Interventi |
LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Ci tenevo ad intervenire in sede di discussione, anche motivando la ragione degli emendamenti ostruzionistici che ho sottoscritto e depositato, che hanno fondamentalmente uno scopo che è consentire di dare il tempo all’Assessore Rolando di fornire quanto era stato da me chiesto in Commissione e relativamente proprio agli effetti indotti da quanto lui rapportava, cioè dell’inserimento nel Bilancio consolidato di importanti partite societarie, che appunto fanno lievitare il livello delle immobilizzazioni di oltre 2 miliardi e 600 milioni, rispetto all’anno scorso; fanno lievitare l’attivo circolante di oltre 250 - 280 milioni; e soprattutto, inseriscono una quota parte di debito di oltre 300 milioni. Avevo chiesto, Assessore Rolando, di capire quale di queste cifre era in qualche modo attribuibile, in maniera non puntuale, ma… in maniera, scusate, puntuale, alle diverse partite di giro. Non l’avete fatto e pertanto, come ho spiegato informalmente alla Sindaca poco fa, all’inizio del Consiglio Comunale, ho ritenuto, come dire, di presentare gli emendamenti ostruzionistici. Fatta questa doverosa premessa, noi continuiamo ad essere oggettivamente piuttosto perplessi, non tanto per quanto riguarda il Bilancio consolidato del Gruppo Città di Torino, quanto piuttosto per quello che riguarda la generica strategia, o meglio l’assenza di strategia che Appendino e lei, Rolando, continuano ad avere sul tema delle società partecipate. È notizia di oggi, e tra l’altro è più e più volte circolata, che un’altra Amministrazione, la Regione Piemonte, sta valutando ipotesi di eventuale consolidamento della propria patrimonializzazione, proprio a valere su IREN S.p.A., e che intorno a questo ragionamento, a differenza di quello che sta facendo la Sindaca Appendino, sta interloquendo con gli altri soggetti, gli altri soci, in particolar modo leggiamo di incontri tra il Presidente Cirio, il Presidente Toti ed il Sindaco Bucci, che hanno esattamente la finalità di capire quale politica industriale è possibile in qualche modo sviluppare in Regione Piemonte intorno al comparto delle utilities. Allora, cos’è che abbiamo sempre contestato ed in questo senso uno può anche essere, come dire, trovarci noiosi e ridondanti, è il non capire dove state portando la barra, la barca, fate voi. Lo scorso lunedì avete votato la dismissione della quota residua di TRM. Abbiamo già avuto modo di raccontare, come dire, anche in qualche modo una sorta di soddisfazione anche umana, ci può stare, siamo esseri umani, di vedere i Consiglieri, alcuni di loro erano in prima fila nei comitati contro il Termovalorizzatore, pigiare il tasto sulla tastiera per vendere ai privati il Termovalorizzatore, ma questo fa parte delle umane soddisfazioni. In realtà il problema vero è che noi continuiamo a non capire dove state portando la barca, anche perché la Sindaca scappa rispetto ad una domanda che è semplice, ma da qua alla fine dell’anno, visto che qualcuno dei Consiglieri della Maggioranza si è alzato veemente dicendo “Giammai sarà alienata un’altra quota di IREN, giammai, noi siamo per...”, cos’è che siete, non lo so onestamente, faccio fatica anche a ricostruire le traiettorie, invece questo è un problema piuttosto rilevante, perché noi continuiamo a perdere terreno dal punto di vista del peso politico del Comune. Quindi, c’è un peso contabile che evidentemente ha trascinato valorizzazioni importanti, ma che si trascina dietro anche oltre 300 milioni di Euro di debito, quando avrò i dati, e quindi spero la prossima settimana, quando discuteremo nuovamente della delibera, avrò anche modo di capire effettivamente questi totali da dove derivano. Ma c’è un tema di peso politico dentro IREN, acclarato, come dire, l’abbandono per sconfitta con perdite, la definirei, della folle trasformazione, dell’idea folle di trasformare SMAT in una società consortile, il tema... E quindi quella roba lì, come dire, avete capito, dopo tre anni e mezzo che forse, quando vi si diceva che era un a follia, c’erano delle ragioni. Il tema che ci preoccupa come Partito Democratico è che non c’è, o per lo meno non la vediamo noi, un’alternativa strategia degli altri soggetti istituzionali del territorio, rispetto a quella che è la, ribadisco, se c’è è bene che venga fuori, Sindaca Appendino, siamo come Sindaca che come Assessore alle partecipate, analoga strategia alla Città di Torino, perché il rischio che noi corriamo, Sindaca Appendino, è che alla conclusione di questo percorso di progressiva dismissione che avete avviato, per cui sfogliate il carciofo una foglia per volta, il 2021 consegnerà una situazione in cui il Comune di Torino, che è quello. Io lo ricordo sempre, non mi stanco di ricordarlo innanzitutto a me stesso, ha costruito con l’azienda elettrica municipale, prima IRIDE e poi IREN, diventa la cenerentola a quei tavoli in cui si discutono, guardi, Sindaca Appendino, piani di investimento, si discutono strategie aziendali, e questo mi dispiace, un po’ per la storia, un po’ per il fatto che i soldi ad IREN glieli dà questo territorio, perché se io vado a disaggregare il bilancio di IREN, e guardo quali sono i vantaggi marginali e li disaggrego per territorio, scopro che gli utili IREN li fa sul nostro territorio, e non vorrei che una società di cui io detengo a quel punto lì un pacchetto azionario irrilevante, ai fini decisionali, certo ci sono i patti parasociali, ma i patti parasociali, me lo insegnate coi, scadono, e poi devono essere rinegoziati, e siccome io non credo alle opere pie, soprattutto quando abbiamo a che fare con gente un po’ più capace, tipo il Sindaco Bucci, tipo il Presidente Cirio, tipo il Presidente Toti, che stanno dimostrando di avere un pelino più di capacità e un pochino più di esperienza e sono, come dire, a gestire robe per i loro cittadini, un pochino meglio di come sta facendo lei, Sindaca Appendino, da questo punto di vista sono piuttosto preoccupato, e come me, le sembrerà strano, sono preoccupate le migliaia di lavoratori che vedono progressivamente, come dire, questa nebbia, e soprattutto, anche laicamente, in molti casi, guardi, anche persone che hanno convintamente sostenuto la sua elezione alla guida della Città, e io parlo esattamente di persone, tecnici, di lavoratori di IREN, che convintamente hanno sostenuto lei e il Movimento 5 Stelle alla guida della Città, che oggi reclamano chiarezza sulla strategia. Noi, sempre nell’ottica propositiva, la invitiamo caldamente, Sindaca Appendino, a prendere un’iniziativa politica su questo tema, a uscire dall’autoreferenzialità del Movimento 5 Stelle, e sua, e di capire con gli altri attori di questo territorio, a partire dalle fondazioni bancarie, ed in un’interlocuzione che speriamo positiva, con la Regione Piemonte, come si può fare fronte in termini territoriali, a questa perdita di peso che questo territorio, nelle sue diverse articolazioni, inevitabilmente, non oggi, magari non domani, ma che alla scadenza dei patti parasociali ed all’attuazione del Piano industriale vedrà inevitabilmente svilupparsi. Noi, più che segnalarglielo, suggerirglielo, dirglielo, invitarla caldamente, sostenerla, se prende iniziative, non possiamo sostituirci ancora a lei, e conseguentemente l’unica cosa che possiamo fare è indirizzarla, che sono i nostri compiti, nell’azione politica ed industriale sotto questo profilo. Guardi che noi, a differenza del Movimento 5 Stelle, noi non abbiamo bandiere ideologiche, non abbiamo bandierine da segnare, punti da segnare. Le se lo ricorda quando esternalizzavamo i nidi, o avevamo addirittura privatizzato l’80% (incomprensibile), se lo ricorda? Glielo ricordo io, perché vedo che la memoria è piuttosto corta. Quindi, non è che il Partito Democratico, come dire, è prigioniero di se stesso. Il Partito Democratico che, come viene correttamente anche rilevato, ancora, ed io personalmente spero molto di più un profilo riformista, un profilo riformista, non è prigioniero di un’ideologia becera, che non fa i conti con quelle che sono le questioni reali e pragmatiche. Quindi, da parte nostra, se lei arriva ad un tavolo e prende un’iniziativa politica, strutturata, per segnare il futuro di questa Città, per segnare il futuro di IREN, che di questa Città è uno dei principali soggetti erogatori di servizi pubblici, ci trova, ci trova. Noi non l’abbiamo visto fino ad adesso in tre anni e mezzo, noi non siamo mai stati consultati, lei ha voluto privilegiare sempre, costantemente, un’interlocuzione tra lei e la sua Maggioranza del Movimento 5 Stelle, non l’ha fatto solo su IREN, l’ha fatto sulle Olimpiadi, l’ha fatto sulla TAV, lo fa sempre. Guardi che sta sbagliando, Sindaca, glielo diciamo con franchezza, sbaglia, così va a sbattere, e la cosa potrebbe non interessarci. Il problema è che, così come manda a sbattere i poveri Consiglieri Comunali del Movimento 5 Stelle, ed anche qua la cosa potrebbe non interessarci, invece quello che ci interessa è che lei sta mandando a sbattere un’azienda ed una strategia industriale che si è consolidata negli anni, e invece quello ci interessa piuttosto. Allora, siccome non siamo nella sua testa, quello che possiamo fare è dirglielo pubblicamente, alla luce del sole, in questa sede più chiari e collaborativi di così non possiamo essere. Faccia però un passo, Sindaca Appendino, prenda l’iniziativa politica, esca dall’isolamento in cui lei si è messa e la stanno mettendo, e prenda in mano il dossier e riporti questo territorio centrale dove deve stare, negli assetti di governance di questa società. Se lei farà questa cosa, sappia che, come sempre ha trovato in noi persone che hanno votato gli atti che condividevano e non votato quelli che non condividevano, ci troverà. Ha enne giorni davanti, enne settimane ed enne mesi, non ne ha infiniti, non ne ha più cinque davanti, ha qualche mese davanti, prenda un’iniziativa politica, coinvolga la Regione Piemonte, coinvolga le fondazioni bancarie e provi a costruire una strategia che non sia lo sfogliare il carciofo di IREN per sanare i buchi di bilancio, perché di questo passo e di volta in volta, l’unica cosa che fa è che pareggia il Bilancio consolidato, siamo felicissimi, pareggia il Bilancio di previsione, lei sta impoverendo la prospettiva di sviluppo di questa Città. Se ci dà retta, ci fa una cortesia. LO RUSSO Stefano Sindaca, sono davvero in difficoltà, perché sentire parlare da lei di onestà intellettuale è piuttosto faticoso, però cerco di stare al punto. Guardi che nessuno le ha contestato, se non come rischio, paventato il rischio, che le nomine che avete appena fatto erano condizionate dalla dismissione. Noi siamo contenti che effettivamente il socio Bucci, che si dimostra, in senso buono lo dico, un bel dritto, non metteva in discussione in questa fase i patti parasociali e la tripartizione dei poteri, perché mica è fesso Bucci. La nostra preoccupazione, Sindaca Appendino, è quando questi patti parasociali saranno scaduti, perché ribadisco, poi magari lei invece è convinta del contrario, io di opere pie non ne conosco, e di benefattori che, come dire, regalano, governance, dopo avere indebitato il loro Comune per comprare quote, perché non dimentichiamoci mai, Sindaca Appendino, ed è questo che le viene contestato da parte nostra, che mentre noi vendevamo, Bucci, che non è che naviga nell’oro a Genova, comprava, è questa la cosa che ci preoccupa. Allora, abbiamo un po’ di tempo davanti, in questi due anni che restano di governance, noi più che dirle, si occupi di parare il futuro, che è vero che magari non riguarderà più lei, ma riguarderà la Città. Siccome a condizioni attuali, poi se lei, anche qua mi consenta, io mi fido sempre di cosa dice in Aula, ma dovessi fare, come dire, proprio la tara a quello che lei qui solennemente ha dichiarato e poi si è rimangiata qualche mese dopo, onestamente non è che proprio sia questa garanzia di proprio, diciamo, non le scolpirei nella pietra le sue parole. LO RUSSO Stefano Se lei, Sindaca Appendino, si fa parte attiva per risolvere il problema di cosa succederà nel 2021 - 2022, io quello che le dico è che noi siamo disponibili anche a darle una mano dal punto di vista politico nell’interesse della Città. Navighi a vista, provi a costruirsi queste condizioni perché chi verrà dopo di lei, o lei stessa, se rivincerà le elezioni nel 2021, avrà il problema di avere un socio, Comune di Genova, che ha il doppio delle nostre azioni, e questo per noi è un problema. Occupiamocene, abbiamo del tempo, più costruttivi di così si muore. Nelle more di questa cosa, siccome però, io ribadisco, mi fido di tutti, ma ho imparato a fidarmi un pochino poco di voi, attendiamo di vedere questi dati e questi numeri che ho richiesto ormai 10 giorni fa, che non mi sono stati fatti avere, e conseguentemente andiamo, per quanto ci riguarda, al 30 di settembre in votazione, saremo qua, ovviamente, in quella sede, quando io riceverò i numeri, sarà un secondo dopo, provvederò, lo annuncio, non ho nessun problema, al ritiro degli emendamenti che ho presentato. |