Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 9 Settembre 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 24
MOZIONE 2019-00891
"(MOZIONE N. 37/2019) CONDIZIONI DI NON AUTOSUFFICIENZA DI FAMIGLIARI E CONSEGUENZE SUL BENESSERE DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI DEL COMUNE" PRESENTATA IN DATA 13 MARZO 2019 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Punto 28 n. mecc. 201900891/002 “(Mozione n. 37/2019): Condizioni di non
autosufficienza di famigliari e conseguenze sul benessere dei lavoratori e delle
lavoratrici del Comune” Comunicazioni... Lo discutiamo? Okay. Allora, un attimo che
lo vado a riprendere. Proseguiamo con il nostro punto 28, la mozione n. mecc.
201900891/002, presentata dalla Capogruppo Artesio, avente come oggetto:

“Condizioni di non autosufficienza di famigliari e conseguenze sul benessere dei
lavoratori e delle lavoratrici del Comune”

SICARI Francesco (Presidente)
Lascio la parola… Prego, Capogruppo Artesio.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Abbiamo discusso questa proposta di mozione in due distinte Commissioni
Consiliari, alla presenza degli Assessori al Personale e dell’Assessora alle Politiche
Sociali. Credo quindi di poter confermare la disponibilità in quelle sedi manifestata da
parte della Giunta. Brevemente riassumo l’intenzione di questa mozione. Stiamo
parlando della condizione di non autosufficienza di malati cronici, condizione che è
stata ripetutamente oggetto dell’attenzione del nostro Consiglio Comunale, sia come
sollecitazione rispetto alla preoccupazione per la persistenza in liste di attesa
relativamente ai ricoveri in RSA o all’assegno di cura, in ambito di cure domiciliari in
lunga assistenza, sia per un impegno che, complessivamente, abbiamo ritenuto di
manifestare nei confronti di una condizione di invalidità permanente che riguarda
moltissime persone, sempre di più, in ragione dell’invecchiamento e che coinvolge
profondamente lo stato di salute del malato, ma anche l’insieme delle relazioni di questa
persona nel nucleo familiare. Un nucleo familiare che troppo sovente, anche a causa
delle inadempienze del sistema pubblico, si trova a sopperire con una vera e propria
azione di volontariato intrafamiliare, alla mancanza di risorse, come detto
precedentemente, per i ricoveri o per le cure a casa. Questo tema coinvolge, in modo
specifico, le generazioni cosiddette di mezzo, vale a dire quella popolazione in età
lavorativa, che si ritrova contemporaneamente a curare la propria famiglia, ad esempio
ad investire nella formazione dei propri figli, e contemporaneamente prestare assistenza
alla famiglia di origine. E il dato, l’abbiamo esaminato, quando parliamo dell’età
anagrafica dei dipendenti del Comune di Torino, anche dell’insieme delle nostre, dei
nostri dipendenti. Non casualmente, quando esaminiamo il ricorso alla Legge 104, che è
uno degli strumenti di conciliazione tra lavoro e lavoro di cura, i due terzi di queste
richieste vengono avanzate, non per problemi di salute personali, bensì per prestare
assistenza, proprio, ai propri familiari, che siano disabili gravissimi minori, ma più
frequentemente, appunto, i genitori anziani. Allora, l’interesse che dobbiamo avere
come società nei confronti di questa problematica e come datori di lavoro, nei confronti
di coloro che si trovano a cogestire la propria vocazione professionale, la propria
dedizione al lavoro, le proprie aspettative, anche, di crescita professionale, con una
condizione, appunto, particolarmente gravosa in ambito familiare, è quella di sostenere
il più possibile queste persone, anche per comprendere se gli strumenti che oggi
abbiamo attivi, siano sufficienti per una serena conciliazione. Quindi la mia richiesta è
quella di avviare, in ambito del Comune di Torino, un’indagine rispettosa della privacy,
quindi attraverso strumenti che riguardino l’anonimato, nella quale si chieda di
conoscere quali siano le condizioni di questo tipo di cura prestata ai propri congiunti,
quali siano le difficoltà più significative che si incontrano, perché io ho parlato della
non sufficiente risposta dei servizi sanitari, ma proprio in ragione di questa
insufficienza, le persone molto spesso risolvono privatamente il problema della cura,
ricorrendo con risorse proprie ad un inserimento in struttura, pagando l’intero della
retta, o intervenendo ad assumere delle persone in assistenza al familiare, sostenendo il
costo di un contratto lavorativo, e non sono rari i casi in cui, esaurite le risorse personali
del malato, molto spesso i familiari concorrono ad integrare. In altri ambiti lavorativi si
è rilevato come ci sia stato un significativo aumento di richiesta di cessione del quinto
dello stipendio, non certo motivato a comportamenti non rigorosi o oculati di gestione
dei propri stipendi e dei propri risparmi, ma proprio di fronte a queste spese che si
protraggono nel tempo e che sono particolarmente onerose. Quindi, la richiesta è:
“Avviamo un’indagine; capiamo le persone coinvolte…”, la 104 non ci presenta la
fotografia di tutte le situazioni possibili “… capiamo quali sono le difficoltà più
rilevanti e da questo tipo di comprensioni, introduciamo anche degli strumenti di
vicinanza e di supporto”. Ne posso citare due ad esempio: uno, uno sportello
informativo sui diritti delle persone malate e di come, in quanto familiari, si possono far
valere questi diritti. Non tutti sanno che ci si può opporre alle dimissioni, non tutti sanno
che si può richiedere al Direttore Sanitario di un’azienda il tipo di intervento più
consono al protocollo terapeutico di quel determinato malato. Quindi, sono
informazioni che già le associazioni di tutela erogano, che penso sarebbero disponibili
ad erogare anche se fossero reclutate per qualche ora alla settimana, presso uno sportello
del Comune a cui i nostri dipendenti potrebbero rivolgersi, e penso anche a tutte le
misure di supporto anche per le situazioni estreme, ad esempio il rischio di cadere nel
groviglio degli ingorghi dell’usura, per fare fronte a delle esigenze economiche che
erano impreviste. Quindi, la richiesta di questa mozione, è quella di dare continuità
all’impegno che abbiamo già in ambito sanitario e socio-sanitario, ma di tradurlo in
un’azione di conoscenza e di supporto nei confronti dei nostri lavoratori e delle nostre
lavoratrici che sono coinvolti in questa situazione.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie. Prego, Consigliere Chessa.

CHESSA Marco
Grazie, Presidente. Abbiamo affrontato questo documento più volte in Commissione e
più volte è emersa, almeno da parte mia, la totale adesione sia all’impostazione, alla
filosofia e alla finalità che si era posto, un documento assolutamente importante,
soprattutto che ci permette, con l’impegnativa della mozione, di dare una nuova
prospettiva ad una dinamica, purtroppo sempre più frequente. Quindi, da parte nostra il
voto è assolutamente positivo, ringrazio per aver presentato questo genere di
documento. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego Consigliera Montalbano.

MONTALBANO Deborah
Sì, grazie Presidente. Solo per annunciare il voto favorevole del Gruppo Democratici
all’atto sottoscritto dalla Consigliera Artesio.

SICARI Francesco (Presidente)
Ci sono altri interventi? Se non ci sono altri interventi, metto in votazione l’atto.
Prego Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione.
Favorevoli 27, contrari 0, astenuti 0. Il Consiglio approva.
Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)