritti dell'infanzia nel nostro Paese. Diritti, dicevo, che non abbiamo avuto in regalo, che sono stati l'esito di un lungo percorso e che fanno sì che il nostro Paese sia anche il Paese che ha il numero di minori, che vivono distanti dalle loro famiglie, più basso tra i Paesi d'Europa. Quindi, da questo punto di vista possiamo dire che non siamo soltanto una società giusta e una società solidale, siamo anche una società che per essere così, giusta e solidale, è riuscita a prevenire negli anni l'allontanamento dei minori dalle loro famiglie. Quindi, chiunque pensa di brandire una bandiera - quella della famiglia naturale - contro un'altra condizione, che è quella della responsabilità e della genitorialità sociale, sta facendo un torto all'infanzia.

SICARI Francesco (Presidente)

Grazie, Capogruppo Artesio. Prego, Capogruppo Magliano.

MAGLIANO Silvio

Sì, grazie Presidente. Ma, il mio è un intervento per ringraziare la Consigliera Tisi e tutti coloro che hanno posto questo tema in Aula. Io ho sottoscritto convintamente questo atto, innanzitutto perché c'è tanto da raccontare e c'è tanto da ringraziare rispetto alle tante famiglie che da questo punto di vista si occupano di questo tema e i nostri Servizi, e poi per ribadire un concetto, che penso che alcuni degli interventi che mi hanno preceduto siano stati un po' tiepidi, cioè se c'è un nuovo Assessore Regionale che pensa di poter fare una sua esposizione mediatica cercando la Bibbiano piemontese, sapendo che c'è tutto il procedimento penale in atto, lì ci troverà. Questo è da dire con chiarezza, perché io sono preoccupato che qualcuno dica: "Adesso, per garantirmi una grande visibilità politica devo andare a scovare chi, nel caso vi fosse, commette degli atti illegittimi su una cosa delicatissima", se uno parte con l'idea che se lo trova ne ha un vantaggio, quello è un approccio pericoloso, e visto che ognuno ha le sue attività di vigilanza che sono assolutamente legittime, lo può fare un Consigliere Regionale, lo può fare un Assessore; ci sono stati Consiglieri Regionali che hanno fatto attività di vigilanza senza dover chiedere il permesso, intervenendo in modo molto forte, però io questo lo dico all'Aula, e mi auguro che in questo voto che esprimeremo ci sia anche questo tipo di approccio, perché lì ci sono responsabilità penali, un errore giuridico, prima che politico, collegare responsabilità penali alla politica, perché chi ha un minimo di cultura giuridica questi errori non li fa, ma ancora di più pensare di potersi mettere dei galloni su un'attività ispettiva, che è prevista dalla Regione Piemonte, ma che ti può essere utile per dire che tu sei lo sceriffo di un sistema; un sistema che peraltro dovrebbe essere toccato con grandissima attenzione, con grandissima delicatezza, perché poi gli effetti sono questi eh, perché ancorché poi ci sia di mezzo il Tribunale dei Minori e la Magistratura, ma poi tu rischi di avere i servizi che si preoccupano e quindi si fermano - i servizi nostri - perché hanno paura, le famiglie che dicono: "Non accolgo più perché chissà cosa mi capita" e il risultato a quel punto non è aver cambiato un certo tipo di andazzo ancorché vi fosse, ma di aver interrotto un flusso, invece, di bene che in questi anni la nostra Città e la nostra Regione ha sempre garantito. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)

Grazie a lei. Prego, Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco

Grazie. Anch'io intervengo veramente rapidamente in chiusura sostanzialmente per ringraziare la proponente e mi fa piacere che ci sia stata l'unanimità anche nel cogliere questa suggestione da parte di tutte le Forze Politiche. Mi accodo anch'io all'enfasi che il Consigliere Magliano ha giustamente sottolineato, e già prima anche la Capogruppo Artesio e la stessa Elide Tisi, sul fatto che bisogna rispondere in maniera netta a queste provocazioni e sempre di più invece sottolineare il fatto che Torino ha saputo essere un esempio negli anni in cui la disponibilità veramente forte di cittadini, di singoli, di famiglie ha saputo trovare un buon coordinamento anche da parte delle istituzioni che hanno offerto dei percorsi di accompagnamento a chi voleva rendersi disponibile a dei percorsi di accoglienza, dei percorsi di affido, a dei percorsi di rifugio diffuso e quant'altro. È, diciamo, un modello, un prototipo proprio sciale che è stato anche spesso copiato e che è nelle corde della città e dei suoi cittadini, quindi va difeso con grande forza e abbiamo degli esempi molto significativi che anche ci sono stati raccontati nell'ambito delle Commissioni, mi riferisco per esempio a quello che è il discorso anche dei tutori dei minori che ha trovato una rispondenza molto forte anche da parte dei cittadini torinesi. Quindi è una delle risorse su cui dobbiamo assolutamente investire, anche per un modello di città che sia un modello di città veramente inclusivo, veramente capace di far sistema tra le istituzioni e i cittadini su questi temi; dobbiamo assolutamente esserne orgogliosi e fare compattamente forza per riuscire a rimandare al mittente questo tipo di accuse che non sono minimamente fondate, anche grazie alla grande competenza dei servizi che la città ha saputo costruire e che, come dico, accompagnano questi percorsi.

SICARI Francesco (Presidente)

Grazie. Ci sono altri interventi? Se non ci sono interventi, allora proseguiamo. Sì, metto in votazione il testo coordinato. Prego Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione. Favorevoli 27, contrari zero, astenuti zero. Il Consiglio approva.
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