Interventi |
LO RUSSO Stefano Scusi, Presidente, ero un po' distratto, che cosa stiamo...? 44-50 siamo? LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Io ad integrazione di quello che diceva il Consigliere, collega Carretta, tornerei sull’emendamento 45, perché l’emendamento 45 che è sempre alla proposta di deliberazione al Consiglio Comunale la n. meccanografico 201902158/024 ad oggetto “Assestamento generale al Bilancio di previsione finanziario”, perché uno potrebbe dire quale Bilancio, c’è quello finanziario 2019/2021. Il trattino in questo caso serve a separare le annualità dando, come dire, probabilmente l’orizzonte temporale triennale che è quello a cui si fa riferimento quando ciascuno di noi programma le proprie spese, quindi è corretto che lo faccia anche la Città di Torino. Questo triennio viene a essere interessato da questa deliberazione e in particolar modo dall’emendamento n. 45, proprio ai sensi di quel famoso articolo 175, comma 8 e non il comma 7, attenzione, il comma 8 dell’articolo 175 del D. Lgs. 267/2000, l’8 perché è proprio l’8 che parla, nello specifico, della previsione a cui facciamo riferimento in questa delibera. Bene, questo emendamento, il 45, tocca la delibera alla pagina n. 3 e in particolar modo, Presidente, lei si chiederà a quale riga? È scritto con chiarezza nell’emendamento che lo tocca, alla riga n .2, dopo, non prima, dopo “la Giunta Comunale”, perché? Perché, fondamentalmente, fa un’operazione piuttosto articolata, cioè sostituisce la scritta: “art. 42” con la parola “articolo 42” e perché, uno si chiederebbe, bisogna sostituire la parola “art. 42” con “articolo 42”? Sempre, per quanto dicevo prima, a valere sugli emendamenti 8 e 9, certamente l’Aula se lo ricorderà, per questo principio di chiarezza che devono avere le deliberazioni; tutte le deliberazioni, ma in particolar modo, colleghi, le deliberazioni del bilancio. Sono proprio quelle che devono essere le più chiare: chiara deve essere la deliberazione del Bilancio, così come chiara è la prospettiva che ci attende quest’oggi. Tornando al tema della chiarezza relativamente sia alle parole, sia alla prospettiva... diamo il benvenuto all’Assessore Sacco che compare in Aula; la saluto, Assessore Sacco, ben arrivato, se si vuole accomodare o se ci vuole dare un aiuto, anche perché, guardi, in realtà quando abbiamo scritto questo emendamento, Assessore, pensavamo esattamente a lei, perché ci siamo detti: ma sarà possibile dopo la Giunta Comunale, volevamo anche aggiungere “se l’Assessore Sacco è d’accordo”, poi abbiamo valutato che sembrava un attacco ad personam e lei, siccome si lamenta e dice che ce l’abbiamo con lei, nella riflessione abbiamo fatto svariate riunioni del Gruppo del Partito Democratico per decidere se aggiungere o non aggiungere all’emendamento 45 anche la parola “se l’Assessore Sacco lo permette o no”, invece abbiamo valutato di non farlo e quindi, Assessore Sacco, siamo assolutamente convinti che lei apprezzerà questo gesto, questo beau geste del Partito Democratico, beau nel senso di bello, non nel senso di boh, perché sulle parole bisogna stare attenti. Consigliera Foglietta, quando ci siamo insediati, si ricorda che io più e più volte le dissi quanto era importante evitare le abbreviazioni... |