Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Passiamo al punto n. 10, la mozione n. meccanografico 201901465/002 presentata da Lo Russo e altri, oggetto: “Pulcimania, attività sociale e ambientale di interesse pubblico” SICARI Francesco (Presidente) Viene trattata? Sì. Un attimo... Prego, Capogruppo Lo Russo. LO RUSSO Stefano Dunque, questa mozione, che in realtà data un po’ di tempo, in realtà è stata mandata direttamente in Aula in quanto, dal 17 aprile 2019 ad oggi, la Maggioranza non ha mai ritenuto di affrontare la questione in Commissione. Io non capisco la ragione di questo ostracismo a discutere in Commissione, quindi Presidente sarò un pelo più lento nell’illustrazione perché avrei voluto veramente confrontarmi, e con l’allora Assessore Montanari, e con gli Uffici. Dunque, la questione origina dalla nota vicenda della chiusura del cosiddetto “Mercato di Pulcimania” in via Sansovino 265 - questa questione di questo tipo di mercati è una questione che in questo mandato non si capisce per quale ragione è di particolare difficoltà operativa - che fondamentalmente innescò, nell’aprile del 2019, una discreta e vivace polemica relativamente al rispetto della legalità, ricorderanno i Consiglieri del Movimento 5 Stelle, e delle incompatibilità relativamente alla destinazione d’uso di quel sedime classificato “I.N.” con quel tipo di attività che era sostanzialmente non classificabile come baratto, a differenza di quanto sosteneva l’associazione che gestiva dentro quell’immobile il mercato, invece piuttosto come una normale o pressoché normale, questa è la tesi dell’Amministrazione comunale, azione di cosiddetto mercato non autorizzato, e intorno a questa questione si è sviluppata una vivace polemica proprio perché eravamo anche nel periodo in cui c’era la famosa questione dello spostamento del suk, non era ancora emersa, come è emersa la scorsa settimana, ringrazio la Vicecapogruppo Foglietta, la, diciamo così, strabica - per usare un eufemismo - modalità con cui l’Assessore Sacco gestisce queste partite, per cui c’è un rigore frontale e un legalitarismo assoluto rispetto a questo tipo di situazioni, poi dalle altre parti, come risulterebbe essere emerso non più tardi di una decina di giorni fa, a fronte di esposti presentati all’Assessore al Commercio che denunciano una anomalia nella tariffazione e nella fatturazione delle piazzole - faccio riferimento alla situazione del Balon - invece lì, come dire... tutto questo legalitarismo non lo vediamo, ma stiamo al punto della mozione. L’oggetto è piuttosto interessante e lo stimolo che volevamo dare alla Giunta era quello di considerare di ribaltare il piano del ragionamento rispetto alla compatibilità urbanistica, e cioè considerare il meccanismo di gestione di quest’attività come un’azione di carattere di interesse pubblico, per quali ragioni? Perché è evidente che le persone, che sono state messe alla porta dopo l’azione dell’Amministrazione, di fatto, salvo rare eccezioni credo veramente trascurabili, sono persone che proprio non godono di quelle particolari condizioni economiche tali da giustificare alti tenori di vita; sono persone che in molti casi hanno davvero situazioni sociali piuttosto difficili e che vedevano in questo tipo di opportunità una modalità, a nostro modo di vedere, peraltro neanche tanto invasiva in quanto quell’azione era voluta dal quartiere dentro un immobile privato, non ha mai dato fastidio a nessuno peraltro neanche in termini di traffico, e in qualche modo si poteva trovare, questa è la proposta che facciamo nella mozione, una soluzione che tenesse insieme le diverse esigenze: da un lato quello di normare in maniera corretta e regolare l’azione di questo tipo di attività e contemporaneamente essere coerenti e conformi all’impostazione urbanistica ed edilizia del Piano Regolatore, la cui variante urbanistica che avrebbe dovuto convertire da area I.N. ad area commerciale per rendere legittima formalmente l’attività era oggettivamente incompatibile con una questione di tempi di esecuzione e avrebbe provocato un enorme esborso da parte dell’operatore privato proprietario dell’immobile nella valorizzazione urbanistica, per contro un eventuale 106 di carattere in deroga all’area I.N., anche questa, si configurava comunque come un’attività del tutto incompatibile con l’eventuale remunerazione di questo tipo di azione. Allora, provando a suggerire un percorso, ci siamo permessi di fare riferimento, peraltro in maniera non del tutto inedita, ma anzi abbastanza praticata, non su questa questione ma su tante altre questioni, a una previsione piuttosto intelligente del nostro Piano Regolatore che è quella dell’art. 8, per la precisione... scusate, l’art. 3.7, lettera A delle norme di attuazione al Piano Regolatore; cosa dicono queste norme? Che sostanzialmente è possibile svolgere all’interno di aree di altra destinazione urbanistica, che non siano i servizi pubblici in senso stretto, o i servizi privati di interesse pubblico, attività che possono essere assimilate al servizio pubblico attraverso una modalità che è quella del convenzionamento con la Città; cioè, tradotto in altri termini, la Città attraverso una propria delibera di Giunta può approvare una convenzione urbanistica in cui disciplina chiaramente quali sono le negoziazioni che, dal punto di vista operativo, il Comune fa con l’operatore privato. Traduco con un esempio questa questione: ad esempio potrebbe, io qui guardo la Vicesindaca Schellino, imporre o proporre all’operatore privato una quota parte di operatori segnalati dai servizi, potrebbe generare... e qui in una cifra che ovviamente consente contemporaneamente da un lato il mantenimento dell’attività, dall’altro lato, la possibilità a queste persone di poter svolgere liberamente questo tipo di iniziativa in una piena conformità; potrebbe ad esempio immaginare che nell’operazione di sorveglianza/di gestione operativa si inserissero persone svantaggiate, persone che arrivano dalla cooperazione sociale, persone che arrivano e facendo diventare quello che è un problema burocratico e amministrativo, invece, una modalità anche un po’ innovativa di gestione di una situazione che oggettivamente nel momento in cui ci si affida alla modalità che è stata seguita fino qui, che è quella di dire: “Quella roba lì è commercio e conseguentemente un commercio che non può essere compatibile con l’area I.N.”, diffide e risarcimenti, forse, non si fa a nostro modo di vedere l’interesse pubblico. Siccome all’epoca c’era un po’ di timore, questi ragionamenti mi sarebbe piaciuto farli in Commissione, comunque c’era una certa quale attitudine, come dire, ad avere quasi paura di affermare di assumere che quello era un interesse pubblico. La copertura politica alla Giunta la diamo noi, perché per noi è interesse pubblico fare quella roba lì e diamo una copertura politica perché riteniamo che questo tipo di attività, considerate in questi termini, sono attività sociali che servono a persone in disagio che hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese; possono essere anche delle attività lavorative informali che tutto sommato, anzi, può essere anche un esempio innovativo di gestione di questo tipo di problematiche e quindi questo è l’auspicio della mozione, provare almeno a considerare l’ipotesi. Cioè, che in buona sostanza si provi a verificare se esistono, poi se non esistono non saranno esistite perché è un tema di negoziazione tra Amministrazione Pubblica e operatore privato, le condizioni per arrivare a una pattuizione di modalità di gestione ordinaria di questo tipo di situazioni che, verosimilmente, in un atto convenzionale approvato dalla Giunta, quindi facciamo addirittura un atto di fede, non mettiamo neanche gli indirizzi, li decliniamo a verbale ma non sono neanche scritti, proprio più liberi di così si muore, però è davvero un peccato, onestamente, che ci si limiti a un atteggiamento che è squisitamente burocratico e che, soprattutto nel caso di specie, non va nell’interesse delle persone. Allora, noi speriamo che il neo Assessore Iaria, che peraltro conosce anche bene dal punto di vista territoriale, è stato Consigliere di Circoscrizione alla 5, sa quanto tutte le Amministrazioni che si sono succedute, io stesso quando rivestivo ruoli di Amministrazione non ho avuto nessuna difficoltà ad andare a rappresentare la Città quando invitato, l’ha fatto l’Assessore Giusta; è una cosa oggettivamente risolvibile se si vuole e se c’è la volontà politica di farlo. Il problema è: sì ma chi è che dà la copertura politica e l’affermazione davanti a un giudice che dice che abbiamo fatto delle co... la faccio io, lo firmo, non ho problemi, mi assumo io la responsabilità se volete, me l’assumo io la responsabilità di fare il primo firmatario, non ho problemi a difendere in qualunque sede l’esigenza pubblica di questo tipo di operazione. Quindi io spero, davvero, che la Maggioranza possa accogliere questa istanza e spero che l’Assessore Iaria possa far suo, anche se proveniente dal Partito Democratico, un suggerimento metodologico per provare a risolvere un problema senza dover scomodare i massimi sistemi, senza dover fare varianti urbanistiche, senza dover fare valutazioni ambientali strategiche, senza dover fare cambi, autorizzazioni commerciali con una semplice e banale convenzione, ai sensi dell’art. 3.7, lettera A delle nostre norme di attuazione al Piano Regolatore. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliere Fornari. FORNARI Antonio Sì, grazie, Presidente. Mah, sulla questione di Pulcimania... quando è venuta fuori, ovviamente, anche noi come Gruppo consiliare abbiamo ricevuto qualche operatore che da anni aveva uno spazio all’interno di quella struttura, e ci siamo resi disponibili sin da subito ad organizzare degli incontri sia con l’Assessore Sacco, ricordo, con l’ex Assessore Montanari per cercare di capire un po’, di approfondire la questione. Obiettivamente però dall’altra parte ci siamo trovati un verbale della Polizia Municipale che parlava chiaro: perché se effettivamente l’attività di chi operava all’interno del... là dentro, all’interno di quel fabbricato e quindi i singoli operatori che erano persone che svolgevano quell’attività per, diciamo, arrotondare il più delle volte magari un introito e quindi svolgevano un’attività al sabato e alla domenica e che quindi di conseguenza potevano anche rientrare in una sorta di attività sociale e quindi di aiuto che poi è un po’ quello che succede al mercato di libero scambio il Barattolo. Basta ricordare che proprio questa Amministrazione ha fatto un investimento su via Carcano e mi auguro che, oltre alla domenica, anche il sabato possa prendere..., quel mercato possa crescere com’è successo per la domenica; crescere però in maniera ordinata e rispettando le regole. Perché la questione qual è sul fabbricato di via Sansovino? Ecco, quel fabbricato lì non era un fabbricato idoneo, non era un fabbricato per svolgere un’attività commerciale, perché era un fabbricato industriale, e fino a prova contraria c’è una normativa edilizia, ci sono delle regole sulla sicurezza di chi accede in determinati locali che non possiamo derogare, non basta una copertura politica perché altrimenti con la copertura politica diamo copertura politica a chiunque e in passato abbiamo visto che con abusi a gogo bastava una copertura politica e si faceva di tutto. Io direi che magari a un certo punto bisogna fare il punto della situazione e dire: “Basta coperture politiche, rispettiamo le regole” in primis, per rispettare le regole significa che se tu vuoi svolgere un’attività commerciale, come svolgeva il... come dice il verbale della Polizia Municipale - questo non lo dico io, lo dice il verbale della Polizia Municipale, che non è un mio amico, non sono miei amici quelli della Polizia Municipale, è un ente certificato del Comune di Torino che va lì - ha fatto un verbale chiaro, dove diceva che all’interno c’erano tre bar senza alcuna licenza, quindi all’interno c’erano ristoranti e bar che non avevano nessuna licenza però andava tutto bene perché lì era un’attività sociale e quindi le norme sulla sicurezza, sull’igiene, sull’ASL, qualsiasi cosa, potevano anche non essere rispettare perché si svolgeva un’attività sociale. Non funziona così perché bisogna rispettare chi fa un’attività commerciale e ha una partita IVA, paga le tasse, paga la TARI, paga qualsiasi roba e invece lì dentro no perché comunque da un giorno all’altro decidiamo che quella è un’attività di servizio pubblico e quindi le norme possono non rispettarsi. Io sinceramente a questo gioco non ci sto, e personalmente voterò no a questa mozione e mi auguro che anche la Maggioranza voti no, perché una cosa è l’attività sociale se si costruisce insieme alla Città, perché io mi sarei aspettato da chi aveva quel fabbricato lì dentro un’interlocuzione con la Città in cui si diceva: “Io voglio svolgere quest’attività sociale per la Città, troviamo un modo per farlo”, ma non che io prima inizio l’attività, faccio pubblicità su tutti i giornali, affitto gli spazi - quello che diceva il verbale della Polizia Municipale - a 200 euro al mese per 250 spazi, può fare un calcolo facile su quanto era l’introito per quel tipo di attività; quindi non era sicuramente un’attività sociale perché aveva un introito fisso mensile, quindi..., poi, per fortuna, dopo alcune segnalazioni, che tra l’altro anche il Consigliere Magliano con un’interpellanza ha fatto presente, dopo alcune segnalazioni è andata la Polizia Municipale, ha verificato la situazione ed è stata chiusa quell’attività. Quello che poi però voglio ribadire è che da parte dell’Amministrazione c’è tutta la disponibilità a regolarizzare una situazione ma bisogna regolarizzarla in base alla normativa, non creare delle scorciatoie e dare copertura politica, perché io copertura politica a chi non rispetta le regole non la voglio dare. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Consigliere Versaci. VERSACI Fabio Grazie, Presidente. No, sarebbe stato interessante approfondirlo in Commissione e poi alla scadenza del trentesimo giorno è stata mandata in Aula, sono passati... 5 mesi da allora, 4 mesi, nel senso è rimasta sempre in Consiglio Comunale, quindi se c’era davvero la volontà di approfondirla in Commissione sarebbe stato meglio perché ci sono delle tematiche, come ha detto il collega Fornari, di cui noi Consiglieri ci siamo anche occupati e che bisognerebbe approfondire, nel senso che uno viene qui e dice: “No, facciamo così” e... la questione è molto complessa, si parla di 8/9 anni, adesso non mi ricordo, sono successe tante cose, ci sono tante normative che non sono state rispettate, ci sono tante altre cose che si potrebbero fare per migliorare quella situazione, in Commissione non ci siamo andati e quindi adesso approfondirla qui un lunedì qualsiasi dopo mesi che è sospesa in Commissione non mi sembra opportuno, quindi io condivido l’intervento del collega Fornari del votare contro questo atto e poi magari in Commissione potremmo approfondire le tematiche anche perché ci sono anche delle altre cose da approfondire che forse qui non si farebbe un buon lavoro diciamo per le tempistiche del Consiglio. SICARI Francesco (Presidente) Grazie. Prego, Consigliera Foglietta. FOGLIETTA Chiara Sì, grazie, Presidente. Io le ricordo che se la Minoranza manda in Aula degli atti art. 35, cosa che è permessa dal nostro regolamento, è perché evidentemente i Presidenti di Commissione che sono espressione della sua forza politica non hanno mai tempo di calendarizzarli; fosse successo solo per questo, è successo anche per tantissimi altri atti, Presidente. Io intervengo solo per ribadire e apprezzare la svolta legalitaria dei suoi colleghi del Movimento 5 Stelle che, giustamente, e io lo rivendico con forza, faccio anche mie le parole del Consigliere Fornari che dichiara a verbale che non si può dare copertura politica a situazioni a cui giustamente non si può dare copertura politica, e che è necessario che chi svolge attività sociali lo faccia nel rispetto delle regole. Guardi Presidente, ma avessimo rispettato le regole, avessimo ascoltato taluni Consiglieri sei mesi fa non ci troveremmo oggi in spiacevoli situazioni di cui io mi sono fatta prima firmataria. SICARI Francesco (Presidente) Grazie. Prego, Consigliere Russi. RUSSI Andrea Sì, io non intervengo nello specifico nel merito di questo atto. Volevo soltanto specificare come Presidente di III Commissione che sinceramente può capitare a volte che nelle contingenze dei vari argomenti trattati si vada un po’ più in là con i tempi, ma qua si è arrivati al trentunesimo giorno e siamo andati in Aula senza neanche attendere la proposta di una data alternativa. Io penso che se i giorni non sono 30 ma possono diventare 35, 40, okay, si va contro il regolamento ma lo spazio per la discussione c’è, poi è rimasta quattro mesi in aula. Quindi io a questo punto non ho neanche visto... nella Minoranza tutta questa... cioè non ho compreso l’urgenza di mandarla in Consiglio subito e poi farla aspettare quattro mesi in Consiglio prima della votazione. Detto ciò, io, come anche la Consigliera Canalis molto spesso è testimone, a volte ci sono atti che sono in attesa e ricevo un sollecito e mi impegno con il proponente a trovare una data, qua non è neanche arrivato, in una sorta di correttezza istituzionale che cerco sempre di mantenere con tutti i Commissari, io... questo è arrivato però in III Commissione, era una III più II, però è arrivato in III più II quindi era assegnato alla mia Commissione e in ogni caso, ripeto, basta contattare il Presidente talvolta e i problemi, anche di programmazione, si risolvono; qua è proprio mancata la volontà, solitamente mi arrivano una volta i solleciti che provvedo a risolvere, in questo caso neanche quello, quindi invito tutti quanto a farlo, anche gli altri Presidenti. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Sì, grazie a lei. Ricordo che gli atti vengono assegnati in Consiglio, quindi solitamente leggo la mozione proposta, viene assegnata alla III più II. Mi dispiace sentire oggi che è stata sbagliata l’assegnazione; si poteva intervenire sul momento e magari forse non avremmo trovato questa situazione spiacevole. Prego, Assessore Sacco. SACCO Alberto (Assessore) Solo alcune doverose precisazioni: mi piace citare una frase che è stata detta poco fa, siamo stati accusati di avere un atteggiamento squisitamente burocratico nella gestione di quest’area, allora sono andato a rivedermi la documentazione: tutto nasce da un’interpellanza del Consigliere Magliano a cui il dottor Mangiardi è andato a fare tutta una serie di verifiche ed è risultato che questo Pulcimania dal 2011 ha presentato una serie di pratiche un po’ difformi, diciamo così, dall’attività svolta, quindi 2011-2019. Le accuse che vengono mosse diversamente sul Balon sono estremamente diverse; si parla di un documento anonimo presentato pochi mesi fa, per cui ci sono stati tutta una serie di incontri dei miei uffici con gli interlocutori, abbiamo incontrato chi l’aveva presentato; l’altro giorno, finalmente, sono state depositate queste benedette fatture, abbiamo chiesto copia delle fatture e procederemo, e purtroppo in maniera squisitamente burocratica prenderemo tutti i provvedimenti opportuni. Diciamo che noto una certa simmetria tra 2011 e maggio/marzo 2018 o luglio con richieste immediate di chiarimenti. Io adesso, ovviamente nel 2011 ero... sono ancora un avvocato, ma facevo un altro lavoro; da parte mia c’è assolutamente la volontà perché sono consapevole dell’alto valore sociale che ha il mercatino di Pulcimania, certamente non si può dare una copertura politica se non c’è il rispetto delle regole, né da una parte né dal Balon, perché per me è utilissimo Pulcimania per tutta una serie di ragioni, come può essere utilissimo il Balon per tutta un’altra serie di ragioni. Quindi da parte nostra cercheremo di trovare delle soluzioni per far sì che continuino ad avere un ruolo sociale importante assolutamente nel rispetto delle regole; come purtroppo Pulcimania abbiamo dovuto prendere dei provvedimenti perché chiamati qua in Aula da un Consigliere e poi sollecitati, perché non è stato soltanto un intervento, c’è stato un richiamo dopo pochi mesi, questo è stato un provvedimento necessario che abbiamo dovuto prendere e se dovremo prendere dei provvedimenti necessari con il Balon, tanto da arrivare a situazioni drastiche, lo faremo senza alcun tipo di problema, ma proprio senza... certo è che indubbiamente la collettività paga e ne ha già pagato in passato per queste decisioni, come sono stati chiamati, “atteggiamenti squisitamente burocratici”, ma diciamo magari anche un po’ forzati da un clima, da un sistema, da un certo atteggiamento che ci porta necessariamente a prendere delle decisioni che sicuramente comportano dei problemi alla collettività ma che sono inevitabili per non avere ulteriori conseguenze. SICARI Francesco (Presidente) Ci sono altri interventi? Le lascio due minuti perché siamo nella discussione, prego. LO RUSSO Stefano Io credo che non si sia compreso il merito, nessuno, lo dico con franchezza, non me ne stupisco onestamente e poi non c’è né l’Assessore all’Urbanistica né quello al Piano Regolatore quindi mi rendo conto che parliamo di questioni se vogliamo anche tecniche. Io credo che sia utile dopo la votazione del Movimento 5 Stelle contraria che ci sia almeno lo scrupolo di andarsi a leggere l’art. 3.7 (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, però mi sarei aspettato da lei, Assessore Iaria, un maggior grado di approfondimento su questa questione perché in realtà può essere una strada questa, potete anche respingerla, mi piacerebbe vederne delle altre di strade, onestamente, quindi io becco il voto contrario, ci becchiamo il voto contrario, verifichiamo se effettivamente, da qua al 2021, trovate altre strade per poter sviluppare quest’attività che, oggettivamente, sennò non sarebbe stato chiuso, ha violato le norme e nessuno lo nega, esattamente com’è capitato a tanti dehors, nelle more che i suoi tre anni per la gestazione del Regolamento dehors sviluppasse un nuovo regolamento, eccetera, eccetera, eccetera; è la differenza che passa tra l’essere, come dire, persone che hanno a cuore di trovare le soluzioni per risolvere i problemi - quando le interessano, Assessore Sacco, perché invece a quanto ci risulta alcuni problemi non le interessano - e invece persone che hanno un approccio che è quello che state tenendo dagli interventi... il Consigliere Fornari, il Consigliere Versaci, il Consigliere Russi che ha parlato e la questione era assegnata alla II Commissione e III, non alla III e II, perché è una questione urbanistica e io ho inserito in questo tipo di discussione il predecessore dell’Assessore Iaria, la ragione per cui andiamo oggi in Aula è che abbiamo dato una settimana di tempo al nuovo Assessore in quanto ritenevamo utile, alla luce di questa esperienza, che lui potesse in qualche modo illuminarci. È un’occasione persa, io spero che troviate voi la soluzione, è un’occasione anche per costruire delle occasioni di economia informale e dare un po’ qualche sfogo a delle persone che oggettivamente magari ... SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. LO RUSSO Stefano ... intorno a questa cosa avrebbero anche potuto trovare una modalità diversa di introito economico. È un dispiacere vedere che ci si appella al Regolamento e all’art. 35, ci si appella alle violazioni edilizie, ci si appella al fatto che è del PD e che la presento io che sono cattivo e brutto e lo si fa sulla pelle di queste persone. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliere Versaci. VERSACI Fabio Chiedo solamente al Presidente, visto che ci sono qua i Presidenti e il tema è sicuramente interessante che era stato assegnato alla III più II, l’ho letto adesso, chiedo ai Presidenti ma anche a Russi, lo lascio qua a verbale, se possono convocare nelle prossime settimane una congiunta con l’argomento in questione perché penso sia importante approfondirlo. SICARI Francesco (Presidente) Se non ci sono altri interventi, proseguiamo con la votazione dell’atto. Prego Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione. Favorevoli 3, contrari 15, astenuti zero. La votazione non è valida perché non c’è il numero legale in Aula. |