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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 30 Settembre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 19

Comunicazioni della Sindaca su "Dimissioni del Presidente del Museo Nazionale del Cinema Sergio Toffetti".
Interventi
LO RUSSO Stefano

Non è competenza dei Consiglieri comunali, non dovrebbe esserlo neanche dell'Assessore con delega, entrare nel merito di procedure selettive a evidenza pubblica nella misura in cui queste procedure selettive a evidenza pubblica attengono alla sfera delle competenze tecnico-professionali e/o di carattere manageriale; pertanto la richiesta di comunicazioni che è stata formulata, in realtà, non aveva tanto ad oggetto la questione specifica del possesso o meno dei requisiti professionali in capo al sostanziale vincitore della procedura di valutazione comparativa, quanto piuttosto alle polemiche a mezzo stampa che ne sono scaturite immediatamente dopo, in quanto questa questione - ed è inutile far finta di niente dal punto di vista politico, saremmo tutti ciechi - è figlia di un percorso che non è che sia stato propriamente del tutto lineare e che ha visto transitare, se non sbaglio già a partire dal 2016, diverse ipotesi nell'individuazione della candidatura alla figura del Direttore e almeno, a questo punto, due Presidenti del Museo del Cinema. Poi noi capiamo benissimo l'Assessora Leon che evidentemente le polemiche sono intrinseche al mondo culturale torinese ma, in questo caso, ci è parso di leggere sui giornali, e bene fanno a nostro modo di vedere i diretti interessati ad andare fino in fondo, che in realtà i problemi sono quelli legati a una valutazione da parte del Comitato di Gestione e/o della società incaricata che, a quanto ci è apparso a mezzo stampa dalla diretta voce dei protagonisti di questa vicenda, non risponde a quelli che sono i criteri di sviluppo che, immaginiamo tutti quanti noi, debba avere il Museo del Cinema. Ovviamente noi non entriamo, non abbiamo titolo noi, noi non ne abbiamo titolo di entrare nel merito dei requisiti professionali di questo o di quel candidato. Prendiamo atto, però, che il Museo del Cinema continua ad avere un problema, ed è un problema piuttosto strutturale, perché qui noi ricordiamo, piuttosto distintamente, la vicenda di un Direttore che ha seguito esattamente procedure, diciamo così, speculari se non propriamente in questi termini e in queste forme e che poi non si capisce per quale ragione, forse per una vicinanza politica a un partito, all'epoca risultava questo dalle cronache giornalistiche, non lo so, non fu selezionato come Direttore; per contro in questi giorni di veleni che scorrono dentro il mondo culturale torinese abbiamo, come penso anche lei, verificato che il candidato prescelto, su cui noi, ovviamente, più che fargli un in bocca al lupo non possiamo fare, in senso davvero positivo, speriamo davvero che vada nell'interesse del Museo la sua attività, avrebbe, come dire, non quel tipo di stigma che è in questa Città a guida grillina il principale criterio; io ricordo bene la vicenda di Asproni, Assessora Leon, tanto per citare uno dei casi eclatanti con cui partiste nell'operazione di epurazione del mondo culturale torinese. Proprio ricordando quell'esempio, diciamo così, che non ci sembra così granitica la convinzione che il bando risponda all'esigenza, purtroppo, sempre e comunque, condivisa dell'individuazione dei migliori candidati. Ovviamente, attendiamo di vedere se quanto è stato detto a mezzo stampa da parte di alcuni protagonisti di questa vicenda, il Presidente dimissionario Toffetti, che ha annunciato le sue dimissioni, motivandole con affermazioni anche piuttosto pesanti; il Comitato di Gestione che ha ulteriormente, ieri, se non sbaglio, o l'altro ieri, minacciato di adire a vie legali per chi ha osato mettere in discussione la correttezza della procedura; i candidati esclusi che, evidentemente, sono stati ammessi alle diverse fasi di valutazione e che magari possono eccepire in via formale le questioni contenute nei curriculum vitae dei candidati, altri, risultati eventualmente vincitori. Noi auspichiamo davvero che tutta questa vicenda si chiuda e si chiuda al meglio. Ci farebbe piacere che queste cose venissero gestite un pochino meglio con un po' più di autorevolezza. Io ricordo piuttosto bene, cito un secondo caso, e poi concludo, che è la questione, non so se lo ricorda... forse no, perché non è una cosa di cui si è occupata lei, il Sovrintendente del Regio, se lo ricorda quel signore che ci fu presentato dopo procedure a evidenza pubblica come quello che avrebbe salvato le sorti artistiche del Teatro Regio e che poi, evidentemente tanto, tanto capace non si è dimostrato? Allora, speriamo, noi facciamo veramente il nostro migliore in bocca al lupo a tutti i protagonisti di questa vicenda, facciamo anche il nostro migliore in bocca al lupo a lei, Assessora Leon, in questo anno che ci separa dalla fine di questo mandato, speriamo, come dire, che abbiate poca agibilità nel continuare a fare operazioni, che a nostro modo di vedere, a prescindere dal merito squisitamente professionale delle persone, non denotano quella straordinaria capacità di individuare talenti, magari questo invece è il caso opposto e invece in questo caso avete ragione voi, noi non lo sappiamo, facciamo davvero al Direttore De Girolamo il nostro migliore in bocca al lupo..., De Gaetano, chiedo scusa, e invitiamo lei, Assessora, a presidiare con un maggior grado di attenzione questo tipo di partite che, a nostro modo di vedere, hanno, in taluni casi, non sempre, prodotto i migliori risultati, il caso del Sovrintendente del Regio che avete prima voluto e richiamato e poi scaricato, dopo un solo anno di mandato, direi che parla più di qualunque altro esempio...

LO RUSSO Stefano

... di quale è stata sostanzialmente la vostra gestione di queste politiche culturali.

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