Interventi |
SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Grazie. Per l’ultima operazione di liberazione delle Palazzine ex MOI occupate e l’avvio dei percorsi di inclusione, sono state utilizzate 26 unità abitative o centri collettivi resisi disponibili a seguito di procedure di evidenza pubblica, effettuate dalla Città, appalti o coprogettazioni, svolti in occasione dell’ultima operazione o posti liberi delle precedenti gare, o messe a disposizione dalla Diocesi. Inoltre, ci si è avvalsi di due centri della Croce Rossa ed i posti della rete SPRAR-SIPROIMI di Torino e Regione. Il progetto MOI, considerata la presenza di casi con situazioni di fragilità sanitaria e psicologica, già ben conosciuti o segnalati dagli operatori di Medici Senza Frontiere e dall’equipe MOI, ha predisposto un’attività di prevenzione e accompagnamento specifico per le persone individuate, per consentire un inserimento in strutture adeguate all’accoglienza delle problematiche individuali emerse. A tal fine sono stati coinvolti i servizi di psichiatria di alcuni CSM e lo psichiatra indicato dall’ASL come referente per il progetto, che hanno provveduto a recarsi preventivamente presso le abitazioni e che sono stati presenti assieme al personale sanitario e ambulanza, il giorno della liberazione. È stata inoltre prevista una presa in carico specifica di tipo psicologico- psichiatrico, per tutti i soggetti vulnerabili inseriti per consentire una più corretta valutazione da parte del personale sanitario e costruire un percorso di accompagnamento adeguato alle singole situazioni, anche in prospettiva di inserimento in presidi sanitari dell’ASL. Nel periodo dal 20 novembre 2017 all’11 marzo 2019, in quest’ultima data dell’ultima deliberazione precedente…, precedente a quella dell’estate, sono state trasferite 424 persone, con gli abitanti negli interrati, un secondo intervento negli interrati (palazzina marrone e palazzina blu). Mentre 351 persone sono le persone accolte dopo la liberazione della palazzina grigio e gialla del 30 luglio. Il totale complessivo delle persone trasferite dalle palazzine e inserite in accoglienza dal 2017 al 2019, quindi è di 775 persone. Tutti i 775 hanno aderito al progetto. Nelle diverse operazioni alcune decine di persone si sono rese irreperibili durante le operazioni stesse o hanno rifiutato le opportunità offerte. Tutte le persone sono state inserite nelle varie strutture di accoglienza, ovviamente, salvo quelle che erano irreperibili o hanno rifiutato, nelle strutture di accoglienza, dicevo, individuate e messe a disposizione della Città e della Diocesi, con contributi pubblici e di compagnia. Nessuna delle persone accolte aventi diritto di asilo politico o con permesso umanitario è stata dismessa in conseguenza delle nuove norme citate. Altre situazioni di persone irregolari, sono state valutate individualmente con la Questura e la Prefettura e unicamente nei casi di insanabilità o di mancato rispetto del Regolamento di accoglienza, è stato necessario procedere alle dimissioni degli ospiti. Sono inserite nei percorsi di inclusione, attualmente ancora 596 persone. Ah, scusate, no, c’è ancora una parte. Hanno terminato i progetti individuali 179 persone, per le seguenti motivazioni: raggiunta autonomia in abitazioni autonome o per trasferimento per motivi di lavoro; dimissioni per mancato rispetto del Regolamento delle accoglienze e del piano di accompagnamento individuale o per prolungata assenza ingiustificata; trasferimento nei sistemi CAS o SPRAR-SIPROIMI. Il progetto: “MOI - migranti un’opportunità di inclusione”, ha usufruito principalmente delle seguenti fonti di finanziamento, risorse deliberate dalla Compagnia di San Paolo, quattro milioni e mezzo; risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Interno, con successive assegnazioni a partire dal 2017, 4.478.000, di cui 800.000 dipendono da una variazione di Bilancio statale in corso, ma questo è un dettaglio tecnico; risorse umane, logistiche e strutturali, quindi alloggi; spese di ristrutturazione e varie sono sostenute…, sono messe a disposizione dalla Città, non importi liquidi di denaro su spesa comunale, ma queste altre disponibilità; risorse messe a disposizione dalla Regione Piemonte, 500.000 Euro. Queste risorse sono finalizzate a offrire, a tutte le persone, un percorso di accoglienza e accompagnamento all’inserimento lavorativo e abitativo, dalla durata di almeno un anno, come finora è avvenuto. Residuano fondi specifici per le attività finalizzate all’inserimento abitativo e lavorativo ed è in corso la verifica su fondi necessari per sostenere la conclusione dei percorsi individuali. Non è cambiato il modello che nei due anni ha sempre mirato ad offrire opportunità di inclusione e reinserimento a fronte del ripristino della legalità e della liberazione delle palazzine. Le notizie di stampa citate, relative ai rimpatri volontari assistiti, fanno riferimento a un progetto sostenuto con risorse FAMI, Fondo Asilo Migrazione e Integrazione, che mira a sviluppare i già esistenti programmi di sostegno al rimpatrio volontario in alcune regioni, tra cui la Regione Piemonte. Per alcune situazioni documentali irrecuperabili può essere un’opportunità ulteriore da proporre alle persone. Tra l’altro, mi pare proprio domani, c’è una Commissione Consiliare, calendarizzata, di approfondimento su questo tema. SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Come detto, risorse deliberate da Compagnia di San Paolo, quattro milioni e mezzo; risorse messe a disposizione del Ministero dell’Interno 4.478.785 Euro, risorse messe a disposizione dalla Regione Piemonte, 500.000 Euro. |