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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 23 Settembre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 25
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2019-03261
BILANCIO CONSOLIDATO PER L'ESERCIZIO 2018 DEL GRUPPO COMUNE DI TORINO.
Interventi
LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Ci tenevo ad intervenire in sede di discussione, anche motivando la
ragione degli emendamenti ostruzionistici che ho sottoscritto e depositato, che hanno
fondamentalmente uno scopo che è consentire di dare il tempo all’Assessore Rolando di
fornire quanto era stato da me chiesto in Commissione e relativamente proprio agli
effetti indotti da quanto lui rapportava, cioè dell’inserimento nel Bilancio consolidato di
importanti partite societarie, che appunto fanno lievitare il livello delle
immobilizzazioni di oltre 2 miliardi e 600 milioni, rispetto all’anno scorso; fanno
lievitare l’attivo circolante di oltre 250 - 280 milioni; e soprattutto, inseriscono una
quota parte di debito di oltre 300 milioni. Avevo chiesto, Assessore Rolando, di capire
quale di queste cifre era in qualche modo attribuibile, in maniera non puntuale, ma… in
maniera, scusate, puntuale, alle diverse partite di giro. Non l’avete fatto e pertanto,
come ho spiegato informalmente alla Sindaca poco fa, all’inizio del Consiglio
Comunale, ho ritenuto, come dire, di presentare gli emendamenti ostruzionistici. Fatta
questa doverosa premessa, noi continuiamo ad essere oggettivamente piuttosto
perplessi, non tanto per quanto riguarda il Bilancio consolidato del Gruppo Città di
Torino, quanto piuttosto per quello che riguarda la generica strategia, o meglio l’assenza
di strategia che Appendino e lei, Rolando, continuano ad avere sul tema delle società
partecipate. È notizia di oggi, e tra l’altro è più e più volte circolata, che un’altra
Amministrazione, la Regione Piemonte, sta valutando ipotesi di eventuale
consolidamento della propria patrimonializzazione, proprio a valere su IREN S.p.A., e
che intorno a questo ragionamento, a differenza di quello che sta facendo la Sindaca
Appendino, sta interloquendo con gli altri soggetti, gli altri soci, in particolar modo
leggiamo di incontri tra il Presidente Cirio, il Presidente Toti ed il Sindaco Bucci, che
hanno esattamente la finalità di capire quale politica industriale è possibile in qualche
modo sviluppare in Regione Piemonte intorno al comparto delle utilities. Allora, cos’è
che abbiamo sempre contestato ed in questo senso uno può anche essere, come dire,
trovarci noiosi e ridondanti, è il non capire dove state portando la barra, la barca, fate
voi. Lo scorso lunedì avete votato la dismissione della quota residua di TRM. Abbiamo
già avuto modo di raccontare, come dire, anche in qualche modo una sorta di
soddisfazione anche umana, ci può stare, siamo esseri umani, di vedere i Consiglieri,
alcuni di loro erano in prima fila nei comitati contro il Termovalorizzatore, pigiare il
tasto sulla tastiera per vendere ai privati il Termovalorizzatore, ma questo fa parte delle
umane soddisfazioni. In realtà il problema vero è che noi continuiamo a non capire dove
state portando la barca, anche perché la Sindaca scappa rispetto ad una domanda che è
semplice, ma da qua alla fine dell’anno, visto che qualcuno dei Consiglieri della
Maggioranza si è alzato veemente dicendo “Giammai sarà alienata un’altra quota di
IREN, giammai, noi siamo per...”, cos’è che siete, non lo so onestamente, faccio fatica
anche a ricostruire le traiettorie, invece questo è un problema piuttosto rilevante, perché
noi continuiamo a perdere terreno dal punto di vista del peso politico del Comune.
Quindi, c’è un peso contabile che evidentemente ha trascinato valorizzazioni importanti,
ma che si trascina dietro anche oltre 300 milioni di Euro di debito, quando avrò i dati, e
quindi spero la prossima settimana, quando discuteremo nuovamente della delibera,
avrò anche modo di capire effettivamente questi totali da dove derivano. Ma c’è un
tema di peso politico dentro IREN, acclarato, come dire, l’abbandono per sconfitta con
perdite, la definirei, della folle trasformazione, dell’idea folle di trasformare SMAT in
una società consortile, il tema... E quindi quella roba lì, come dire, avete capito, dopo tre
anni e mezzo che forse, quando vi si diceva che era un a follia, c’erano delle ragioni. Il
tema che ci preoccupa come Partito Democratico è che non c’è, o per lo meno non la
vediamo noi, un’alternativa strategia degli altri soggetti istituzionali del territorio,
rispetto a quella che è la, ribadisco, se c’è è bene che venga fuori, Sindaca Appendino,
siamo come Sindaca che come Assessore alle partecipate, analoga strategia alla Città di
Torino, perché il rischio che noi corriamo, Sindaca Appendino, è che alla conclusione di
questo percorso di progressiva dismissione che avete avviato, per cui sfogliate il
carciofo una foglia per volta, il 2021 consegnerà una situazione in cui il Comune di
Torino, che è quello. Io lo ricordo sempre, non mi stanco di ricordarlo innanzitutto a me
stesso, ha costruito con l’azienda elettrica municipale, prima IRIDE e poi IREN, diventa
la cenerentola a quei tavoli in cui si discutono, guardi, Sindaca Appendino, piani di
investimento, si discutono strategie aziendali, e questo mi dispiace, un po’ per la storia,
un po’ per il fatto che i soldi ad IREN glieli dà questo territorio, perché se io vado a
disaggregare il bilancio di IREN, e guardo quali sono i vantaggi marginali e li
disaggrego per territorio, scopro che gli utili IREN li fa sul nostro territorio, e non vorrei
che una società di cui io detengo a quel punto lì un pacchetto azionario irrilevante, ai
fini decisionali, certo ci sono i patti parasociali, ma i patti parasociali, me lo insegnate
coi, scadono, e poi devono essere rinegoziati, e siccome io non credo alle opere pie,
soprattutto quando abbiamo a che fare con gente un po’ più capace, tipo il Sindaco
Bucci, tipo il Presidente Cirio, tipo il Presidente Toti, che stanno dimostrando di avere
un pelino più di capacità e un pochino più di esperienza e sono, come dire, a gestire
robe per i loro cittadini, un pochino meglio di come sta facendo lei, Sindaca Appendino,
da questo punto di vista sono piuttosto preoccupato, e come me, le sembrerà strano,
sono preoccupate le migliaia di lavoratori che vedono progressivamente, come dire,
questa nebbia, e soprattutto, anche laicamente, in molti casi, guardi, anche persone che
hanno convintamente sostenuto la sua elezione alla guida della Città, e io parlo
esattamente di persone, tecnici, di lavoratori di IREN, che convintamente hanno
sostenuto lei e il Movimento 5 Stelle alla guida della Città, che oggi reclamano
chiarezza sulla strategia. Noi, sempre nell’ottica propositiva, la invitiamo caldamente,
Sindaca Appendino, a prendere un’iniziativa politica su questo tema, a uscire
dall’autoreferenzialità del Movimento 5 Stelle, e sua, e di capire con gli altri attori di
questo territorio, a partire dalle fondazioni bancarie, ed in un’interlocuzione che
speriamo positiva, con la Regione Piemonte, come si può fare fronte in termini
territoriali, a questa perdita di peso che questo territorio, nelle sue diverse articolazioni,
inevitabilmente, non oggi, magari non domani, ma che alla scadenza dei patti
parasociali ed all’attuazione del Piano industriale vedrà inevitabilmente svilupparsi.
Noi, più che segnalarglielo, suggerirglielo, dirglielo, invitarla caldamente, sostenerla, se
prende iniziative, non possiamo sostituirci ancora a lei, e conseguentemente l’unica cosa
che possiamo fare è indirizzarla, che sono i nostri compiti, nell’azione politica ed
industriale sotto questo profilo. Guardi che noi, a differenza del Movimento 5 Stelle, noi
non abbiamo bandiere ideologiche, non abbiamo bandierine da segnare, punti da
segnare. Le se lo ricorda quando esternalizzavamo i nidi, o avevamo addirittura
privatizzato l’80% (incomprensibile), se lo ricorda? Glielo ricordo io, perché vedo che
la memoria è piuttosto corta. Quindi, non è che il Partito Democratico, come dire, è
prigioniero di se stesso. Il Partito Democratico che, come viene correttamente anche
rilevato, ancora, ed io personalmente spero molto di più un profilo riformista, un profilo
riformista, non è prigioniero di un’ideologia becera, che non fa i conti con quelle che
sono le questioni reali e pragmatiche. Quindi, da parte nostra, se lei arriva ad un tavolo e
prende un’iniziativa politica, strutturata, per segnare il futuro di questa Città, per
segnare il futuro di IREN, che di questa Città è uno dei principali soggetti erogatori di
servizi pubblici, ci trova, ci trova. Noi non l’abbiamo visto fino ad adesso in tre anni e
mezzo, noi non siamo mai stati consultati, lei ha voluto privilegiare sempre,
costantemente, un’interlocuzione tra lei e la sua Maggioranza del Movimento 5 Stelle,
non l’ha fatto solo su IREN, l’ha fatto sulle Olimpiadi, l’ha fatto sulla TAV, lo fa
sempre. Guardi che sta sbagliando, Sindaca, glielo diciamo con franchezza, sbaglia, così
va a sbattere, e la cosa potrebbe non interessarci. Il problema è che, così come manda a
sbattere i poveri Consiglieri Comunali del Movimento 5 Stelle, ed anche qua la cosa
potrebbe non interessarci, invece quello che ci interessa è che lei sta mandando a
sbattere un’azienda ed una strategia industriale che si è consolidata negli anni, e invece
quello ci interessa piuttosto. Allora, siccome non siamo nella sua testa, quello che
possiamo fare è dirglielo pubblicamente, alla luce del sole, in questa sede più chiari e
collaborativi di così non possiamo essere. Faccia però un passo, Sindaca Appendino,
prenda l’iniziativa politica, esca dall’isolamento in cui lei si è messa e la stanno
mettendo, e prenda in mano il dossier e riporti questo territorio centrale dove deve stare,
negli assetti di governance di questa società. Se lei farà questa cosa, sappia che, come
sempre ha trovato in noi persone che hanno votato gli atti che condividevano e non
votato quelli che non condividevano, ci troverà. Ha enne giorni davanti, enne settimane
ed enne mesi, non ne ha infiniti, non ne ha più cinque davanti, ha qualche mese davanti,
prenda un’iniziativa politica, coinvolga la Regione Piemonte, coinvolga le fondazioni
bancarie e provi a costruire una strategia che non sia lo sfogliare il carciofo di IREN per
sanare i buchi di bilancio, perché di questo passo e di volta in volta, l’unica cosa che fa
è che pareggia il Bilancio consolidato, siamo felicissimi, pareggia il Bilancio di
previsione, lei sta impoverendo la prospettiva di sviluppo di questa Città. Se ci dà retta,
ci fa una cortesia.

LO RUSSO Stefano
Sindaca, sono davvero in difficoltà, perché sentire parlare da lei di onestà intellettuale è
piuttosto faticoso, però cerco di stare al punto. Guardi che nessuno le ha contestato, se
non come rischio, paventato il rischio, che le nomine che avete appena fatto erano
condizionate dalla dismissione. Noi siamo contenti che effettivamente il socio Bucci,
che si dimostra, in senso buono lo dico, un bel dritto, non metteva in discussione in
questa fase i patti parasociali e la tripartizione dei poteri, perché mica è fesso Bucci. La
nostra preoccupazione, Sindaca Appendino, è quando questi patti parasociali saranno
scaduti, perché ribadisco, poi magari lei invece è convinta del contrario, io di opere pie
non ne conosco, e di benefattori che, come dire, regalano, governance, dopo avere
indebitato il loro Comune per comprare quote, perché non dimentichiamoci mai,
Sindaca Appendino, ed è questo che le viene contestato da parte nostra, che mentre noi
vendevamo, Bucci, che non è che naviga nell’oro a Genova, comprava, è questa la cosa
che ci preoccupa. Allora, abbiamo un po’ di tempo davanti, in questi due anni che
restano di governance, noi più che dirle, si occupi di parare il futuro, che è vero che
magari non riguarderà più lei, ma riguarderà la Città. Siccome a condizioni attuali, poi
se lei, anche qua mi consenta, io mi fido sempre di cosa dice in Aula, ma dovessi fare,
come dire, proprio la tara a quello che lei qui solennemente ha dichiarato e poi si è
rimangiata qualche mese dopo, onestamente non è che proprio sia questa garanzia di
proprio, diciamo, non le scolpirei nella pietra le sue parole.

LO RUSSO Stefano
Se lei, Sindaca Appendino, si fa parte attiva per risolvere il problema di cosa succederà
nel 2021 - 2022, io quello che le dico è che noi siamo disponibili anche a darle una
mano dal punto di vista politico nell’interesse della Città. Navighi a vista, provi a
costruirsi queste condizioni perché chi verrà dopo di lei, o lei stessa, se rivincerà le
elezioni nel 2021, avrà il problema di avere un socio, Comune di Genova, che ha il
doppio delle nostre azioni, e questo per noi è un problema. Occupiamocene, abbiamo
del tempo, più costruttivi di così si muore. Nelle more di questa cosa, siccome però, io
ribadisco, mi fido di tutti, ma ho imparato a fidarmi un pochino poco di voi, attendiamo
di vedere questi dati e questi numeri che ho richiesto ormai 10 giorni fa, che non mi
sono stati fatti avere, e conseguentemente andiamo, per quanto ci riguarda, al 30 di
settembre in votazione, saremo qua, ovviamente, in quella sede, quando io riceverò i
numeri, sarà un secondo dopo, provvederò, lo annuncio, non ho nessun problema, al
ritiro degli emendamenti che ho presentato.

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