Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La successiva n. mecc. 201902980/002, sempre della collega Montalbano: “Ex MOI, quindi che fine fa il progetto ‘Migranti un’opportunità di inclusione?’” LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Questa la domanda della collega Montalbano. Nuovamente la Vicesindaca. Prego, cinque minuti per lei. SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Grazie. Per l’ultima operazione di liberazione delle Palazzine ex MOI occupate e l’avvio dei percorsi di inclusione, sono state utilizzate 26 unità abitative o centri collettivi resisi disponibili a seguito di procedure di evidenza pubblica, effettuate dalla Città, appalti o coprogettazioni, svolti in occasione dell’ultima operazione o posti liberi delle precedenti gare, o messe a disposizione dalla Diocesi. Inoltre, ci si è avvalsi di due centri della Croce Rossa ed i posti della rete SPRAR-SIPROIMI di Torino e Regione. Il progetto MOI, considerata la presenza di casi con situazioni di fragilità sanitaria e psicologica, già ben conosciuti o segnalati dagli operatori di Medici Senza Frontiere e dall’equipe MOI, ha predisposto un’attività di prevenzione e accompagnamento specifico per le persone individuate, per consentire un inserimento in strutture adeguate all’accoglienza delle problematiche individuali emerse. A tal fine sono stati coinvolti i servizi di psichiatria di alcuni CSM e lo psichiatra indicato dall’ASL come referente per il progetto, che hanno provveduto a recarsi preventivamente presso le abitazioni e che sono stati presenti assieme al personale sanitario e ambulanza, il giorno della liberazione. È stata inoltre prevista una presa in carico specifica di tipo psicologico- psichiatrico, per tutti i soggetti vulnerabili inseriti per consentire una più corretta valutazione da parte del personale sanitario e costruire un percorso di accompagnamento adeguato alle singole situazioni, anche in prospettiva di inserimento in presidi sanitari dell’ASL. Nel periodo dal 20 novembre 2017 all’11 marzo 2019, in quest’ultima data dell’ultima deliberazione precedente…, precedente a quella dell’estate, sono state trasferite 424 persone, con gli abitanti negli interrati, un secondo intervento negli interrati (palazzina marrone e palazzina blu). Mentre 351 persone sono le persone accolte dopo la liberazione della palazzina grigio e gialla del 30 luglio. Il totale complessivo delle persone trasferite dalle palazzine e inserite in accoglienza dal 2017 al 2019, quindi è di 775 persone. Tutti i 775 hanno aderito al progetto. Nelle diverse operazioni alcune decine di persone si sono rese irreperibili durante le operazioni stesse o hanno rifiutato le opportunità offerte. Tutte le persone sono state inserite nelle varie strutture di accoglienza, ovviamente, salvo quelle che erano irreperibili o hanno rifiutato, nelle strutture di accoglienza, dicevo, individuate e messe a disposizione della Città e della Diocesi, con contributi pubblici e di compagnia. Nessuna delle persone accolte aventi diritto di asilo politico o con permesso umanitario è stata dismessa in conseguenza delle nuove norme citate. Altre situazioni di persone irregolari, sono state valutate individualmente con la Questura e la Prefettura e unicamente nei casi di insanabilità o di mancato rispetto del Regolamento di accoglienza, è stato necessario procedere alle dimissioni degli ospiti. Sono inserite nei percorsi di inclusione, attualmente ancora 596 persone. Ah, scusate, no, c’è ancora una parte. Hanno terminato i progetti individuali 179 persone, per le seguenti motivazioni: raggiunta autonomia in abitazioni autonome o per trasferimento per motivi di lavoro; dimissioni per mancato rispetto del Regolamento delle accoglienze e del piano di accompagnamento individuale o per prolungata assenza ingiustificata; trasferimento nei sistemi CAS o SPRAR-SIPROIMI. Il progetto: “MOI - migranti un’opportunità di inclusione”, ha usufruito principalmente delle seguenti fonti di finanziamento, risorse deliberate dalla Compagnia di San Paolo, quattro milioni e mezzo; risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Interno, con successive assegnazioni a partire dal 2017, 4.478.000, di cui 800.000 dipendono da una variazione di Bilancio statale in corso, ma questo è un dettaglio tecnico; risorse umane, logistiche e strutturali, quindi alloggi; spese di ristrutturazione e varie sono sostenute…, sono messe a disposizione dalla Città, non importi liquidi di denaro su spesa comunale, ma queste altre disponibilità; risorse messe a disposizione dalla Regione Piemonte, 500.000 Euro. Queste risorse sono finalizzate a offrire, a tutte le persone, un percorso di accoglienza e accompagnamento all’inserimento lavorativo e abitativo, dalla durata di almeno un anno, come finora è avvenuto. Residuano fondi specifici per le attività finalizzate all’inserimento abitativo e lavorativo ed è in corso la verifica su fondi necessari per sostenere la conclusione dei percorsi individuali. Non è cambiato il modello che nei due anni ha sempre mirato ad offrire opportunità di inclusione e reinserimento a fronte del ripristino della legalità e della liberazione delle palazzine. Le notizie di stampa citate, relative ai rimpatri volontari assistiti, fanno riferimento a un progetto sostenuto con risorse FAMI, Fondo Asilo Migrazione e Integrazione, che mira a sviluppare i già esistenti programmi di sostegno al rimpatrio volontario in alcune regioni, tra cui la Regione Piemonte. Per alcune situazioni documentali irrecuperabili può essere un’opportunità ulteriore da proporre alle persone. Tra l’altro, mi pare proprio domani, c’è una Commissione Consiliare, calendarizzata, di approfondimento su questo tema. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie. Invitando tutti a stare nei tempi da Regolamento, tra poco, tra l’altro, incontreremo una rappresentanza dei lavoratori come Conferenza dei Capigruppo, qui a fianco in Sala Congregazioni. Do la parola alla collega Montalbano. Prego. MONTALBANO Deborah Grazie, Presidente. Prima di rispondere, di intervenire, avrei bisogno di un dato, io vorrei capire, complessivamente, a quanto ammonta il costo dell’intero intervento e dei vari progetti, quindi su tutto il progetto sullo sgombero dell’ex MOI. SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Come detto, risorse deliberate da Compagnia di San Paolo, quattro milioni e mezzo; risorse messe a disposizione del Ministero dell’Interno 4.478.785 Euro, risorse messe a disposizione dalla Regione Piemonte, 500.000 Euro. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie per aver risposto. Prego, collega. MONTALBANO Deborah Grazie, Vicepresidente. Assessora, me li ero già segnati spezzettati, volevo solo il costo complessivo, perché, insomma, sicuramente… Però ho fatto il conto io in un attimo, sono 9 milioni e mezzo, quasi 10 milioni, dai, va bene. Allora, anche qui, riprendiamo, più o meno tanto il discorso è questo, ci sono sempre due realtà parallele. Allora non capisco se, chi è sui posti e le realtà e i comitati…, anche perché poi questo progetto è stato molto pubblicizzato come un progetto, anche qui con una grande partecipazione degli interessati e quindi quasi, quasi, abbiamo fatto costruire a loro le proposte, li abbiamo anche ospitati nei tavoli, c’è stato un gran rapporto con i comitati di riferimento, che la metà poteva bastare, insomma, un grande modello per tutta Italia. Dopodiché, io sono un po’ tremenda, lo so, però sa cosa ho fatto? Sono andata a trovarli questi cittadini, questi immigrati e sono andata a trovarli personalmente, ho voluto vedere, a fronte anche di un costo così imponente della spesa pubblica, di un grande progetto su cui sia la Sindaca Appendino e sia anche l’allora Ministro dell’Interno Salvini, sulle proprie pagine Facebook, quasi, quasi, facevano a gara a chi rivendicava prima questo nuovo modello nazionale, allora ho detto: “Vabbè, magari su questa cosa qui hanno lavorato bene, fammi andare a vedere”. Bene, corso Palermo, sono andata in un paio, eh, non è che ho fatto il giro di…, corso Palermo, tre immigrati, alloggio del terzo settore, non hanno né il frigo, né la lavatrice, non hanno neanche i fornelli, hanno 17 Euro a settimana a testa per mantenersi, mangiare, andarsi a lavare la roba con i gettoni, perché non avendo la lavatrice, condizione strutturale dell’alloggio, incredibile, incredibile. Addirittura, addirittura, la prima sera per il primo giorno e mezzo, erano in sette nello stesso alloggio, poi dopo due giorni i quattro sono stati spostati e sono arrivati anche i letti, perché erano tre letti per sette persone. Allora io nella mia ignoranza di periferia, e meno male me la terrò tutta la vita, mi faccio una semplice domanda, ma a pari di una spesa imponente di, praticamente, 10 milioni, ma com’è che l’immigrato poi prende 17 Euro a settimana, scusate? Come sono state spese tutte queste risorse? Questa è la prima domanda. E poi parliamo di modello, ma ce lo vogliamo dire? Ma mi dite cosa c’è di diverso dal modello che utilizzò l’ex Vicesindaco e Assessora Tisi, per la quale quanti attacchi politici, glielo riconosco, eh, Tisi, quando ci fu il superamento dei campi rom, la differenza, cinque milioni in quel caso, qui il doppio. Poi c’era il Terzo Settore interessato, le abitazioni tutte sul Terzo Settore… Lo posso ancora dire, o adesso non va più di moda dire: “Il sistema delle cooperative”, quello che anche la Lega mi pare denunci molto, di quanto ci sia poi un grande lucro quando si va a rispondere a delle emergenze, perché si lucra sui poveri, su questo non ci sono dubbi. Allora, guardando questo di progetto, che doveva essere un’innovazione per tutto il Paese ed entrando nel merito e vedendo che non c’è nessuna differenza dal passato, ma allora mi dico: “Ma perché dobbiamo fare le finte guerre che se faccio una cosa io è perfetta, se la fa un altro partito politico è tutta sbagliata, però per i cittadini in ogni caso non cambia mai niente?”. E questa è la domanda che le pongo. Anche qui, essendo che non sono per nulla soddisfatta, in tante situazioni, perché sono andata a trovarli e continuo ad andarli a trovare, come ad esempio quel giorno, prima mi citava anche le persone…, tra l’altro è stata molto sollecitata su questo fronte, anche da realtà molto importanti, su alcune situazioni fragili che si muovevano in quelle palazzine di persone che avevano delle fragilità e anche dei problemi psichiatrici, io le faccio sapere che invece dalle segnalazioni che io ben cinque sono finiti al centro di accoglienza ad Asti, senza aver ricevuto nessuna presa in carico particolare. Quindi, allora andiamo a confrontare anche, perché così poi dalle segnalazioni che posso ricevere io e dai dati…, non dai dati però che, insomma, gli uffici non scrivono, si viene qui e si legge; no, no, dalla realtà concreta del conseguimento e della concretezza raggiunta di questo maxi progetto speso sulla città, che è costato anche mi pare abbastanza caro agli italiani, vorrei concretamente continuare a seguire lo sviluppo anche a fine percorso di queste famiglie e capire quante torneranno poi in strada dopo un anno di progetto, perché glielo dico già adesso; quanti resisteranno all’interno del progetto, quanti ce la faranno come questi ragazzi che vado a trovare, che andrò a trovare, che sono piazzati lì un po’ ad aspettare che qualcuno li chiami con 17 Euro a settimana e vorrei anche capire, appunto, a maggior ragione, fare un approfondimento per capire come sono stati spesi questi milioni di Euro per il superamento delle palazzine dell’ex MOI. Quindi chiedo di andare anche su questa in approfondimento. Grazie. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, come giustamente opportunamente mi fa notare la Vicesindaca, già domani c’è una Commissione Consiliare, quindi se lei è d’accordo, Consigliera Montalbano, io manderei in approfondimento chiedendo una deroga straordinaria al Presidente della Commissione di calendarizzare anche il suo atto, così va già in approfondimento domani. Nel caso in cui il Presidente non riuscisse perché i tempi non lo consentono, ci sarà comunque domani occasione per parlarne. |