Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 31 Luglio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 21
ORDINE DEL GIORNO 2019-01265
(ODG N. 14/2019) "ELIMINARE IL REATO DI BLOCCO STRADALE" PRESENTATA IN DATA 4 APRILE 2019 - PRIMA FIRMATARIA ALBANO.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Abbiamo il punto 24, n. mecc. 201901265/002 prima firmataria Albano:

“Eliminare il reato di blocco stradale”

ALBANO Daniela
Presidente, chiederei di votarlo, grazie, di discuterlo.

SICARI Francesco (Presidente)
Okay, prego.

ALBANO Daniela
Posso illustralo? Grazie, Presidente. Allora, questo ordine del giorno è un ordine del
giorno che abbiamo presentato in relazione, appunto, al primo Decreto Sicurezza,
soprattutto per quello che riguarda la reintroduzione del reato penale di blocco stradale,
che come sappiamo era stato depenalizzato nel 1999 e invece è stato reintrodotto anche
con sanzioni penali molto più gravi rispetto a quelle che erano precedentemente.
Diciamo che questo tipo di reato va a colpire soprattutto i lavoratori della logistica ed è
quindi qualcosa che riguarda principalmente appunto la nostra zona, la zona di Torino,
comunque del bacino Padano perché è la zona in cui sono concentrate numerose aziende
che si occupano di logistica, tanto è vero che alcuni lavoratori, a esempio una su tutte la
ditta Frama Action a Novi di Modena, nove lavoratori sono stati già denunciati per
questo motivo, proprio perché manifestavano contro la delocalizzazione e la chiusura
della fabbrica che aveva aperto soltanto nel 2016 e adesso ha chiuso. La manifestazione
di questi lavoratori, 21 lavoratori che sarebbero rimasti a casa, perde la delocalizzazione
dell'azienda e sono stati appunto imputati di blocco stradale per aver fatto un picchetto
davanti ai cancelli della fabbrica. Quindi direi che questa tipologia di reato va a colpire
soprattutto i lavoratori della logistica ed è proprio per questo che noi presentiamo questo
ordine del giorno, chiedendo appunto di ripristinare il blocco stradale come reato
amministrativo e non più come reato penale. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliera Pollicino.

POLLICINO Marina
Grazie, Presidente. La proposta dell’interpellanza investe un tema grave, un tema che
riguarda aspetti fondamentali della nostra democrazia e della nostra convivenza nel
rispetto della cittadinanza del dissenso. L’articolo del Decreto Sicurezza che ha
reintrodotto il reato di blocco stradale, è chiaramente indirizzato ai cosiddetti
assembramenti, cioè alle persone che attraverso manifestazioni o cortei di protesta
esercitano il loro diritto costituzionale di riunione e manifestazione del pensiero. Ora,
perché si organizzano le manifestazioni? Per vari motivi, lo sappiamo, per esprimere
dissenso contro determinati aspetti della società o contro talune scelte degli organi
politici, ma anche contro le politiche adottate da un'impresa in merito all'organizzazione
del lavoro, o ancora per esprimere solidarietà a qualcuno o per sostenere una certa
iniziativa. Qualunque ne sia il motivo, attraverso le manifestazioni i cittadini hanno la
possibilità di attribuire una forte risonanza alle loro idee e quindi esse sono un
fondamentale strumento di democrazia. Quindi è palese che declinare in termini
abnormi la repressione del dissenso serve solo a mettere a nudo la debolezza di una
democrazia incapace di colloquiare e confrontarsi in altro modo con il pluralismo del
suo stesso corpo sociale. Primo Levi è stato lapidario: “Tutti coloro che dimenticano il
loro passato sono condannati a riviverlo” e sono ormai parte della coscienza universale
delle democrazie i fotogrammi del giovane rivoltoso sconosciuto di piazza Tienanmen,
lo studente cinese che solo e disarmato si parò davanti a una colonna di carri armati per
fermarli lungo i viali della Porta della Pace Celeste. Allora mi domando: “Siamo forse
diventati una democrazia così debole da dover ricorrere a provvedimenti sanzionatori, il
cui unico risultato, senza nulla risolvere sarà quello di esasperare le contrapposizioni?”.
Intraprendendo questa strada le risposte che siamo in grado di dare in un’aperta
dialettica democratica non sono le più adeguate, soprattutto quando alla mobilitazione
degli adolescenti e degli studenti che si sono espressi con preoccupazione sul futuro
ambientale del pianeta da parte di molti, ma per fortuna non di tutti, non si sia trovato di
meglio che apostrofarli come “gretini” - Feltri - schernendo una generazione che oggi ci
ammonisce e che domani, e già oggi è domani, ci giudicherà nelle forme compiute della
democrazia. E già ora ci apostrofano, come fecero gli studenti di piazza Tienanmen, che
rivolgendosi non ai vertici del loro governo, ma al popolo cinese, lanciarono un
messaggio: “Non lasciate che sia una sola generazione a dover pagare il prezzo per la
difesa della democrazia”. E oggi sono gli ombrelli di Hong Kong a ribellarsi a ogni
sopraffazione liberticida nei cortei e che l'ombrello e la musica diventino i simboli
universali della protesta pacifica di ogni popolo.

SICARI Francesco (Presidente)
Ci sono altri interventi? Metto in votazione l'atto. Prego, Consiglieri, votate.
Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione.
Favorevoli 19, contrari 0, astenuti 2, il Consiglio approva.
Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)