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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Settembre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 20
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2019-03308
INTERVENTI FINALIZZATI ALLA RAZIONALIZZAZIONE DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE POSSEDUTE AL 31 DICEMBRE 2018 DALLA CITT? DI TORINO. INDIRIZZI. APPROVAZIONE.
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Sì, grazie, Presidente. Dopo aver ascoltato il Consigliere Fornari, la tentazione di
riassumere anche solo sommariamente questa parabola straordinaria che ha visto il
Movimento 5 Stelle... diciamo radicalmente cambiare rotta non tanto con
l’atteggiamento, la postura, le dichiarazioni in Aula ma con gli atti concreti in questi
anni sarebbe fortissima e non voglio farlo, non lo voglio fare semplicemente perché mi
interessa la prospettiva, mi interessa guardare avanti. Mi limiterò quindi a riassumere
questa parabola con solo il titolo, il titolo è semplice, guardate, durante la campagna
elettorale del 2016 il Movimento 5 Stelle alla domanda: “Che cosa farete del
Termovalorizzatore?” rispondeva dicendo: “Lo affameremo”, “Lo affameremo” nel
senso che “Ridurremo la quantità di tonnellate di rifiuti da conferire”. La parabola si
consuma oggi con il Movimento 5 Stelle - o meglio la Giunta, l’Amministrazione - che
viene sfamata da quel Termovalorizzatore che avrebbe dovuto essere affamato, questo è
il titolo, poi lascio diciamo i capitoli e i paragrafi al comitato “No INC” che li riassume
in modo molto puntuale e meglio probabilmente di come saprei fare io sui propri siti e
sui propri organi di informazione; ma guardando, e quindi Consigliere Fornari, in questa
parabola mi sarei aspettato almeno che acquisisse alcune informazioni, come ad
esempio il fatto che lei dice che la raccolta differenziata a Torino non si fa in alcuni
quartieri, le segnalo che la raccolta differenziata si fa in tutta la Città da molto tempo e
da molto prima che lei si sedesse su quei banchi, quello che cambia è il metodo di
raccolta e in effetti ci sono delle zone in cui il metodo di raccolta, che si chiama
“domiciliare integrata” cioè porta a porta, su alcuni quartieri ancora oggi non è presente.
Così come lei avrebbe dovuto dire se avesse voluto essere onesto intellettualmente ma
capisco diciamo l’enfasi e la necessità, cioè non la capisco in realtà fino in fondo però
comprendo diciamo... mi sforzo di comprendere le sue motivazioni quando dice che
l’estensione del metodo di raccolta porta a porta è stato riattivato nel 2016. Guardi nel
2014 ci sono degli atti amministrativi che comprovano che 40.000 abitanti e residenti
del quartiere Crocetta e in più tutta la popolazione studentesca del Politecnico di Torino
venivano interessati da questo stravolgimento del metodo di raccolta, ma questo è il
passato. Io vorrei rubare solo un minuto per parlare del futuro e condivido con voi il
motivo per cui io no parteciperò al voto di questa deliberazione. Il motivo è molto
semplice: se non fosse stato per il Comune di Genova la partecipazione pubblica di
IREN sarebbe scesa sotto il 50% e la motivazione, diciamo, la causa di questa riduzione
della partecipazione pubblica nella società IREN era ascrivibile soltanto ad una
responsabilità specifica che è quella dell’Amministrazione di Torino, in particolare della
Sindaca Appendino, che ha deciso progressivamente di ridurre il peso di questa
istituzione in questa Città nella governance di IREN e di dismettere quote di
partecipazione; io per primo in quella fase concitata in cui la Sindaca insisteva
sull’opportunità, che poi si è consumata, di vendere quote della società IREN che
ricordo a me stesso essere uno dei driver più importanti anche per caratterizzare lo
sviluppo economico, sociale e ambientale del nostro territorio, mi permisi di dire: “Ma
se dovere vendere delle quote perché vi servono dei soldi, perché non vendete le quote
di TRM?”, lo dissi io per primo. Qual è il problema oggi? È che io ho paura, e lo dico in
modo molto schietto, che la dismissione di ulteriori quote di IREN non verrà
scongiurata dall’approvazione di questa delibera, se io avessi avuto, l’ho chiesto in
Commissione, l’ho chiesto alla Sindaca, l’ho chiesto anche ad alcuni Consiglieri, potete
per favore dire pubblicamente che nell’anno del Signore 2019 la Città di Torino non
venderà ulteriori quote di IREN? Se avessi avuto anche solo una mezza risposta io avrei
dato fiducia a questo atto amministrativo che porterà nelle casse della Città di Torino
sicuramente diverse decine di milioni di euro ma che di fatto ridurrà al lumicino la
partecipazione del ciclo integrato dei rifiuti per quanto riguarda l’impianto di
termovalorizzazione che anche questo, io speravo che nel frattempo fosse stato
acquisito, è un impianto che produce energia termica ed energia elettrica, cioè è
pienamente inserito all’interno del tema più ampio del recupero di materia. Ma ciò
detto, io voglio dare ancora fiducia diciamo all’Aula per cui magari nel corso della
discussione la Sindaca ci confermerà che non è sua intenzione dimettere ulteriori quote
di IREN e quindi potrebbe essere ragionevole prendere in considerazione questo
provvedimento, faccio fatica a pensare che questo accadrà. Per quanto riguarda poi più
in generale l’altro aspetto di questa deliberazione riguarda la società che caratterizza il
nostro Servizio idrico integrato. Allora, io ho già avuto modo di dire in Commissione
che sono contento che ad occuparsi di questo tema non siano alcuni Consiglieri
Comunali che non hanno mai preso in considerazione l’ipotesi di approfondirlo
veramente questo tema ma assieme a due Parlamentari a cui riconosco competenza,
sono l’Onorevole Daga da una parte e l’Onorevole Braga dall’altra che hanno depositato
due proposte di legge che mirano a migliorare il Servizio idrico integrato. Allora, io non
credo di poter affermare il servizio idrico integrato torinese sia perfetto, sono sicuro
invece di non essere smentito nel dire che è il migliore in Italia in questo momento e
quindi l’auspicio è che, indipendentemente da questo giro di quote che anche oggi con
questo provvedimento voi state sottoponendo a quest’Aula comunque almeno rimanga
la consapevolezza ai Consiglieri Comunali che l’obiettivo che dovremmo porci non è
tanto quello di comprometterlo, di compromettere la bontà del Servizio idrico integrato
ma piuttosto di migliorarlo tutti insieme e nel frattempo anche preservarlo. Da questo
punto di vista mi pare che invece il percorso sarà ancora lungo, noi ovviamente
continueremo a monitorare sia l’evoluzione dell’attenzione o disattenzione - purtroppo -
della governance di IREN, sia l’attenzione che, invece, io auspico sia più certificabile
rispetto alla buona, corretta gestione di una delle migliori società in Italia, sicuramente
una delle migliori società nel nostro territorio, che è SMAT.

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