Interventi |
APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie, Presidente, premesso che volevo intervenire nel merito della delibera, ma ovviamente darò risposta anche ad altri temi, perché ricordiamoci cosa stiamo votando, cioè, oggi stiamo votando un Bilancio consolidato che prende atto dell’insieme dei bilanci a consuntivo dell’anno precedente, che non ha alcun valore autorizzatorio, quindi non stiamo autorizzando spese di nessun tipo, che fa una fotografia. Faccio questa premessa, perché io ricordo nel discorso in Aula, in quest’Aula, che sono stata io stessa personalmente ad intervenire e a non forzare la votazione dell’atto in quest’Aula consiliare, per rispetto nei confronti delle Minoranze, perché era stata liberata la mattina stessa, ricordando però a quest’Aula, perché è giusto che lo si faccia, che questo Bilancio consolidato, ripeto, non è un atto politico in quanto tale, è una presa d’atto, una fotografia dei bilanci delle nostre partecipate che quest’anno, grazie al lavoro che hanno fatto gli uffici, amplia il suo bacino di consolidamento grazie ad un lavoro puntuale, perché comunque il Bilancio consolidato della Città è iniziato con alcune partecipate che erano non disponibili e quindi non entravano con i propri dati nell’ambito del Bilancio Città di Torino. Piano piano, il primo anno anche noi abbiamo avuto grossissime difficoltà, non lo nego, tant’è che lo abbiamo approvato dopo il 30 settembre, abbiamo dovuto bloccare le assunzioni perché abbiamo fatto fatica a consolidare dei numeri, in particolare mi ricordo che riguardava GTT, oggi abbiamo fatto il secondo passo in avanti che vede un ampliamento del consolidamento con alcune aziende, come IREN e SMAT, che finalmente entrano nel dare, come dire, una visione più ampia rispetto al gruppo Città di Torino. Dico questo perché io ricordo in quella sede che avevo chiesto di approvare l’atto oggi, proprio perché, se non viene approvato entro il 30 di settembre, questo comporta un blocco sulle attività assunzionali ed alcune penali di cui la Città si deve fare carico. Ora, ho appreso questa mattina che in Commissione il Capogruppo Lo Russo ha chiesto degli approfondimenti che non sono arrivati dal punto di vista dei dati, e mi sembra anche da un’interlocuzione che c’è stata a margine che, mi faccio garante anche io di ciò con l’Assessore Rolando e con gli uffici, che tali dati verranno evidentemente consegnati al Capogruppo. E quindi chiedo, per responsabilità istituzionale, non tanto nei miei confronti, poi non capita nulla se lo votiamo il 30 settembre, ma per un accordo tra le parti, che si possa votare oggi l’atto. Evidentemente, se ciò non avverrà, perché gli emendamenti non verranno ritirati, l’Aula sarà costretta a votare il 30 settembre, che è l’ultimo giorno utile. Detto ciò, quindi, ripeto, mi faccio garante delle informazioni che sono state richieste, perché so che si è parlato anche a margine e quindi queste informazioni arriveranno entro la settimana al Capogruppo Lo Russo, il punto su IREN, come dire, è un po’ più ampio, perché, a un certo punto di vista ci sono delle sollecitazioni da parte di alcune Minoranze, dall’altra parte non c’è neanche il riconoscimento rispetto ad una serie di cose che sono state dette e che poi non sono avvenute, quindi, come dire, la realtà sta anche nel mezzo, e lo dico perché francamente io ricordo qui delle discussioni lunghe in quest’Aula in cui si diceva che avremmo perso il Presidente, che sarebbe stata attuata la golden share, eccetera, eccetera, invece, per un meccanismo che esiste tra tre Sindaci che rappresentano tre forze politiche diverse, perché sapete benissimo che c’è Genova, c’è la Città di Torino, c’è poi ovviamente Reggio Emilia, con tutto l’ambito dei Sindaci, si cerca sempre di mantenere un equilibrio, perché è quell’equilibrio che dà garanzia rispetto al futuro di IREN, e questo, come dire, è un dato di fatto. Aggiungo una seconda cosa, un’altra dichiarazione, che voglio dire, il dialogo funziona che ci si ascolta, che ci rispetta in quello che si dice. Io ribadisco per l’ennesima volta e non vorrei che mi venisse rinfacciato, se non a fatti diversi, che non è intenzione della Città dismettere altre quote di IREN, vale per quest’anno e vale per il 2020. Allora, se questo è un punto, però, cioè, non è che io posso venire in Aula ogni settimana e ripetere questa che è l’intenzione della Città, perché, se dall’altra parte si racconta come questa, come dire, volontà, in realtà sia per nascondere chissà che cosa, diventa anche difficile il dialogo. Allora, io ripeto, le basi sono queste, non è intenzione della Città dismettere quote di IREN né quest’anno, né nel 2020, abbiamo fatto una scelta di TRM, che percorre proprio, l’avevamo discusso anche in Commissione, peraltro era stato anche condiviso come il sollecito, devo dire, da alcune minoranze, la scelta di mantenere maggior controllo, controllo sulla Capogruppo, nell’ottica, sì, di risanare un bilancio che ha delle difficoltà, ma non voglio entrare oggi in questo tema, a quel punto dismettere TRM, senza dover andare ad alienare ulteriori quote di partecipazione di IREN, e questo lo confermo, e vale, ripeto, per quest’anno ed anche per il 2020. Quindi, il primo punto è questo, non intendiamo andare ad indebolire ulteriormente, dal punto di vista della partecipazione, l’assetto della Città di Torino in IREN. Seconda questione, la governance, la governance nuova è frutto di un accordo tra Sindaci che io credo abbia oggettivamente mantenuto un equilibrio nell’ambito di quello che si era anche prospettato all’interno di questo Consiglio Comunale. Ora, per quanto riguarda le attività che vorrebbe intraprendere la Regione Piemonte, è chiaro che ci sarà un dialogo con il Presidente Cirio, ma, ripeto, da parte di quest’Amministrazione, non c’è intenzione di cedere quote. Quindi, quando si legge dal punto di vista anche, come dire, giornalistico, per cui si ipotizza un subentro della Regione per mantenere la governance rispetto alle quote che ci vuole cedere la Città, lo escludo per il semplice motivo che non intendiamo andare in quella direzione. Tutto quello che si vuole costruire attorno a questi due assetti, cioè la governance nuova e la non volontà di cessione delle quote, evidentemente è ben accetta, ma aggiungo anche di più, se è vero da un certo punto di vista che c’è una governance nuova, ci tengo anche a dire che c’è anche un rapporto più corretto da parte della Città nei confronti di IREN, perché voi sapete che abbiamo ereditato, si parlava di debito, abbiamo ereditato una situazione molto complessa nel rapporto tra Città e IREN, tant’è che era stata anche sollevata da altri territori nell’ottica di un debito che è stato accumulato negli anni, e stiamo rispettando i patti, per cui stiamo pagando una mensilità in più per rientrare di quello che si era maturato negli anni precedenti. Ora, uno potrebbe dire, beh sarebbe meglio se quelle risorse le utilizzassimo per pagare magari dei fornitori, ma proprio nell’ottica di mantenere un rapporto, una continuità ed una correttezza anche nel rapporto tra parti correlate e non solo, noi stiamo andando nella direzione di un patto che abbiamo, come dire, sviluppato tra Città ed IREN proprio, ripeto, per mantenere anche degli equilibri con altri territori. Quindi, cioè, se partiamo dal presupposto che nessuno vende, e lo ripeto qui per l’ennesima volta, e mi auguro che non mi venga, come dire, rinfacciato nuovamente, se non perché avviene un atto che è in discontinuità rispetto a quello che sto dicendo, ben venga il dialogo. Cioè, è chiaro che chiunque qua voglia rafforzare il presidio di IREN sul territorio, però io non condivido, e per questo dico che bisogna partire anche dall’analisi a monte, uno che si stia cercando di lavorare per dismissione di ulteriori quote e due che la Città abbia perso peso, perché la Città in realtà sicuramente con una dismissione, di cui avremmo fatto volentieri a meno, e che abbiamo fatto e mi assumo la responsabilità, non voglio rientrare in tutta la storia pregressa, però mi assumo la responsabilità, siamo riusciti comunque a mantenere un rapporto che effettivamente si è anche sviluppato nell’ambito della governance e tutto quello che sta avvenendo in questi mesi e avverrà nei prossimi anni. Allora, io credo che, forse, anche alla Città stessa farebbe bene lavorare in un’ottica costruttiva, quindi, partendo però da almeno due dati di fatto: uno, che il Presidente, che è stato nominato e che è stato scelto, è coerente rispetto a quello che è avvenuto anche negli anni passati, quindi non c’è stato un grande cambio, tant’è che l’Amministratore Delegato è stato confermato, quindi non è che abbiamo perso dall’oggi al domani tutto il peso che avevamo come Città nell’ambito della governance; e due, mi sento di dire, partiamo dal presupposto che la Città non vuole vendere. Se questi sono i presupposti, soprattutto il secondo, sul primo ciascuno legittimamente esprime la propria opinione, ben vengano le iniziative su cui anche io personalmente sto lavorando, per mantenere e garantire il Piano industriale che già esiste e che comunque, come sapete bene, deve essere discusso e votato in Consiglio di Amministrazione. Quindi, se c’è la volontà, ripeto, di entrare nel merito di che cos’è IREN, cosa farà nei prossimi anni, del Piano industriale e come intendiamo muoverci, ben venga, io sono la prima disponibile a venire in Commissione, però, chiederei a tutti, da un punto di vista anche intellettuale, di un minimo di onestà intellettuale, di chiudere, finché non sarò io a portare in Aula una delibera in cui dico che voglio vendere IREN, la questione che la Città vuole vendere, perché non è vero, non lo vogliamo fare e non credo che aiuti a rafforzare la nostra posizione in IREN. Grazie. |