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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Luglio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 15
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2019-03035
VARIANTE PARZIALE N. 322 AL P.R.G., AI SENSI DELL'ARTICOLO 17, COMMA 5, DELLA L.U.R., CONCERNENTE LE AREE LUNGO CORSO ROMANIA E STRADA DELLA CEBROSA DI PROPRIET? MICHELIN S.P.A. E ROMANIA UNO S.R.L.. APPROVAZIONE.
Interventi
LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Una breve nota di metodo. Mi permetto di correggere la Sindaca Appendino: questa delibera non è stata ampiamente discussa in Commissione, è stata una seduta di Commissione e alcune delle questioni che in quella sede sono state poste, diciamo così, non hanno trovato una risposta politica da parte dell’Assessore Unia che era presente, conseguentemente, come ho preannunciato proprio in seduta di Commissione, mi rivolgerò a lei nell’Aula per avere, come dire, contezza di quelli che sono alcuni dei dubbi politici che sono in qualche modo rimasti. Correttamente, la Variante di corso Romania è stata dichiarata, non so quanto consapevolmente, da parte dell’attuale Maggioranza come la più importante. La più importante, perché questa è la più importante, anzi la più rilevante operazione di area commerciale del Piemonte negli ultimi anni. Il totale, l’ammontare di superficie commerciale che a valle della votazione oggi verrà a essere deliberata, è nel suo complesso di 86.000 metri quadrati; per dare un parametro di riferimento l’Ipercoop di via Livorno è 6.000 metri, quindi abbiamo circa una dozzina di Ipercoop di via Livorno, sono 10 campi da calcio, sono sostanzialmente una superficie commerciale, diciamo così, non propriamente quelle che il predecessore dell’Assessora Appendino all’Urbanistica definiva “piccoli esercizi commerciali di vicinato”, ecco. Questa è, a tutti gli effetti, con l’allargamento della L2 prevista nell’Ambito Auchan di fatto verrà a configurarsi come una delle più grandi, forse la più grande area commerciale del Piemonte. Questo è il primo dato politico che ci permettiamo di far rilevare in quanto, dal nostro punto di vista, contraddice in maniera piuttosto estesa - per la verità per l’ennesima volta, non è la primissima volta in cui vi contraddistinguete per questo tipo di operazioni - questa Amministrazione per battere in tre anni tutti i record assoluti di centri commerciali di Italia. Il Movimento 5 Stelle di Torino passerà alla storia per essere stato capace di liberare superfici, che era quello che fondamentalmente avrebbe dovuto stoppare i centri commerciali, invece con questa votazione voi batterete tutti i record italiani. E questo di per sé, voglio dire, è elemento di contraddizione evidente a nostro modo di vedere, ma lo è ancora di più perché lei, Appendino, nella sua illustrazione ripercorrendo un iter, che peraltro l’ha vista coinvolta dall’inizio perché correttamente lei svolgeva funzioni di Consigliera di Minoranza in quella lunga stagione, ha avuto una forte affermazione da parte del Movimento 5 Stelle, che fu il passaggio di quel lungo elenco che ha fatto del 2017; lei ha ricordato all’Aula che nel 2017 questo Consiglio revocò il PRUSA, Romania-Michelin, il Piano di Rigenerazione Urbana Sociale e architettonica, e lo fece con orgoglio; io ricordo distintamente chi si levò in quest’Aula dicendo che quella roba lì era stata..., “Noi del Movimento 5 Stelle eravamo contro i centri commerciali del PD, eravamo quelli che avrebbero riportato, come dire, le corrette trasformazioni urbane nell’ambito di quella che doveva essere l’attività produttiva”, mi ricordo bene, “la manifattura”, ecco, voi vi sareste contraddistinti, in questo mandato, per aver incrementato la superficie della manifattura. Peccato che in questo caso specifico la superficie della manifattura esistente è di 307.000, la superficie della manifattura a valle della Variante è di 86.000, peccato che non è manifattura ma è commerciale. Aperta e chiusa parentesi. Conseguentemente, l’adozione prima e l’approvazione della Variante 322, è correttamente ascrivibile, ancorché nei contenuti piuttosto simile al PRUSA che avete revocato, alla deliberazione, a suo tempo citata e deliberata nel 2015, che aveva avviato la trasformazione per come oggi nei suoi elementi essenziali arriva a configurarsi. Ci sono però delle questioni tutte politiche che io volevo porle, Sindaca Appendino, in maniera tale anche da orientare sulla base delle sue risposte l’orientamento politico del mio Gruppo, che riguardano due macro questioni: innanzitutto se lei poteva gentilmente spiegarci in quale forma e in quali modi la SLP che viene ad essere identificata nei due Sub-Ambiti dell’Ambito 3.1 poteva migrare in sede di Strumento Urbanistico Esecutivo da un Sub-Ambito all’altro, nel senso che questa previsione normativa, che è prevista nella scheda, di fatto ci lascia piuttosto incuriositi relativamente alla fasatura con cui questa decisione di questa migrazione di questa SLP può spostarsi da un Sub-Ambito all’altro. Prima questione. Seconda questione, l’abbiamo posta in Commissione; io spero che l’Assessore Unia gliel’abbia riferito, l’ho posta io quindi sono certo che l’ha fatto, come, in che tempi e in che modi si fasano le opere di urbanizzazione a scomputo con la trasformazione urbanistica dell’area. Come lei certamente ha ricordato e ha riportato qui in Aula il valore economico delle opere di urbanizzazione, ricordiamo che la principale consiste nel sostanziale stravolgimento del fronte di corso Romania che di fatto da strada a due corsie diventerà un grande viale a quattro corsie che collegherà Torino e Settimo e che prevede opere piuttosto importanti, tra cui l’abbattimento del cavalcaferrovia attualmente esistente che sostanzialmente serve il binario ferroviario che serve l’area Michelin e che verrà ad essere... anzi, è già dismesso e verrà a questo punto messo a raso. Quell’opera, sulla base di una domanda che io ho posto in Commissione, a cui non è stata data risposta, ovviamente avrà un impatto certamente di scala cittadina, per quello che riguarda il Comune di Torino, ma ça va sans dire, trattandosi dell’asse principale di adduzione al famoso Outlet di Settimo ovviamente avrà un impatto e una ricaduta piuttosto rilevante sul tema dell’Outlet di Settimo Torinese. Allora, lei ha anche il privilegio, la fortuna, l’onore di essere il Sindaco della Città Metropolitana, avremmo piacere di capire, in quest’Aula, in quali forme, in quali modi, al di là delle conferenze dei servizi e al di là del Tavolo del QNE - che è il Quadrante Nord-Est - che è il tavolo di compensazione di ragionamento urbanistico che è promosso dalla Regione - disciplina la trasformazione di questa zona insieme a San Mauro, insieme a Pescarito, insieme a Settimo Torinese, lei ha interloquito politicamente in quanto, ci è sembrato di poter capire, che le soluzioni tecniche che sono emerse dalla Conferenza di Servizi, a fronte della richiesta del Comune di Settimo Torinese, che era quello della realizzazione di una strada complanare di fatto bypassando il grande cantiere di corso Romania, non sono state accolte e conseguentemente tradotto, dopo questa lunga filippica, forse troppo tecnica, in maniera un po’ più chiara, noi, voi, chiuderete il tratto di corso Romania per svariati mesi e, tutto sommato, questo è un elemento che non è che non abbia impatto né commerciale sul tema dell’Outlet ma soprattutto per quello che riguarda l’utenza settimese che comunque alla fine della fiera, è vero che non compete ai Consiglieri Comunali di Torino occuparsi dei fabbisogni dei settimesi, però competerebbe in termini, quantomeno a lei, nell’ottica della visione della Città Metropolitana. Una delle questioni, della terza e, per il momento, l’ultima che sollevo riguarda sostanzialmente il meccanismo dello Strumento Urbanistico Esecutivo che viene identificato come azione prioritaria per individuazione della trasformazione fisica di quest’area. È uno strumento sicuramente importante, ma a nostro modo di vedere noi avremmo preferito che già in scheda urbanistica venissero date delle tracce e delle indicazioni, cosa che invece non sono presenti relativamente alla questione specifica che le ho posto, e cioè la fasatura temporale tra l’esecuzione delle opere di urbanizzazione a scomputo - leggasi la viabilità - e l’effettiva operatività della trasformazione a fini commerciali dell’area Michelin, cioè tradotto: questo tipo di fasatura temporale, che ovviamente non è una variabile indipendente della fruibilità e della trasformazione, io cito un esempio su tutti, molti delle precedenti Amministrazioni sono stati impallinati lamentando il fatto che alcune delle trasformazioni urbane erano avvenute a fini commerciali in assenza dell’operazione viabilistica, e che quindi prima si faceva il centro commerciale e poi si adeguava l’operazione viabilistica. Ci saremmo aspettati visto che, come dire, vi accingete a votare la più grande superficie commerciale del Piemonte e vista la caratterizzazione che avete avuto, in termini politici, in questi anni relativamente a questo specifico punto, che su questo fronte indicaste in scheda urbanistica anche qualche elemento di valutazione in ordine alla coerenza temporale tra queste opere, che a nostro modo di vedere sono piuttosto rilevanti - in realtà credo non solo a nostro modo di vedere, è che non voglio essere cattivo profeta - ma verosimilmente produrranno nei prossimi anni svariati dibattiti su com’è stato possibile che non si è pensato prima alla viabilità. Allora lo diciamo noi, Sindaca Appendino, lo diciamo noi. È vero, anticipiamo quella che sarà la polemica del futuro, alla viabilità e alla fasatura temporale, almeno come indicazione di massima nella scheda urbanistica, poi è ovvio che l’attuazione pratica sarebbe dovuta essere sviluppata dentro il suo Strumento Urbanistico Esecutivo, ce la saremmo da questo punto di vista aspettata. Sotto questo profilo siamo invece estremamente soddisfatti della decisione della Michelin Italia di, come dire, accogliere una impostazione che era stata in qualche modo voluta fortemente negli anni precedenti a questa nefasta esperienza grillina, che era quella, alla luce della delocalizzazione dei centri direzionali, soprattutto per quello che riguardava i centri direzionali di carattere manifatturiera all’esterno della città di Torino. Noi abbiamo un problema strutturale oggi, che è quello che moltissimi quoter di grandi compagnie e di grandi multinazionali continuano ad avere elementi di attrazione centrifughi rispetto alla città, e quando iniziamo ad occuparci di questa questione, uno dei problemi che ci venne posto all’epoca dalla Michelin, fu proprio quello di, come dire, riconsiderare nel polo logistico e nel centro direzionale della Michelin Italia l’elemento qualificante e caratterizzante del tessuto produttivo. Da questo punto di vista siamo invece molto lieti che, come dire, questa impostazione sia stata almeno questa confermata, e che dal punto di vista strutturale il Centro Direzionale Michelin con questa operazione potrà trovare in questa sede casa e soprattutto potrà contribuire, insieme all’ampliamento del centro commerciale Auchan e alla rifunzionalizzazione della Stazione Stura nella ridefinizione di quel quadrante che, anche nell’ottica di trasporto intermodale può certamente essere una chiave di vocazione e di sviluppo dell’intera città. Sotto questo profilo noi, quindi da questo punto di vista, consideriamo la variante con luci e ombre, luci piuttosto evidenti per quello che riguarda una politica urbanistica che facilita gli investimenti di carattere industriali, ombre perché riteniamo che forse vi siete fatti un pochino troppo prendere la mano relativamente alla distribuzione commerciale e oggi pigiando il dito con il vostro consueto, inamovibile, assoluto consenso fideistico delibererete il rilascio di una superficie commerciale che, vi stupirà, non va a sottrarne altri ma va di fatto a sommarsi e che questa superficie commerciale corrisponda a una dozzina di nuovi centri commerciali della stazza dell’Ipercoop di via Livorno ci pare una metafora anche fisica di come, purtroppo per noi, la questione urbanistica è stata gestita e trattata sotto questo profilo in questi tre anni.

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