Interventi |
LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. L’interpellanza, che segue in realtà un’analoga interpellanza sul calo di traffico passeggeri nell’aeroporto di Caselle, in realtà cerca di mettere in evidenza come in realtà il principale limite di un amministratore pubblico sia quello di negare l’evidenza e negare i problemi, perché quando un amministratore pubblico, nel caso di specie l’Assessore Sacco, non si accorge e non coglie che esiste un problema temo che sia difficile individuare una soluzione. Allora lui correttamente fa rilevare che in generale si sta risentendo della crisi economica e che conseguentemente il generale traffico cargo negli aeroporti italiani è in calo e ha ragione perché come dice Assaeroporti, che è un’organizzazione di categoria, il dato parametrato rispetto al 2019, 2018 del primo semestre vede un calo del 5,6% nazionale. Dopodiché, il dato che invece salta all’occhio è che il calo di Torino è oltre il 38%, cioè mentre i cargo nazionali calano del 5,6 Torino cala del 38, primo dato, che si tiene col secondo dato che è quello del calo dei passeggeri. Ne abbiamo già discusso, credo, una quindicina di giorni fa, ma credo che sia utile ulteriormente ribadire, perché a differenza del traffico merci il dato nazionale del traffico aereo, nonostante l’alta velocità e nonostante tutti quello che dicono che non c’è più esigenza di muoversi fisicamente perché siamo nell’era tecnologica e digitale e invece in questo Paese la gente continua a viaggiare e viaggia a ritmi sostenuti al punto tale che l’incremento del traffico passeggeri tra gennaio e giugno 2019, comparato rispetto al traffico passeggeri gennaio e giugno 2018, è di oltre il 5% in più, e anche qua nuovamente l’unico aeroporto che segna un calo di passeggeri mentre tutti gli altri passeggeri degli aeroporti italiani aumentano, caso strano, è l’aeroporto di Torino Caselle. Dopodiché l’Assessore Sacco risponde che abbiamo un dreno di traffico merci nei confronti dei cosiddetti hub. Allora, Assessore Sacco, forse le darò qualche novità verificando che, ad esempio, nel medesimo semestre in cui Torino perde il 28% del suo traffico - è utile verificare in termini percentuali, Assessore Sacco, non in termini assoluti perché è del tutto evidente che gli scali hanno dimensioni diverse, quindi se vogliamo essere corretti dobbiamo fare delle parametrizzazioni percentuali - un fondamentale hub, cioè un hub noto in tutto il mondo, cioè Pescara aumenta del 466%, un altro fondamentale hub che è Reggio Calabria aumenta del 58%, mentre un altro fondamentale hub che è Bari aumenta del 35%; hub di rilevanza interplanetaria: Pescara, Reggio Calabria e Bari. Cosa voglio dire ovviamente? Ribadisco, il problema che abbiamo noi, caro Presidente, è che quest’Amministrazione, questo Assessore che abbiamo che dovrebbe occuparsi di queste tematiche che viene mandato in Aula, come dire, anche un po’ allo sbaraglio, il problema che ha è che non comprende, o perlomeno fa finta di non comprendere, che il problema dell’aeroporto di Caselle è un problema strutturale e quando uno non vede il problema diventa difficile anche confrontarsi sulle soluzioni. Allora noi, come dire, continuiamo in questa opera di stimolo e continuiamo in quest’opera, ormai credo a tempo perso per quell’anno che ci rimane di questa agonia a cui dobbiamo, ahinoi, assistere nei confronti di un’Amministrazione che è totalmente incapace di prendere in mano le questioni; però visto che questi dati evidentemente l’Assessore non li ha a sue mani, io sarei ben contento se Sacco tra i suoi mille impegni avesse voglia di venire in Commissione e discutere di queste questioni magari anche con i rappresentanti di SAGAT e magari anche con i rappresentanti dei Comitati dei cittadini che organizzati si occupano di tenere alta l’attenzione sullo scalo di Caselle che, come dicono i numeri, e come purtroppo nega Sacco, continua a perdere non solo passeggeri, ma anche merci. |