Interventi |
POLLICINO Marina Grazie, Presidente. Anche io mi unisco ai ringraziamenti alla Presidente della Consulta Comunale Femminile, Ferratello, e a tutta la Consulta Comunale, in particolare al gruppo di lavoro “Donne e lavoro” che durante l’audizione, nella Commissione Diritti e Pari Opportunità, hanno posto l’attenzione sulla grave questione della discriminazione di genere nell’ambito lavorativo e sono state proprio le promotrici di questo Ordine del Giorno. La Consulta ci ha restituito la radiografia di un Paese in cui purtroppo ancora oggi le differenze di genere sono presenti e reali e pesano in modo diverso anche su base territoriale. Il lavoro presentato dalla Consulta, frutto di un’analisi comparativa di dati emersi da una ricerca aggiornata e approfondita, ha evidenziato una serie di elementi che dovrebbero farci riflettere: primo fra tutti il fatto che in Italia l’occupazione femminile cresce, ma cresce soprattutto nelle professioni non qualificate rispetto ai maschi e che la sperequazione salariale è tale che la retribuzione netta mensile delle dipendenti resta inferiore di circa il 20% rispetto a quella dei colleghi. In una fase storica in cui la crisi economica e finanziaria sembra aver trascinato con sé anche la regressione culturale e sociale rispetto ai valori fondanti espressi dalla nostra Carta Costituzionale, di eguaglianza nella diversità, di solidarietà e promozione delle pari opportunità, il documento che la Consulta ha presentato in Commissione e che è stato fatto proprio e sottoscritto dalle Forze Politiche di questo Consiglio Comunale ha il merito di sottolineare come, se si riuscisse a promuovere concretamente la parità di genere anche recependo tutta una serie di norme europee in questo ambito si otterrebbe in Italia un aumento del Prodotto Interno Lordo del 22% circa. La promozione della parità, in concreto, significa anche impegno politico a intervenire in una serie di ambiti che vanno dal welfare all’organizzazione del lavoro, al sostegno delle famiglie, al potenziamento dei servizi di assistenza e cura. Non sfugge a nessuno come le donne siano impegnate in compiti di supporto e cura della famiglia, incombenze che molte situazioni finiscono con il penalizzare l’aspetto lavorativo e le legittime aspirazioni a ricoprire ruoli apicali rispondenti alle proprie competenze e ambizioni. Se il rapporto OCSE denuncia che le donne hanno un livello di istruzione più elevato rispetto agli uomini, il 34% di laureate contro il 28%, ma a parità di titolo stipendi inferiori, è evidente che la discriminazione salariale si ripercuote anche su quella dei percorsi di carriera confermando un modello socioculturale che rappresenta la donna sempre in posizione subalterna. La mozione va nella direzione del superamento di questa condizione, per questo ha la piena condivisione e il voto favorevole di Connessione Civica. Grazie. |