Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Passo all’interpellanza successiva, parliamo della 03064/002 del 2019, il presentatore è sempre il Consigliere Magliano, risponde l’Assessore Finardi, o Unia? Le successive…, mi scuso, sono entrata adesso, non avevo compreso, le successive interpellanze vengono trattate congiuntamente, si tratta della 201903548/002 presentata dalla Consigliera Artesio: “Esito appalto nidi” FERRERO Viviana (Vicepresidente) E della n. mecc. 201903566/002 presentata dalle Consigliere Tisi e Foglietta: “Aggiudicazione affidamento nidi” FERRERO Viviana (Vicepresidente) Quindi i tempi per l’Assessore sono raddoppiati, risponde l’Assessore Di Martino, che ringrazio. DI MARTINO Antonietta (Assessora) Grazie. In premessa informo sulle situazioni giuridiche che si sono determinate in riferimento all’appalto. Il giorno 22 agosto 2019 veniva depositato al TAR di Torino a cura di Consorzio Torino Infanzia, ricorso contro la Città di Torino e nei confronti di “Raggio di sole” per l’aggiudicazione ad essa del Lotto n. 2 della procedura 36/2019. Il 23 agosto il Presidente facente funzioni del TAR Piemonte, con proprio decreto accoglieva la richiesta di sospensiva presentata da Consorzio Torino Infanzia ordinando alla Città di Torino di non dar corso alle attività finalizzate al subentro della gestione del servizio dell’aggiudicatario della gara prima della decisione in Camera di Consiglio dell’11 settembre. In tale data la decisione è stata rinviata al 25 di settembre, pertanto si è provveduto come richiesto dal giudice a prorogare l’affidamento alla ditta uscente sino al 30 settembre 2019. Allo stato attuale, pertanto rispondendo al punto 4 di entrambe le interpellanze il servizio è iniziato regolarmente con l’attuale gestore, ovvero Consorzio Torino Infanzia in attesa delle decisioni che il TAR vorrà adottare. Per quanto riguarda il successivo, eventuale passaggio gestionale alla Cooperativa “Raggio di sole”, al termine della procedura ricorsiva il personale sarà riassorbito e ci sarà continuità professionale con la precedente gestione, gli uffici, ovviamente, accompagneranno l’eventuale cambio gestionale per assicurare nessuna soluzione di continuità. Relativamente al punto 1 dell’interpellanza della Capogruppo Artesio occorre preliminarmente considerare che come è noto le procedure di appalto sopra soglia sono aperte alla partecipazione di operatori economici dell’intera Unione Europea e non sono previsti dalle norme i limiti territoriali, ciò posto, non potendo essere considerato negativamente il fatto che i requisiti di partecipazione alla gara fossero maturati in esperienze gestionali in territori diversi, in questo caso nel Centro Sud dell’Italia, la Commissione come richiesto dal bando di gara, ha portato la sua attenzione al progetto tecnico sviluppato nelle diverse parti, il progetto presentato dalla Cooperativa “Raggio di sole”, è stato valutato positivamente dalla Commissione e in alcuni indicatori ha avuto anche punteggi maggiori di Consorzio Torino Infanzia, per esempio per quanto riguarda l’indicatore la struttura organizzativa, le funzioni assegnate, articolazione dei tempi di lavoro del personale in relazione all’organizzazione della giornata al nido, il punteggio ottenuto in questo caso da “Raggio di sole” è stato ad esempio di 12 punti, mentre quello ottenuto dal Consorzio Torino Infanzia è di 7,53 punti, in generale il progetto è assolutamente in linea con le aspettative della Città e la cooperativa proponente dimostra di ben conoscere indirizzi e pratiche del sistema pubblico dei nidi dell’infanzia torinesi. Relativamente al punto 2 dell’interpellanza, sempre della Capogruppo Artesio e al punto 6 dell’interpellanza delle Consigliere Tisi e Foglietta, nel bando di gara erano contemplate tutte le garanzie previste dalle norme in materia di clausola sociale, il concorrente ha dichiarato nell’istanza di partecipazione, di garantire la continuità dei rapporti di lavoro alle stesse condizioni retributive e normative in essere al momento del subentro, con l’esclusione di ulteriori periodi di prova e a rispettare le norme di maggior tutela contenute nei contratti collettivi di settore di cui all’articolo 51 del Decreto Legislativo 81 del 2015, che l’aggiudicatario è tenuto ad applicare integralmente a dipendenti e soci, resta ferma la facoltà di armonizzare l’organizzazione del lavoro del subentrante, previo confronto sindacale. Inoltre come previsto dalle norme ANAC, la Cooperativa “Raggio di sole” ha presentato in sede di gara un documento denominato: “piano di riassorbimento del personale”, con il quale si impegna a riassorbire tutto il personale già impiegato con condizioni contrattuali identiche alle precedenti. Inoltre ancora, per quanto riguarda l’offerta presentata essa appare congrua per quanto riguarda il costo della manodopera e migliorativa rispetto al Consorzio Torino Infanzia, sono evidenziate le voci relative al numero di persone, la qualifica, il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro applicato, il costo orario, nonché per quanto riguarda le ore da effettuarsi nell’ambito del servizio per ogni figura professionale prevista. La Città, anche qui, ovviamente, controllerà che questa disposizione sia osservata. Relativamente al punto 3 dell’interpellanza della Capogruppo Artesio, nell’eventuale necessità di nuove assunzioni, il personale dovrà essere inquadrato nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di riferimento delle cooperative sociali o equipollente a livello corrispondente alla qualifica ricoperta e come previsto dall’articolo 19 del capitolato tecnico. La ditta aggiudicataria, infatti, dovrà applicare nei confronti di tutto il personale occupato nell’appalto, quindi anche dei nuovi assunti, le condizioni normative e retributive non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro, relative alle prestazioni rese da detto personale applicabili alla data dell’offerta, alla categoria e nella località in cui si svolgono i lavori, nonché rispettare le condizioni risultanti dalle successive integrazioni ed in genere ogni altro contratto collettivo che dovesse venire successivamente stipulato per la categoria stessa, garantendo l’applicazione dei minimi retributivi previsti dalle vigenti tabelle del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Relativamente all’interpellanza delle Consigliere Tisi e Foglietta, sul punto 1: il Consiglio Comunale ha approvato l’8 luglio 2019 la mozione n. 201900030/002: “Linee di indirizzo per un nuovo sistema integrato dei servizi per l’infanzia”, a cui rimando e che ha preso avvio in questo mese con il previsto percorso partecipato. Sulle forme di gara che diano continuità ai servizi, l’attuale legislazione in tema di appalti e le raccomandazioni dell’ANAC, sono esplicite e inderogabili, l’affidamento dei servizi deve avvenire attraverso procedure che consentano la massima competitività qualitativa ed economica tra gli operatori e la massima trasparenza, anche per evitare che si consolidino nel tempo una sorta di diritti acquisiti alla continuazione delle gestioni appaltate, pur riconoscendo l’ottimo servizio erogato dagli anni dalla cooperativa uscente. Sul punto 2: il capitolato d’appalto prevede che nell’ambito del coordinamento pedagogico comune, si eserciti il confronto sui progetti per la formazione del personale e si provveda all’elaborazione di piani formativi condivisi, è stato oggetto di valutazione il piano della formazione e l’analisi dei bisogni formativi, nonché servizi di supporto alla formazione del nostro personale, inoltre come di consueto è stata prevista la valutazione ordinaria delle strutture. Sul punto 3 non è stata prevista la presentazione di un progetto per l’inserimento lavorativo di personale svantaggiato, e quindi neanche il punteggio, confermando quanto previsto nel precedente appalto. Il punto 5 è già stato parzialmente affrontato dalla trattazione precedente, aggiungo solo che, nel caso in cui il Giudice confermi la bontà del provvedimento che aggiudica il servizio alla nuova cooperativa, si tenga presente che dovrà essere confermato dalla ditta subentrante tutto il personale e ogni addetto il quale costituisce la prima garanzia di continuità. Il capitolato prevede che la ditta incaricata della gestione del servizio partecipi al coordinamento pedagogico organizzativo e ai coordinamenti pedagogici territoriali e all’interno dei coordinamenti dovranno essere definite le indicazioni progettuali per l’elaborazione dei progetti educativi. I servizi sono incardinati nei circoli didattici comunali. Infine, sul punto 7 si chiarisce che il capitolato di gara prevedeva 85 punti al progetto del servizio e solo 15 all’offerta economica; il punteggio è stato assegnato secondo rapporto tra offerta e media delle offerte. Grazie. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie. Collega Artesio, io invito tutti a stare cortesemente nei tempi, perché abbiamo tante interpellanze e il rischio è che potremmo essere costretti a rimandarne alcune. Prego, collega Artesio. ARTESIO Eleonora Intanto voglio rassicurare l’Assessora Di Martino che non ho alcuna vocazione sovranista e quindi non sono particolarmente preoccupata del fatto che le gare secondo le procedure europee e nazionali siano aperte a tutti i possibili concorrenti, né credo di dover svolgere questa rassicurazione nei confronti di una Giunta che fino a quindici giorni fa governava il Paese con una forza politica sovranista. Punto n. 2, la preoccupazione che io voglio qui esprimere ha due profili; il primo profilo ha trovato soddisfazione nella risposta dell’Assessore e trovava rassicurazione nella stesura del capitolato. Sono stati iscritti nei documenti di istruttoria della gara, e sono stati confermati in questa risposta, tutti i requisiti di continuità delle garanzie occupazionali, non soltanto in termini quantitativi, continuità per le persone, ma anche in termini qualitativi, inquadramento secondo le procedure precedentemente applicate a quelle stesse professionalità. Questa è una delle questioni sulle quali ovviamente il Consiglio Comunale vigilerà. La rassicurazione che è stata fornita al momento appare sufficiente, ma la preoccupazione espressa con l’interpellanza in discussione, ha una natura più profonda e più duratura e la natura è la seguente: noi siamo passati, nel momento della cosiddetta esternalizzazione dei servizi per la prima infanzia, da un profilo di concessione ad un profilo di affidamento di servizi a terzi. Dal punto di vista meramente teorico, il passaggio è un passaggio positivo, perché la concessione, come ci è stato spiegato in una nota brillante del nostro Segretario Comunale, significa la cessione di titolarità per un certo numero di tempo, tanti quanti gli anni della concessione, mentre l’affidamento di servizi a terzi consente il mantenimento della titolarità alla stazione appaltante, cioè al Comune di Torino. La questione prima è: questo argomento non avrebbe meritato un’informativa nei confronti del Consiglio Comunale per valutare come si era realizzata la concessione in passato, concessione sulla quale peraltro altri soggetti cofinanziatori, le fondazioni bancarie, erano intervenuti rispetto alla nuova procedura adottata dal Comune? Forse sì, ma questo non è avvenuto, non possiamo evidentemente fare un processo al passato, guardiamo alla situazione attuale. La preoccupazione della situazione attuale è la seguente, che ancorché si proceda con una gara secondo l’offerta economicamente vantaggiosa, quindi fondata sulla qualità del progetto tecnico, se il progetto tecnico non ha categorie puntualmente definite quali quelle a cui siamo abituati per la qualità dei nostri servizi, ovvero, se il progetto tecnico in via ipotetica fosse a maglie troppo larghe, per cui in sostanza sul piano dell’illustrazione teorica più progetti tecnici possono essere equivalenti, il rischio è che anche con l’offerta economicamente più vantaggiosa il confronto non avvenga più sulla qualità e sul merito, ma che avvenga sul prezzo. Questa è la questione. Quindi la questione, che noi stiamo ponendo, è che le offerte economicamente più vantaggiose, in specie riguardanti servizi alla persona, in specie riguardanti i Servizi Educativi, in specie riguardanti i minori da zero a tre anni, abbiano sul piano della progettazione di qualità, cioè quella educativa, tutte le garanzie che riteniamo doverose per il livello di offerta educativa a cui il Comune di Torino ha abituato i propri concittadini e mi auguro intenda continuare a mantenerli. Allora, da questo punto di vista io ho fatto un po' di indagini sugli altri capitolati di altre Amministrazioni e mi sono ad esempio resa conto che nel capitolato del Comune di Milano c’è una declinazione, persino eccessiva, dato il puntiglio di disarticolazione della giornata educativa, di quelle che sono le pretese che il Comune ha nei confronti dei concorrenti alle proprie gare; gare anche quelle secondo l’offerta economicamente più vantaggiosa. Lì si declina addirittura il tempo educativo, l’organizzazione della giornata educativa, i tempi da dedicare alle attività coi bambini, i tempi da dedicare alle attività con le famiglie, i tempi da dedicare alle attività con il territorio. Quindi, il mio suggerimento è, che se l’obiettivo di tutti è quello di fare arrivare tutti gli operatori capaci di fornire il massimo di qualità, da quale che sia la Regione di provenienza, lo facciano secondo criteri di qualità al massimo; non al massimo ribasso, criteri di qualità al massimo. La terza e ultima considerazione, sulla quale concludo, è la seguente: l’appalto di cui stiamo parlando dura due anni, la mozione dell’8 luglio ricordata qui dall’Assessore magnificava le future progressive sorti del sistema educativo 0-6 secondo gli indirizzi forniti dalla Maggioranza 5 Stelle di questo Consiglio Comunale, allora la domanda è: come facciamo a costruire una continuità di sistema educativo integrato con soggetti che mutano di due anni in due anni? È evidente che lo stiamo facendo con gli operatori di quei servizi, che sono operatori che transitano da un modello gestionale ad un altro modello gestionale, quindi io sarò molto attenta, perché sono stata anche molto coinvolta dalla discussione di quella mozione e devo dire anche sfortunatamente penosamente coinvolta dall’andamento di quella mozione; sarò molto attenta nel vedere come quest’Amministrazione tenterà di fondare il sistema integrato 0-6 sulla qualificazione del personale, perché certo non può immaginare di farlo con soggetti gestori che mutano ogni due anni. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Bene. Collega Tisi, prego. TISI Elide Sì, grazie. Ma, io aggiungerò alcuni elementi a quanto già anticipato dalla collega Artesio, queste due interpellanze avevano dei punti in comune, ma anche delle specificità, in particolare faccio riferimento al punto 1 laddove l’Assessore mi ha richiamato le linee di indirizzo, ecco, queste linee di indirizzo che, a detta dell’Assessore, sono in corso di attuazione attraverso dei processi partecipati e credo debbano, in questo processo di partecipazione, vedere anche un coinvolgimento del Consiglio Comunale nella fattispecie della Commissione specifica. Quindi credo sia importante se questo piano, perché al di là delle linee di indirizzo poi c’è una parte attuativa che deve necessariamente fare riferimento ad una dimensione di pianificazione operativa, credo debba vedere se è già stato, come dire, quantomeno impostato ed è in avvio, dalle parole dell’Assessora mi sembra di capire che è così, avere un riscontro nella Commissione di riferimento. Quindi questo come prima cosa, ma non è un mero, come dire, elemento di curiosità, ma certamente il conoscere quello che è il disegno più complessivo e quindi sia la programmazione sul sistema educativo gestione diretta, abbiamo più volte discusso qui anche delle difficoltà che sta vivendo, sia conseguentemente perché, come dire, i due temi sono strettamente correlati, con quali modalità si pensa di invece andare ad affidamenti a soggetti terzi, e quindi mi riallaccio all’ultimo punto richiamato dalla Capogruppo Artesio, non è ininfluente la modalità dell’affidamento e anche la durata, perché i soggetti che gestiscono servizi alle persone devono anche avere il tempo necessario per fare degli investimenti e superata una fase, tra virgolette, definiamola di sperimentazione, che peraltro aveva visto nel tempo diverse proroghe, io credo che bisogna riferirsi anche a quelle che sono ad esempio le norme regionali che danno delle indicazioni molto precise sui servizi alla persona, ad esempio definendo come tempo minimo quello dei tre anni, proprio per andare, come dire, ad una possibilità di consolidamento e di continuità nel servizio. Quindi credo che questo sia un tema importante da verificare, così pure la questione della modalità con la quale vengono definiti i punteggi per l’aggiudicazione. Allora, è vero che l’offerta economicamente più vantaggiosa in questo caso vedeva un punteggio di 85 sul progetto e 15 sul prezzo. Come già anticipato sappiamo che però, laddove i progetti siano con dei punteggi molto vicini, di fatto, l’aggiudicazione diventa sul prezzo. Ma aggiungerei un elemento, che la valutazione di quel 15% del prezzo, a seconda del calcolo col quale si traduce l’offerta economica in punteggio, può cambiare significativamente il peso della parte relativa al prezzo e quindi alla parte economica. Questo non lo dico io, ma ho richiamato anche una raccomandazione dell’ANAC che segnala proprio la necessità sui servizi alla persona alla committenza, di porre attenzione a come la committenza traduce in punteggio la parte economica. Allora a me questo aspetto piacerebbe approfondirlo, perché tra l’altro non riguarda soltanto i servizi educativi, ma può riguardare tutti i servizi alla persona. Credo che si possa cogliere, diciamo così, questo elemento proprio per fare una riflessione a tutto campo sugli affidamenti dei servizi alla persona e su come vengono valorizzati gli aspetti economici. Quindi io personalmente chiederei la possibilità di un ulteriore approfondimento in Commissione, in particolare su questi due aspetti; nel frattempo conosceremo l’esito del contenzioso e la decisione del TAR, quindi credo quanto mai necessario demandare un approfondimento in Commissione anche avendo questi ulteriori elementi. Grazie. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie. Interpreto la necessità di continuare a vigilare su questo appalto, sul suo esito e soprattutto la gestione dello stesso come la volontà da parte delle Consigliere di andare in approfondimento in Commissione Consiliare; se confermano mandiamo in approfondimento la n. mecc. 201903548/002 e la n. mecc. 201903566/002, anzi solo la n. mecc. 201903566/002, che sarà approfondita quindi in V Commissione Consiliare. |