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LO RUSSO Stefano Noi, come Partito Democratico, ci tenevamo a ringraziare l’Assessore Sacco di questo lavoro alacre che ha condotto in questi tre anni per arrivare a una cosa estremamente complicata, come la nuova regolamentazione dei dehors e ci teniamo a farlo davvero formalmente in quanto abbiamo più volte sollecitato lei, Assessore Sacco, a prendere in mano il dossier, in mezzo alle sue mille attività, e siamo davvero contenti che questo iter sia arrivato a conclusione. Ricordo piuttosto distintamente le affermazioni perentorie del già Vicesindaco, non saprei come definirlo, insomma, del buon Montanari, che in Commissione Consiliare era seduto al suo fianco e spiegava che nella precedente versione del Regolamento dehors - che oggi di fatto è un altro Regolamento dehors, attraverso gli emendamenti che presentate - finalmente si poneva freno all’illegalità diffusa, si poneva freno allo scempio del centro storico, si poneva freno al fatto che in questa città tutti facevano quello che volevano, perché con il Regolamento dehors (quello prima) ora arrivava finalmente il giustiziere della notte, che era il combinato disposto di Montanari e Sacco, e Sacco-Montanari, a mettere ordine. Noi siamo contenti del risultato finale, Assessore Sacco, perché abbiamo fatto rilevare che il problema della precedente versione, o meglio della versione precedente agli emendamenti, era un problema di metodo, in quanto era stata fatta senza alcuna discussione tecnica con le organizzazioni di categoria, di metodo, e soprattutto era una sostanziale tomba rispetto a tutta una serie di attività che, soprattutto nella Zona Urbana Centrale e Storica, avevano fatto investimenti importanti negli anni, e che giustamente avevano timore dell’arrivo della mannaia grillina. Invece, a valle forse di un barlume di saggezza, e dopo aver eliminato quello che ci spiegava che bisognava far fuori gli scempi, cioè Montanari, arrivate in Aula con una versione che ci soddisfa, perché è una versione che ha esattamente i contenuti tecnici che vi avevamo posto in quella sede. Quindi, parafrasando una nota canzone che va per la maggiore, di due grandi autori, che sono Benji & Fede, “Dimmi ora e quando”, le verremmo a chiedere, Assessore Sacco, spero di non urtare e di non essere troppo ilare con questa citazione dotta, Presidente non mi tolga la parola, la prego, né di aver offeso nessuno, io non ho offeso nessuno. Però, “Dimmi dove e quando”, mi corregge la Sindaca, che forse ha ragione, chiedo scusa; io, ahimè, ho scarsa memoria e poi è più giovane, ha ragione, ha ragione, “Dimmi dove e quando”, uso questa citazione musicale per chiederle per favore Assessore Sacco, ci dica dove e quando, finalmente, avremmo modo di vedere anche sugli altri dossier che ha in mano, diciamo così, un risultato analogo, che ha raccolto e che raccoglie i nostri suggerimenti. Siamo contenti della totale retromarcia che avete fatto. Siamo contenti che, di fatto, avete presentato alla fine di questo lungo e tortuoso percorso che io ricordo sempre, ma non per svilire il lavoro, per avere un parametro di riferimento, è durato circa il 35% in più che la scrittura della Costituzione Repubblicana Italiana, come tempo, quindi il Regolamento dehors di Sacco e la Costituzione della Repubblica Italiana hanno avuto una durata di produzione. Vi stupirà, forse non vi stupirà sapere che ci hanno messo meno i padri costituenti della Repubblica Italiana a scrivere la Carta Costituzionale, che Sacco a scrivere il Regolamento dei dehors. Io l’ho usata, non si offenda Sacco, chiedo scusa, questa piccola citazione personale, come benchmark del freno a mano, nel senso che io, quando mi trovo a raccontare un po’ come sollecitato, di come va l’Amministrazione Appendino, cito sempre alcuni episodi. Uno degli episodi che amo citare è la velocità produttiva dell’Amministrazione da voi guidata, in particolar modo su temi di grande rilevanza. Cioè, e qui stiamo parlando mica, come dire, cioè, di infrastrutture rilevanti. Cioè, sapere se un padiglione ha un cappello écru o bianco e quale tipo di procedura deve avere, mi rendo conto che immagino la discussione che vi siete fatti, come dire, per arrivare a questo risultato. Comunque, meglio nel 2019 che mai. Conseguentemente, Assessore Sacco, le comunico che il Partito Democratico, la sorprenderà forse, spero di no, sosterrà il suo provvedimento, a valle dell’approvazione, ovviamente, degli emendamenti. LO RUSSO Stefano Io oggi ho difficoltà a farmi capire. Assessore Sacco, io le ho fatto i complimenti, forse non ha capito il senso dei miei complimenti, nel senso che io, più che dirle che presenta un regolamento che dopo con gli emendamenti ci trova pienamente d’accordo, cosa devo dirle? Posso sommessamente farle rilevare il tempo con cui, che ci avete messo, che a mio modo di vedere, è stato eccessivo? Io questo le ho detto, Assessore Sacco, lei non è che si deve sempre sentire toccato sul piano personale. Io parlo a lei, perché è lei che è l’Assessore, ma il mio è un riferimento, ho citato esplicitamente il famoso freno a mano della Sindaca Appendino e ho fatto un semplice e banale - visto che lei mi ha detto che io ho detto delle cose false - parallelo temporale e mi spiace di avere urtato la sua sensibilità di avvocato, quindi uomo di legge, e che uomo di legge oltretutto, e che legge, dal punto di vista temporale, relativamente ad un tempo che i padri costituenti hanno impiegato, come dire, per scrivere la Carta Costituzionale della Repubblica Italiana, e il tempo che lei, con tutte le difficoltà del caso... Siccome il combinato disposto dell’intervento del collega del Movimento 5 Stelle e del suo denotano, come dire, che appunto, voi, tra le tante cose che non funzionavano in questa Città, anzi non funzionava niente in questa Città, poi vorrei capire come fate ad inaugurare le cose; però non è un problema, adesso è veramente tediosa questa polemica, c’era anche la mancata, la mancata predisposizione del Regolamento dehors. Noi, più che dirle, come Partito Democratico, che siamo orgogliosi di come lei sta lavorando, Assessore Sacco, siamo davvero orgogliosi. Lei è stimato da tutta la Città, stimato dalle organizzazioni di categoria, ma soprattutto è stimato da noi, per la sua capacità giuridica, per la sua efficacia, per la sua efficienza e per i tempi che ci mette a risolvere le annose e complicate questioni che le vengono poste. Io più che dirglielo, Assessore Sacco, non so che cosa fare. Le sta parlando il Capogruppo del principale responsabile del disastro di questa Città, che le riconosce autorevolezza, le riconosce capacità, le riconosce efficacia amministrativa, soprattutto, efficacia amministrativa. Quando lei prende in mano i dossier siamo certi che, come dire, l’abbiamo visto, l’ha citato anche il collega che mi ha preceduto, pensiamo a tutte le cose che lei è stato capace di risolvere in questi tre anni. Più che farle i complimenti a verbale in Aula e dirle che voto il Regolamento dei dehors, Assessore Sacco, io davvero sono in difficoltà a trovare parole di maggiore elogio nei suoi confronti. Quindi non si senta necessariamente toccato in senso negativo, e se coglie degli elementi ironici nel mio intervento, me ne dolgo, me ne dolgo. È che purtroppo in questa, come dire, asimmetria che c’è tra gli amici della contentezza e i nemici della contentezza, sia io che lei ci iscriviamo al partito degli amici della contentezza, dovremmo avere una maggiore sintonia, proprio perché noi, a differenza di tutti quelli che ci vogliono male e dei gufi che albergano e “mai cuntent” e tutti quelli che continuano a remare contro questa Città, io e lei, Assessore Sacco, su questo ci intendiamo. Noi sì che siamo amici della contentezza, Assessore Sacco, avrà il voto convinto del Partito Democratico. |