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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 22 Luglio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 9
INTERPELLANZA 2019-01894
"PARTECIPAZIONE ON LINE CON IL TAVOLO DI PROGETTAZIONE CIVICA" PRESENTATA IN DATA 21 MAGGIO 2019 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Ovviamente io aspetterò di esaminare la proposta di deliberazione con la quale la
Sindaca ha anticipato voler dare una strutturazione finalmente istituzionale a quello che,
fino a questo momento, è un percorso definito da un atto deliberativo e caratterizzato da
un comportamento sicuramente non rientrante nelle ordinarie procedure istituzionali e
nemmeno in quelle straordinarie delle sperimentazioni. Mi immagino che
l’Amministrazione abbia capito che affidare un progetto interassessorile ad una figura di
staff non ne possa garantire la continuità e mi auguro anche che abbia capito che
situazioni di interprofessionalità e interdisciplinarietà, quali quelle che concorrono nei
programmi integrati, non da oggi, perché qualcuno li aveva scoperti prima, almeno fin
dal 1997, ma visto che amate scoprire l’ombrello o aprirlo, riconosco il fatto di aver
riaperto l’ombrello e di conseguenza dare queste caratteristiche di gruppi di lavoro
interdisciplinari interni, significa adottare dei provvedimenti di carattere organizzativo.
Quindi mi riservo un giudizio sui provvedimenti organizzativi che verranno assunti per
incardinare in un modo sopportabile, dal punto di vista degli ordinamenti della Pubblica
Amministrazione, questa esperienza della progettazione civica. Per ora continuo a
sottolineare quello che la mia interpellanza denunciava, vale a dire che se la
progettazione civica nasce anche, oltre che per la promozione della partecipazione, per
razionalizzare risorse, migliorare efficienza ed efficacia delle performances dell’Ente,
perché così scrivete negli atti deliberativi, è un po' difficile ritrovare questo impegno
all’interno di un sistema informativo che ha un livello istituzionale, quello di Decidi
Torino e quello della pagina Facebook della Città di Torino, e poi una moltitudine di
chat, di volta in volta strutturate a seconda dell’ambito territoriale preso in
considerazione i cui amministratori sono interni all’Ente, come la responsabile di staff
ed esterni all’Ente come referenti di questo o quel gruppo, i quali comunicano sulle cose
da fare e gli incontri da promuovere evidentemente all’interno di una rete che è
esclusiva degli appartenenti alla chat e di qua anche gli elementi di esclusione che il
Consigliere Lavolta lamentava precedentemente. Ora, volendo riconoscere, ma le tante
esperienze, soprattutto i tanti atteggiamenti non mi inducono a riconoscere solo la buona
volontà in queste esperienze, ma forse anche un eccesso di protagonismo, ma volendo
riconoscere almeno la buona volontà, quello che si chiede da parte di un rappresentante
delle istituzioni, è che dopo una ragionevole fase di sperimentazione, quale quella delle
delibere del 2017 e del 2018, si proceda all’interno di un inquadramento formalmente
riconoscibile, se le modalità di organizzazione straordinaria e di comunicazione
specifica danno risultati così favorevoli da dover essere introdotti come stili del
funzionamento del Comune di Torino. Che poi questo rientri nelle funzioni del
Decentramento o nelle funzioni degli uffici centrali lo esamineremo nella Commissione
Decentramento; quello che a me preme sottolineare è che non è un elemento, né di
trasparenza, né di chiarezza, né di efficienza costruire tanti strumenti paralleli, perché
questo ingenera, anche negli interlocutori, un elemento di confusione. A me dispiace
che tante persone ritengano che il Comune sia sordo e che l’unico dotato di capacità
uditiva sia il Tavolo di Progettazione Civica, perché invece sono convinta che
moltissimi singoli Assessori, moltissimi uffici della nostra organizzazione abbiamo
egualmente a cuore e a impegno di comunicare con i cittadini che svolgono
segnalazioni. Forse non hanno, quegli uffici, il canale privilegiato che è stato consentito
fino a questo momento al Tavolo di Progettazione Civica in virtù di un’investitura tutta
politica di coordinare gruppi di lavoro e creare momenti interassessorili. Questo non
può funzionare in un’Amministrazione che voglia investire su questo stile, perché questi
stili, per essere efficaci, devono incardinarsi anche per il futuro, anche quando non ci
saranno figure di riferimento politico, quali quelle che avete individuato, se lo
strumento è efficace. Quindi, prima di generare elementi che non siano riconducibili alla
struttura dell’Ente e al suo riconoscimento anche dall’esterno, mi è sembrato
ragionevole creare, con questa interpellanza, un’attenzione della Giunta. Io non chiedo
ulteriori approfondimenti, vedrò l’atto che la Sindaca ha preannunciato.

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