Interventi |
FORNARI Antonio Sì, grazie, Presidente. A me spiace che poi si intervenga in Aula magari senza leggere in maniera approfondita la delibera, perché bastava leggere nella parte discorsiva, l’autorizzazione del MIBACT è arrivata nel 2017 quindi prima, anche volendo, non si poteva nemmeno, in un certo senso, autorizzare l’accensione di questo gazebo. Perché, bisogna ricordarlo, questa delibera va a sistemare un altro degli innumerevoli pastrocchi combinati dalle precedenti Amministrazioni, perché come al solito noi, ormai per spirito di servizio, ci siamo presi un po’ questa incombenza e andiamo a sistemare tutti i casini, come si suol dire, combinati in precedenza. Perché quel giardino lì, che è un giardino pubblico, davanti alla stazione, quindi un luogo simbolo della Città, nel ‘98 è stato autorizzato, quindi con un contributo della Città, quindi la Città ha dato un contributo importante di 150 milioni delle vecchie lire all’Associazione Commercianti di via Roma, per costruire il gazebo lì. Quindi la Città anziché costruire, ovviamente, poi inserire quel bene nel patrimonio della Città, che cosa ha fatto? Ha lasciato ai privati che lo gestissero, facessero un po’, avessero la gestione di quel gazebo, senza ovviamente inserirlo nel patrimonio. Quindi, a distanza di anni poi quella situazione cos’è successo, che ovviamente, chi lo gestiva non ha fatto nessun lavoro di manutenzione, o ne ha fatti pochi, l’ha lasciato un po’, diciamo, in malora, finché poi non siamo arrivati noi e dopo 20 anni ci chiedono che cosa? Di mettere a posto una situazione che si era creata già dal ‘98, diciamo, era nata già con il tallone di Achille di un bene che anziché essere all’interno, diciamo, dei beni indisponibili della Città di Torino, in un luogo simbolo, davanti alla Città, che cosa era stato dato? Era stato dato ai commercianti con un contributo poi, tra l’altro, nemmeno con risorse proprie, quindi con il contributo della Città di Torino. Quindi, noi alla fine, per spirito di servizio, come vi dicevo prima, ovviamente dobbiamo sistemare questa situazione, quindi con i colleghi abbiamo detto, visto che c’è la Circoscrizione 1, che ha interesse a che quel gazebo torni ad avere una funzione, allo stesso tempo però da parte nostra, il progetto culturale, sociale su quel gazebo non l’abbiamo capito e di conseguenza, prima di spendere anche un euro, perché comunque da parte nostra c’è una gestione oculata delle risorse pubbliche, anche se sono 60.000 euro, sono sempre soldi pubblici e prima di spendere un euro, bisogna andare a verificare come si spendono e qual è l’obiettivo. Quindi, di conseguenza, prima si fa un bando, si individua un soggetto o più soggetti che abbiano veramente un interesse, un progetto serio su quel gazebo, e poi eventualmente si va a vedere se si devono spendere delle risorse, o meglio, ancora meglio, se chi però effettivamente vuole gestire quel gazebo, contribuisce in maniera propria, magari anche con una concessione lunga, poi la formula più idonea la lasciamo magari ai competenti della Circoscrizione 1, che sicuramente sapranno come assegnare quel gazebo e come hanno fatto negli anni precedenti. Qui, da parte nostra, c’è la volontà di votare questa delibera, di assegnare alla Circoscrizione 1, e sono sicuro, io do fiducia al presidente Guerrini e alla Circoscrizione 1, che ci sarà sicuramente a breve, visto che noi abbiamo dei tempi lunghi, invece sono sicuro che la Circoscrizione 1 avrà dei tempi brevissimi e nel giro di qualche settimana, anzi mese, avremo sicuramente il gazebo come nuovo, assegnato ad un’Associazione con un progetto bellissimo che ci renderà tutti orgogliosi. Grazie. FORNARI Antonio Sì, i due emendamenti vanno a..., il primo emendamento va ad eliminare la parte discorsiva a pagina 3, secondo comma, da “e verrà”, fino a “concessionario”, elimina tutta quella parte lì; e il secondo emendamento invece elimina il punto 4. Quindi sono solo questi due gli emendamenti. Punto 4 dell’impegna. |