Interventi |
MALANCA Roberto Grazie, Presidente. La ringrazio, perché io questo assestamento lo ritengo veramente paradigmatico e soprattutto che segue quella che è la visione strategica infrastrutturale di questa città, di cui veniamo accusati di non avercela; veniamo accusati di non avercela da chi ha proposto per anni progetti non finiti, tunnel fantasma, tangenziale est, l’abbiamo sentito nominare adesso. Perché non parlare addirittura di un tunnel sotto il Po, che durante le Amministrazioni precedenti aveva fatto capolino sulle pagine dei giornali. È vero, noi non abbiamo una visione infrastrutturale basata sull’auto, sulle autostrade urbane, sul corso Principe Oddone, sulla piazza Baldissera, sui disastri di mobilità che sono stati fatti negli ultimi 10 anni. La nostra visione strategica infrastrutturale è per una città del futuro, una città dove la mobilità è una cosa diversa dall'auto singola di proprietà parcheggiata gratuitamente sotto casa in uno spazio pubblico. È una visione che tende ad avvicinarsi a quella di tutte le città europee; una visione dove c'è una nuova rete di trasporto pubblico, dove si acquistano nuovi pullman, dove non si fanno fallire le società che li gestiscono, dove si sviluppa una rete di Metropolitana su un percorso basato sulle reali esigenze della città, non facendo due crocette e tagliando su una cartina dei pezzi di Metropolitana a caso; dove non si fa avviare una rete di Metropolitana senza i finanziamenti, senza i mutui già firmati e semplicemente sperando che poi arrivano i soldi chissà quando, ma si fanno soltanto quando ci saranno; dove si punta allo sharing; dove si punta alla mobilità condivisa; dove si punta a una mobilità sostenibile; dove si punta a una mobilità che finalmente emerge verso una mobilità di tipo sostenibile e amica anche dell'ambiente, oltre che della mobilità, perché io ricordo che se tutti andiamo in giro in macchina non si va più da nessuna parte, se tutti andiamo in giro in macchina la gente continua a morire, se tutti andiamo in giro in macchina la spazio non c'è più. Noi vogliamo che la macchina la usi solo chi ne ha veramente bisogno; noi vogliamo che si vada verso una visione dove si usa un mezzo per ogni scopo, il mezzo giusto per ogni scopo e più mezzi magari per lo stesso percorso perché ogni mezzo è più giusto per quel pezzo. Noi vogliamo una visione dove c’è il trasporto pubblico come struttura primaria, dove c'è una condivisione di mezzi, dove si usa la mobilità ciclabile e le piste ciclabili, anche quella di via Nizza, sia una vera infrastruttura che segue i cittadini e non soltanto per turismo, dove si vaneggia di piste fatte all'interno dei parchi giusto per il divertimento domenicale, ma semplicemente si invitano i cittadini, e il numero di ciclisti aumentati ce ne dà ragione, a usare il mezzo della bicicletta, poi della bicicletta a pedalata assistita, perché no, più avanti, per muoversi. L'innovazione non è soltanto ed esclusivamente un'innovazione per parlare, è un’innovazione della modalità e del paradigma con cui la gente si muove all’interno della città. È un'innovazione di tipo sociale, è una crescita di tipo culturale, è una presa di coscienza che un modello tramandato dagli anni ‘50 a oggi non è più sostenibile e non è più sostenibile da qui in avanti nel futuro. Grazie, Presidente. |