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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 23 Settembre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 25
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2019-03261
BILANCIO CONSOLIDATO PER L'ESERCIZIO 2018 DEL GRUPPO COMUNE DI TORINO.
Interventi
APPENDINO Chiara (Sindaca)
Grazie, Presidente, premesso che volevo intervenire nel merito della delibera, ma
ovviamente darò risposta anche ad altri temi, perché ricordiamoci cosa stiamo votando,
cioè, oggi stiamo votando un Bilancio consolidato che prende atto dell’insieme dei
bilanci a consuntivo dell’anno precedente, che non ha alcun valore autorizzatorio,
quindi non stiamo autorizzando spese di nessun tipo, che fa una fotografia. Faccio
questa premessa, perché io ricordo nel discorso in Aula, in quest’Aula, che sono stata io
stessa personalmente ad intervenire e a non forzare la votazione dell’atto in quest’Aula
consiliare, per rispetto nei confronti delle Minoranze, perché era stata liberata la mattina
stessa, ricordando però a quest’Aula, perché è giusto che lo si faccia, che questo
Bilancio consolidato, ripeto, non è un atto politico in quanto tale, è una presa d’atto, una
fotografia dei bilanci delle nostre partecipate che quest’anno, grazie al lavoro che hanno
fatto gli uffici, amplia il suo bacino di consolidamento grazie ad un lavoro puntuale,
perché comunque il Bilancio consolidato della Città è iniziato con alcune partecipate
che erano non disponibili e quindi non entravano con i propri dati nell’ambito del
Bilancio Città di Torino. Piano piano, il primo anno anche noi abbiamo avuto
grossissime difficoltà, non lo nego, tant’è che lo abbiamo approvato dopo il 30
settembre, abbiamo dovuto bloccare le assunzioni perché abbiamo fatto fatica a
consolidare dei numeri, in particolare mi ricordo che riguardava GTT, oggi abbiamo
fatto il secondo passo in avanti che vede un ampliamento del consolidamento con
alcune aziende, come IREN e SMAT, che finalmente entrano nel dare, come dire, una
visione più ampia rispetto al gruppo Città di Torino. Dico questo perché io ricordo in
quella sede che avevo chiesto di approvare l’atto oggi, proprio perché, se non viene
approvato entro il 30 di settembre, questo comporta un blocco sulle attività assunzionali
ed alcune penali di cui la Città si deve fare carico. Ora, ho appreso questa mattina che in
Commissione il Capogruppo Lo Russo ha chiesto degli approfondimenti che non sono
arrivati dal punto di vista dei dati, e mi sembra anche da un’interlocuzione che c’è stata
a margine che, mi faccio garante anche io di ciò con l’Assessore Rolando e con gli
uffici, che tali dati verranno evidentemente consegnati al Capogruppo. E quindi chiedo,
per responsabilità istituzionale, non tanto nei miei confronti, poi non capita nulla se lo
votiamo il 30 settembre, ma per un accordo tra le parti, che si possa votare oggi l’atto.
Evidentemente, se ciò non avverrà, perché gli emendamenti non verranno ritirati, l’Aula
sarà costretta a votare il 30 settembre, che è l’ultimo giorno utile. Detto ciò, quindi,
ripeto, mi faccio garante delle informazioni che sono state richieste, perché so che si è
parlato anche a margine e quindi queste informazioni arriveranno entro la settimana al
Capogruppo Lo Russo, il punto su IREN, come dire, è un po’ più ampio, perché, a un
certo punto di vista ci sono delle sollecitazioni da parte di alcune Minoranze, dall’altra
parte non c’è neanche il riconoscimento rispetto ad una serie di cose che sono state dette
e che poi non sono avvenute, quindi, come dire, la realtà sta anche nel mezzo, e lo dico
perché francamente io ricordo qui delle discussioni lunghe in quest’Aula in cui si diceva
che avremmo perso il Presidente, che sarebbe stata attuata la golden share, eccetera,
eccetera, invece, per un meccanismo che esiste tra tre Sindaci che rappresentano tre
forze politiche diverse, perché sapete benissimo che c’è Genova, c’è la Città di Torino,
c’è poi ovviamente Reggio Emilia, con tutto l’ambito dei Sindaci, si cerca sempre di
mantenere un equilibrio, perché è quell’equilibrio che dà garanzia rispetto al futuro di
IREN, e questo, come dire, è un dato di fatto. Aggiungo una seconda cosa, un’altra
dichiarazione, che voglio dire, il dialogo funziona che ci si ascolta, che ci rispetta in
quello che si dice. Io ribadisco per l’ennesima volta e non vorrei che mi venisse
rinfacciato, se non a fatti diversi, che non è intenzione della Città dismettere altre quote
di IREN, vale per quest’anno e vale per il 2020. Allora, se questo è un punto, però, cioè,
non è che io posso venire in Aula ogni settimana e ripetere questa che è l’intenzione
della Città, perché, se dall’altra parte si racconta come questa, come dire, volontà, in
realtà sia per nascondere chissà che cosa, diventa anche difficile il dialogo. Allora, io
ripeto, le basi sono queste, non è intenzione della Città dismettere quote di IREN né
quest’anno, né nel 2020, abbiamo fatto una scelta di TRM, che percorre proprio,
l’avevamo discusso anche in Commissione, peraltro era stato anche condiviso come il
sollecito, devo dire, da alcune minoranze, la scelta di mantenere maggior controllo,
controllo sulla Capogruppo, nell’ottica, sì, di risanare un bilancio che ha delle difficoltà,
ma non voglio entrare oggi in questo tema, a quel punto dismettere TRM, senza dover
andare ad alienare ulteriori quote di partecipazione di IREN, e questo lo confermo, e
vale, ripeto, per quest’anno ed anche per il 2020. Quindi, il primo punto è questo, non
intendiamo andare ad indebolire ulteriormente, dal punto di vista della partecipazione,
l’assetto della Città di Torino in IREN. Seconda questione, la governance, la
governance nuova è frutto di un accordo tra Sindaci che io credo abbia oggettivamente
mantenuto un equilibrio nell’ambito di quello che si era anche prospettato all’interno di
questo Consiglio Comunale. Ora, per quanto riguarda le attività che vorrebbe
intraprendere la Regione Piemonte, è chiaro che ci sarà un dialogo con il Presidente
Cirio, ma, ripeto, da parte di quest’Amministrazione, non c’è intenzione di cedere
quote. Quindi, quando si legge dal punto di vista anche, come dire, giornalistico, per cui
si ipotizza un subentro della Regione per mantenere la governance rispetto alle quote
che ci vuole cedere la Città, lo escludo per il semplice motivo che non intendiamo
andare in quella direzione. Tutto quello che si vuole costruire attorno a questi due
assetti, cioè la governance nuova e la non volontà di cessione delle quote,
evidentemente è ben accetta, ma aggiungo anche di più, se è vero da un certo punto di
vista che c’è una governance nuova, ci tengo anche a dire che c’è anche un rapporto più
corretto da parte della Città nei confronti di IREN, perché voi sapete che abbiamo
ereditato, si parlava di debito, abbiamo ereditato una situazione molto complessa nel
rapporto tra Città e IREN, tant’è che era stata anche sollevata da altri territori nell’ottica
di un debito che è stato accumulato negli anni, e stiamo rispettando i patti, per cui
stiamo pagando una mensilità in più per rientrare di quello che si era maturato negli
anni precedenti. Ora, uno potrebbe dire, beh sarebbe meglio se quelle risorse le
utilizzassimo per pagare magari dei fornitori, ma proprio nell’ottica di mantenere un
rapporto, una continuità ed una correttezza anche nel rapporto tra parti correlate e non
solo, noi stiamo andando nella direzione di un patto che abbiamo, come dire, sviluppato
tra Città ed IREN proprio, ripeto, per mantenere anche degli equilibri con altri territori.
Quindi, cioè, se partiamo dal presupposto che nessuno vende, e lo ripeto qui per
l’ennesima volta, e mi auguro che non mi venga, come dire, rinfacciato nuovamente, se
non perché avviene un atto che è in discontinuità rispetto a quello che sto dicendo, ben
venga il dialogo. Cioè, è chiaro che chiunque qua voglia rafforzare il presidio di IREN
sul territorio, però io non condivido, e per questo dico che bisogna partire anche
dall’analisi a monte, uno che si stia cercando di lavorare per dismissione di ulteriori
quote e due che la Città abbia perso peso, perché la Città in realtà sicuramente con una
dismissione, di cui avremmo fatto volentieri a meno, e che abbiamo fatto e mi assumo la
responsabilità, non voglio rientrare in tutta la storia pregressa, però mi assumo la
responsabilità, siamo riusciti comunque a mantenere un rapporto che effettivamente si è
anche sviluppato nell’ambito della governance e tutto quello che sta avvenendo in questi
mesi e avverrà nei prossimi anni. Allora, io credo che, forse, anche alla Città stessa
farebbe bene lavorare in un’ottica costruttiva, quindi, partendo però da almeno due dati
di fatto: uno, che il Presidente, che è stato nominato e che è stato scelto, è coerente
rispetto a quello che è avvenuto anche negli anni passati, quindi non c’è stato un grande
cambio, tant’è che l’Amministratore Delegato è stato confermato, quindi non è che
abbiamo perso dall’oggi al domani tutto il peso che avevamo come Città nell’ambito
della governance; e due, mi sento di dire, partiamo dal presupposto che la Città non
vuole vendere. Se questi sono i presupposti, soprattutto il secondo, sul primo ciascuno
legittimamente esprime la propria opinione, ben vengano le iniziative su cui anche io
personalmente sto lavorando, per mantenere e garantire il Piano industriale che già
esiste e che comunque, come sapete bene, deve essere discusso e votato in Consiglio di
Amministrazione. Quindi, se c’è la volontà, ripeto, di entrare nel merito di che cos’è
IREN, cosa farà nei prossimi anni, del Piano industriale e come intendiamo muoverci,
ben venga, io sono la prima disponibile a venire in Commissione, però, chiederei a tutti,
da un punto di vista anche intellettuale, di un minimo di onestà intellettuale, di chiudere,
finché non sarò io a portare in Aula una delibera in cui dico che voglio vendere IREN,
la questione che la Città vuole vendere, perché non è vero, non lo vogliamo fare e non
credo che aiuti a rafforzare la nostra posizione in IREN. Grazie.

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