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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Settembre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 23
ORDINE DEL GIORNO 2019-03717
(ODG N. 15/2019) "DIFFERENZA DI GENERE ED EQUA RETRIBUZIONE" PRESENTATA IN DATA 10 SETTEMBRE 2019 - PRIMO FIRMATARIO SICARI.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Proseguiamo adesso con il punto n. 9 che abbiamo inserito appositamente durante
l’ultima Capigruppo di venerdì. Sto parlando dell’Ordine del Giorno n. meccanografico
201903717/002 presentato dall’ufficio di Presidenza che mi vede come primo firmatario
avente come oggetto:

“Differenza di genere ed equa retribuzione”

SICARI Francesco (Presidente)
Prima di dare lettura del dispositivo colgo l’occasione per ringraziare la Presidente della
Consulta Comunale Femminile, Silvana Ferratello, e tutte le persone che con il proprio
contributo all’interno della Consulta stessa, e non solo, hanno redatto e sottoposto
all’esame del Consiglio Comunale il seguente Ordine del Giorno che, come già detto,
viene presentato come ufficio di Presidenza per dare un carattere di terzietà dell’atto
stesso. Vado a leggere quindi quello che è l’atto: “La Consulta Femminile Comunale,
istituita dal Comune di Torino nel 1978 ed operante in Torino, si è attivata con un
gruppo di lavoro denominato "Donne e Lavoro" per dare rilievo al problema dell'equa
retribuzione. Secondo il Global Gender Gap Report 2017, stilato dal World Economic
Forum, l'Italia si attesterebbe al settantunesimo posto per quanto riguarda la parità di
genere; tale graduatoria, stilata ogni anno, valuta la disparità di genere di ogni Paese in
base a quattro criteri principali: partecipazione economica, livello di istruzione,
politiche di empowerment e rappresentanza nelle strutture decisionali, salute e
sopravvivenza. L'Italia, sebbene abbia ottenuto un miglioramento, si attesta a un livello
inferiore rispetto ai principali Paesi europei, come Germania, Francia, Inghilterra ed
altri. Il tasso di occupazione delle madri è pari al 54,3% mentre sale al 68,8% per le
donne in coppia senza figli. Particolarmente accentuati sono i divari territoriali: nel
Mezzogiorno le madri occupate sono il 35,3% contro il 66,4% del Nord e il 61,5% del
Centro. Dall'inizio della crisi economica e finanziaria, il ritmo di crescita
dell'occupazione femminile nelle professioni non qualificate è più che doppio rispetto a
quello degli uomini e più che triplo nell'ambito delle professioni che riguardano le
attività commerciali e i servizi; le professioni a cui hanno accesso sono, soprattutto,
quelle di commesse alla vendita al minuto, colf e segretarie, in cifre 1.737.000 unità,
cioè il 18% del totale dell'occupazione femminile; considerato che si riscontra
un'elevata sperequazione salariale legata alla differenza di genere: in media, la
retribuzione netta mensile delle dipendenti resta inferiore di circa il 20% di quella degli
uomini. Le ultime proiezioni della Banca d'Italia confermano che un aumento del tasso
di occupazione femminile al 60% comporterebbe un aumento del 9,2% del Prodotto
Interno Lordo, a produttività invariata, e del 6,5% se si considera l'effetto depressivo
sulla produttività (minore qualificazione forza lavoro, rendimenti decrescenti). I dati
pubblicati da Goldman Sachs evidenziano come il raggiungimento della parità di genere
porterebbe a un aumento del Prodotto Interno Lordo del 13% nell'Eurozona e del 22%
in Italia. Rilevato che la nostra Carta fondativa, la Costituzione, garantisce agli articoli 3
e 4 la pari dignità sociale tra tutti gli individui e la loro eguaglianza davanti alla legge,
senza distinzione di sesso, garantendo altresì il diritto al lavoro ed impegnandosi a
promuovere le condizioni che rendano effettivo questo diritto affinché ogni cittadino
svolga, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che
concorra al progresso materiale o spirituale della società. Dagli anni ’60, al fine di
attuare il principio fondatore dei Padri costituenti, sono state emanate alcune leggi
sull'uguaglianza fra i sessi nel lavoro, tra cui la Legge n. 903 del 9 dicembre 1977 che
sancisce l’“eguaglianza senza distinzione” applicato alla materia del lavoro, nonché la
Legge n. 125 del 10 aprile 1991 propositiva di azioni positive per la "realizzazione della
parità uomo-donna nel lavoro" e la Legge n. 215 del 25 febbraio 1992 finalizzata alla
realizzazione di "azioni positive per l'imprenditoria femminile". Sulla base del Decreto
Legislativo n. 198/2006 (cosiddetto Codice delle Pari Opportunità) sul lavoro è vietato
"qualsiasi atto, patto o comportamento che produca un effetto pregiudizievole
discriminando le lavoratrici o i lavoratori in ragione del loro sesso e comunque il
trattamento meno favorevole rispetto a quello di un'altra lavoratrice o di un altro
lavoratore in situazione analoga". L'Unione Europea tutela e promuove la parità tra
uomini e donne, tra l'altro con l'adozione di numerose direttive, recepite dai singoli Stati
membri, assumendosi inoltre il compito di eliminare le ineguaglianze e di promuovere
la parità tra uomini e donne in tutte le sue attività. Con questo documento si chiede
quindi alla Sindaca e alla Giunta di assumere, anche attraverso le opportune
interlocuzioni presso l'attuale Governo Italiano, tutti gli atti e le iniziative volte a
promuovere la corretta attuazione e applicazione della normativa nazionale e
comunitaria vigente in tema di contrasto alla discriminazione di genere nell'ambito
lavorativo, con particolare riferimento all’equa retribuzione”. Lascio la parola adesso
alla Consigliera Marina Pollicino, prego.

POLLICINO Marina
Grazie, Presidente. Anche io mi unisco ai ringraziamenti alla Presidente della Consulta
Comunale Femminile, Ferratello, e a tutta la Consulta Comunale, in particolare al
gruppo di lavoro “Donne e lavoro” che durante l’audizione, nella Commissione Diritti
e Pari Opportunità, hanno posto l’attenzione sulla grave questione della
discriminazione di genere nell’ambito lavorativo e sono state proprio le promotrici di
questo Ordine del Giorno. La Consulta ci ha restituito la radiografia di un Paese in cui
purtroppo ancora oggi le differenze di genere sono presenti e reali e pesano in modo
diverso anche su base territoriale. Il lavoro presentato dalla Consulta, frutto di
un’analisi comparativa di dati emersi da una ricerca aggiornata e approfondita, ha
evidenziato una serie di elementi che dovrebbero farci riflettere: primo fra tutti il fatto
che in Italia l’occupazione femminile cresce, ma cresce soprattutto nelle professioni
non qualificate rispetto ai maschi e che la sperequazione salariale è tale che la
retribuzione netta mensile delle dipendenti resta inferiore di circa il 20% rispetto a
quella dei colleghi. In una fase storica in cui la crisi economica e finanziaria sembra
aver trascinato con sé anche la regressione culturale e sociale rispetto ai valori fondanti
espressi dalla nostra Carta Costituzionale, di eguaglianza nella diversità, di solidarietà e
promozione delle pari opportunità, il documento che la Consulta ha presentato in
Commissione e che è stato fatto proprio e sottoscritto dalle Forze Politiche di questo
Consiglio Comunale ha il merito di sottolineare come, se si riuscisse a promuovere
concretamente la parità di genere anche recependo tutta una serie di norme europee in
questo ambito si otterrebbe in Italia un aumento del Prodotto Interno Lordo del 22%
circa. La promozione della parità, in concreto, significa anche impegno politico a
intervenire in una serie di ambiti che vanno dal welfare all’organizzazione del lavoro,
al sostegno delle famiglie, al potenziamento dei servizi di assistenza e cura. Non sfugge
a nessuno come le donne siano impegnate in compiti di supporto e cura della famiglia,
incombenze che molte situazioni finiscono con il penalizzare l’aspetto lavorativo e le
legittime aspirazioni a ricoprire ruoli apicali rispondenti alle proprie competenze e
ambizioni. Se il rapporto OCSE denuncia che le donne hanno un livello di istruzione
più elevato rispetto agli uomini, il 34% di laureate contro il 28%, ma a parità di titolo
stipendi inferiori, è evidente che la discriminazione salariale si ripercuote anche su
quella dei percorsi di carriera confermando un modello socioculturale che rappresenta
la donna sempre in posizione subalterna. La mozione va nella direzione del
superamento di questa condizione, per questo ha la piena condivisione e il voto
favorevole di Connessione Civica. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliera Tisi.

TISI Elide
Sì, grazie, Presidente. Mah, il Capogruppo del Partito Democratico, come gli altri
Capigruppo, ha sottoscritto questo atto che naturalmente rappresenta un’occasione,
credo, per tutto il Consiglio Comunale. Io ho partecipato e faccio parte della Consulta
Femminile, in rappresentanza dei Gruppi di Minoranza, e so con quanto impegno hanno
lavorato proprio per analizzare la situazione del nostro Paese e con quanta attenzione
hanno lavorato a questo atto per poter formulare una indicazione che venisse assunta da
questo Consiglio e costituisse non soltanto una mera raccomandazione ma, come dire,
un primo tassello di una serie di azioni, anche concrete, che come Città possiamo fare.
Quindi mi associo anch’io ai ringraziamenti alla Consulta, alla sua Presidente, al gruppo
di lavoro che più specificatamente ha lavorato a questo Ordine del Giorno perché,
sicuramente, noi abbiamo bisogno di azioni concrete; azioni concrete che in qualche
modo vadano nella direzione talvolta di creare anche delle regole. Sappiamo bene come
alcune regole hanno consentito di superare un po’ quelle barriere talvolta invisibili che
rendono più complicato per le donne accedere ad alcuni ruoli. Penso anche, ad esempio,
al mondo della Politica. Sappiamo bene come ci sono volute e ci sono delle regole che
determinano anche nei ruoli dirigenziali, e penso soprattutto alla Pubblica
Amministrazione, la possibilità appunto di ingresso anche del genere femminile. Credo
che questo però non sia ancora sufficiente se i dati che ci sono rappresentati evidenziano
una situazione così complessa e così non soddisfacente. C’è ancora molto da fare perché
alle donne, molto spesso, compete ancora il doppio ruolo di lavoratrici, madri, e sempre
di più anche con un carico di cura legato agli anziani, per cui c’è bisogno di più servizi,
c’è bisogno di più welfare e c’è bisogno di sostenere, anche con delle politiche
pubbliche, la possibilità, appunto, di superare queste differenze e consentire non
soltanto equiparazione economica ma anche dei percorsi di carriera che consentano,
appunto, alle donne di accedere a quei ruoli che molto spesso meritano ma che talvolta
diventano di difficile raggiungimento. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Vicepresidente Ferrero.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Presidente. Anche io, come la Consigliera Elide Tisi, faccio parte della Consulta
Femminile e ho caldeggiato per lungo tempo la sua ricostituzione. Nel ringraziare la
Consulta, la sua Presidente, il gruppo di lavoro, nell’aver individuato una tematica di
cui si parla ma se ne parla troppo poco considerando questa una situazione che
culturalmente in qualche modo viene accettata. Io non rileggerò e non ripeterò le analisi
puntuali e gli aggiornamenti che ci portano a riportare alla necessità per il Consiglio
Comunale di affrontare e svolgere questo tema. Mi sembra che in questi punti, in
premessa e nel rilevato, ci sia tutto quello che doveva essere detto sull’argomento, che
viene quindi chiesto di portare all’attenzione del nostro Governo attuale dalla Sindaca,
dalla Giunta e dagli Assessori competenti; ma vorrei parlare appunto non dell’ordine del
giorno ma del ruolo della Consulta che possa sempre dar voce alle donne, che sia
megafono della condizione femminile, che la Consulta ampli ancora di più il suo
consenso inglobando sempre più associazioni, sempre più comunità, offrendo al
femminile delle realtà territoriali delle comunità dei nuovi italiani; comunità importanti,
veicolo importante è questo quindi di integrazione, di costruzione di una comunità
solidale a cui noi ambiamo. So che sono qui con noi in Aula, quindi io appunto le
saluto; sono qui che stanno aspettando il nostro voto, le ringrazio tanto; come dico, il
lavoro è stato lungo e impegnativo ma direi che per la prima volta si porta in Aula un
documento e si fa sentire una voce che è una voce importante, quindi grazie ancora a
tutte.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Magliano.

MAGLIANO Silvio
Sì, grazie, Presidente, ma il mio è un intervento di ringraziamento per il lavoro svolto,
soprattutto perché mi pare che questa Consulta abbia ricominciato a lavorare a pieno
regime, anzi portando avanti progettualità che era da un po’ di tempo che non si vedeva,
per cui il mio ringraziamento è corale non solo per questo atto ma anche per i vari
anniversari che sono stati celebrati. Anzi, mi auguro che questo atto, oltre al voto che
perverrà in Aula, trovi anche nello stesso tempo la stessa considerazione da parte della
Giunta il ruolo della Consulta; con alcune Consigliere ne abbiamo parlato, con la
Consigliera Tisi e non solo ma anche con l’Assessore Giusta che è l’Assessore di
riferimento. Mi auguro che la Consulta possa, dopo alcuni anni di pellegrinaggio tra un
Assessorato e il Gabinetto del Sindaco, trovare finalmente il suo giusto posto perché
questo atto dice che è una Consulta che vuole tornare a lavorare con efficacia, lo sta
facendo e lo sta facendo molto bene, mi auguro che diventi oggettivamente un aiuto
importante anche per le politiche che questa Amministrazione vuole fare. Io concordo
sugli interventi fatti, anche su tutta una serie di discriminazioni che io vedo abbastanza
quotidianamente non solo nel campo, nel settore del lavoro per chi un lavoro a tempo
indeterminato ce l’ha, ma se apriamo il grande tema di tutto il lavoro consulenziale, le
partite IVA rispetto al lavoro, rispetto alle maternità, vi assicuro colleghi che essendoci
passato si apre un altro grande tema di discriminazione, perché lì oltre a non avere un
Contratto Nazionale hai pure una flessibilità dovuta al tuo lavoro di professionista ma
che di fatto non ti mette nelle condizioni di sentirti tutelata nel caso volessi fare delle
scelte impegnative come quelle di diventare madre. Per cui, io ringrazio ancora per il
lavoro e mi auguro che il rapporto con la Consulta possa essere sempre più forte, più
legato alle scelte di Amministrazione perché il prodotto che hanno portato in Aula dice
che se lo meritano, eccome, e tutta la fiducia del Consiglio, grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Sindaca Appendino.

APPENDINO Chiara (Sindaca)
Grazie, Presidente. In realtà solo velocemente, visto che non c’è, com’è stato
sottolineato, l’Assessore Giusta, ovviamente la Giunta è rappresentata da me
personalmente che si farà carico della questione. Aggiungo che... ovviamente
ringraziando in Consiglio anche la Consulta per il lavoro fatto, anche rispetto alle
questioni organizzative, ho avuto modo per caso - è nata casualmente - di incontrare
qualcuno della Consulta qualche giorno fa, l’Assessore Giusta se ne sta facendo carico,
quindi cercheremo anche di dare risposta rispetto alle tematiche che sono state sollevate
in Commissione che sono state anche, come dire, riportate alla Giunta e quindi auguro,
ovviamente, buon lavoro alla Consulta e ringrazio i Consiglieri e le Consigliere che si
sono occupati di questo tema da parte della Giunta ovviamente ci sarà interesse a
interloquire anche col nuovo Governo rispetto a queste tematiche che sono ovviamente
trasversali nel senso che toccano molte delle politiche che si attuano, non solo politiche
di genere, non sono riferite a un singolo canale ma riguardano le scelte che ogni
Assessore, ogni Ministro, ognuno di noi fa quotidianamente e quindi è un approccio
assolutamente trasversale. Sono certa che questo Governo prenderà a cuore la tematica
anche perché è nell’interesse generale della comunità. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Se non ci sono altri interventi, metto in votazione l’ordine del giorno.
Prego Consiglieri, votate.
Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione.
Favorevoli 32, contrari zero, astenuti zero, il Consiglio approva.
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