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LO RUSSO Stefano Noi siamo oggettivamente molto, molto, molto dispiaciuti e contrari relativamente a come questo assestamento generale al bilancio tocca i nostri conti. I conti del Comune sono notoriamente in difficoltà e sicuramente le azioni di risanamento, che non sono state interrotte con l'arrivo della Maggioranza del Movimento 5 Stelle, iniziate nel 2011, hanno prodotto e stanno producendo degli effetti rilevanti in termini contabili. Tuttavia, quello che non possiamo sottacere, è che questa modalità di gestione del Bilancio, è una modalità di gestione del Bilancio che non ci convince. Non ci convince perché in realtà non sta individuano in maniera chiara quelle che possono essere delle azioni prioritarie. Non lo fa perché di fatto accompagna, sviluppa, una gestione della città che è improntata alla ordinaria Amministrazione, che è figlia di una stagione della politica, che purtroppo per noi è del tutto casuale, e che soprattutto non ha individuato quelle che sono le reali e autentiche priorità per lo sviluppo della città e non l'ha fatto sotto nessuno dei profili intorno a cui un'Amministrazione dovrebbe sviluppare la propria azione amministrativa. Non l'ha fatto rispetto al tema infrastrutturale. Di fatto non c'è una sola infrastruttura nuova pensata o progettata; non ce n'è una da questa Amministrazione. In questi tre anni la Sindaca Appendino si è caratterizzata, oltre che per le sue posizioni No TAV, sostanzialmente per la prosecuzione di quelle che erano le infrastrutture ipotizzate, pensate e sviluppate dalle Amministrazioni precedenti e a eccezion fatta della pista ciclabile di via Nizza, con tutte le considerazioni che in qualche modo si possono fare sulla bontà dell'operazione, non una sola infrastruttura per lo sviluppo di questa città è stata pensata. Peraltro a noi non ci stupisce, non ci stupiamo della famosa variante generale al Piano Regolatore votata da questa Maggioranza, non si fa minimamente cenno alla necessità di questa città di dotarsi di infrastrutturazione fisica, anzi, in alcuni casi, nel caso di specie, si esplicita con chiarezza la visione strategica di una città che ne ha fin troppe di infrastrutture. E conseguentemente, in coerenza con un mandato che è stato dato dagli elettori a questa Amministrazione, di cui adesso molti si sono stupiti, e la stragrande maggioranza anche pentiti, non ci dobbiamo stupire che abbiamo, di fatto, completamente smarrito una qualunque dimensione di ragionamento sulle infrastrutture. Questa è una città che avrebbe bisogno di risolvere il problema della tangenziale, che è intasata per il 70% del tempo nell'orario lavorativo; avrebbe bisogno di riprendere in mano il ragionamento della tangenziale est, avrebbe bisogno di riprendere in mano il ragionamento del collegamento ad Alta Velocità con Genova e del potenziamento della linea ferroviaria sul savonese; avrebbe esigenza di ripensare completamente le modalità di svincolo dei principali assi viabilistici dalla zona nord alla zona sud, e invece non fa nulla di tutto questo, perché per l'ennesima volta non viene neanche individuato un euro di un'operazione che non sia o la conservazione dell'esistente o, in alcuni casi, operazioni di puro estetico maquillage. Fine. Fine. E questo è figlio della sua assenza di visione, Sindaca Appendino; è completamente figlio del fatto che per voi questi non sono i problemi di Torino, il vostro problema è quello di fare le dirette Facebook quando inaugurate le altalene, a valere sui fondi del Piano Periferie, ereditato. I vostri problemi sono quelli della fuffa, non sono quelli della sostanza. E perché? Perché in realtà voi idee innovative, giustamente, dal nostro punto di vista, non ne avete. E oggi, in realtà da un po', la città si è svegliata, ha capito che sostanzialmente chi l'ha fatto in prima istanza è convinto che effettivamente…, c'è una parte di città che è convinta che voi state facendo bene, c’è una parte di città che lavora per spegnere Torino, per la decrescita felice. Io, come tutti voi, seguo il dibattito mediatico e social e c'è una parte di città che vive e lavora perché questa sia la città dove non si progetta più niente. Non c'è un solo progetto infrastrutturale in questo assestamento di Bilancio, non ce n'è uno e invece questa città di ripensarsi avrebbe un enorme, strategico bisogno, perché è una città che viene progressivamente marginalizzata. E una delle ragioni di marginalizzazione è, sostanzialmente, la dimensione infrastrutturale. Ma veniamo agli altri elementi che caratterizzano questo assestamento di Bilancio, in generale la politica di Appendino e del Movimento 5 Stelle, che sono l'erogazione dei servizi, un’erogazione dei servizi ai cittadini che è caratterizzata da nessun elemento di miglioramento e in questa assenza di miglioramento, che era oggettivamente un auspicio, soprattutto di quelle parti di periferia della città, che hanno scommesso sull'Amministrazione pentastellata, dando sostegno elettorale politico e che oggi, esattamente come le categorie produttive che lamentano quanto dicevo poco fa, sono quelle che sono rimaste più abbandonate di tutte, perché nelle periferie torinesi continua a crescere l’erba alta, continuate a non asfaltare le strade, continuate a lasciare le buche dove sono e non siete neanche un grado di rispondere a quelle esigenze puntuali e specifiche che non siano di carattere minimale. Questi sono gli elementi essenziali dentro cui una visione assolutamente ragionieristica dei problemi politici di questa città, sommata a un’assenza di visione strategica infrastrutturale, sommata, non ce ne vogliate, nonostante siano tre anni lunghi di allenamento, anche ogni tanto un po' di pressapochismo amministrativo. Cito un caso su tutti, ne cito due: uno, riguarda il tempo con cui voi siete in condizioni di far partire le cose, l'ha detto la stessa Sindaca pigliando a schiaffi il Vicesindaco e la Maggioranza Consiliare, la Sindaca Appendino ha detto che questa città viaggia col freno a mano tirato, non io, l'ha detto la Sindaca Appendino e l’ha detto guardandomi negli occhi e attribuendo a voi la responsabilità. Ma come vi ho detto l'altra volta, non è responsabilità vostra, non è responsabilità vostra, è responsabilità sua, che, ovviamente, incapace di assumersi le responsabilità politiche per quello che riguarda lei, le scarica di volta in volta sul malcapitato Assessore di turno; chissà quale sarà la prossima testa che rotola, perché abbiamo ancora due anni davanti e quindi è toccata in sorte alla Giannuzzi cadere sulla vicenda di piazza San Carlo; è caduta in sorte alla Patti cadere sulla vicenda del trasporto disabili; è caduta in sorte al Montanari, che andava mandato a casa non per la frase infelice sul Salone dell’Auto, perché banalmente ha paralizzato questa città. Questo è il tema e adesso è toccato a voi, per cui voi vi siete bevuti tre settimane fa, la Sindaca Appendino vi ha scaricato la responsabilità politica del freno a mano tirato, invece il freno a mano tirato la responsabilità è tutta di Chiara Appendino, perché questa Amministrazione è sprovvista di visione e anche, scusate, di efficienza ed efficacia amministrativa, perché un Comune che ci mette tre anni, tre anni, a modificare il Regolamento dei dehors per produrre una delibera, che oggettivamente, forse, con un po' di determinazione e capacità in sei mesi era possibile produrre, dà ed è il metro di qual è il vostro livello di efficienza e di efficacia e quando proponete progetti innovativi, a cui diamo atto, cito tre esempi, è merito vostro; scusateci, ma non ci paiono grandissime intuizioni, grandissime innovazioni. Avete venduto il Motovelodromo lunedì scorso, dopo aver spiegato a tutta la città che chi amministrava prima era sostanzialmente un pericoloso speculatore; vi siete venduti il Motovelodromo. Oggi con questa votazione mettete in vendita una scuola, esprimete la volontà politica di vendere una scuola. Avete fatto un’unica infrastruttura, a voi attribuibile, che è la risistemazione di via Nizza. Io non auguro a nessuno di rimanere su un'ambulanza in coda in via Nizza in direzione delle Molinette; non auguro a nessuno, a settembre, alla ripresa delle scuole, di trovarsi lì, cara Assessora Lapietra. Allora, questi elementi, l'assenza di visione, l'assenza di un progetto, l’incapacità di progettare la città, l’incapacità di andare al nodo delle questioni e non aver risolto uno solo dei problemi che avete ereditato, e ci passi, ci sta anche, ma neanche essere stati capaci di buttare il cuore oltre l'ostacolo, su un qualche cosa che poteva in qualche modo essere di interesse collettivo, che andasse un pochino oltre il miope orizzonte temporale 2021, ci costringe, con grande convinzione, a votare contro a questo assestamento, non tanto in quanto assestamento, ma in quanto paradigmaticamente la delibera cardine su cui appoggia questa assolutamente fallimentare strategia dell'Amministrazione pentastellata. |