Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Tisi e Ardesio, n. mecc. 201903117/002: “Residenza per minori stranieri non accompagnati” LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Risponde nuovamente la Vicesindaca Schellino. Prego, Vicesindaca, cinque minuti per lei. SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Allora, con DGR 8295 del 15 febbraio 2016, Protocollo d’Intesa tra la Regione Piemonte e la Procura presso il Tribunale dei Minorenni per il raccordo e il coordinamento in materia di vigilanza sulle strutture residenziali per minori, veniva istituito il Tavolo di Coordinamento Regionale con la Procura e le vigilanze regionali, che per la promozione di strategie condivise e attività di raccordo e collegamento in materia di vigilanza sulle strutture residenziali per minori ubicate sul territorio della Regione Piemonte, in occasione del rinnovo è stato esteso al Centro per la Giustizia Minorile per il Piemonte la Valle d’Aosta e la Liguria e alla Garante Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza. Nell’incontro del 19 luglio 2018, dedicato alla rivisitazione della DGR 25/2012 sulla parte relativa all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e nel quale erano presenti anche il coordinamento neuropsichiatria infantile, ANCI Piemonte e gli enti gestori dei servizi sociali e le centrali cooperative, la Garante, dottoressa Rita Turino, informava che con l’istituzione della figura del tutore volontario, la legge 47/2017, si pone la questione della residenza dei minori stranieri non accompagnati. A Torino la tutela pubblica dell’Assessore dà ai ragazzi la residenza in via Giulio, come sapete e sempre la Garante suggeriva di verificare la possibilità che il minore possa prendere la residenza presso la struttura in cui vive, disgiungendola da quella del tutore, auspicando di poter inserire questa opportunità nella nuova normativa regionale dedicata. L’Ufficio Vigilanza del 19 luglio stesso, prendeva contatto con l’Anagrafe, che confermava che i minori, anche quelli in tutela, dovrebbero risiedere dove vivono e concorda che il minore non deve risiedere presso il tutore volontario, privato cittadino, e pertanto è possibile dare residenza in minori presso le strutture in cui vivono. A gennaio 2019 veniva effettuato un ulteriore incontro tra l’Ufficio Vigilanza, l’Ufficio Minori Stranieri e l’Anagrafe cittadina al fine di ipotizzare percorsi possibili al termine del quale si proponeva il seguente testo da inserire nella nuova delibera: “Ai minori stranieri non accompagnati che ai sensi del Decreto Legge 4 ottobre 2018 numero 113 articolo 13 sono in possesso dei requisiti per ottenere l’iscrizione anagrafica, essa dovrà essere garantita in convivenza presso la struttura che li ospita. La convivenza anagrafica dovrà essere attivata dal responsabile della struttura inoltrando agli Uffici Anagrafici Comunali apposita richiesta. Lo stesso provvederà successivamente all’iscrizione in convivenza dei minori presenti in struttura e sarà suo incarico procedere alla tempestiva comunicazione dell’uscita dalla convivenza in caso di trasferimento o di allontanamento volontario. Dal momento che la residenza in convivenza in un presidio socio assistenziale non fa maturare competenze alla presa in carico del Comune, ove la struttura insiste, tale competenza permane in capo al servizio sociale inviante”. La Città ha già avviato, con le strutture ospitanti, un dialogo in questa direzione, auspicandosi che possa divenire nel breve tempo norma e prassi comune, in quanto ad oggi l’apertura della residenza in convivenza dipende dalla disponibilità del singolo gestore. La rivisitazione della normativa sui minori stranieri non accompagnati, è ancora in fase di discussione per quanto attiene agli aspetti gestionali. In data 10 settembre ultimo scorso la Regione, con l’invio della DGR numero 3210 del 30 agosto 2019 “Sospensione parziale dell’efficacia e differimento termine della DGR 438952 del 16/5/2019 aventi ad oggetto ‘Strutture residenziali per l’autonomia, per l’accoglienza di minori e giovani adulti e di minori stranieri non accompagnati’, modifiche ed integrazioni della DGR 25 del 18/12/12, 41642 del 24/11/2014 e 581707 del 6 luglio 2015, adottata a seguito delle istanze pervenute nei mesi di giugno e luglio ultimi scorsi da ANCI Piemonte ed Alleanza delle Cooperative Italiane, ha informato della sospensione fino al primo marzo 2020 dell’applicazione della DGR 438952 del 16/5/2019 sulle strutture di accoglienza per minori stranieri non accompagnati per quanto attiene ai requisiti organizzativi e gestionali della stessa innovati ed ha anticipato che a breve provvederà alla convocazione dell’apposito tavolo di lavoro, al fine di approfondire ulteriormente i requisiti delle strutture di cui trattasi nel superiore interesse dei minori accolti. Quel tavolo sarà la sede nella quale verrà nuovamente portata all’attenzione dei partecipanti da parte della Città la necessità di normare la residenza dei minori stranieri non accompagnati, che a nostro avviso dovrà coincidere nella formula della convivenza con il luogo ove il minore vive, consentendogli così di accedere in tempo congruo a tutti i servizi di prossimità che gli spettano di diritto”. Grazie. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie. Consigliera Tisi, prego. TISI Elide Sì, grazie. Io ringrazio la Vicesindaco della relazione, che chiedo di poter acquisire. Volevo però porre alcune questioni che a mio parere nella risposta non sono state affrontate. Allora, l’interpellanza mira ovviamente a trovare delle strade che garantiscano ai minori, attraverso il conferimento della residenza, il riconoscimento della residenza, tutti quei diritti di cui i minori devono poter fruire. Ad oggi, come ha ricordato l’Assessore, la DGR, che avrebbe dovuto dare indicazioni anche alle strutture, è stata temporaneamente sospesa, quindi si pone intanto nell’immediato un problema comunque di riconoscere a questi minori la possibilità di avere una residenza. Primo punto. La seconda questione è che non tutti i minori stranieri non accompagnati sono in struttura. Io sono a conoscenza di casi di minori che hanno un tutore volontario e poi sono inseriti in affidamento all’interno di famiglie. Quindi di nuovo per questi ragazzi, dove viene a carico, dove viene attribuita la residenza? Qual è l’indirizzo di residenza? È evidente che da un lato la possibilità di nominare un tutore ha aperto sicuramente delle opportunità in più, dall’altro ha posto dei problemi che prima non c’erano, perché fino a quando è stato l’Assessore il tutore, la residenza era in via Giulio e su questo non c’erano dubbi, e questo naturalmente garantiva anche a quei minori che magari arrivano in struttura a 17 anni e 8 mesi, o comunque molto prossimi alla maggiore età, e che all’interno di una struttura ci stanno per un periodo molto breve, salvo poi, attraverso un prosieguo amministrativo, essere inseriti in un’altra struttura. Allora io credo che vada un pochino approfondito, nel senso che il tema sicuramente la Città ha iniziato ad affrontarlo, ma, visto il rinvio della DGR, vista la difficoltà che evidentemente hanno alcuni Enti nel riconoscere la residenza, vista la casistica che non è soltanto quella delle strutture residenziali, ma anche altre, io chiederei intanto un approfondimento in Commissione e poi naturalmente, come ho chiesto all’inizio, la relazione dell’Assessore, perché io credo che una soluzione vada trovata, perché questi ragazzini la residenza devono poterla avere. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Bene. Ci sarà modo quindi di approfondire, per il verbale, l’interpellanza n. mecc. 201903117/002 in IV Commissione Consiliare. |