Interventi |
TISI Elide Sì, grazie. Ma, io aggiungerò alcuni elementi a quanto già anticipato dalla collega Artesio, queste due interpellanze avevano dei punti in comune, ma anche delle specificità, in particolare faccio riferimento al punto 1 laddove l’Assessore mi ha richiamato le linee di indirizzo, ecco, queste linee di indirizzo che, a detta dell’Assessore, sono in corso di attuazione attraverso dei processi partecipati e credo debbano, in questo processo di partecipazione, vedere anche un coinvolgimento del Consiglio Comunale nella fattispecie della Commissione specifica. Quindi credo sia importante se questo piano, perché al di là delle linee di indirizzo poi c’è una parte attuativa che deve necessariamente fare riferimento ad una dimensione di pianificazione operativa, credo debba vedere se è già stato, come dire, quantomeno impostato ed è in avvio, dalle parole dell’Assessora mi sembra di capire che è così, avere un riscontro nella Commissione di riferimento. Quindi questo come prima cosa, ma non è un mero, come dire, elemento di curiosità, ma certamente il conoscere quello che è il disegno più complessivo e quindi sia la programmazione sul sistema educativo gestione diretta, abbiamo più volte discusso qui anche delle difficoltà che sta vivendo, sia conseguentemente perché, come dire, i due temi sono strettamente correlati, con quali modalità si pensa di invece andare ad affidamenti a soggetti terzi, e quindi mi riallaccio all’ultimo punto richiamato dalla Capogruppo Artesio, non è ininfluente la modalità dell’affidamento e anche la durata, perché i soggetti che gestiscono servizi alle persone devono anche avere il tempo necessario per fare degli investimenti e superata una fase, tra virgolette, definiamola di sperimentazione, che peraltro aveva visto nel tempo diverse proroghe, io credo che bisogna riferirsi anche a quelle che sono ad esempio le norme regionali che danno delle indicazioni molto precise sui servizi alla persona, ad esempio definendo come tempo minimo quello dei tre anni, proprio per andare, come dire, ad una possibilità di consolidamento e di continuità nel servizio. Quindi credo che questo sia un tema importante da verificare, così pure la questione della modalità con la quale vengono definiti i punteggi per l’aggiudicazione. Allora, è vero che l’offerta economicamente più vantaggiosa in questo caso vedeva un punteggio di 85 sul progetto e 15 sul prezzo. Come già anticipato sappiamo che però, laddove i progetti siano con dei punteggi molto vicini, di fatto, l’aggiudicazione diventa sul prezzo. Ma aggiungerei un elemento, che la valutazione di quel 15% del prezzo, a seconda del calcolo col quale si traduce l’offerta economica in punteggio, può cambiare significativamente il peso della parte relativa al prezzo e quindi alla parte economica. Questo non lo dico io, ma ho richiamato anche una raccomandazione dell’ANAC che segnala proprio la necessità sui servizi alla persona alla committenza, di porre attenzione a come la committenza traduce in punteggio la parte economica. Allora a me questo aspetto piacerebbe approfondirlo, perché tra l’altro non riguarda soltanto i servizi educativi, ma può riguardare tutti i servizi alla persona. Credo che si possa cogliere, diciamo così, questo elemento proprio per fare una riflessione a tutto campo sugli affidamenti dei servizi alla persona e su come vengono valorizzati gli aspetti economici. Quindi io personalmente chiederei la possibilità di un ulteriore approfondimento in Commissione, in particolare su questi due aspetti; nel frattempo conosceremo l’esito del contenzioso e la decisione del TAR, quindi credo quanto mai necessario demandare un approfondimento in Commissione anche avendo questi ulteriori elementi. Grazie. |