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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Settembre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 24
MOZIONE 2019-01465
"PULCIMANIA: ATTIVIT? SOCIALE E AMBIENTALE DI INTERESSE PUBBLICO" PRESENTATA IN DATA 17 APRILE 2019 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO. (Mancanza numero legale)
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Passiamo al punto n. 10, la mozione n. meccanografico 201901465/002 presentata da
Lo Russo e altri, oggetto:

“Pulcimania, attività sociale e ambientale di interesse pubblico”

SICARI Francesco (Presidente)
Viene trattata? Sì.
Un attimo... Prego, Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Dunque, questa mozione, che in realtà data un po’ di tempo, in realtà è stata mandata
direttamente in Aula in quanto, dal 17 aprile 2019 ad oggi, la Maggioranza non ha mai
ritenuto di affrontare la questione in Commissione. Io non capisco la ragione di questo
ostracismo a discutere in Commissione, quindi Presidente sarò un pelo più lento
nell’illustrazione perché avrei voluto veramente confrontarmi, e con l’allora Assessore
Montanari, e con gli Uffici. Dunque, la questione origina dalla nota vicenda della
chiusura del cosiddetto “Mercato di Pulcimania” in via Sansovino 265 - questa
questione di questo tipo di mercati è una questione che in questo mandato non si capisce
per quale ragione è di particolare difficoltà operativa - che fondamentalmente innescò,
nell’aprile del 2019, una discreta e vivace polemica relativamente al rispetto della
legalità, ricorderanno i Consiglieri del Movimento 5 Stelle, e delle incompatibilità
relativamente alla destinazione d’uso di quel sedime classificato “I.N.” con quel tipo di
attività che era sostanzialmente non classificabile come baratto, a differenza di quanto
sosteneva l’associazione che gestiva dentro quell’immobile il mercato, invece piuttosto
come una normale o pressoché normale, questa è la tesi dell’Amministrazione
comunale, azione di cosiddetto mercato non autorizzato, e intorno a questa questione si
è sviluppata una vivace polemica proprio perché eravamo anche nel periodo in cui c’era
la famosa questione dello spostamento del suk, non era ancora emersa, come è emersa la
scorsa settimana, ringrazio la Vicecapogruppo Foglietta, la, diciamo così, strabica - per
usare un eufemismo - modalità con cui l’Assessore Sacco gestisce queste partite, per cui
c’è un rigore frontale e un legalitarismo assoluto rispetto a questo tipo di situazioni, poi
dalle altre parti, come risulterebbe essere emerso non più tardi di una decina di giorni fa,
a fronte di esposti presentati all’Assessore al Commercio che denunciano una anomalia
nella tariffazione e nella fatturazione delle piazzole - faccio riferimento alla situazione
del Balon - invece lì, come dire... tutto questo legalitarismo non lo vediamo, ma stiamo
al punto della mozione. L’oggetto è piuttosto interessante e lo stimolo che volevamo
dare alla Giunta era quello di considerare di ribaltare il piano del ragionamento rispetto
alla compatibilità urbanistica, e cioè considerare il meccanismo di gestione di
quest’attività come un’azione di carattere di interesse pubblico, per quali ragioni?
Perché è evidente che le persone, che sono state messe alla porta dopo l’azione
dell’Amministrazione, di fatto, salvo rare eccezioni credo veramente trascurabili, sono
persone che proprio non godono di quelle particolari condizioni economiche tali da
giustificare alti tenori di vita; sono persone che in molti casi hanno davvero situazioni
sociali piuttosto difficili e che vedevano in questo tipo di opportunità una modalità, a
nostro modo di vedere, peraltro neanche tanto invasiva in quanto quell’azione era voluta
dal quartiere dentro un immobile privato, non ha mai dato fastidio a nessuno peraltro
neanche in termini di traffico, e in qualche modo si poteva trovare, questa è la proposta
che facciamo nella mozione, una soluzione che tenesse insieme le diverse esigenze: da
un lato quello di normare in maniera corretta e regolare l’azione di questo tipo di attività
e contemporaneamente essere coerenti e conformi all’impostazione urbanistica ed
edilizia del Piano Regolatore, la cui variante urbanistica che avrebbe dovuto convertire
da area I.N. ad area commerciale per rendere legittima formalmente l’attività era
oggettivamente incompatibile con una questione di tempi di esecuzione e avrebbe
provocato un enorme esborso da parte dell’operatore privato proprietario dell’immobile
nella valorizzazione urbanistica, per contro un eventuale 106 di carattere in deroga
all’area I.N., anche questa, si configurava comunque come un’attività del tutto
incompatibile con l’eventuale remunerazione di questo tipo di azione. Allora, provando
a suggerire un percorso, ci siamo permessi di fare riferimento, peraltro in maniera non
del tutto inedita, ma anzi abbastanza praticata, non su questa questione ma su tante altre
questioni, a una previsione piuttosto intelligente del nostro Piano Regolatore che è
quella dell’art. 8, per la precisione... scusate, l’art. 3.7, lettera A delle norme di
attuazione al Piano Regolatore; cosa dicono queste norme? Che sostanzialmente è
possibile svolgere all’interno di aree di altra destinazione urbanistica, che non siano i
servizi pubblici in senso stretto, o i servizi privati di interesse pubblico, attività che
possono essere assimilate al servizio pubblico attraverso una modalità che è quella del
convenzionamento con la Città; cioè, tradotto in altri termini, la Città attraverso una
propria delibera di Giunta può approvare una convenzione urbanistica in cui disciplina
chiaramente quali sono le negoziazioni che, dal punto di vista operativo, il Comune fa
con l’operatore privato. Traduco con un esempio questa questione: ad esempio
potrebbe, io qui guardo la Vicesindaca Schellino, imporre o proporre all’operatore
privato una quota parte di operatori segnalati dai servizi, potrebbe generare... e qui in
una cifra che ovviamente consente contemporaneamente da un lato il mantenimento
dell’attività, dall’altro lato, la possibilità a queste persone di poter svolgere liberamente
questo tipo di iniziativa in una piena conformità; potrebbe ad esempio immaginare che
nell’operazione di sorveglianza/di gestione operativa si inserissero persone
svantaggiate, persone che arrivano dalla cooperazione sociale, persone che arrivano e
facendo diventare quello che è un problema burocratico e amministrativo, invece, una
modalità anche un po’ innovativa di gestione di una situazione che oggettivamente nel
momento in cui ci si affida alla modalità che è stata seguita fino qui, che è quella di
dire: “Quella roba lì è commercio e conseguentemente un commercio che non può
essere compatibile con l’area I.N.”, diffide e risarcimenti, forse, non si fa a nostro modo
di vedere l’interesse pubblico. Siccome all’epoca c’era un po’ di timore, questi
ragionamenti mi sarebbe piaciuto farli in Commissione, comunque c’era una certa quale
attitudine, come dire, ad avere quasi paura di affermare di assumere che quello era un
interesse pubblico. La copertura politica alla Giunta la diamo noi, perché per noi è
interesse pubblico fare quella roba lì e diamo una copertura politica perché riteniamo
che questo tipo di attività, considerate in questi termini, sono attività sociali che servono
a persone in disagio che hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese; possono essere
anche delle attività lavorative informali che tutto sommato, anzi, può essere anche un
esempio innovativo di gestione di questo tipo di problematiche e quindi questo è
l’auspicio della mozione, provare almeno a considerare l’ipotesi. Cioè, che in buona
sostanza si provi a verificare se esistono, poi se non esistono non saranno esistite perché
è un tema di negoziazione tra Amministrazione Pubblica e operatore privato, le
condizioni per arrivare a una pattuizione di modalità di gestione ordinaria di questo tipo
di situazioni che, verosimilmente, in un atto convenzionale approvato dalla Giunta,
quindi facciamo addirittura un atto di fede, non mettiamo neanche gli indirizzi, li
decliniamo a verbale ma non sono neanche scritti, proprio più liberi di così si muore,
però è davvero un peccato, onestamente, che ci si limiti a un atteggiamento che è
squisitamente burocratico e che, soprattutto nel caso di specie, non va nell’interesse
delle persone. Allora, noi speriamo che il neo Assessore Iaria, che peraltro conosce
anche bene dal punto di vista territoriale, è stato Consigliere di Circoscrizione alla 5, sa
quanto tutte le Amministrazioni che si sono succedute, io stesso quando rivestivo ruoli
di Amministrazione non ho avuto nessuna difficoltà ad andare a rappresentare la Città
quando invitato, l’ha fatto l’Assessore Giusta; è una cosa oggettivamente risolvibile se
si vuole e se c’è la volontà politica di farlo. Il problema è: sì ma chi è che dà la
copertura politica e l’affermazione davanti a un giudice che dice che abbiamo fatto delle
co... la faccio io, lo firmo, non ho problemi, mi assumo io la responsabilità se volete, me
l’assumo io la responsabilità di fare il primo firmatario, non ho problemi a difendere in
qualunque sede l’esigenza pubblica di questo tipo di operazione. Quindi io spero,
davvero, che la Maggioranza possa accogliere questa istanza e spero che l’Assessore
Iaria possa far suo, anche se proveniente dal Partito Democratico, un suggerimento
metodologico per provare a risolvere un problema senza dover scomodare i massimi
sistemi, senza dover fare varianti urbanistiche, senza dover fare valutazioni ambientali
strategiche, senza dover fare cambi, autorizzazioni commerciali con una semplice e
banale convenzione, ai sensi dell’art. 3.7, lettera A delle nostre norme di attuazione al
Piano Regolatore.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Fornari.

FORNARI Antonio
Sì, grazie, Presidente. Mah, sulla questione di Pulcimania... quando è venuta fuori,
ovviamente, anche noi come Gruppo consiliare abbiamo ricevuto qualche operatore che
da anni aveva uno spazio all’interno di quella struttura, e ci siamo resi disponibili sin da
subito ad organizzare degli incontri sia con l’Assessore Sacco, ricordo, con l’ex
Assessore Montanari per cercare di capire un po’, di approfondire la questione.
Obiettivamente però dall’altra parte ci siamo trovati un verbale della Polizia Municipale
che parlava chiaro: perché se effettivamente l’attività di chi operava all’interno del... là
dentro, all’interno di quel fabbricato e quindi i singoli operatori che erano persone che
svolgevano quell’attività per, diciamo, arrotondare il più delle volte magari un introito e
quindi svolgevano un’attività al sabato e alla domenica e che quindi di conseguenza
potevano anche rientrare in una sorta di attività sociale e quindi di aiuto che poi è un po’
quello che succede al mercato di libero scambio il Barattolo. Basta ricordare che proprio
questa Amministrazione ha fatto un investimento su via Carcano e mi auguro che, oltre
alla domenica, anche il sabato possa prendere..., quel mercato possa crescere com’è
successo per la domenica; crescere però in maniera ordinata e rispettando le regole.
Perché la questione qual è sul fabbricato di via Sansovino? Ecco, quel fabbricato lì non
era un fabbricato idoneo, non era un fabbricato per svolgere un’attività commerciale,
perché era un fabbricato industriale, e fino a prova contraria c’è una normativa edilizia,
ci sono delle regole sulla sicurezza di chi accede in determinati locali che non possiamo
derogare, non basta una copertura politica perché altrimenti con la copertura politica
diamo copertura politica a chiunque e in passato abbiamo visto che con abusi a gogo
bastava una copertura politica e si faceva di tutto. Io direi che magari a un certo punto
bisogna fare il punto della situazione e dire: “Basta coperture politiche, rispettiamo le
regole” in primis, per rispettare le regole significa che se tu vuoi svolgere un’attività
commerciale, come svolgeva il... come dice il verbale della Polizia Municipale - questo
non lo dico io, lo dice il verbale della Polizia Municipale, che non è un mio amico, non
sono miei amici quelli della Polizia Municipale, è un ente certificato del Comune di
Torino che va lì - ha fatto un verbale chiaro, dove diceva che all’interno c’erano tre bar
senza alcuna licenza, quindi all’interno c’erano ristoranti e bar che non avevano nessuna
licenza però andava tutto bene perché lì era un’attività sociale e quindi le norme sulla
sicurezza, sull’igiene, sull’ASL, qualsiasi cosa, potevano anche non essere rispettare
perché si svolgeva un’attività sociale. Non funziona così perché bisogna rispettare chi fa
un’attività commerciale e ha una partita IVA, paga le tasse, paga la TARI, paga
qualsiasi roba e invece lì dentro no perché comunque da un giorno all’altro decidiamo
che quella è un’attività di servizio pubblico e quindi le norme possono non rispettarsi. Io
sinceramente a questo gioco non ci sto, e personalmente voterò no a questa mozione e
mi auguro che anche la Maggioranza voti no, perché una cosa è l’attività sociale se si
costruisce insieme alla Città, perché io mi sarei aspettato da chi aveva quel fabbricato lì
dentro un’interlocuzione con la Città in cui si diceva: “Io voglio svolgere quest’attività
sociale per la Città, troviamo un modo per farlo”, ma non che io prima inizio l’attività,
faccio pubblicità su tutti i giornali, affitto gli spazi - quello che diceva il verbale della
Polizia Municipale - a 200 euro al mese per 250 spazi, può fare un calcolo facile su
quanto era l’introito per quel tipo di attività; quindi non era sicuramente un’attività
sociale perché aveva un introito fisso mensile, quindi..., poi, per fortuna, dopo alcune
segnalazioni, che tra l’altro anche il Consigliere Magliano con un’interpellanza ha fatto
presente, dopo alcune segnalazioni è andata la Polizia Municipale, ha verificato la
situazione ed è stata chiusa quell’attività. Quello che poi però voglio ribadire è che da
parte dell’Amministrazione c’è tutta la disponibilità a regolarizzare una situazione ma
bisogna regolarizzarla in base alla normativa, non creare delle scorciatoie e dare
copertura politica, perché io copertura politica a chi non rispetta le regole non la voglio
dare. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliere Versaci.

VERSACI Fabio
Grazie, Presidente. No, sarebbe stato interessante approfondirlo in Commissione e poi
alla scadenza del trentesimo giorno è stata mandata in Aula, sono passati... 5 mesi da
allora, 4 mesi, nel senso è rimasta sempre in Consiglio Comunale, quindi se c’era
davvero la volontà di approfondirla in Commissione sarebbe stato meglio perché ci
sono delle tematiche, come ha detto il collega Fornari, di cui noi Consiglieri ci siamo
anche occupati e che bisognerebbe approfondire, nel senso che uno viene qui e dice:
“No, facciamo così” e... la questione è molto complessa, si parla di 8/9 anni, adesso non
mi ricordo, sono successe tante cose, ci sono tante normative che non sono state
rispettate, ci sono tante altre cose che si potrebbero fare per migliorare quella situazione,
in Commissione non ci siamo andati e quindi adesso approfondirla qui un lunedì
qualsiasi dopo mesi che è sospesa in Commissione non mi sembra opportuno, quindi io
condivido l’intervento del collega Fornari del votare contro questo atto e poi magari in
Commissione potremmo approfondire le tematiche anche perché ci sono anche delle
altre cose da approfondire che forse qui non si farebbe un buon lavoro diciamo per le
tempistiche del Consiglio.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie. Prego, Consigliera Foglietta.

FOGLIETTA Chiara
Sì, grazie, Presidente. Io le ricordo che se la Minoranza manda in Aula degli atti art. 35,
cosa che è permessa dal nostro regolamento, è perché evidentemente i Presidenti di
Commissione che sono espressione della sua forza politica non hanno mai tempo di
calendarizzarli; fosse successo solo per questo, è successo anche per tantissimi altri atti,
Presidente. Io intervengo solo per ribadire e apprezzare la svolta legalitaria dei suoi
colleghi del Movimento 5 Stelle che, giustamente, e io lo rivendico con forza, faccio
anche mie le parole del Consigliere Fornari che dichiara a verbale che non si può dare
copertura politica a situazioni a cui giustamente non si può dare copertura politica, e che
è necessario che chi svolge attività sociali lo faccia nel rispetto delle regole. Guardi
Presidente, ma avessimo rispettato le regole, avessimo ascoltato taluni Consiglieri sei
mesi fa non ci troveremmo oggi in spiacevoli situazioni di cui io mi sono fatta prima
firmataria.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie. Prego, Consigliere Russi.

RUSSI Andrea
Sì, io non intervengo nello specifico nel merito di questo atto. Volevo soltanto
specificare come Presidente di III Commissione che sinceramente può capitare a volte
che nelle contingenze dei vari argomenti trattati si vada un po’ più in là con i tempi, ma
qua si è arrivati al trentunesimo giorno e siamo andati in Aula senza neanche attendere
la proposta di una data alternativa. Io penso che se i giorni non sono 30 ma possono
diventare 35, 40, okay, si va contro il regolamento ma lo spazio per la discussione c’è,
poi è rimasta quattro mesi in aula. Quindi io a questo punto non ho neanche visto... nella
Minoranza tutta questa... cioè non ho compreso l’urgenza di mandarla in Consiglio
subito e poi farla aspettare quattro mesi in Consiglio prima della votazione. Detto ciò,
io, come anche la Consigliera Canalis molto spesso è testimone, a volte ci sono atti che
sono in attesa e ricevo un sollecito e mi impegno con il proponente a trovare una data,
qua non è neanche arrivato, in una sorta di correttezza istituzionale che cerco sempre di
mantenere con tutti i Commissari, io... questo è arrivato però in III Commissione, era
una III più II, però è arrivato in III più II quindi era assegnato alla mia Commissione e
in ogni caso, ripeto, basta contattare il Presidente talvolta e i problemi, anche di
programmazione, si risolvono; qua è proprio mancata la volontà, solitamente mi
arrivano una volta i solleciti che provvedo a risolvere, in questo caso neanche quello,
quindi invito tutti quanto a farlo, anche gli altri Presidenti. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, grazie a lei. Ricordo che gli atti vengono assegnati in Consiglio, quindi solitamente
leggo la mozione proposta, viene assegnata alla III più II. Mi dispiace sentire oggi che è
stata sbagliata l’assegnazione; si poteva intervenire sul momento e magari forse non
avremmo trovato questa situazione spiacevole. Prego, Assessore Sacco.

SACCO Alberto (Assessore)
Solo alcune doverose precisazioni: mi piace citare una frase che è stata detta poco fa,
siamo stati accusati di avere un atteggiamento squisitamente burocratico nella gestione
di quest’area, allora sono andato a rivedermi la documentazione: tutto nasce da
un’interpellanza del Consigliere Magliano a cui il dottor Mangiardi è andato a fare tutta
una serie di verifiche ed è risultato che questo Pulcimania dal 2011 ha presentato una
serie di pratiche un po’ difformi, diciamo così, dall’attività svolta, quindi 2011-2019. Le
accuse che vengono mosse diversamente sul Balon sono estremamente diverse; si parla
di un documento anonimo presentato pochi mesi fa, per cui ci sono stati tutta una serie
di incontri dei miei uffici con gli interlocutori, abbiamo incontrato chi l’aveva
presentato; l’altro giorno, finalmente, sono state depositate queste benedette fatture,
abbiamo chiesto copia delle fatture e procederemo, e purtroppo in maniera
squisitamente burocratica prenderemo tutti i provvedimenti opportuni. Diciamo che
noto una certa simmetria tra 2011 e maggio/marzo 2018 o luglio con richieste
immediate di chiarimenti. Io adesso, ovviamente nel 2011 ero... sono ancora un
avvocato, ma facevo un altro lavoro; da parte mia c’è assolutamente la volontà perché
sono consapevole dell’alto valore sociale che ha il mercatino di Pulcimania, certamente
non si può dare una copertura politica se non c’è il rispetto delle regole, né da una parte
né dal Balon, perché per me è utilissimo Pulcimania per tutta una serie di ragioni, come
può essere utilissimo il Balon per tutta un’altra serie di ragioni. Quindi da parte nostra
cercheremo di trovare delle soluzioni per far sì che continuino ad avere un ruolo sociale
importante assolutamente nel rispetto delle regole; come purtroppo Pulcimania abbiamo
dovuto prendere dei provvedimenti perché chiamati qua in Aula da un Consigliere e poi
sollecitati, perché non è stato soltanto un intervento, c’è stato un richiamo dopo pochi
mesi, questo è stato un provvedimento necessario che abbiamo dovuto prendere e se
dovremo prendere dei provvedimenti necessari con il Balon, tanto da arrivare a
situazioni drastiche, lo faremo senza alcun tipo di problema, ma proprio senza... certo è
che indubbiamente la collettività paga e ne ha già pagato in passato per queste decisioni,
come sono stati chiamati, “atteggiamenti squisitamente burocratici”, ma diciamo magari
anche un po’ forzati da un clima, da un sistema, da un certo atteggiamento che ci porta
necessariamente a prendere delle decisioni che sicuramente comportano dei problemi
alla collettività ma che sono inevitabili per non avere ulteriori conseguenze.

SICARI Francesco (Presidente)
Ci sono altri interventi? Le lascio due minuti perché siamo nella discussione, prego.

LO RUSSO Stefano
Io credo che non si sia compreso il merito, nessuno, lo dico con franchezza, non me ne
stupisco onestamente e poi non c’è né l’Assessore all’Urbanistica né quello al Piano
Regolatore quindi mi rendo conto che parliamo di questioni se vogliamo anche tecniche.
Io credo che sia utile dopo la votazione del Movimento 5 Stelle contraria che ci sia
almeno lo scrupolo di andarsi a leggere l’art. 3.7 (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). No, però mi sarei aspettato da lei, Assessore Iaria, un maggior grado di
approfondimento su questa questione perché in realtà può essere una strada questa,
potete anche respingerla, mi piacerebbe vederne delle altre di strade, onestamente,
quindi io becco il voto contrario, ci becchiamo il voto contrario, verifichiamo se
effettivamente, da qua al 2021, trovate altre strade per poter sviluppare quest’attività
che, oggettivamente, sennò non sarebbe stato chiuso, ha violato le norme e nessuno lo
nega, esattamente com’è capitato a tanti dehors, nelle more che i suoi tre anni per la
gestazione del Regolamento dehors sviluppasse un nuovo regolamento, eccetera,
eccetera, eccetera; è la differenza che passa tra l’essere, come dire, persone che hanno a
cuore di trovare le soluzioni per risolvere i problemi - quando le interessano, Assessore
Sacco, perché invece a quanto ci risulta alcuni problemi non le interessano - e invece
persone che hanno un approccio che è quello che state tenendo dagli interventi... il
Consigliere Fornari, il Consigliere Versaci, il Consigliere Russi che ha parlato e la
questione era assegnata alla II Commissione e III, non alla III e II, perché è una
questione urbanistica e io ho inserito in questo tipo di discussione il predecessore
dell’Assessore Iaria, la ragione per cui andiamo oggi in Aula è che abbiamo dato una
settimana di tempo al nuovo Assessore in quanto ritenevamo utile, alla luce di questa
esperienza, che lui potesse in qualche modo illuminarci. È un’occasione persa, io spero
che troviate voi la soluzione, è un’occasione anche per costruire delle occasioni di
economia informale e dare un po’ qualche sfogo a delle persone che oggettivamente
magari ...

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

LO RUSSO Stefano
... intorno a questa cosa avrebbero anche potuto trovare una modalità diversa di introito
economico. È un dispiacere vedere che ci si appella al Regolamento e all’art. 35, ci si
appella alle violazioni edilizie, ci si appella al fatto che è del PD e che la presento io che
sono cattivo e brutto e lo si fa sulla pelle di queste persone.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Versaci.

VERSACI Fabio
Chiedo solamente al Presidente, visto che ci sono qua i Presidenti e il tema è
sicuramente interessante che era stato assegnato alla III più II, l’ho letto adesso, chiedo
ai Presidenti ma anche a Russi, lo lascio qua a verbale, se possono convocare nelle
prossime settimane una congiunta con l’argomento in questione perché penso sia
importante approfondirlo.

SICARI Francesco (Presidente)
Se non ci sono altri interventi, proseguiamo con la votazione dell’atto.
Prego Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione.
Favorevoli 3, contrari 15, astenuti zero. La votazione non è valida perché non c’è il
numero legale in Aula.
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