Interventi |
LO RUSSO Stefano Io, Presidente, richiamerei per favore ad utilizzare le sue prerogative per governare le affermazioni che sfociano dal dibattito d’Aula e che, invece si caratterizzano per essere puri insulti ai colleghi. Lei ha questa sottile linea rossa che separa quella che è la dialettica politica, anche l’ironia, poi uno può coglierla o non coglierla, da, invece, affermazioni come quelle che abbiamo appena sentito, a detta del Consigliere Damiano Carretto, che ci offendono pesantemente, in quanto sono completamente fuori contesto e si configurano come insulti. Quindi io la pregherei, Presidente, di intervenire in tal senso, secondo il nostro Regolamento. LO RUSSO Stefano Scusi, Presidente, non le sfuggirà un elemento sostanziale, che è quello che un conto è la dialettica che avviene al di fuori della verbalizzazione del Consiglio Comunale, su cui, come dire, ovviamente il metro lo decide lei, e mi pare che il metro sia stato ampiamente superato ben peggio in altre sedute rispetto a quello che è capitato oggi, un altro conto Presidente è che un Consigliere Comunale si alza, chiede la parola sull’Ordine dei Lavori e insulta la minoranza. Abbia pazienza, sono due cose completamente diverse. Allora, io ribadisco la mia richiesta Presidente, perché questo è un metro che poi lei applica oggi e che verrà applicato in futuro. Io ritengo l’intervento del Consigliere Carretto offensivo meritevole di una sua censura almeno a verbale, per i suoi contenuti certo, ma per il fatto che è avvenuto a verbale aperto, interrompendo i lavori della seduta del Consiglio Comunale appositamente e neanche nell’ambito di un intervento politico dentro cui c’è stato l’insulto, ma è stata richiesta la parola, lei ha concesso la parola ed è stato compiuto l’intervento di insulto nei nostri confronti, chiudendo l’intervento. Io la inviterei, Presidente, almeno a verbale per il futuro andamento, e anche nel suo interesse di governo di quest’Aula, di censurare questo comportamento, pregando i Consiglieri a un comportamento consono, sempre, a maggior ragione quando verbalizziamo quello che diciamo in quest’Aula. LO RUSSO Stefano Benissimo, Presidente, lei che mi sembra un pochino fuori dalle righe oggi, e glielo dico con franchezza, glielo dico con franchezza, la inviterei a recuperare un tono diverso, un tono diverso. Lei ha un compito preciso, che è quello di far rispettare il nostro regolamento che parla di ammende, censure ed espulsioni dall’Aula, per fattispecie piuttosto precise, non perché, scusi, a suo giudizio un intervento sull’Ordine dei Lavori lei lo percepisce come una presa in giro. Mi scusi Presidente, lei ha la piena facoltà di dare e togliere la parola, l’ha fatto, l’ha fatto. Si limiti al regolamento ed eviti di andare oltre, perché lei ha un ruolo di garanzia, se lo ricordi, Presidente, ed eviti per favore di avere questi atteggiamenti minacciosi nei confronti delle Minoranze, che fino a prova contraria, e fino a prova contraria direi che è plasticamente rappresentato, sono in questa dinamica completamente nei parametri, nel recinto del regolamento, esattamente lì dentro stanno. Quindi la pregherei, come le ho chiesto prima di censurare, la ringrazio per aver censurato il comportamento del Consigliere Carretto, di stare in questa seduta e nelle prossime sedute, dentro i confini che le competono e che competono a tutti noi, senza andare oltre, perché onestamente io devo sentirmi libero di poter intervenire sull’Ordine dei Lavori, come ritengo. Se lei ritiene che il mio intervento non sia sull’Ordine dei Lavori, mi toglie la parola, non che lo prende come presa in giro nei suoi confronti e mi manda via dall’Aula. Perché io questa cosa non la trovo da nessuna parte nel regolamento, okay? Se io non sto sull’Ordine dei Lavori mi toglie la parola e finisce lì. Non che lei interpreta questa come presa in giro nei suoi confronti. Io devo essere libero di poter parlare, credo, almeno qui. |