Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Riprendiamo i nostri lavori. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Vicepresidente Lavolta. Per lei quattro minuti. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, ne userò anche meno per dire che gli emendamenti che il Capogruppo Lo Russo ha depositato e che voi avete voluto accorpare riducendone, di fatto, l’efficacia, depotenziandone in qualche modo la possibilità di contribuire a migliorare un provvedimento amministrativo che è, per carità, dal punto di vista lessicale io sono sicuro che chi ha concorso alla stesura lo ha fatto nel modo migliore, però alcuni suggerimenti, perché di questo si tratta, del collega Lo Russo secondo me avrebbero potuto essere accolti, sia quelli che ha letto il Consigliere Mensio. Io lo invito poi a leggere anche gli altri così non lo facciamo noi, però è particolarmente interessante comprendere che non solo questi emendamenti sono di carattere ostruzionistico, nel senso che cercano di far ravvedere la Maggioranza e l’Assessore Rolando rispetto ad alcune scelte che ovviamente non condividiamo e ci permettiamo di dirlo. Quindi quando l’emendamento è ostruzionistico e, faccio un esempio, si sostituisce la parola articolo con art. questo apparentemente sembra un esercizio, insomma, meramente ostruzionistico, però guardate è molto semplice, c’è bisogno, perché noi diciamo che c’è bisogno di una scuoletta? Perché per poter scrivere correttamente questi emendamenti c’è bisogno di istruirsi, c’è bisogno di andare a scuola. Allora è possibile, la domanda che io faccio alla Maggioranza, è possibile che nell’anno 2019 noi si debba vivere in una Città in cui un Sindaco, una Sindaca, un’Amministrazione decida di vendere una scuola? Cioè in questo senso io dico che non solo l’ostruzionismo è necessario, ma è necessaria anche l’istruzione per poter consentirci, innanzitutto di poter svolgere un ostruzionismo diciamo nel merito e che non sia squisitamente strumentale, ma che vi metta anche nelle condizioni forse di comprendere un pochino di più, che quando si suggerisce di sostituire una parola con un’altra, quando si corregge la punteggiatura, quando ci permettiamo di dire, a voi Maggioranza e con tutto il rispetto a chi ha redatto il testo, che si sarebbe potuto, avrebbero potuto magari con più attenzione, ecco, inserire la virgola e il punto giusto, anzi la virgola e il punto giusto non è neanche bellissimo. Noi ci permettiamo semplicemente di ricordare che, forse, e qui c’è un’insegnante, ce ne sono diverse qui presenti, che forse un’attenzione in più anche sul testo si sarebbe potuta porre, ma noi l’attenzione che vogliamo richiamare davvero, Presidente, non è solo su la virgola e il punto, ma sulla necessità di andare a correggere quello che io credo nella buona fede dell’Assessore Rolando, probabilmente è stato un refuso, cioè probabilmente quell’immobile è stato iscritto all’interno di quell’allegato qualche tempo prima della scelta politica del Consiglio Comunale e del collega Fornari, col quale abbiamo partecipato a una straordinaria assemblea pubblica con centinaia di genitori che erano entusiasti ed io, Presidente... SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere, i quattro minuti sono passati. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Proprio questo volevo dire, volevo dire questo, chieda al Consigliere Fornari come le Minoranze o le Opposizioni si sono comportate in quell’assemblea, io ho riconosciuto al Consigliere Fornari di aver contribuito grazie al suo impegno, al suo sforzo, al suo essere parte di Maggioranza, ho riconosciuto a lui il merito. SICARI Francesco (Presidente) Vicepresidente Lavolta, quattro minuti, deve chiudere l’intervento. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Vado avanti dopo allora. SICARI Francesco (Presidente) Ci sono altri interventi sugli emendamenti dall’1 al 7? Chiedo allora il parere alla Giunta. Prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Parere contrario. SICARI Francesco (Presidente) Metto in votazione l’accorpamento degli emendamenti dal numero 1 al numero 7. Prego, Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione. Favorevoli 0, contrari 23, astenuti 1, il Consiglio respinge. SICARI Francesco (Presidente) Passiamo adesso agli emendamenti accorpati dal numero 8 al numero 43. Prego, Consigliere Lo Russo, sei minuti. LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Ma questi emendamenti è un blocco piuttosto rilevante perché partirei dall’emendamento 8, l’emendamento 8 propone a pagina 1, dopo “Proposta dall’Assessore” di aggiungere “sergio”, perché proponiamo questa modifica sostanziale alla delibera? Perché ci sembra doveroso che, come dire, dia a Cesare quel che è di Cesare e di dare a Sergio, non Chiamparino, Sindaca Appendino, Sergio Rolando quel che è di Sergio Rolando. Quindi in realtà avremmo potuto forse subemendare, Assessore, l’emendamento 8 esplicitandola col cognome, però è in via confidenziale, è un po' di anni che ci conosciamo, quindi ormai come due vecchi compagnoni ci diamo le pacche sulle spalle bevendo un bel bicchiere di Barbera e ci chiamiamo col nome proprio di battesimo e quindi inviteremmo davvero la Maggioranza a votare a favore di questo emendamento perché l’emendamento 8 che appunto aggiunge dopo “Proposta dell’Assessore” la parola “sergio” è un riconoscimento anche per quello che avete detto voi in Aula relativamente ai meriti che ha avuto Rolando nell’individuare la strategia propulsiva delle contabilità del Comune e rimettere, con grande intelligenza, la scuoletta nel piano dismissioni perché diamo a Cesare quel che è di Cesare, ma diamo a Sergio quel che è di Sergio e cioè la capacità di reinserire dalla finestra quello che era uscito ufficialmente dalla porta e cioè la vendita della scuola di corso Unione Sovietica. Quindi, Consiglieri, valutate se effettivamente l’emendamento numero 8 che è il primo di questo accorpamento è o non è in qualche modo votabile. Mi accingerei in questa trattazione, Presidente, ad andare ad illustrare l’emendamento numero 9. L’emendamento numero 9 prevede sempre alla pagina 1, riga 11 nel primo capoverso, ma a questo punto nel punto primo, di sostituire la parola “maggio” con il numero “5” e uno si chiederà: ma perché occorre modificare l’assestamento di Bilancio sostituendo la parola maggio col numero 5? Ed effettivamente quando firmavo questo emendamento mi chiedevo io stesso il perché era necessaria questa modifica sostanziale e interrogandomi, Assessore Rolando, sempre predisponendo l’emendamento 9, che sostituisce appunto il termine maggio con il numero 5, identificavo in questo principio della semplificazione e della trasparenza la ragione fondativa di questo tipo di iniziativa. Traduco meglio perché uno giustamente può chiedersi: ma perché un Consigliere Comunale deve prendersi una delibera, andarsela a leggere e cambiare il mese di maggio togliendo maggio e scrivendo 5, perché? Perché oggi diciamocela pure tutta è difficile, è più difficile leggere le parole che leggere i numeri, purtroppo se andiamo a vedere i dati OCSE della capacità delle persone di leggere maggio e le confrontiamo in un test, c’è una letteratura infinita sulla capacità di leggere il nome dei mesi per esteso e il numero al posto del mese di maggio, verificheremo che è più credibile leggere il numero e perché? Perché ormai ci siamo internazionalizzati, Assessore Rolando, noi non possiamo più, come dire, declinare le date in lingua italiana, le nostre delibere vengono lette in tutto il Mondo ed essendo lette in tutto il Mondo occorre quantomeno rendere traducibili e capibili ed oggettivamente cosa meglio di un numero che per definizione sempre una nota musicale è la cosa più importante, più semplicemente leggibile. Mi avvio quindi ad illustrare l’emendamento successivo che è l’emendamento 10 oggetto di questo accorpamento, sempre l’emendamento 10 alla proposta di delibera al Consiglio Comunale, meccanografico 20192158/024 ad oggetto “Assestamento generale al Bilancio di Previsione finanziario 2019/2021 ai sensi dell’articolo 175, comma 8 del D.Lgs. 267/2000” avremmo dovuto aggiungere “e successive modifiche ed integrazioni”, perché effettivamente il Testo Unico degli Enti Locali è vero che è stato approvato nel 2000, però ha ricevuto negli anni svariate modifiche. Quindi mi sarei aspettato un parere di regolarità tecnica contrario, proprio in virtù di questa mancanza, di questa dizione s.m.i. nel testo dell’emendamento 10. Invece ringrazio gli uffici che non hanno voluto bloccare tecnicamente con un’operazione oggettivamente un po' bizantina, se vogliamo, che era quella di attaccarsi alla forma per punire la sostanza, la discussione di questo importante emendamento. Cosa fa l’emendamento 10? L’emendamento 10 costituisce una base successiva e coerente con l’emendamento 9 perché anche l’emendamento 10 a pagina 1, però in questo caso non come quello precedente alla riga 11, in questo caso saltiamo tre righe e andiamo alla riga 14, sempre nel primo capoverso, al punto secondo fa un’altra operazione, sostituisce, guardate un po', nuovamente “maggio” con “5” e anche qui uno si potrebbe chiedere ma il Consigliere Lo Russo possibile che non abbia niente di meglio da fare che andarsi a leggere nel dettaglio così estremo la delibera di assestamento del Bilancio al punto tale da porsi il problema della comprensione internazionale di questa delibera e quindi dover agire almeno per quello che riguarda le date togliendo la parola maggio e iscrivendosi col numero 5? Eh già, me lo sono chiesto anche io, me lo sono chiesto... SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. LO RUSSO Stefano ...Guardandomi allo specchio. Abbiamo però ritenuto utile farlo, quindi auspico, davvero, che la Maggioranza possa, con questo scatto di orgoglio, come dire, dimostrare di essere tale e consentire l’approvazione di questo importante emendamento. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliere Mensio, sei minuti. MENSIO Federico Sì, io mi soffermo momentaneamente sugli emendamenti 25 e 26 che per me sono fondamentali perché illustrano l’utilizzo corretto delle virgole, in effetti la virgola cambia e può cambiare il significato importante di una frase, vi faccio un esempio, “vado a mangiare nonna”, ovviamente si passa per cannibali, ma se io aggiungo la virgola che è fondamentale nella lingua italiana “vado a mangiare, nonna” ovviamente cambia il senso della frase e quindi ritengo importante inserirla. Forse gli emendamenti 25 e 26 che fanno un inciso, quello che si chiama inciso, sulla parola inoltre. Detto questo, visto che io ho avuto la fortuna ovviamente di poter interpretare correttamente il testo, citerei una serie di studi delle OCSE, ovviamente, che dicono che abbiamo dei problemi effettivamente in Italia dell’interpretazione dei testi, anche dei più semplici. Detto questo, ho avuto la fortuna, ovviamente come molti di noi, di andare a scuola e allora sull’emendamento numero 8, guardi, sappiamo che abbiamo frequentato anche delle scuole con altri Consiglieri, è la stessa, quindi evidentemente c’è qualcosa che non va o in me o negli altri. Detto questo, l’emendamento 8 dal mio punto di vista non è recepibile perché, come dice la Treccani, i nomi propri, quindi, Assessore Sergio, i nomi propri vanno scritti con la maiuscola e l’emendamento purtroppo recita la parola Sergio con la s maiuscola quindi non è recepibile, abbiate pazienza, questo era giusto per dire, caro Sergio, che la fortuna che io ho avuto di andare a scuola, come molti di noi, ce l’avranno anche i bambini della scuoletta per i prossimi sei anni, cioè fino a scadenza della convenzione. Quindi non li lasceremo senza scuola come lei ha recitato giustamente prima. Tra l’altro ricordo ai miei colleghi della Maggioranza, e poi concludo, che non sarà possibile alienare, anche seppur iscritto nei beni alienabili, la scuoletta senza autorizzazione del Consiglio Comunale, quindi tranquillizzo come ha fatto già lei i cittadini tutti sulla scuoletta perché la narrazione fatta all’inizio evidentemente è una narrazione faziosa fatta apposta per far apparire noi come degli orchi, non siamo così. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliere Carretta, quattro minuti. CARRETTA Domenico Grazie, Presidente. Intanto prendo atto, volevo dire al Consigliere V. che si può fare opposizione anche dalla Maggioranza e quindi non è solo la Minoranza che si fa carico di fare opposizione, ma l’opposizione si può fare anche con ottimi risultati oratori da parte della Maggioranza, anzi io per i prossimi emendamenti sono qui ad ascoltare volentieri il Consigliere Mensio che vorrà intervenire perché è giusto approfondire e anche lo sforzo che è stato fatto da..., cioè limitatamente a quelle che sono le nostre capacità di produrre degli sforzi intellettuali rispetto alla possibilità appunto di fare degli emendamenti. Analisi e verifica, l’emendamento 14 è fondamentale, secondo me tutto nell’accorpamento forse per la foga di fare un accorpamento non si è tenuto conto di quello che è un elemento fondamentale, analisi e verifica sono due parole che alla fine potremmo anche considerare simili, ma in un contesto come quello in cui bisogna effettivamente andare a fondo delle situazioni come per esempio il caso della scuoletta dove l’Assessore ha ribadito qui che non verrà venduta in nessun modo, tranne poi inserirla, quindi vorremmo fare una verifica, non solo un’analisi delle parole che sono state dette, perché la grandezza dell’Assessore Rolando, secondo me, è nella capacità di colorare le sue delibere, non tanto per la Minoranza quanto per la Maggioranza che accoglie quello che è, diciamo, l’aspetto gioviale che viene messo anche; perché io sono contento, anche con un sorriso si può prendere in giro la gente e prendere in giro la gente con un sorriso è fondamentale, ma quella analisi, noi invece vogliamo la verifica e quindi siamo qui e chiediamo che questo emendamento, il 14, venga tirato fuori se è possibile dall’accorpamento e venga analizzato con la dovuta attenzione perché l’attenzione che si può dare ad una parola come questa è un’attenzione fondamentale. “entrate con Entrate, l’emendamento 18, Assessore Rolando, io inviterei davvero la Giunta a fare un passaggio, anche a sospendere momentaneamente il Consiglio e a fare un passaggio e valutare la necessità se mettere una maiuscola alla parola entrate. Una maiuscola che carica ancora di più di significato quello che è lo sforzo che avete compiuto e quindi riesce a evidenziare con una maiuscola quelle che erano le inefficienze che tre anni fa sono ormai accertate, invece da tre anni a questa parte, forse, riesce a rendere ancora più evidente quella che è la vostra competenza nell’analizzare, vedo che annuisce l’Assessore, quindi secondo me su questo emendamento possiamo fare dei ragionamenti che siano a parte rispetto alla trattazione della delibera. E la stessa cosa al punto 20, l’emendamento 20, c’è sempre una maiuscola. È una questione di ortografia ma questione di ortografia fondamentale. Noi, in questo momento, potremmo mettere dei puntini di sospensione a questa esperienza di Giunta, o un punto esclamativo, un punto e a capo. Noi adesso siamo in una fase, dove ci sono dei puntini di sospensione che non abbiamo messo noi, ma avete messo voi in Maggioranza. Noi siamo lì che seguiamo questi puntini e vediamo, però vede, Assessore, è tutta una questione di ortografia, quindi anche sull’emendamento 20 faccia una riflessione ulteriore. Valutiamo se sia il caso di aggiungere questa maiuscola o lasciare una minuscola. Noi siamo convinti che un intervento in questo senso metterà da parte davvero tutti quelli che sono i nostri timori sulla vendita della scuoletta e ci portiamo avanti... SICARI Francesco (Presidente) Le ho tolto la parola, ha finito il tempo a sua disposizione. Ci sono altri interventi? Se non ci sono interventi, chiedo velocemente il parere alla Giunta. Prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Sì, parere contrario nonostante l’intervento straordinario… (INTERVENTI FUORI MICROFONO). SICARI Francesco (Presidente) Metto allora in votazione gli emendamenti dall’8 al 43 così come accorpati, prego, Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione. Favorevoli zero, contrari 23, astenuti 1, il Consiglio non approva. SICARI Francesco (Presidente) Siamo adesso sull’accorpamento degli emendamenti dal 44 al 50, ci sono interventi? Prego, Consigliere Carretta, sei minuti per lei. CARRETTA Domenico No, sei minuti secondo me sono troppi anche perché sull’emendamento 46 possiamo, anche con l’aiuto della Maggioranza; io mi sforzo sempre di restare in quello che è il compito di una Minoranza costruttiva. Io mi ricordo, quando l’allora Consigliera Appendino faceva solo Minoranza, solo opposizione costruttiva, me lo ricordo, quando c’era chi scriveva dei testi e in maniera costruttiva venivano portate avanti delle battaglie costruttive all’interno di quest’Aula, però è passato quello, oggi c’è una virgola all’emendamento 46; è una virgola che dovrebbe essere sostituita, assolutamente, anche perché qui, altro che TAV, altro che Olimpiadi, qui davvero c’è da mettere in crisi maggioranze ben più granitiche di quelle che si registrano in Sala Rossa. “Al presente atto”, sostituire virgola “col presente atto”, secondo è fondamentale anche per capire, per rendere, anche a persone umili come me, soprattutto come alla Foglietta, che è ancora più umile di me, il testo, che è un testo che diventa, in alcuni passaggi, incomprensibile e poi noi cadiamo nell’errore di pensare che, in realtà, quella scuoletta sia stata messa in vendita, cadiamo nell’errore, perché ci sono queste virgole. Ci sono dei titoli che poi evidenziano in maniera molto più seria, forte, delle parole dell’Assessore Rolando che quella scuola viene messa in vendita; ma io che sono convinto che con questa sostituzione della virgole quelle che sono le dichiarazioni dell’Assessore Rolando che non vedo, mi dispiace perché questo è un punto fondamentale della delibera, potrebbe rimarcare, di nuovo, a verbale il fatto che quella scuola non sarà venduta, ma noi lo sappiamo e quindi ne prendiamo atto. L’articolo 47 e l’articolo 48, in realtà, creano anche quello che è..., adesso la forma non me la ricordo da un punto di vista letterario, però togliere un’abbreviazione in un caso e nell’altro caso, nell’articolo 48, fare dell’abbreviazione un qualcosa di più elaborato: quindi “articolo” diventa “art.” nell’emendamento 47... Scusate, devo rileggerlo, nell’emendamento 47 c’è “articolo” che diventa “art.”, mentre invece anche nel 48, quindi c’è comunque anche una presa d’atto anche da parte della Maggioranza, che siamo almeno coerenti su questo. Il 46, quindi, devo rivedermi il 46. No, il 46 era quello là della virgola, quindi siamo coerenti anche nell’elaborazione di... Ma io inviterei il Consigliere Mensio a non intervenire fuori verbale, ma ad intervenire nella discussione, ma entrare nel merito anche dell’emendamento 46 anche perché lo vedo particolarmente interessato a quella che è la sorte dell’emendamento 46, ma così come si può fare, l’emendamento, mi scusi, così come si può fare un’opposizione costruttiva si può fare anche una Maggioranza costruttiva, che in quel caso viene incontro a quelle che sono delle nostre pecche, delle pecche intellettuali che inevitabilmente abbiamo e che ci caratterizzano. Io ho delle pecche, cerco, in un certo senso, di rimettervi in linea con quello che avrebbe dovuto insegnarmi la maestra delle elementari, che purtroppo poi per vari motivi si è assentata e, quindi, io ho delle pecche che mi porto avanti dalle elementari, ma cerco qui grazie anche al contributo che, anche la Consigliera Buccolo può intervenire e cercare di mettermi..., io sono una persona umile, quindi io cerco di accogliere quelli che sono, vi nomino tutti così intervenite tutti per fatto personale. Versaci, ho chiamato anche lei, quindi per fatto personale, secondo me dovrebbe intervenire, così come potrebbe intervenire il Consigliere Mensio, il Consigliere Chessa, tutti. Adesso gli altri non si sentano messi da parte perché adesso nei prossimi interventi chiederò il vostro intervento perché l’intervento di tutti è un intervento che stiamo aspettando. Comunque non vorrei uscire troppo, insomma, da quello che è il contenuto degli emendamenti che sono stati prodotti dai nostri uffici. L’emendamento 50 eliminare “Con” maiuscola con “con” minuscola, siamo di nuovo lì, è fondamentale e le maiuscole vengono dopo i punti. Quel punto che vorremmo mettere su quest’esperienza di Giunta, ma che noi non riusciamo a mettere, ma che forse farete tutto voi. Quel punto, un punto che è fondamentale: dopo il punto si può andare a capo, dopo il punto si può interrompere un periodo, dopo il punto si può finire una storia, ecco, noi aspettiamo quel punto. Sto cercando un po' anche di portare un po'..., un libro ho letto e quindi ogni tanto cerco anche di tirare fuori..., Fabio Volo, e quindi cerco di portarlo qui nell’Aula per discuterne con voi, perché, ripeto, sono umile e sono contento anche di... Mi fa piacere che anche lei ha letto non solo il titolo, anche il libro, non credo. E comunque niente, volevo solo chiedere se, insomma, l’Assessore poteva fare delle riflessioni anche su questi emendamenti. SICARI Francesco (Presidente) Grazie. Prego, Capogruppo Lo Russo, quattro minuti. LO RUSSO Stefano Scusi, Presidente, ero un po' distratto, che cosa stiamo...? 44-50 siamo? SICARI Francesco (Presidente) Sì. LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Io ad integrazione di quello che diceva il Consigliere, collega Carretta, tornerei sull’emendamento 45, perché l’emendamento 45 che è sempre alla proposta di deliberazione al Consiglio Comunale la n. meccanografico 201902158/024 ad oggetto “Assestamento generale al Bilancio di previsione finanziario”, perché uno potrebbe dire quale Bilancio, c’è quello finanziario 2019/2021. Il trattino in questo caso serve a separare le annualità dando, come dire, probabilmente l’orizzonte temporale triennale che è quello a cui si fa riferimento quando ciascuno di noi programma le proprie spese, quindi è corretto che lo faccia anche la Città di Torino. Questo triennio viene a essere interessato da questa deliberazione e in particolar modo dall’emendamento n. 45, proprio ai sensi di quel famoso articolo 175, comma 8 e non il comma 7, attenzione, il comma 8 dell’articolo 175 del D. Lgs. 267/2000, l’8 perché è proprio l’8 che parla, nello specifico, della previsione a cui facciamo riferimento in questa delibera. Bene, questo emendamento, il 45, tocca la delibera alla pagina n. 3 e in particolar modo, Presidente, lei si chiederà a quale riga? È scritto con chiarezza nell’emendamento che lo tocca, alla riga n .2, dopo, non prima, dopo “la Giunta Comunale”, perché? Perché, fondamentalmente, fa un’operazione piuttosto articolata, cioè sostituisce la scritta: “art. 42” con la parola “articolo 42” e perché, uno si chiederebbe, bisogna sostituire la parola “art. 42” con “articolo 42”? Sempre, per quanto dicevo prima, a valere sugli emendamenti 8 e 9, certamente l’Aula se lo ricorderà, per questo principio di chiarezza che devono avere le deliberazioni; tutte le deliberazioni, ma in particolar modo, colleghi, le deliberazioni del bilancio. Sono proprio quelle che devono essere le più chiare: chiara deve essere la deliberazione del Bilancio, così come chiara è la prospettiva che ci attende quest’oggi. Tornando al tema della chiarezza relativamente sia alle parole, sia alla prospettiva... diamo il benvenuto all’Assessore Sacco che compare in Aula; la saluto, Assessore Sacco, ben arrivato, se si vuole accomodare o se ci vuole dare un aiuto, anche perché, guardi, in realtà quando abbiamo scritto questo emendamento, Assessore, pensavamo esattamente a lei, perché ci siamo detti: ma sarà possibile dopo la Giunta Comunale, volevamo anche aggiungere “se l’Assessore Sacco è d’accordo”, poi abbiamo valutato che sembrava un attacco ad personam e lei, siccome si lamenta e dice che ce l’abbiamo con lei, nella riflessione abbiamo fatto svariate riunioni del Gruppo del Partito Democratico per decidere se aggiungere o non aggiungere all’emendamento 45 anche la parola “se l’Assessore Sacco lo permette o no”, invece abbiamo valutato di non farlo e quindi, Assessore Sacco, siamo assolutamente convinti che lei apprezzerà questo gesto, questo beau geste del Partito Democratico, beau nel senso di bello, non nel senso di boh, perché sulle parole bisogna stare attenti. Consigliera Foglietta, quando ci siamo insediati, si ricorda che io più e più volte le dissi quanto era importante evitare le abbreviazioni... SICARI Francesco (Presidente) Consigliere Lo Russo, è finito il tempo a sua disposizione. Prego, Vicepresidente Lavolta. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie. Gli aspetti generali che riguardano sicuramente l’articolo 193 del Testo Unico degli Enti Locali, quello che per intenderci, lo dico a beneficio di chi magari non lo sa, impone che l’intera gestione contabile degli Enti Locali sia ispirata al mantenimento degli equilibri inizialmente fissati dal Consiglio in sede di approvazione del Bilancio e questo “inizialmente” che oggi ci deve far riflettere perché c’è una distanza che, dal mio punto di vista, è anche abbastanza siderale, rispetto a quello che è avvenuto qualche mese fa, cioè quando il Consiglio Comunale, l’Aula ha approvato il proprio Bilancio e oggi è giornata in cui siamo chiamati a discutere un assestamento, e questo assestamento, così come spieghiamo nell’emendamento, è un assestamento che difetta di alcune valutazioni che avremmo preferito condividere ovviamente col Consiglio, con l’Aula e con la Giunta. Io insisto sul fatto che ci piacerebbe poter trovare cinque minuti di questa giornata per trovare una soluzione insieme e rimuovere quell’immobile da un elenco che, guardate, è già sufficientemente corposo, perché 30 milioni di euro di dismissioni sono già tante, sono già tante; allora si concentri l’Amministrazione sul portare a casa quel risultato. Si concentri, l’Amministrazione, nel portare a casa ciò che inizialmente, cioè in fase di approvazione del Bilancio aveva deciso di fare, ma a me risulta che buona parte dell’operazione..., anche io saluto l’Assessore Sacco; l’Assessore Sacco ci ha convinto negli ultimi anni della necessità di dismettere quote di società, penso ad esempio al Centro Agro-Alimentare, che cosa è successo? Ve lo dico io cosa è successo, niente, non è successo niente, perché non è successo niente? Non perché l’Assessore Sacco non sia capace, per carità, è il migliore, mi dicono alcuni esponenti della Maggioranza, è il miglior Assessore di questa Giunta; non è successo niente semplicemente perché non era utile svolgere una dismissione in quella forma, nella forma che lui aveva suggerito. Allora, lo dico all’Assessore Rolando che forse era più interessato a quella dismissione, più dell’Assessore Sacco: concentriamoci sulle operazioni in corso, concentriamoci sulla vendita, sull’alienazione degli immobili che già negli ultimi tre anni avete deciso di dismettere, ancora ad oggi non siete riusciti a dismettere. C’è un edificio, che è l’ex Nebiolo, che è stato messo all’asta l’anno scorso, forse è la seconda volta, anzi credo che ormai si vada a trattativa privata, perché le aste sono andate tutte deserte, ma vogliamo preoccuparci di valorizzare quegli immobili? Perché, io dico, ecco, faccio questa proposta: possiamo sostituire l’ex Nebiolo con la scuoletta? Del resto quello è un edificio industriale abbandonato, dismesso, inutilizzato che ha un valore comparabile: siamo, nella prima gara era di 1.200.000 euro, qui la scuola è valutata un 1,3 milioni; possiamo, Assessore, rimuoviamo la scuola, cioè non possiamo permetterci, ma la Sindaca che si è nascosta, adesso dov’è? Io mi rivolgo, Presidente, me lo permette? Mi rivolgo un attimo alla Sindaca, Sindaca, per favore, si ravveda rispetto a questa scelta, non vendiamo la scuola, non la vendiamo, noi ci preoccupiamo... SICARI Francesco (Presidente) Presidente Lavolta, anche per lei sono finiti i quattro minuti, ci sono altri interventi? Chiedo il parere alla Giunta sull’accorpamento degli emendamenti dal 44 al 50. Prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Parere contrario. SICARI Francesco (Presidente) Metto in votazione quindi gli emendamenti dal 44 al 50 così come accorpati. Prego, Consiglieri, votate, con il parere contrario della Giunta. Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione. Contrari 23, astenuti 1, il Consiglio non approva. SICARI Francesco (Presidente) Siamo adesso sull’accorpamento dal 51 al 55. Prego, Capogruppo Lo Russo, sei minuti. LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Sei minuti sono davvero un tempo limitato che mi è dato per poter illustrare la profondità politica ed amministrativa di questi emendamenti che qualora approvati cambierebbero radicalmente non solo le sorti di questa delibera, le sorti dell’intera Città. Questa affermazione potrebbe essere scatenante una certa quale ilarità, forse siamo un po', Consigliere Lavolta, alla fine dell’anno scolastico e quindi... Ah no, ho detto scuola, già, che qua le scuole adesso poi ci tornerò sul tema scolastico, questi lapsus che ogni tanto mi vengono in Aula. Dicevamo che forse questo clima goliardico da ultimo giorno di scuola, come dire, aiuta la rilassatezza di questa discussione, però io cercherò di stare nei sei minuti, Presidente, anche perché in sei minuti si fanno molte cose, pensate banalmente a quante cose si possono fare in sei minuti. Facciamo un attimo tutti mente locale un secondo, chiudendo gli occhi, immaginariamente, e pensiamo: in sei minuti cadono le frane, possono cadere le valanghe, vogliamo mica non illustrare l’emendamento n. 51. Oggettivamente è un tempo estremamente lungo per poter illustrare l’emendamento 51, il quale fa un’operazione davvero importante sulla delibera. Apparentemente, solo apparentemente si tratta di un cambio di parola, in realtà dietro questo emendamento si nasconde una vera visione di Città, alternativa. Bisogna parlare chiaro, diciamo le cose con chiarezza al costo di sembrare pedagogici, al costo di sembrare scolastici, di nuovo; sta scuola, Assessore Rolando, continua a uscire anche involontariamente nonostante i richiami efficaci ed efficienti del Presidente a stare sul merito dell’emendamento. Chiedo scusa, non posso usare la parola scuola, io uso la parola scolastico in quanto oggettivamente forse traduce meglio l’idea. Allora, quando abbiamo discusso dell’emendamento 51 nella riunione del Gruppo Consiliare - una discussione che è andata avanti ore in cui si sono confrontate le diverse opzioni politiche degli zingarettiani, dei renziani, di quelli che hanno votato Martina, di quelli che non l’hanno votato, di quelli che hanno votato Giachetti e di quelli anche che non hanno votato nessuno perché banalmente quel giorno erano via - abbiamo sostanzialmente discusso nelle correnti del PD quanto l’approccio riformista sulla parola “articolo” potesse essere in qualche modo efficace e qui si è aperta una grande discussione interna sia al Gruppo Consiliare e soprattutto interno al partito. Abbiamo consultato gli iscritti, abbiamo lanciato un referendum sulla nostra piattaforma immaginaria internet chiedendo a tutti i militanti del PD di Torino se a loro giudizio, nell’ottica della democrazia rappresentativa e partecipativa, era corretto o meno introdurre una modifica ad una delibera così importante che rappresentasse davvero la nostra visione di Città. Alla fine, vi stupirà sapere che, per una volta, nel PD c’è stata unanimità. Oh, mica facile, guardate che voi sottovalutate la potenza della frammentazione correntizia del PD, ma il fatto che io, come Capogruppo, quindi quello che in questa sede deve, come dire, rappresentare l’immagine del Partito Democratico per una volta qualcuno in realtà ha votato scheda bianca, giusto, Segretario? Quindi in realtà non è che è proprio stata unanimità generale, c’è stata l’unanimità di tutte le correnti del PD e quindi abbiamo deciso di sottoscrivere l’emendamento 51; emendamento 51 che fa un’operazione davvero ardita in termini... Non mi guardi, Consigliera Pollicino, con quell’aria un po' affranta, stia tranquilla che vedrà che avremo modo di divertirci a lungo. Dicevo, l’emendamento 51 che sostanzialmente fa la seguente operazione: alla pagina 3, alla riga 1, attenzione, anche qua ci siamo interrogati se era meglio farlo alla riga 1 o alla riga 2 della pagina 3, perché oggettivamente non è che abbiamo 200 pagine su cui lavorare, avendone poche dobbiamo centellinare le righe; l’abbiamo fatto sulla riga 1 e introducendo proprio dopo le parole “propone al Consiglio Comunale” e abbiamo apprezzato questa mitezza nei toni della Giunta che non impone al Consiglio Comunale, ma propone al Consiglio Comunale lasciando la supremazia dell’organo consiliare come la prima assemblea elettiva che i cittadini hanno scelto e che conseguentemente apprezziamo, Assessore Rolando, che lei non ha scritto “impone al Consiglio Comunale”, ma ha scritto “propone al Consiglio Comunale”, volevamo anche, come dire, in un’ottica di polemica politica sostituire il “propone” con un “impone” per usare questa, come dire, anche questa parola che ci sembra oggettivamente non così coerente, ma abbiamo valutato di cambiare la parola “articolo” con la parola “art”. e qualcuno della Maggioranza si chiederà: “Ma scusi, Consigliere Lo Russo, poco fa, in un altro emendamento, ci ha spiegato che bisogna essere chiari e che bisogna tutte le volte che c’è un “art.”, per evitare dubbi, scrivere per esteso “articolo” e, invece, in questo caso scrivete “articolo” invece che “art.”, perché?”; anche lì non c’è una regola aurea, c’è una regola che si esplica di volta in volta, e Lavolta la sa molto bene: questa volta, in questa condizione che cambia le regole, di volta in volta... SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Consigliere Lo Russo, il tempo a sua disposizione è finito. Prego, Consigliere Carretta. CARRETTA Domenico Grazie, Presidente. Allora, in questa Aula sono state scritte pagine importanti di storia, della storia almeno cittadina, insomma entrare in quest’Aula fa tremare, fa tremare le gambe. Io mi ricordo, forse se lo ricorda anche la Sindaca quando ancora era Consigliera di Opposizione, quando un Consigliere della Minoranza o Opposizione ci invitava a non “divaricare” troppo chiedendo, appunto, di rimanere nei tempi, pagine importanti di storia, e noi a quell’invito che ci viene fatto e ci venne fatto in una delle prime sedute in Aula vogliamo tener fede e proprio nel tentativo di rimanere, anche in quello che è il nostro compito, che è quello di cercare di dare anche un contributo per quanto poi questo contributo potrà essere messo da parte; anzi vedo l’Assessora Leon, volevo fare i complimenti per la medaglia d’argento, non olimpica, meglio non dirla sta parola olimpica, per quest’anno no. (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Montanari ha fatto la staffetta? Sì, ce ne siamo accorti..., però, ragazzi, mi fate continuare, veramente, perché sono all’emendamento 52 e sostituire “comma” con “c” diventa anche questa un’operazione importante, un’operazione che potrebbe contribuire anche ad individuare, a trovare un punto di incontro tra la Maggioranza e la Minoranza nel momento in cui si vanno a discutere tematiche importanti come questa. Guardate come anche la semplice analisi di un termine, la sostituzione di un termine può contribuire, nella sua semplicità, a rendere ogni tipo di interlocuzione, anche la più complicata, perché qui si fa un’interlocuzione complicata, l’interlocuzione politica, può contribuire a rendere ogni interlocuzione più semplice, più fluida, può sicuramente rendere il clima da qui in avanti meno difficile per la Sindaca; sicuramente ad agosto sarà meno difficile, da settembre poi ritorneremo a dare dei contributi che potrebbero, magari dovessero essere accolti, contribuire a rendere questo clima, dicevo, ancora migliore. Sostituire all’emendamento 56 n... Però, scusate, perché se no perdo davvero il filo, io sto cercando di impegnarmi per quanto possibile, capisco che la cosa possa dar fastidio, però, Presidente, inviterei insomma ad un po' più di attenzione anche tra i banchi della Maggioranza. Lo so che forse sono materie che non interessano, però io voglio vedere quando poi vi ritroverete nel corso della vita a dover affrontare una problematica come quella dell’emendamento 56, da “n” a “numero”, è fondamentale; è fondamentale, vi ritroverete nello sport, nella vita familiare, nel lavoro, negli affetti ad affrontare un problema come questo e allora poi non potrete dire che noi non vi abbiamo avvisato, “n” o “numero” è questo il dilemma che ci ha portato anche ad avere una discussione al nostro interno che è stata lacerante, ben più lacerante di questioni come può essere la TAV; no, noi su “n” e “numero” ci siamo davvero divisi, abbiamo creato comunque le condizioni per ritrovare una sintesi; la sintesi è stata raggiunta e abbiamo prodotto questo emendamento di cui andiamo particolarmente fieri. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Vicepresidente Lavolta. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Ha ragione, ha ragione il collega Carretta quando dice che intorno a questi emendamenti si è sviluppata, in seno al Gruppo Consiliare, una discussione che ci ha visto confrontarci animatamente, con toni più o meno accesi, ma io sono contento del fatto che alla fine si sia raggiunti un punto di equilibrio e devo dire che ci ha aiutato, nel raggiungimento di questo equilibrio, un libro che io volevo suggerire anche alla Maggioranza che si chiama “Questione di virgole”; è un libro dell’edizione Laterza “Punteggiare rapido e accorto” è il sottotitolo, di Leonardo Luccone, perché mi permetto di suggerire questa lettura? Perché è sicuramente non trascurabile, Presidente, ciò che ci permettiamo di suggerire con questi emendamenti che non sono solo una questione di punteggiatura e, nel caso specifico, la sostituzione di “n” con “numero” aiuta a chi legge il testo, a chi si trova, per la prima volta, a leggere una delibera come questa nella possibilità di comprenderlo in modo più efficace, in modo più diretto, esplicitare fino in fondo questa parola aiuta il lettore. Allora, siccome voi siete al mandato zero è chiaro che durante un mandato zero che cosa succede? Succede che ci si trovi per la prima volta a leggere delle delibere e in questo senso, io credo, senza arroganza e presunzione, io credo che un suggerimento di questo tipo, che va ad esplicitare meglio il significato di un’abbreviazione come questa, possa aiutare anche il lettore più disattento ed è per quello che questo emendamento, il 56, ma guardate potrei già anticipare che le stesse motivazioni riguardano altri emendamenti, che però meriteranno ulteriore approfondimento ed io mi auguro anche un po' di dibattito, perché quello che noto, Presidente, è che al di là di un po' di chiacchiericcio c’è da parte della Maggioranza un’assoluta chiusura al confronto rispetto ad un provvedimento che, guardate, è uno dei provvedimenti più importanti dell’anno. Si chiama assestamento perché ci aiuta a correggere il tiro che, con l’approvazione del Bilancio, l’Amministrazione, qualche mese fa, ha definito, ha delineato, ed è un assestamento che, come abbiamo già spiegato, noi giudichiamo particolarmente incapace di soddisfare buona parte degli obiettivi, alcuni dei quali abbiamo voluto condividerli, perché da parte delle Minoranze c’è sempre stato un atteggiamento costruttivo e il fatto che noi, oggi, ci si trovi nella condizione di dover fare un ostruzionismo, di inaugurare una stagione di ostruzionismo che caratterizzerà, guardate, credo quasi tutti i provvedimenti, anzi sicuramente tutti i provvedimenti che non ci troveranno d’accordo, ma quasi tutti i provvedimenti, in generale, per un semplice motivo: perché come dice giustamente in “Questione di virgole”, Leonardo Luccone, anche la punteggiatura aiuta a dare il senso autentico ad un testo e, in questo senso, io credo che qualunque tipo di suggerimento arrivi dalle forze di Minoranza debba... SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Vicepresidente Lavolta, ha finito il tempo a sua disposizione. Ci sono altri interventi? Chiedo il parere alla Giunta, prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Parere contrario. SICARI Francesco (Presidente) Metto in votazione gli emendamenti dal 51 al 55 così come emendati. Prego, Consiglieri, votate con il parere contrario della Giunta. Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione. Favorevoli 0, contrari 23, astenuti 1, il Consiglio respinge. SICARI Francesco (Presidente) Passiamo adesso alla trattazione degli emendamenti dal 56 al 59 così come accorparti. Prego, Capogruppo Lo Russo, sei minuti. LO RUSSO Stefano Grazie, signor Presidente di questi ulteriori sei minuti, perché come dicevo nel mio precedente intervento, in sei minuti si possono fare anche cose piuttosto piacevoli. Consigliera Ferrero, non sghignazzi. Si contenga, Vicepresidente Ferrero. Davvero, è una cosa indecente, Presidente, io le chiederei gentilmente di avere…, di avere…, di consentirmi di poter sviluppare questo ragionamento, perché non c'è nulla di peggio che il dileggio da parte dell'Ufficio di Presidenza. Quindi, Consigliera Ferrero, Vicepresidente Ferrero, io la pregherei di non sghignazzare quando i Consiglieri di Minoranza intervengono e cerchi, per favore, di recuperare un contegno degno di quest'Aula, perché se non lo fa il Presidente, mi tocca richiamarla personalmente. Comunque, tornando alle cose piacevoli che si possono fare in sei minuti, ahimè, me ne restano solo più cinque, ma credetemi che anche in cinque minuti, in certe situazioni particolari, diciamo che si può davvero, davvero, davvero trovare soddisfazione. Mi avvio all’illustrazione dell’emendamento numero 57. Con l’emendamento numero 57, finalmente, entriamo nel vivo di questa delibera, perché agisce, insieme al 57, 58, 59 nell'allegato numero 1 alla deliberazione. Questo emendamento, in realtà, anche questo è stato oggetto di grande discussione all'interno delle correnti del Partito Democratico. C'erano i riformisti, c'erano i giachettiani, c'erano gli zingarettiani, i miglioristi, gli ex Margherita, gli ex DS, gli ex Popolari, gli ex degli ex e qui ci siamo trovati, come dire, davvero a discutere lungamente nelle nostre fumose riunioni di partito, queste tremende assemblee, queste assise che precedentemente all'arrivo della piattaforma Rousseau disciplinavano… Bravo Chessa, bravo, vedo che è attento quanto la Ferrero all'intervento del collega che le sta parlando, mi fa piacere, mi fa piacere. Prima dell'arrivo della piattaforma non a me intitolata, come qualcuno potrebbe erroneamente pensare, ma intitolata al grande Rousseau, che non aveva il “Lo” davanti. Tornando invece all’emendamento, perché sennò poi il Presidente mi richiama e dice che non sto nel merito e non vorrei mai, Presidente, che siccome sei minuti, che sono già purtroppo un pochino stati consumati, non mi hanno dato quella piacevolezza che di norma potrei provare in questo tipo di attività. Dicevo, in queste riunioni fumose che abbiamo fatto nel Partito Democratico, ci chiedevamo se era utile o non utile alla pagina 1, alla riga 2 dell'allegato 1, sostituire la parola “delibera” con la parola “deliberazione”. E qui si è aperto un dibattito, perché va detto con franchezza: il diritto amministrativo su questo è quanto meno ambiguo e lascia spazi di marginale interpretazione tra una parola, delibera, che può essere usata nella forma verbale, cioè per tradurre a lei, Presidente, che cosa intendo dire: “Gino delibera di andare a casa”. “Gino delibera di andare a casa”, il delibera rischia e in quel caso lì è un verbo. Allora ci siamo detti, sempre nelle nostre riunioni, e lì c'era la componente giachettiana, che era particolarmente, come dire, attenta; ha chiesto di votare a scrutinio segreto, ha chiesto di votare a scrutinio segreto, quindi è stata piuttosto tesa la nostra riunione e comunque ha demandato all’assemblea degli eletti, del Gruppo Consiliare, che poi effettivamente si è ritrovato per discutere la decisione del partito. Dicevamo perché in realtà invece che “delibera” in senso verbale abbiamo valutato di usare la parola “deliberazione”, che peraltro può essere anche, come dire, scomposta in deliber - azione, perché ci siamo detti: ma nel momento in cui una Giunta, come quella di Appendino, propone al Consiglio Comunale, non impone, l'assestamento di Bilancio e, nell’allegato 1, individua alcuni elementi, fa un’azione e conseguentemente nel rispetto della grammatica italiana abbiamo valutato di sostituire la parola “delibera” con la parola “deliberazione”. E anche qui, qualcuno dei Consiglieri, cui mi rivolgo attraverso di lei, Presidente, Consiglieri della Maggiorana, nella speranza che il senso compiuto di questo emendamento venga colto, potrebbe essere tratto in inganno derubricando questo a un mero ostruzionismo d’Aula.. E invece no, perché come abbiamo detto nell’emendamento precedente, anche l’emendamento 57 ha una finalità, che è quella di cambiare le sorti della Città. L’emendamento 57 cambia le sorti della Città quasi come il Regolamento dehors di Sacco; io li metto sullo stesso piano, Consigliere Lavolta. Cioè, parliamoci chiaro, guardiamoci negli occhi una buona volta, Consigliere Lavolta, usiamo la piattaforma Rousseau, anche noi, per decidere se l'emendamento 57 che sostituisce la parola “delibera” con la parola “deliberazione” ha la stessa portata del Regolamento dehors di Sacco. Questo è un tema dirimente perché qui alberga la visione della Città. Allora, l’Assessore Sacco che ci fa il piacere di seguire questa discussione e che credo con un certo qual grado di orgoglio rivendichi le nostre attenzioni e nell'ottica, anche qua, della prospettiva che deve guidare il corretto rapporto Maggioranza-Minoranza, sicuramente avrà apprezzato che anche in questo caso… SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Consigliere Lo Russo. Prego, Consigliere Carretta, quattro minuti. CARRETTA Domenico Grazie, Presidente. Stavo riflettendo, proprio leggendo l'emendamento che abbiamo fatto, il 58, su una questione che mi sta molto a cuore. Noi, io e il Consigliare Lavolta abbiamo la formazione politica pressoché simile, veniamo dallo stesso partito, nonostante questo abbiamo delle divergenze, penso incolmabili, su Luccone, sul ruolo di Luccone nella società e soprattutto sull'analisi che fa Luccone della punteggiatura. Luccone è stato un traduttore, quindi lui ha impostato anche i suoi studi sulle virgole, sulla punteggiatura, anche su un’esperienza didattica, un’esperienza che gli arriva da anni di studio, da anni di traduzione: ha tradotto Fitzgerald, ha tradotto importanti autori della letteratura. Ciononostante, c’è un approccio alla punteggiatura, all'utilizzo, allo studio che fa sulla punteggiatura che non mi trova d'accordo. Io sono più di un'altra scuola, sono della scuola di Fornara. Fornara, invece, si è più dedicato ad analizzare quello che proprio…, Fornara. No, può darsi che anche Fornari abbia scritto un libro sulla punteggiatura, ma in questo momento era fuori dai miei studi, ma cercherò di recuperarlo, sicuramente ci sarà e sicuramente sarà in linea, non lo so se con Luccone o con Fornara. Ma Fornara, invece, l'approccio che ha è un approccio un po' più deciso e da qui i diverbi che caratterizzano un po' la maggior parte delle discussioni tra me e il Consigliere Lavolta. Ma nella punteggiatura quello che caratterizza anche l'analisi, la comprensione di un testo è anche il fatto di aggiungere, di rendere il testo maggiormente comprensibile e l’articolo 58 è emblematico in quest'ottica. Adesso il Capogruppo Lo Russo faceva riferimento all’efficacia della delibera, soprattutto alla solerzia con cui è stata prodotta la delibera sui dehors dell'Assessore Sacco. Ecco, noi non siamo a quei livelli sicuramente con l'emendamento 58, ma il fatto di aggiungere “di Consiglio Comunale” alla parola “delibera” è di per sé significativo. Sarà ricordato comunque come un momento importante, un momento che, anche se farete vostro questo emendamento, potrete sicuramente inserire nei “successi”, nei punti ancora in bianco che avete nella pagina “successi”, perché ognuno quando fa l'analisi della vita ci mette da una parte i successi e da una parte gli insuccessi. Voi dalla parte dei successi c'è ancora qualche leggerissima riga bianca ancora da completare. Beh, potete mettere l'articolo 58, potete mettere l'articolo 58, l’aggiunta di “di Consiglio Comunale” è fondamentale e importante ed è il contributo che vogliamo dare noi questo giorno alla discussione qui in Aula. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Foglietta. FOGLIETTA Chiara Oggi è arrabbiato con me, Presidente, che non mi chiama più Vicecapogruppo? Ah, okay, va bene, quindi oggi sono solo Foglietta, bene. Allora, Presidente, io illustrerò l’emendamento 56. Devo subito dirle una cosa: io sono un po’ arrabbiata con i miei colleghi del Gruppo perché avrei presentato molti più emendamenti, ma visto che noi abbiamo il padrone del vapore, che è il Capogruppo Lo Russo, ha deciso di scrivere e depositare solo 78 emendamenti all'assestamento di Bilancio. Io non credo che riuscirò a fare ridere come i miei colleghi, che sono sicuramente più avvezzi all'Aula, anche perché io non facevo parte del Consiglio Comunale precedente e, quindi, anche molti demeriti non me li posso sovraccaricare, lo faccio solo per spirito di servizio, parola che usò spesso, anche a riguardo della scuoletta, il Consigliere Fornari. In merito all'emendamento numero 56, che è uno di quegli emendamenti, al primo allegato della delibera proponiamo…, l'ha già forse detto il collega Lo Russo, di cambiare “n.” con “numero”. Lei sa, Presidente, che io ho fatto Ingegneria, ho fatto 3 più 2 , quindi sono del nuovo ordinamento e poi mi sono dedicata, con molto entusiasmo, al Dottorato di Ricerca e lei, che ha frequentato il Politecnico come la sottoscritta, spero di non dire nulla di privato a verbale, sa che io vorrò parlare di numeri in generale e non dei 6 numeri, 4 numeri e soprattutto non fare riferimenti osceni, come ha fatto il Capogruppo Lo Russo a verbale, di cui la Consigliera Ferrero ha tanto riso. Eh, lei fa riferimenti, Capogruppo, se ne pentirà. Vede, la questione dei numeri è fondamentale. Allora le racconto una storia: ci fu un personaggio italiano che decise di capire e di scrivere a proposito della crescita della popolazione dei conigli. Sa chi fu questo personaggio? Fu Fibonacci. Fibonacci s’inventò questa successione di numeri in cui sa che la somma della serie di Fibonacci è: 0,1,1, 2, 3, 5, c'è il primo numero che è 0, il secondo che è 1 e i successivi sono la somma dei due precedenti. E quindi per questo è importante anche sostituire il “n.” con “numero” perché noi parliamo tanto di trasparenza…, o meglio, no, scusate noi, no, volevamo fare tutto in opacità; voi che avete parlato tanto di trasparenza e poi non sottolineate che “n. “può essere ambiguo come termine è più corretto… Però, Presidente, se chiede ai suoi colleghi di stare in silenzio, non riesco neanche a… Consigliera Buccolo, se ha piacere di intervenire, si va a sedere al suo posto, pigia il bottone, come le ha detto Di Maio e pigia il bottone. Grazie, Consigliera Buccolo. Il Presidente comunque è sempre Francesco Sicari, visto che anche lei lo ha votato. E quindi, dicevo, essendo la somma dei numeri precedenti è più corretto, Presidente, esplicitare “n.” facendolo diventare numero, perché sennò rischiamo di essere ambigui. E se qualcuno impugnasse la delibera, Presidente? Può capitare, no? Assessore Rolando, lei non crede che ci possano essere delle disambiguità con “n.” e invece sarebbe più opportuno mettere “numero”? Io fossi in voi vuoi ci farei una pensata. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Vicepresidente Lavolta. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Una collega, mentre siamo qui a dibattere degli emendamenti, il cui significato cerchiamo di tradurlo ed esplicitarlo al meglio, mi ha scritto un sms, non rivelerò il nome della collega, che è qui in Aula, mi ha scritto un sms e dice: “Ma perché state facendo ‘istruzionismo’?”. Allora, probabilmente complice il T9, insomma è evidentemente un errore, però questo mi consente di dire alla collega che forse ha ragione lei, cioè la crasi è perfetta. Noi stiamo facendo, e io la ringrazio per il suggerimento, tra l’altro è una collega della Maggioranza, quindi è sicuramente più qualificata, è sicuramente qualificato il suo suggerimento, noi stiamo facendo “istruzionismo”, cioè stiamo facendo un ostruzionismo finalizzato ad evitare che la Città di Torino venda una scuola, perché, come già detto, noi vogliamo che lo scuole si costruiscano. E qual è il nesso tra la punteggiatura di questi emendamenti e l'istruzione e la scuola? Guardate, le domande che potremmo porci sono tante, ma io ne rivolgo all’Aula una su tutte. Capogruppo Lo Russo, che cos'è l'interpunzione oggi? Probabilmente per molti di voi, per molti di noi, l'interpunzione richiama alla memoria un segno di matita rossa o blu che corrispondeva inevitabilmente al giudizio, al commento, allo sforzo che l'insegnante aveva compiuto nel prendere in seria considerazione un testo, la sua punteggiatura, ed evidentemente anche i suoi errori. Questo avveniva in edifici pubblici, in scuole. Mi piacerebbe poter continuare a dire, anche nel prossimo futuro, che le scuole continuano a essere degli edifici pubblici, tutelati dalle istituzioni e non svendute. Allora, quando io chiedo al Capogruppo Lo Russo, al collega Carretta, che cos'è l'interpunzione e alla Consigliera Foglietta, allora qualcuno potrebbe dire: “Questione di stile”, qualcun altro potrebbe dire: “Un segno tipografico o sintattico”. Eh no, eh no, eh no. Io credo che l'interpunzione, quando parliamo delle nostre delibere, delle nostre deliberazioni, perché anch'io ho sottoscritto l'emendamento 57, che propone di sostituire la parola “delibera” con “deliberazione”, rappresentano parte integrante della nostra cultura, parte integrante della nostra formazione. Allora noi smetteremo, io lo dico a beneficio…, noi smetteremo di fare ostruzionismo quando qualcuno avrà la compiacenza, quest'oggi, di alzarsi in piedi e dirà le seguenti parole: “Ci siamo sbagliati, non vogliamo vendere una scuola. Noi del Movimento 5 Stelle, le scuole le vogliamo costruire, le vogliamo mettere a posto e quindi toglieremo da questa “deliberazione” un errore”, esattamente come quegli errori che richiamavo, venivano sottolineati con un tratto di matita rossa o un tratto di matita blu, quando andavamo alle elementari. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Vicepresidente Lavolta. Ci sono altri interventi? Io non ho visto nessuno. Chiedo il parere alla Giunta. Prego. ROLANDO Sergio (Assessore) Parere contrario. SICARI Francesco (Presidente) Metto in votazione gli emendamenti dal 56 al 59, così come accorpati, con il parere contrario della Giunta. Prego, Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato? Favorevoli 0, contrari 23, astenuti 1, il Consiglio non approva. SICARI Francesco (Presidente) Siamo adesso sugli emendamenti dal 60 a 62, così come accorpati. Prego, Capogruppo Lo Russo, sei minuti. LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. La ringrazio, anche, che mi ricorda sempre il tempo che ho a disposizione, perché, vede, il tempo è fattore che condiziona radicalmente la dimensione di vita nella prospettiva di ciascuno di noi, alla stessa stregua di quanto dicevamo prima sul precedente emendamento della punteggiatura. E proprio a partire dal concetto di tempo e nella successiva trattazione parlerò del concetto di spazio, in maniera tale da poter contemplare l'intera dimensione spazio-temporale che credo debba essere la frontiera prospettica verso cui non solo il Partito Democratico, ma tutto il centrosinistra torinese si muove; mi concentrerò sul tema “tempo”, partendo, parlando dell’emendamento 62, a cui io sono affezionato, perché quando ero ragazzino prendevo il 62 per andare a scuola. Quindi sono particolarmente contento che…, non so neanche se c'è ancora, se è stato falcidiato, se è una linea di forza, una linea di potenza, una linea…, non lo so; onestamente ho smesso, purtroppo per me è passato il tempo e non riesco più ad andare a scuola col 62. Però parlo dell’emendamento 62. Presidente Ferrero, sono felice di vedere lei a presiedere. Guardi, l'immagine di lei che si staglia sopra l'immagine della Sindaca è per me motivo di grande piacevolezza. Incombe, è incombente l'immagine, in termini prospettici, da questa posizione dell'Aula. “L'assestamento di Bilancio - Esercizi 2019-2021” è l’oggetto che noi abbiamo provato ad aggiungere nell'allegato 2, pagina 1, riga 1 dopo “/024”. Perché abbiamo voluto esplicitare con chiarezza “2019-2021”? Proprio perché l'orizzonte temporale è in un certo qual modo, se ci pensiamo bene, l'elemento distintivo che fa la differenza tra l'essere felici e l’essere tristi. Se ci pensiamo bene, in termini filosofici, neanche tanto astratti, Consigliere Lavolta, Consigliere Carretta, in termini concreti e realistici cosa fa la differenza tra l'essere felici e l’essere tristi? In ultima analisi, il tempo e la qualità del tempo che passiamo. Se ci pensiamo bene quando il tempo è buono - tempo, non in tempo meteorologico, proprio parlo del buon tempo - pensiamo a quando ad esempio siamo qui in quest'Aula, Presidente Ferrero, a discutere dell’assestamento di Bilancio, è un buon tempo, è una cosa piacevole, è una cosa divertente, è una cosa che ci produce quella motivazione che, anche nell'alto istituto che ci viene conferito, in qualche modo è corretto che noi sviluppiamo. E poi c'è il tempo cattivo. Ecco, questo triennio indicato nell'emendamento, che è il 2019/2021, sarà davvero un tempo buono, un tempo cattivo per la Città? E chi lo sa. Allora noi volevamo far riflettere la Maggioranza, con questo emendamento, su questo concetto filosofico del tempo, del tempo buono e del tempo cattivo, perché dipende da voi, dipende da quanto sarete in grado di renderlo buono o di renderlo cattivo per questa Città. E perché abbiamo inserito questo concetto temporale dentro questo emendamento, all'allegato numero 2 della delibera? Perché è importante ricordarci che il tempo che ci è dato è comunque definito. Pensiamoci bene, ad eccezione di alcune impostazioni filosofiche e religiose, nella concretezza dei fatti, il tempo su questa Terra è, purtroppo per noi, comunque limitato. Arriverà il momento in cui dovremmo rivolgerci - ci piaccia o non ci piaccia - al giudizio, ed è un giudizio che sempre incombe, Presidente Ferrero, incombe anche su di lei, un po’ come lei incombe sulla Sindaca Appendino. Usando questa metafora dell'incombenza del tempo sulla nostra dimensione di vita e sua, Consigliera Ferrero, sulla Sindaca Appendino, abbiamo valutato di emendare la delibera introducendo questo intervallo temporale di tre anni. Pensi un po', Presidente Ferrero, 2019-2021. E lei si chiederà, e mi guarda interrogativa, ma cosa succederà nel 2021? Eh, già, e cosa succederà nel 2021? Innanzitutto ancora è da capire se noi tutti qui nel 2021 saremo presenti, perché non ci è dato sapere; “ricordate che non sapete né il giorno, né l'ora”, né il giorno, né l'ora e non valgono gesti scaramantici in Maggioranza. È vero che, come dire, il tempo che ci è dato è ignoto, ma c'è un tempo noto e il tempo noto è quello della fine di questo mandato. Allora l’elemento dirimente e distintivo è che con questo emendamento proponiamo di socializzare, di consapevolizzare alla Maggioranza, a lei, Presidente, al Gruppo Movimento 5 Stelle, all’Assessore Rolando che, giustamente, come dire, anche lui è preoccupato di questo tempo che scorre, come tutti noi; è esattamente questo, quale sarà l’intervallo di tempo 2019-2021, che abbiamo aggiunto alla pagina 1, riga 1, sarà un buon tempo o un cattivo tempo nel nostro assestamento? Non lo sappiamo. Quello che sappiamo è che, però, votando questo emendamento, la Maggioranza potrà fare una grande operazione strategica, potrà dimostrare di avere contezza di quello che è il ruolo che incombe, un po' come incombeva la Ferrero prima dell'arrivo di Sicari sulla posizione della Sindaca e con questa incombenza, che ci compete tutti, guardare gli orizzonti prospettici che ci guardano da qua al 2021, quando finalmente avremo un timing finale di questa nefasta esperienza. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Capogruppo Lo Russo. Prego, Consigliere Carretta, quattro minuti. CARRETTA Domenico Grazie, Presidente. Io metterei da parte la questione del tempo, anche perché è uno dei motivi maggiori di scontro, anche questo, all'interno del Partito, quindi tirare fuori quella che è la concezione quantitativa, che arriva dell'antica Grecia, sulla nozione di tempo, passare a quella che arriva alla connotazione qualitativa per analogia e allora qui, davvero, vengono fuori tutti i mali del Partito Democratico, che non sono quelli che pensate voi e stigmatizzate voi da tempo, ma sono proprio delle diverse vedute che abbiamo proprio sulla concezione del tempo. Le virgole, le altre cose mettiamole da parte. Avete già capito che sul Luccone c'è una questione che è davvero insanabile. Mentre, invece, sulla questione tempo ci stiamo lavorando e guardiamo con ammirazione, anche con un po' di apprensione, al tempo per vedere quello che è il tempo che ci separa da qui al 2021. Lo guardiamo tante volte anche con apprensione leggendo alcuni post, lo guardiamo anche con la paura che quel tempo, invece, in realtà sia minore, ma in realtà noi speriamo che, davvero, si vada avanti così e soprattutto producendo atti come quello prodotto, anche con il contributo dell'Assessore, in cui si dice, si mette la parola fine alla vendita della scuola. La scuola non si vende, è solo un’opera in dismissione, ma non si vende. Stavo cercando anche di capire, davvero, anche Manzoni dove poteva collocare questa cosa qui con l’Azzeccagarbugli, perché lui tira fuori delle straordinarie metafore. Ecco, Manzoni è un dilettante rispetto a quello che abbiamo visto prima in Aula. Noi cerchiamo solo di adeguarci a quella che è la vostra capacità di raggirare; si può dire raggirare? Non è un prendere in giro. Di raggirare quello che sono le nostre incapacità anche a capire certi passaggi. La scuola non si vende, la scuola è in dismissione per il 2019, quindi giù le mani dalla scuola. E oggi con i nostri emendamenti, cui l'emendamento 62 diventa, forse, il momento principale nella nostra analisi e nello sforzo che abbiamo portato avanti di comprensione della delibera in oggetto, nel 62 proprio con l'aggiunta della parola “Assestamento di Bilancio - Esercizi 2019-2021” è chiaro il nostro intento di fornire un contributo a una discussione, un contributo a un'analisi che deve sicuramente richiamare anche noi della dell'Opposizione, della Minoranza, a un senso di responsabilità maggiore. E quindi il concetto di tempo, e quindi Luccone, ancora sulle virgole, sui punti, sui punti e virgola, su quella che è la capacità di un simbolo, di un grafema, di un qualcosa di così piccolo, di determinare anche le sorti di una frase, di determinare anche le sorti di una vendita o di una dismissione. Ecco, c’è tempo e il 2019 è una questione temporale quantitativa, come avrebbero detto in Grecia. Lei indica nel 2019, quindi con la dismissione al 2019, la vendita della scuola, però lo rimanda, da un punto di vista qualitativo, in un'epoca successiva. È veramente interessante l'analisi che avete fatto e qui si capisce l'attenzione di questa Maggioranza per il Manzoni, perché solo chi ha un'attenzione di questo tipo, solo chi ha analizzato parti importanti dell'opera manzoniana, riesce a entrare in sintonia con quella che è una sua operazione interessatissima… SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Consigliere Carretta, ha esaurito il tempo a sua disposizione. Prego, Assessore Rolando, per il parere. ROLANDO Sergio (Assessore) Parere contrario. SICARI Francesco (Presidente) Metto in votazione gli emendamenti dal 60 a 62, così come accorpati, con il parere contrario della Giunta. Prego, Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione. Favorevoli 0, contrari 23, astenuti 1, il Consiglio respinge. SICARI Francesco (Presidente) Siamo adesso sugli emendamenti dal 63 al 69, così come accorpati. Prego, Capogruppo Lo Russo. LO RUSSO Stefano Guardi, sono certo che la cosa scatenerà nell’Aula un certo qual disappunto, ma ci troviamo costretti, visto anche questo muro di gomma, al ritiro degli emendamenti dal 63 al 78 compreso. SICARI Francesco (Presidente) Non essendoci altri emendamenti, siamo alle dichiarazioni di voto. Prego, Capogruppo Lo Russo, dieci minuti. LO RUSSO Stefano Noi siamo oggettivamente molto, molto, molto dispiaciuti e contrari relativamente a come questo assestamento generale al bilancio tocca i nostri conti. I conti del Comune sono notoriamente in difficoltà e sicuramente le azioni di risanamento, che non sono state interrotte con l'arrivo della Maggioranza del Movimento 5 Stelle, iniziate nel 2011, hanno prodotto e stanno producendo degli effetti rilevanti in termini contabili. Tuttavia, quello che non possiamo sottacere, è che questa modalità di gestione del Bilancio, è una modalità di gestione del Bilancio che non ci convince. Non ci convince perché in realtà non sta individuano in maniera chiara quelle che possono essere delle azioni prioritarie. Non lo fa perché di fatto accompagna, sviluppa, una gestione della città che è improntata alla ordinaria Amministrazione, che è figlia di una stagione della politica, che purtroppo per noi è del tutto casuale, e che soprattutto non ha individuato quelle che sono le reali e autentiche priorità per lo sviluppo della città e non l'ha fatto sotto nessuno dei profili intorno a cui un'Amministrazione dovrebbe sviluppare la propria azione amministrativa. Non l'ha fatto rispetto al tema infrastrutturale. Di fatto non c'è una sola infrastruttura nuova pensata o progettata; non ce n'è una da questa Amministrazione. In questi tre anni la Sindaca Appendino si è caratterizzata, oltre che per le sue posizioni No TAV, sostanzialmente per la prosecuzione di quelle che erano le infrastrutture ipotizzate, pensate e sviluppate dalle Amministrazioni precedenti e a eccezion fatta della pista ciclabile di via Nizza, con tutte le considerazioni che in qualche modo si possono fare sulla bontà dell'operazione, non una sola infrastruttura per lo sviluppo di questa città è stata pensata. Peraltro a noi non ci stupisce, non ci stupiamo della famosa variante generale al Piano Regolatore votata da questa Maggioranza, non si fa minimamente cenno alla necessità di questa città di dotarsi di infrastrutturazione fisica, anzi, in alcuni casi, nel caso di specie, si esplicita con chiarezza la visione strategica di una città che ne ha fin troppe di infrastrutture. E conseguentemente, in coerenza con un mandato che è stato dato dagli elettori a questa Amministrazione, di cui adesso molti si sono stupiti, e la stragrande maggioranza anche pentiti, non ci dobbiamo stupire che abbiamo, di fatto, completamente smarrito una qualunque dimensione di ragionamento sulle infrastrutture. Questa è una città che avrebbe bisogno di risolvere il problema della tangenziale, che è intasata per il 70% del tempo nell'orario lavorativo; avrebbe bisogno di riprendere in mano il ragionamento della tangenziale est, avrebbe bisogno di riprendere in mano il ragionamento del collegamento ad Alta Velocità con Genova e del potenziamento della linea ferroviaria sul savonese; avrebbe esigenza di ripensare completamente le modalità di svincolo dei principali assi viabilistici dalla zona nord alla zona sud, e invece non fa nulla di tutto questo, perché per l'ennesima volta non viene neanche individuato un euro di un'operazione che non sia o la conservazione dell'esistente o, in alcuni casi, operazioni di puro estetico maquillage. Fine. Fine. E questo è figlio della sua assenza di visione, Sindaca Appendino; è completamente figlio del fatto che per voi questi non sono i problemi di Torino, il vostro problema è quello di fare le dirette Facebook quando inaugurate le altalene, a valere sui fondi del Piano Periferie, ereditato. I vostri problemi sono quelli della fuffa, non sono quelli della sostanza. E perché? Perché in realtà voi idee innovative, giustamente, dal nostro punto di vista, non ne avete. E oggi, in realtà da un po', la città si è svegliata, ha capito che sostanzialmente chi l'ha fatto in prima istanza è convinto che effettivamente…, c'è una parte di città che è convinta che voi state facendo bene, c’è una parte di città che lavora per spegnere Torino, per la decrescita felice. Io, come tutti voi, seguo il dibattito mediatico e social e c'è una parte di città che vive e lavora perché questa sia la città dove non si progetta più niente. Non c'è un solo progetto infrastrutturale in questo assestamento di Bilancio, non ce n'è uno e invece questa città di ripensarsi avrebbe un enorme, strategico bisogno, perché è una città che viene progressivamente marginalizzata. E una delle ragioni di marginalizzazione è, sostanzialmente, la dimensione infrastrutturale. Ma veniamo agli altri elementi che caratterizzano questo assestamento di Bilancio, in generale la politica di Appendino e del Movimento 5 Stelle, che sono l'erogazione dei servizi, un’erogazione dei servizi ai cittadini che è caratterizzata da nessun elemento di miglioramento e in questa assenza di miglioramento, che era oggettivamente un auspicio, soprattutto di quelle parti di periferia della città, che hanno scommesso sull'Amministrazione pentastellata, dando sostegno elettorale politico e che oggi, esattamente come le categorie produttive che lamentano quanto dicevo poco fa, sono quelle che sono rimaste più abbandonate di tutte, perché nelle periferie torinesi continua a crescere l’erba alta, continuate a non asfaltare le strade, continuate a lasciare le buche dove sono e non siete neanche un grado di rispondere a quelle esigenze puntuali e specifiche che non siano di carattere minimale. Questi sono gli elementi essenziali dentro cui una visione assolutamente ragionieristica dei problemi politici di questa città, sommata a un’assenza di visione strategica infrastrutturale, sommata, non ce ne vogliate, nonostante siano tre anni lunghi di allenamento, anche ogni tanto un po' di pressapochismo amministrativo. Cito un caso su tutti, ne cito due: uno, riguarda il tempo con cui voi siete in condizioni di far partire le cose, l'ha detto la stessa Sindaca pigliando a schiaffi il Vicesindaco e la Maggioranza Consiliare, la Sindaca Appendino ha detto che questa città viaggia col freno a mano tirato, non io, l'ha detto la Sindaca Appendino e l’ha detto guardandomi negli occhi e attribuendo a voi la responsabilità. Ma come vi ho detto l'altra volta, non è responsabilità vostra, non è responsabilità vostra, è responsabilità sua, che, ovviamente, incapace di assumersi le responsabilità politiche per quello che riguarda lei, le scarica di volta in volta sul malcapitato Assessore di turno; chissà quale sarà la prossima testa che rotola, perché abbiamo ancora due anni davanti e quindi è toccata in sorte alla Giannuzzi cadere sulla vicenda di piazza San Carlo; è caduta in sorte alla Patti cadere sulla vicenda del trasporto disabili; è caduta in sorte al Montanari, che andava mandato a casa non per la frase infelice sul Salone dell’Auto, perché banalmente ha paralizzato questa città. Questo è il tema e adesso è toccato a voi, per cui voi vi siete bevuti tre settimane fa, la Sindaca Appendino vi ha scaricato la responsabilità politica del freno a mano tirato, invece il freno a mano tirato la responsabilità è tutta di Chiara Appendino, perché questa Amministrazione è sprovvista di visione e anche, scusate, di efficienza ed efficacia amministrativa, perché un Comune che ci mette tre anni, tre anni, a modificare il Regolamento dei dehors per produrre una delibera, che oggettivamente, forse, con un po' di determinazione e capacità in sei mesi era possibile produrre, dà ed è il metro di qual è il vostro livello di efficienza e di efficacia e quando proponete progetti innovativi, a cui diamo atto, cito tre esempi, è merito vostro; scusateci, ma non ci paiono grandissime intuizioni, grandissime innovazioni. Avete venduto il Motovelodromo lunedì scorso, dopo aver spiegato a tutta la città che chi amministrava prima era sostanzialmente un pericoloso speculatore; vi siete venduti il Motovelodromo. Oggi con questa votazione mettete in vendita una scuola, esprimete la volontà politica di vendere una scuola. Avete fatto un’unica infrastruttura, a voi attribuibile, che è la risistemazione di via Nizza. Io non auguro a nessuno di rimanere su un'ambulanza in coda in via Nizza in direzione delle Molinette; non auguro a nessuno, a settembre, alla ripresa delle scuole, di trovarsi lì, cara Assessora Lapietra. Allora, questi elementi, l'assenza di visione, l'assenza di un progetto, l’incapacità di progettare la città, l’incapacità di andare al nodo delle questioni e non aver risolto uno solo dei problemi che avete ereditato, e ci passi, ci sta anche, ma neanche essere stati capaci di buttare il cuore oltre l'ostacolo, su un qualche cosa che poteva in qualche modo essere di interesse collettivo, che andasse un pochino oltre il miope orizzonte temporale 2021, ci costringe, con grande convinzione, a votare contro a questo assestamento, non tanto in quanto assestamento, ma in quanto paradigmaticamente la delibera cardine su cui appoggia questa assolutamente fallimentare strategia dell'Amministrazione pentastellata. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Capogruppo Lo Russo. Prego, Consigliere Malanca. MALANCA Roberto Grazie, Presidente. La ringrazio, perché io questo assestamento lo ritengo veramente paradigmatico e soprattutto che segue quella che è la visione strategica infrastrutturale di questa città, di cui veniamo accusati di non avercela; veniamo accusati di non avercela da chi ha proposto per anni progetti non finiti, tunnel fantasma, tangenziale est, l’abbiamo sentito nominare adesso. Perché non parlare addirittura di un tunnel sotto il Po, che durante le Amministrazioni precedenti aveva fatto capolino sulle pagine dei giornali. È vero, noi non abbiamo una visione infrastrutturale basata sull’auto, sulle autostrade urbane, sul corso Principe Oddone, sulla piazza Baldissera, sui disastri di mobilità che sono stati fatti negli ultimi 10 anni. La nostra visione strategica infrastrutturale è per una città del futuro, una città dove la mobilità è una cosa diversa dall'auto singola di proprietà parcheggiata gratuitamente sotto casa in uno spazio pubblico. È una visione che tende ad avvicinarsi a quella di tutte le città europee; una visione dove c'è una nuova rete di trasporto pubblico, dove si acquistano nuovi pullman, dove non si fanno fallire le società che li gestiscono, dove si sviluppa una rete di Metropolitana su un percorso basato sulle reali esigenze della città, non facendo due crocette e tagliando su una cartina dei pezzi di Metropolitana a caso; dove non si fa avviare una rete di Metropolitana senza i finanziamenti, senza i mutui già firmati e semplicemente sperando che poi arrivano i soldi chissà quando, ma si fanno soltanto quando ci saranno; dove si punta allo sharing; dove si punta alla mobilità condivisa; dove si punta a una mobilità sostenibile; dove si punta a una mobilità che finalmente emerge verso una mobilità di tipo sostenibile e amica anche dell'ambiente, oltre che della mobilità, perché io ricordo che se tutti andiamo in giro in macchina non si va più da nessuna parte, se tutti andiamo in giro in macchina la gente continua a morire, se tutti andiamo in giro in macchina la spazio non c'è più. Noi vogliamo che la macchina la usi solo chi ne ha veramente bisogno; noi vogliamo che si vada verso una visione dove si usa un mezzo per ogni scopo, il mezzo giusto per ogni scopo e più mezzi magari per lo stesso percorso perché ogni mezzo è più giusto per quel pezzo. Noi vogliamo una visione dove c’è il trasporto pubblico come struttura primaria, dove c'è una condivisione di mezzi, dove si usa la mobilità ciclabile e le piste ciclabili, anche quella di via Nizza, sia una vera infrastruttura che segue i cittadini e non soltanto per turismo, dove si vaneggia di piste fatte all'interno dei parchi giusto per il divertimento domenicale, ma semplicemente si invitano i cittadini, e il numero di ciclisti aumentati ce ne dà ragione, a usare il mezzo della bicicletta, poi della bicicletta a pedalata assistita, perché no, più avanti, per muoversi. L'innovazione non è soltanto ed esclusivamente un'innovazione per parlare, è un’innovazione della modalità e del paradigma con cui la gente si muove all’interno della città. È un'innovazione di tipo sociale, è una crescita di tipo culturale, è una presa di coscienza che un modello tramandato dagli anni ‘50 a oggi non è più sostenibile e non è più sostenibile da qui in avanti nel futuro. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Non ci sono altri interventi, metto allora in votazione la delibera così come emendata. (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Così come non emendata. Prego, Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione. Favorevoli 23, contrari 5, astenuti 1. SICARI Francesco (Presidente) Darei lo stesso esito per l'immediata esecutività dell'atto. (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Metto in votazione l’immediata esecutività dell'atto. Prego, Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione. Favorevoli 23, contrari nessuno, astenuti 1, il Consiglio approva. |